Erano passate diverse settimane da una serata che aveva sconvolto in positivo la mia vita sessuale di coppia con la mia fidanzata Marta. Lei, sapendo che mi eccitava immaginarla con altri uomini, mi aveva voluto mettere alla prova ed aveva organizzato una serata con Danilo, un 50enne con cui avevo stretti rapporti di lavoro. La serata era andata bene, forse anche oltre le nostre aspettative, tanto che il mattino dopo, colti da un leggero imbarazzo, non avevamo fatto tra noi nessun commento, e così anche nei giorni successivi. Era accaduto ma entrambi sembravamo far finta di niente, in attesa della prossima occasione.
Anche con Danilo, prevedibilmente, il giorno dopo ci fu un leggero imbarazzo. Proseguimmo il nostro rapporto di lavoro senza fare accenni a ciò che era successo e anche al fatto che durante l’amplesso fra lui e Marta c’erano stati dei contatti anche fra noi.
L’unica persona con cui parlai a lungo di quello che era successo, di come mi ero sentito, di cosa mi era piaciuto era, Gattina69, una donna con cui abitualmente chattavo durante certe serate, quando suo marito era in trasferta. Eravamo in confidenza, pur non essendoci mai incontrati, e le nostre conversazioni erano incentrate quasi esclusivamente su argomenti sessuali.
‘Sapevo che avevi questa inclinazione, me ne avevi già parlato spesso, e sono contenta che finalmente siete riusciti ad inserirla nel vostro rapporto di coppia’ mi scrisse lei.
‘Sì, è stata molto forte come esperienza, forse quasi troppo. Ora abbiamo bisogno di tempo per assimilarla, credo.’
‘Credo che anche mio marito abbia qualche fantasia simile.’
‘Dici davvero?’
‘Sì, sai quando ti dicevo che si eccita quando gli parlo di cosa facevo con i miei ex.’
‘Eh sì, ma le storie che hai avuto tu sono veramente eccitanti, lo sai.’
‘Lo so che ti piace sentirle. Specialmente quella del superdotato. Anche a mio marito piace molto quando gli racconto cosa facevo con lui. E qualche volta mi ha fatto intendere che non se la prenderebbe troppo se lo tradissi…’
‘E perché non lo facciamo contento allora?’
‘Dai, non scherzare!’
‘Non sto scherzando. Devo venire a Milano la prossima settimana. Perché non ci incontriamo? Ormai è tanto che ci conosciamo. Non ti chiedo nulla, se non te la senti. Ma se la nostra intesa è anche solo la metà di quella che abbiamo in chat dovrebbe essere piacevole. Come sono lo sai, ci siamo scambiati le foto. Manca solo l’incontro di persona, dai!’
‘Ok, ci penso, ma la prossima settimana mio marito non credo debba andare in trasferta.’
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Ero seduto al tavolo di un elegante ristorante milanese. Avevo anticipato di una sera la mia trasferta per incontrare Gattina69. Ero abbastanza nervoso. Non sapevo come sarebbe andata la serata, ma se avessimo superato l’impatto dell’incontro di persona ero abbastanza fiducioso che si sarebbe conclusa bene. Conoscevamo ognuno le fantasie e le preferenze sessuali dell’altro, forse più di quanto le conoscevano i rispettivi partner.
La vidi entrare, bella ed elegante. Era ancora più affascinante di come promettevano le foto che mi aveva spedito e la nostra differenza di età (lei più vecchia di una decina di anni) non si notava troppo.
‘Sei bellissima’ le dissi. ‘Ed elegantissima’
‘Grazie, ho detto a mio marito che andavo a teatro con una amica.’ rispose arrossendo.
Ci fu un po’ di timidezza iniziale da parte di entrambi. Poi, complice qualche bicchiere di vino, rompemmo il ghiaccio. Ci bastò un sorriso per entrare in sintonia e capire entrambi come sarebbe finita la serata.
Consumammo la cena con impazienza. Entrambi non vedevamo l’ora del dopo. Lei aumentò la temperatura della serata giocando con il piede sotto al tavolo. Lasciava cadere la scarpetta con il tacco a spillo e poi lo strusciava contro la mia gamba, fino a premere fra le mie gambe dove il mio sesso chiedeva disperatamente di uscire.
‘Mi fai il giochino del ristorante che piace a me?’ Le chiesi ad un certo punto.
Lei capì subito ed annuì in modo malizioso. La osservai alzarsi e sculettare verso il bagno. Rimasi rapito dalle sue movenze e dal suo fondoschiena rotondo.
Tornò dopo pochi minuti, sempre con una camminata sensuale, ma prima di sedersi si chinò verso di me ed infilò nel taschino della mia giacca quello che ad un occhio distratto poteva sembrare un fazzoletto, ma era, invece, il suo perizoma di pizzo.
Proseguendo la cena feci in modo di sbirciare sotto al tavolo dove lei mi offrì la visione della sua figa depilata, sotto la corta gonna.
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Entrammo nell’hotel in cui alloggiavo, abbracciati. Avremmo potuto salire direttamente in camera senza nessun problema. Ma lei insistette perché io comunicassi alla reception che avevo una ospite. Le chiesi perché avesse voluto che lo facessi e mi spiegò che in quel modo aveva reso palese che la stavo portando in camera per scopare e questo la faceva sentire un po’ troia e le piaceva la sensazione, come ben sapevo.
Appena entrati in camera ci avvinghiammo appoggiandoci al muro. Senza mai interrompere il bacio appassionato che ci stavamo scambiando ognuno cercò di spogliare l’altro, con foga e desiderio.
Lei si abbassò e mi slacciò i pantaloni, estraendo e impugnando il mio cazzo eretto.
‘Wow’, esclamò. ‘In cam non sembrava così… grosso.’
Lo leccò per bene dalle palle fino alla punta prima di ingoiarlo e succhiarlo.
Dopo pochi minuti la fermai. ‘Ora tocca a me’. Volevo donarle piacere, ma volevo anche evitare di venire subito. La spostai sul letto, la spogliai completamente e poi mi tuffai fra le sue gambe. Intanto mi denudai anche io. Dopo averla leccata risalii pian piano il suo corpo fino a ritrovarmi sopra di lei. Ci guardammo un attimo negli occhi, poi lei afferrò il mio cazzo e se lo guidò dentro.
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Eravamo stesi nudi sul letto, dopo vari amplessi e vari orgasmi. La nostra intesa a parole si era trasformata in intesa tra le lenzuola. Non era scontato che avvenisse ma era successo.
‘Forse è meglio che cominci a prepararmi per andare’ disse lei.
Io non risposi e la guardai sorridendo in modo malizioso.
‘Cosa c’è?’ chiese
‘Non abbiamo fatto una cosa. Lo sai quali sono i miei gusti.’ spostai il mio sguardo sul suo culo.
‘No! Il culo? Ma è la prima volta che ci vediamo, cosa penserai di una che ti concede il culo al primo appuntamento?’
‘Che è una gran troia, ma di te lo penso già e non credo di sbagliare.’
‘Ma ce l’hai molto grosso. E poi lo sai che a mio marito lo concedo raramente…’
‘Appunto, che c’è di più bello che dare all’amante qualcosa in più che al marito? E non dire che ce l’ho grosso. Oppure vuoi che ti chieda di raccontarmi come ti facevi sodomizzare dal superdotato?’
‘Sei un bastardo a tirare fuori questi argomenti, lo sai che mi eccitano…’
‘Certo che lo so, troia!’
Le scivolai sopra e la afferrai per i fianchi. La tirai su in modo che avesse il culo verso l’alto e la faccia appoggiata al cuscino. Con la lingua comincia ad umettarle il buchino fra le chiappe. Lei iniziò a mugolare e ad aprirsi.
‘Dai fammi il culo che la tua fidanzatina non ti dà…’ anche lei sapeva quali tasti stimolare per aumentare la mia eccitazione, non che ce ne fosse bisogno di fronte a quel ben di dio.
Le schizzai la sborra del mio ultimo orgasmo nel culo.
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Il giorno dopo mi incontrai per lavoro con Danilo, l’uomo che mi aveva scopato la fidanzata e a cui io avevo succhiato il cazzo. Grazie a questa nostra intimità mi sentii in grado di raccontargli, in un momento di pausa, come avevo passato la sera precedente. Gli descrissi quanto fosse la troia la donna con cui mi ero visto e quanto avevo fatto cornuto il marito.
Mi chiese se l’avrei rivista quella sera, ma risposi che lei non poteva assentarsi due sere di fila dal tetto coniugale.
‘Allora vieni a cena da noi, dai, così conosci Antonella.’
‘Molto volentieri, grazie.’
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Mi presentai puntuale, con in mano una bottiglia di vino. Danilo mi aprì la porta e mi accolse in casa.
‘Ecco ti presento Antonella’ mi disse. La moglie si affacciò. Aveva in mano un piatto da portata che stava evidentemente per portare in tavola. Ci guardammo per un istante. Era Gattina69. Lei emise un piccolo urletto involontario. A me la bottiglia di vino scivolo dalle mani, sbattendo sul pavimento e, per fortuna, non rompendosi. A lei cadde il piatto spargendo per terra verdure e patate. Poi rimanemmo impietriti, fissandoci. Danilo ci guardò senza capire subito cosa fosse successo, ma l’avrebbe capito ben presto. Il momento di imbarazzo era stato superato ed era venuto quello della confessione. Antonella disse a suo marito Danilo che l’aveva tradito. Io intervenni, prendendomi le mie responsabilità. Ero abbastanza tranquillo, in fondo lui mi aveva poco tempo prima scopato la fidanzata, davanti ai miei occhi.
Lui rimase colpito da questa rivelazione, da questa coincidenza. La donna con cui io chattavo da tempo era sua moglie, senza che nessuno lo sapesse. Non ci credette subito, pensò ad uno scherzo, ma poi, capendo che dicevamo sul serio, si mise a ridere.
‘Ok, ok. E’ tutto a posto. Beh, meglio con lui che con altri, no? In fondo… siamo pari, no? E poi non mi dispiace l’idea. Alfredo mi ha raccontato cosa ha fatto con la donna con cui ha scopato ieri sera. Mi ero eccitato a sentirlo e pensare ora che eri tu, mia moglie, mi fa eccitare ancora di più. Sempre che sia tutto vero.’
Io annuii.
‘Gli hai raccontato tutto? E cosa vuol dire siamo pari?’ intervenne Antonella.
‘Non ti preoccupare, amore, non hai fatto nulla che non dovevi fare, anzi… Siamo pari perché… non te l’ha raccontato questo?’
‘No, cosa?’ chiese lei.
Danilo fece cenno a me di continuare.
‘Beh, sì, te l’ho raccontato. Quella cosa con la mia fidanzata…’
‘Ok, ma…’ si fermò interdetta e poi capì, ‘Noooo! Era lui? Eri tu Danilo? No, aspetta, cioè tu ti scopi le mogli dei tuoi colleghi?’ la voce di Antonella si stava alterando un po’.
‘Calma. Mi sembra che qui nessuno possa fare la morale a nessuno, o no?’
Antonella abbassò gli occhi e riflettè un attimo prima di mormorare che il marito aveva ragione. Rimanemmo tutti in silenzio a valutare quali strani incroci si erano creati e forse anche a pensare quali altre cose potevano nascere.
‘Andiamo a cenare?’ Antonella ruppe gli indugi.
Fu una cena strana. Per la prima parte parlammo del più e del meno, come se non fosse successo niente. In realtà ognuno di noi stava aspettando che uno degli altri tirasse fuori l’argomento. Quello che era successo era troppo incredibile per poter rimanere un episodio isolato. Io intuii che forse dovevo lasciarli un attimo soli. Con una scusa mi diressi in bagno e feci in modo di restarci per un tempo più lungo del normale. Al mio ritorno capii che l’atmosfera era cambiata. Danilo mi lanciò uno sguardo di intesa. Antonella sembrava più allegra. I discorsi si fecero più rilassati e, pur non toccando direttamente l’argomento andarono su temi più personali. Ebbi anche modo di godermi un po’ la bellezza di Antonella, molto elegante sui suoi tacchi e con una gonna corta che ne esaltava le forme.
Al termine ci spostammo in salotto. Danilo mi offrì da bere. Parlammo un po’ di lavoro mentre Antonella dopo un po’ lasciò la stanza. Continuammo a chiacchierare e bere fra uomini. Era evidente che l’alcool che stavamo immettendo nel nostro corpo serviva anche per darci la forza di superare le ultime inibizioni.
Ad un certo punto Danilo mi fece un cenno. ‘Dai, vai di là in camera, ti aspetta.’
Io buttai giù l’ultimo bicchiere e senza dire nulla mi alzai. Feci il corridoio verso la stanza da cui proveniva una tenue luce. Entrai e vidi Antonella seduta sul letto con addosso soltanto le scarpe col tacco e un paio di autoreggenti. Mi venne incontro e ci baciammo mentre lei armeggiava con la mia cintura per togliermi i pantaloni.
In breve fui nudo. Mi spinse sul letto e mi fece mettere steso sulla schiena. Lei salì sul letto con le ginocchia e si piegò su di me iniziando un lento e succoso pompino. Andava molto piano, ma con molta passione, voleva farlo durare a lungo e gustarsi per bene il mio cazzo.
Dopo poco vidi Danilo entrare nella stanza e rimanere appoggiato allo stipite della porta, con ancora un bicchiere in mano. Sul volto aveva un gran sorriso: lo spettacolo di sua moglie a pecorina che mi spompinava gli doveva piacere molto.
La sua presenza, la presenza del marito di fronte alla moglie che scopa con un altro mi fece aumentare l’eccitazione, ma volendo ritardare l’orgasmo cercai di togliermi la scena dalla testa e mi lasciai andare all’indietro chiudendo gli occhi.
Li riaprii soltanto quando sentii Antonella sobbalzare in avanti, lasciando andare per un attimo il mio cazzo. Danilo era dietro di lei, si era inginocchiato al termine del letto e la stava leccando da dietro. Ampie leccate che probabilmente includevano anche la stimolazione dell’ano della moglie. Credo che lei ebbe un orgasmo e solo al termine di esso riprese il suo lavoro di bocca su di me.
Danilo si alzò e si andò a sedere su una poltroncina dalla quale poteva continuare ad ammirare il nostro rapporto.
‘No, torna qua!’ gli disse quasi disperata Antonella. ‘Vieni qua, scopami!’
‘No, amore fatti scopare da Alfredo.’
‘No, voglio te…’ si alzò lasciandomi sul letto e corse dal marito. Non rimasi comunque dispiaciuto, vedere una moglie così vogliosa di essere presa dal marito era un bel vedere.
Salì anche lei sulla poltroncina mettendosi a cavalcioni di Danilo, infilandosi in un solo gesto il cazzo nella figa e cominciando a cavalcarlo.
Io li ammirai segandomi un po’ il cazzo. Danilo mi indicò il comodino a fianco del letto. Lo aprii e vi trovai una bottiglietta di lubrificante. La tirai fuori e gliela feci vedere per avere conferma. Lui annuì e mi fece cenno di avvicinarmi. Capendo le sue intenzioni me lo spalmai abbondantemente sul cazzo.
Appoggiai una mano sulla spalla di Antonella che, girata di schiena, non si aspettava il mio arrivo.
‘Sei pronta?’ le sussurrai nell’orecchio.
‘Oddio, Danilo, cosa volete farmi?’ chiese appoggiandosi al marito il quale le sussurrò a sua volta delle parole nell’orecchio, tra le quali udii ‘culo’, ‘insieme’, ‘doppia’.
Lei ebbe un orgasmo provocato dalle frasi che sentì. Aspettai che sfogasse il grosso del godimento e poi puntai il mio cazzo sul suo buco del culo, già spalancato per la posizione che aveva.
Io e Danilo avevamo resistito a sufficienza e non durammo molto sentendo i nostri cazzi che scopavano la sua donna. Non credo comunque che lei ebbe da lamentarsi della nostra durata, persa nel suo orgasmo continuo.
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Ci stavamo riprendendo fisicamente e mentalmente dall’amplesso appena avvenuto. L’atmosfera era allegra e distesa. Ci godevamo il momento stesi sul lettone.
Ad un certo punto Antonella si tirò su, appoggiandosi al gomito e guardandoci.
‘Aspettate un attimo. Ci ho pensato solo adesso. Alfredo mi ha raccontato una certa cosa che ha fatto all’uomo che gli ha scopato la fidanzata. E’ tutto vero?’
‘A cosa ti riferisci?’ fece Danilo fingendo di non avere già capito.
‘Tu, Danilo, ti sei fatto succhiare da un uomo? C’è qualcos’altro che ancora non so di te?’
‘No, tranquilla, non ho intenzione di cambiare gusti. E poi credo che anche Alfredo non sia veramente bisex, è solo una cosa che fa parte del gioco, che ci stava in quella situazione. Vero Alfredo?’
‘Sì, sì.’ risposi io.
‘Ah’ fece Antonella quasi un po’ delusa. ‘Quindi se io vi chiedessi di potervi guardare voi due insieme… ?’
Io e Danilo ci guardammo, con espressione indecifrabile.