Visioni che s’accavallano

Il tuo cazzo accalorato è autonomo d’esibirsi a me: lui è sodo, tumido, dilatato e palpitante, ha una voglia smisurata e viziosa di me. Io lo so, io so tutto di te, te l’interpreto comprendendolo dal tuo sguardo. Ridendo a fior di labbra, mi genufletto di fronte a te e adocchiando estasiata il tuo cazzo, comincio ad accarezzarti le gambe.

La dea della notte

All’improvviso da dietro un cespuglio vide sbucare un’ombra, giacché si parò di fronte a lui rapida e silenziosa, ma ammaliante. Istintivamente per un attimo lui ebbe paura, poi con prudenza i contorni di quell’ombra cominciarono a mostrarsi nell’oscurità, dal momento che vide una figura femminile che stava lì immobile sulla strada davanti a lui, impedendogli di proseguire.

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