Mi hai rapito

Quei rigagnoli di schietto piacere scaturiscono e scorrono emancipati bagnandole le cosce, scivolando abbondanti per lavarle le dita. Con una mano impugna il flacone e lo preme con forza verso quell’ingresso inviolato, mentre le pelvi iniziano a muoversi oscillando martellanti verso quel cazzo falso e illusorio. La punta forza l’entrata, dilata la fica e s’incastra nella stretta della carne vergine, Simona attualmente si muove ondeggiando sul fallo, facendolo uscire e successivamente rientrare con dei movimenti lenti e costanti ritmati da quella voce, mentre a occhi chiusi lo immagina sotto di lei descrivendone ogni gesto, ogni movimento, ogni fremito con la voce diventata più acuta, febbrile e scostumata.

Di |2020-06-17T08:20:36+02:0027 Gennaio 2020|Racconti Erotici|
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