Raffiche di vento

Aveva cominciato a leccarmi la fica ad occhi chiusi, mandandomi rapidamente in completo visibilio. Io ero distesa e gemevo, sussultavo e mi scuotevo, farneticavo urlandogli frasi laide, deformi e inusualmente per me sconce con numerosi vocaboli osceni, osservavo il suo viso e pensavo a quello che stava accadendo, non mi sembrava vero che la faccenda avesse preso quella piega.

Rodimento e squisitezza

Il supplizio e la soddisfazione, erano adesso incrementati dal turbamento e dalla verecondia d’essere mostrata, d’essere impiegata come un manufatto da indagare e da sviscerare, d’essere in pieno potere del mio pervertito estro e della mia viziosa inventiva, nel ruolo di maschio, dove volevo adesso afferrare e incollare il piacere, giustappunto un attimo prima che si scatenasse.

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