Scompigliata e sconvolta, ma con uno splendido sorriso di contorno, Rossana stese Tony sulla schiena e cominciò uno dei migliori manufatti che avesse mai fatto al suo cazzo: iniziò a succhiarlo con un’inattesa e ingorda perizia, con un’impensabile e vorace professionalità, senza sosta con lo sguardo rivolto verso l’obiettivo. Il suo era uno sguardo famelico, felice, estasiato e per di più estasiante, che avrebbe potuto rivedere centinaia di volte nello schermo. Nel tempo in cui lo giudicò proporzionato al bisogno e senza esprimere nessuna cosa, però perennemente squadrando Gaetano, lei si posizionò cavalcioni sopra il corpo di Tony e s’introdusse quel cazzo nel ventre confortevolmente in modalità tale che tutto restasse ben impresso e marchiato, perché istintivamente cercava con ogni gesto di favorire la ripresa e la vista di Gaetano che fremeva mentre proiettava la scena.