Una beata espressione [Autobiografico]

E così cominciavo a sfregarmi sul cuscino con le mani sul pube, giacché percepivo il cazzo diventare duro come il marmo scivolarmi tra le dita, liscio e umido con la brama di perforare quella lussuriosa e sugosa fessura. Io assumevo tutte le posizioni possibili e probabili, immaginando e fantasticando interminabili cavalcate da sopra, da dietro, di lato e muovendo freneticamente avanti e indietro il bacino, sempre tenendo ben stretto il cazzo tra le mani. A seguito di questi lascivi e viziosi pensieri la sborrata densa e liberatoria infine arrivava, annunciata dagli spasmi dell'orgasmo, lunga e ricca, sennonché con le mani imbrattate di sperma, così come il pigiama e le lenzuola. Chissà, se la signora Malike, nel riordinare la stanza ha mai compreso e pensato a quali turbinii e a quali tumulti di passione adolescenziale diffondevano invadendone quelle mura. 

Di |2019-12-16T13:50:02+01:0016 Maggio 2017|Racconti Erotici Etero|
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