Lo yacht 4

Alessandro è in vena romantica e porta la "sua" Sibylle nella spiaggia famosa in tutto il mondo. Natasha e Arianna possono solo allontanarsi per lasciare intimità ai due. Ma la presenza di Bibi, Jacques e Carlos con loro le porta a concedersi completamente. Natasha fa una nuova esperienza per lei: temuta, desiderata, invidiata e, alla fine completamente appagante.

Di |2019-12-16T15:26:56+01:0029 Agosto 2019|Racconti Erotici Etero|

La mia storia – primo weekend di sesso 2

Continua il weekend di sesso sfrenato tra Marco e Livia, madre del suo migliore amico; questo capitolo è focalizzato sul pomeriggio del sabato, con una breve escursione a casa di Marco dove sua madre Maria si sta facendo il suo weekend di sesso proprio con Riccardo, figlio di Livia. Sesso, dormire e mangiare, cosa si può volere di meglio? Per qualsiasi osservazione o domanda scrivetemi a brunohorned55@mail.com

Un rappresentante sposato Cap.22 -La cena

Ventiduesimo capitolo de "Un rappresentante sposato" (potrete trovare in archivio tutto il racconto già pubblicato, con la diretta successione dei capitoli), dove la bella Marica, reduce della movimentata notte precedente, sta riposando quando viene chiamata da Concetta... dalla Signora Concetta, che le impartisce tassative disposizioni per recarsi in un ristorante, dove subirà altre umiliazioni...

Di |2019-12-16T15:26:08+01:0028 Agosto 2019|Orgia, Racconti Cuckold, Racconti di Dominazione|

FUR ELISE DVD capitolo 5

Quando Ben il mio amico/amante mi fece la sorpresa che mi accingo a raccontare ne fui non poco spaventata, la giornata si annunciava simile alle altre, dopo la scuola andai ad incontrare il mio amico. A parte i limiti che erano per me di poco conto, quegli incontri erano sempre delle feste di sesso di cui mi ero abituata ma quella volta Ben superò se stesso e insieme varcammo una soglia che fino a ieri sembrava insuperabile. Naturalmente gradirei moltissimo conoscere i vostri commenti. Scrivete a schwarzdame@hotmail.it rispondo sempre alle email ma mai alle volgarità.

Di |2019-12-16T15:30:31+01:0028 Agosto 2019|Racconti Erotici Etero|

TUTTO SU MANUELA (orgoglio di un cornuto) 3 parte

Manuela incontra da sola il suo capo ufficio e gli fa un bocchino in macchina Dopo quell'esperienza con Domenico, io e mia moglie ci concedemmo una pausa. O meglio, continuando a fantasticare durante i nostri rapporti, abbiamo pure fatto qualche incontro, con coppie e con singoli ma sporadicamente e nulla di veramente eccitante. ancora una volta la mia voglia di farla montare mi portò ad architettare una situazione davvero particolare

Di |2019-12-16T11:50:16+01:0027 Agosto 2019|Tradimento|

TUTTO SU MANUELA (orgoglio di un cornuto) 2 parte

Ricordo vivamente, la prima volta che mia moglie l'ha fatto con un altro, davanti a me. E' stata l'esperienza più controversa, intensa e godibile della mia vita sessuale. Dopo tante fantasie, i miei desideri stavano per concretizzarsi. E non è una banalità, affermare che è un piacere unico soffrire di una terribile gelosia e contemporaneamente godere del piacere che la propria femmina prova mentre viene montata da un altro maschio

Di |2019-12-16T14:31:49+01:0027 Agosto 2019|Senza categoria|

01 Diario segreto di un dirigente perbene – L’inizio (Patricia)

Lavoro come dirigente per una grande multinazionale americana: guadagno bene e passo gran parte del mio tempo viaggiando per il mondo. Mi piace la buona cucina, il buon vino e in generale stuzzicare i miei e gli altrui sensi. Vivo una specie di doppia vita tra famiglia, lavoro e ... ma andiamo con ordine, perchè non è sempre stato così. 20 anni fa lavoravo per una azienda italiana di circa 300 dipendenti, operante nel settore high-tech. Il mio biglietto da visita diceva che ero direttore marketing ma mi faceva un po’ sorridere visto che la mia squadra era formata da una persona in Lombardia e una part time nel nostro ufficio in veneto. Comunque questo mi permetteva di fare un lavoro interessante, seppur non molto ben pagato. Ne ero molto orgoglioso, visto l’impegno che avevo dovuto metterci, ma volevo molto di più e per questo continuavo a studiare e fare corsi. All’epoca uscivo con una ragazza che aveva in mente solo di sposarsi e avere figli, e che voleva rimanere indipendente. Per questo si era trovata un lavoro serale in un call center mentre di giorno studiava all’università, rendendo di fatto molto difficile il vedersi se non nei fine settimana. Io stavo invece terminando un master ini marketing in Bocconi e il giro di amici che si era creato mi portava di tanto in tanto a frequentare delle feste e delle serate milanesi molto diverse da quelle a cui ero abituato. Erano i posti dove andavi più a farti vedere, a conoscere questo o quella, a fare networking con altri manager e dirigenti. Non ne ero entusiasta, ma ci andavo. E una sera la mia vita cambiò. Grazie ad un solo incontro. Con Patricia. Fabrizio aveva insistito molto per portarmi alla festa di Patricia. Non la conosceva nemmeno bene, ma era stato invitato e diceva che bisognava andarci. E poteva portare un amico, cioè me. Era giorni che mi parlava di questa ragazza inglese ma di madre sudamericana che, nonostante la giovane età, aveva già fondato una società di consulenza strategica a Londra e poi aveva aperto sedi in Belgio, Francia, Germania e ora era pronta per farlo a Milano. Una di buona famiglia, con alle spalle un padre che l’aveva finanziata pesantemente. Era essenziale starle intorno, entrare nel suo giro. C’erano grandi opportunità all’orizzonte. La festa era a casa di Patricia. Un bellissimo appartamento che aveva affittato di recente in zona San Donato, su due piani, molto luminoso e arredato con uno stile moderno e minimalista. Quando entrammo lei ci venne incontro per darci il benvenuto e Fabrizio dovette spiegarle chi fossimo. Secondo me lei finse di ricordarsi di lui e di averlo invitato. Ero imbarazzatissimo. Lei invece era molto bella. Portava un vestito nero e corto che metteva in risalto il suo seno e un sedere che sembrava tornito. Non era alta, nonostante i tacchi, ma attirava davvero l’attenzione nonostante la presenza in grande quantità, come a tutte queste feste, di belle donne dai vestiti firmatissimi e dal fisico spaziale. Quella sera mi annoiai parecchio e per sfuggire al caos mi ritrovai sul piccolo terrazzino della cucina a pensare. - Non ti diverti? Mi voltai e dietro di me vidi Patricia che mi porgeva un calice di champagne Accettai il bicchiere con un sorriso. - No, la festa è deliziosa. Sono io che dopo un po’ ho bisogno di tranquillità. Si sta molto bene qui fuori. E’ una casa molto bella. -Grazie. Comunque non vivo qui stabilmente. E tu non raccontarmi palle. Si vede che ti annoi. Anche io, in fondo. Non so nemmeno come ci sia arrivata tutta questa gente, metà non so chi sia. - E io faccio chiaramente parte di quella metà – aggiunsi La presi in contropiede. -No... non intendevo... - però è vero. Rimediamo subito. Mi presentai nuovamente. Iniziammo a chiacchierare, a bere altro champagne e poi a parlare ancora. Di viaggi, di idee, di sogni. Mi piaceva, Patricia, ma anche mi spaventava. Sognava in grande. Ci interruppe un tizio che arrivò all’improvviso, la prese per mano e la riportò in salotto. Il resto della serata passò lentamente e venne finalmente il momento di andarsene. Andai a salutarla. - Te ne vai già? No, dai... Erano quasi le due del mattino. Stavo già per uscire dall’appartamento, seguendo Fabrizio che mi doveva pure riaccompagnare alla macchina, quando Patricia mi abbracciò per salutarmi e mi sussurrò nell’orecchio – chiamami. Fallo domani o mai più. E mi mise in mano un biglietto da visita. Questo suo modo di fare, che oggi conosco molto bene, al momento mi spiazzò completamente. In macchina Fabrizio mi fece il terzo grado. Aveva passato più tempo a guardare cosa facevo io che a godersi la festa. Non sapevo che dirgli. Una serata dalla fine inaspettata. Non riuscii a dormire. La chiamai nel mezzogiorno. Mi disse di raggiungerla nel suo ufficio temporaneo, la sera stessa, senza darmi altre spiegazioni o indicazioni se non ancora una volta uno “stasera o mai più”. Quando arrivai mi portarono in una sala dove lei sedeva intorno ad un piccolo tavolo rotondo insieme ad altre 3 persone. Mi chiese di sedermi e mi disse chiaro e tondo cosa aveva in testa. Quella strana riunione durò fino a tarda notte e quando uscii avevo in mano un accordo di collaborazione per diventare il primo dipendente italiano della sua nuova filiale. Era tutto così assurdo, ma anche intrigante. Mi licenziai e iniziai a lavorare con Patricia in modo molto, molto stretto. Si lavorava spesso a casa sua, e spesso fino a tardi. Era una donna imprevedibile. La sua priorità era il lavoro ma iniziava la giornata facendo yoga, andava in palestra a mezzogiorno e poi lasciava sempre del tempo per la meditazione. Ed era molto disinibita. Non ho mai capito se le piacesse mettere altre persone in imbarazzo per vedere come avrebbero reagito o se fosse davvero così. Una sera stavamo lavorando a casa sua, al piano di sopra. Lei indossava una camicia bianca di lino, molto larga e lunga che le faceva in pratica anche da gonna. Io maglietta e pantaloni della tuta. Era stata una giornata pesante, molto stressante per via di alcuni problemi legali che stavamo affrontando, ed eravamo ancora alla scrivania a leggere le bozze dei contratti quando lei si alzò di colpo e disse -basta, ho proprio bisogno di masturbarmi. Rimasi spiazzato non poco, pensai fosse una delle sue solite uscite strane. E invece mi guardò e sorridendo mi chiese se non lo facessi anche io per rilassarmi. Credo che balbettai qualcosa ma non fui in grado di dare una risposta. – Io mi metto sul letto. Vieni anche tu? Ancora non riuscii a dare una risposta di senso compiuto. Mi prese per mano e mi tirò in camera. -Vuoi che ti aiuti? Dissi, sentendomi immediatamente dopo un coglione. Rise. - Magari dopo. Adesso mi è venuta un’idea interessante. Farai quello che dico io? – si farfugliai Mi guardò dritto negli occhi, sorridendo, con una intensità tale da fami venire una erezione solo così. Entrammo in stanza. Lei che non staccava gli occhi dai miei e che mi tirava per la mano camminando lentamente all’indietro. Arrivò al letto e mi lasciò la mano, ma continuò a guardarmi negli occhi. Si chinò e si sfilò le mutande. Poi mi chiese se portavo i boxer. Dissi di si. Mi sfilò lentamente i pantaloni della tuta. Avvicinai la mano ai suoi capelli ma la fermò. – Non ti ho detto di toccarmi. Fai solo quello che ti dico io. Chiaro? Mi lasciò lì e andò a sistemare dei cuscini, poi si sdraiò sul letto e mi disse di sedermi di fronte a lei. Mi disse esattamente come farlo, perchè mi disse che voleva vedere la mia erezione sotto i boxer. Poi ricominciò a fissarmi negli occhi – ora guardami godere. Allargò lentamente le gambe rivelando una figa perfettamente depilata e già lucida di umori. La situazione eccitava anche lei. Iniziò a sfiorarsi, lentamente, mentre l’altra mano teneva aperte le grandi labbra. Ansimava, mentre io non riuscivo a staccare gli occhi dai suoi. Iniziai a toccarmi anche io ma lei mi fermò. Voleva che la guardassi solamente. Poi chiuse gli occhi, accelerò il ritmo. Due dita della mano destra ora sparivano e ricomparivano, dentro e fuori da quella figa rumorosa mentre la sinistra aveva aperto la camicia e le toccava con forza i seni. Godeva, godeva forte. Poi aprì di nuovo gli occhi. – Ti prego, leccamela. Adesso! Avevo il cazzo che scoppiava. Mi avvicinai. Le misi le mani sulle caviglie e le feci correre lungo le gambe morbide e lisce fino a sfiorare la sua mano che ancora la penetrava. Avvicinai la faccia lasciando che la mia barba solleticasse il suo interno coscia. Allargò ancor di più le gambe. Mi ci tuffai. Iniziai a leccarle il clitoride e a succhiarglielo un po’. Una sua mano era tra i miei capelli, l’altra sul seno. Le mie le cingevano i fianchi e correvano su quel culo meraviglioso. “si... dai... continua così.... Fammi godere. Fammi venire!! “ continuava a dire, finchè non iniziò a tremare alzando il bacino verso il mio volto e prendendomi per i capelli con forza con entrambe le mani. La sentivo emettere uno strano verso, quasi volesse soffocare un urlo digrignando i denti. Era un lago, e io cercai di continuare a leccarla ma le sue mani mi spinsero via. – Fermati... fermati! Mi disse con il fiato rotto. Mi fermai, appoggiando la faccia alla sua coscia ma continuando a muovere le mani su quei fianchi vellutati. Rimanemmo così, in silenzio, per forse alcuni minuti. Poi riprese a muoversi e mi disse di sdraiarmi . Lo feci senza dire una parola. Si mise ai miei piedi e mi sfilò i boxer. – Stai fermo, ora tocca a te godere. Mi allargò un po’ le gambe e si mise a cavalcioni della mia destra, facendomi sentire sulla pelle l’umido della sua figa. Si era tolta del tutto la camicia ed era completamente nuda, con quelle magnifiche tette che cercai di raggiungere con le mie mani. Me lo impedì. – Fermo. Faccio io. Le piaceva comandare e controllare. Mi sfiorò il cazzo già in tiro con la mano, lo scappellò e si avvicinò lentamente prendendo in bocca solo la punta. Si rialzò lasciando un fiotto di saliva che scendeva lungo l’asta. Ricominciò a guardarmi intensamente negli occhi, uno sguardo magnetico che non lasciava spazio ad altro se non a lei. Iniziò a segarmi lentamente, molto lentamente. Variava la pressione della mano, a volte roteando anche il polso. Quasi non riuscivo a respirare. – Voglio farti godere. Voglio vederti mentre godi mi disse. Poi, senza smettere di segarmi, si alzo sulle ginocchia e si mise due dita in figa, iniziando a masturbarsi sempre più velocemente. Mi guardava e ansimava, mentre anche io stavo godendo come mai avevo goduto. – vengo Patricia!....Vengooo dissi in preda a delle contrazioni fortissime. Il mio cazzo eruttò letteralmente, un getto di sborra di almeno 20 centimetri seguito da altra e altra ancora. La sua mano aveva accelerato e l’altra aveva smesso di occuparsi della sua figa per posarsi sul mio petto. Ero sfinito. Lei continuava a guardarmi negli occhi. Tolse la mano dal mio cazzo e, lentamente, se la portò alla bocca leccando parte della sborra che era colata. – Sai di buono mi disse. Poi si alzò e si diresse verso la doccia. La seguii, ma mi non volle fare la doccia insieme e aspettai il mio turno. Ci lavammo velocemente e poi, visto che si era fatto tardi, mi offrì di rimanere lì a dormire. – Ti preparo il divano letto mi disse. Tornai a casa, con la testa piena di pensieri confusi ma una sensazione bellissima. Continuammo a lavorare insieme nei giorni successivi, come se non fosse successo nulla tranne per il fatto che secondo me ci sentivamo molto più... vicini. Un giorno, settimane dopo, in una delle sue solite uscite estemporanee mi disse – Sai, sei bellissimo quando hai un orgasmo. m.amorini@email.it

Di |2019-12-16T15:54:48+01:0027 Agosto 2019|Racconti Erotici|

PAPA’ NON VUOLE (1 parte)

Siamo in vacanza e mia figlia, appena diciottenne, necessita di una visita al pronto soccorso. Non visto da mia figlia, con l’intento di controllare cosa accade nell’ambulatorio, scoprirò quanto possa essere appetibile colei che, per tabù incontrollabili, non ha mai sollecitato in me, fino ad allora, appetiti sessuali o curiosità morbose. Mi scopro, tra piacere e dolore, di godere come mai prima nella inedita veste di papà cuckold per sua figlia

Torture

Una fantasia scritta per stuzzicarla… una tortura per farla impazzire.

è una fantasia che ho scritto ad un'amica per stuzzicarla un po'… ed ora la condivido con voi.

"...Quando ti bacio in un punto, posso osservare la pelle sollevarsi, come quando si ha freddo, ed espandersi in un brivido di piacere. Ho il cazzo che pulsa, vorrei scoparti subito, ma più di tutto voglio vederti soffrire."

Di |2019-12-16T14:28:33+01:0026 Agosto 2019|Racconti di Dominazione, Racconti Erotici Etero|

Irene, la collega (Ep. 1 – La scoperta)

Due colleghi, con più di vent'anni di differenza di età, da semplici collaboratori diventeranno ben presto amanti. Lei, una persona chiusa, individuale e fortemente solitaria e lui, socievole con tutti e caratterizzato da un'instancabile esuberanza, dal non avere nulla da spartire ben presto scopriranno di avere in comune un qualcosa di molto importante.. L'esperienza di Irene saprà guidare il protagonista verso la scoperta di un nuovo modo di vivere l'erotismo, l'autoerotismo e il sesso.. (tratto da una storia vera)

Di |2019-12-16T14:00:34+01:0026 Agosto 2019|Racconti sull'Autoerotismo|
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