Leggi qui tutti i racconti erotici di: Narratore86

L’università era un ambiente che il giovane Luca non conosceva bene. Non lo conosceva perché, per le sue scelte di studio, aveva deciso di spostarsi dal suo paese natale, dalla sua Italia, e muoversi verso una città dell’America, degli stati Uniti, specializzata proprio nel campo che tanto amata Luca: Ingegneria Biomedica.
20 anni appena compiuti. Alto circa 1.85, con dei capelli biondi e capelli castani, era sempre stato molto apprezzato dalle ragazze del suo paese, ma forse per la rigida educazione della sua famiglia, o anche per la sua passione per lo studio, non aveva avuto molte esperienze con le ragazza. Solo una volta, durante una notte, sentì sua sorella, leggermente più grande di lui, ansimare e gemere, e si accorse di cosa stava facendo. Quando informò i genitori della sua scelta di andare in America, cercarono di convincerlo a restare, ma ormai la sua decisione era stata presa. Arrivato al College (perché così si chiama in America) si trovò davanti ad un modo a lui conosciuto, qualcosa che non sapeva bene come affrontare, ma grazie ad alcune conoscenze (maschili) si inserì in poco tempo. E quando finì il primo semestre, i risultati arrivarono. Tutti gli esami passarono con ottimi risultati, tanto che Luca decise, per il secondo semestre, di inserire un corso extracurriculare per riempire i tempi vuoti che, non avendo molti amici, gli restavano. Ma la cosa che sorprese tutti quelli che lo conoscevano, fu la scelta del corso: Storia dell’Egittologia.

Ma quando gli amici di Luca andarono a seguire, così per pura curiosità, la lezione, capirono subito il perché della scelta dell’amico. La professoressa Stretcher era una donna a dir poco bellissima. Tratti meridionali, capelli lunghi e neri, a volte sciolti, a volte legati in una treccia, a volte raccolti in uno chignon. Eleganza fuori dal comune, amava sempre indossare delle scarpe con dei tacchi alti, che davano alla professoressa un altezza quasi fuori dal comune, dato che già di suo, era alta quasi 1.80. Lui, Luca, era sempre in prima fila a seguire le lezioni, e la guardava spesso mentre spiegava, quasi ipnotizzato da quella voce sensuale, e da quel corpo maturo, di donna che, ormai superati i 45 anni, dava ancora gran sfoggio di se, seppur gli abiti che lei indossa non mettevano molto in mostra. Sempre composta ed elegante, con tailleur ‘ sia con gonna che con pantaloni ‘ e quei tacchi alti, scarpe sempre nere. Ma un pomeriggio, tutto cambiò per luca.

Finita la lezione, Luca decise che doveva andare dalla Prof. Non aveva capito alcune cose della stessa, e quindi si diresse verso l’ufficio. Era l’ultima lezione del giorno, e praticamente il College era semideserto. Arrivato davanti alla porta dell’ufficio della Prof, bussò tre volte. Dall’interno la voce della donna uscì, alta, ma sempre sensuale, così calda, così dai tratti caldi del meridione dell’Italia. Era questo che aveva attirato molto il ragazzo ‘Avanti!’. Luca, aprì la porta e quello che si trovò davanti fu un botto al cuore. La Professoressa era piegata in avanti, abbassata e con il culo all’aria, coperto da quei pantaloni che aveva addosso a lezione e quelle scarpe con i tacchi che la slanciavano. Deglutì, ma si gustò il panorama, e di certo rimase ancora più sorpreso, quando la Prof, rialzandosi e voltandosi, mostrò il suo corpo senza quella giacca che a lezione indossava sempre. E quella camicia bianca che indossa, non nascondeva le forme di quelle tette. Una quarta, si direbbe, ma decisamente abbondante. Abbassò lo sguardo un attimo su quelle forme, ma rimase quasi paralizzato, tanto che fu la prof a prendere ancora parola ‘Prego, si accomodi’ indicando la sedia.
Solo in quel momento Luca si svegliò, e si andò ad accomdare sulla sedia, prendendo coraggio e parola ‘Buonasera Professoressa. Mi scusi se sono venuto qui senza appuntamento, ma oggi a Lezione non ho capito bene un passaggio’. La Professoressa, invece di mettersi seduta sulla sua poltrona, dall’altra parte della scrivania, appoggiò le natiche al bordo della superficie di legno, proprio vicino a Luca. Abbassò il suo busto, quando Luca, dopo aver appoggiato gli appunti sul tavolo, e facendo così, volontariamente o meno, il seno prosperoso della prof si appoggiò sul braccio del ragazzo, che si accorse, e come reazione più che ovvia, iniziò ad eccitarsi. Il discorso sulla lezione proseguiva, come proseguiva il contatto tra le tette della prof e quel braccio, anzi, sembrava che si facesse sempre più audace.
‘La Ringrazio Prof, è stato molto utile passare da Lei’ disse Luca, alla fine delle spiegazioni. Ma la Prof non si spostava, stava li adesa, e una mano si fece più audace, andando a cercare il contatto con il petto di Luca. Fino ad ora tutta la conversazione si era svolta in Inglese, ma tutto ebbe una svolta inaspettata, quando la Prof, in Italiano perfetto, andò a sussurrare all’orecchio di Luca ‘Sai che sono di origine Italiana anche io?’ era un sussurro caldo, che messe sull’attenti Luca, ed anche il suo amichetto la sotto, che partì proprio per la tangente, quando si unirono altre parole ‘Ed ho visto che mi fissi’ e anche quando sei entrato, mi hai squadrato le tette..’ Queste parole fecero impazzire Luca, che però non sapeva che fare. L’unica cosa che fece, fu la più stupida ‘Prof, si è fatto tardi ed io’ beh devo andare’ ed alzandosi, perse il contatto con il corpo di lei, con le sue parole e tutto, e senza pensarci due secondi, uscì dall’ufficio della Professoressa, ma con un dettaglio. Gli appunti, erano rimasti li, sulla scrivania della Prof, e la stessa li aveva visti.

La notte non passò tranquilla per il ragazzo. Era eccitato. Quelle parole della Prof lo avevano frastornato. Si tirò una sega, fatta bene, godendo. E solo dopo aver goduto, riuscì ad addormentarsi. Dormiva da solo, in una stanza nei dormitori del College, e quando la mattina seguente, non avendo lezioni, era in stanza a studiare un po, tutto, di nuovo, la sua giornata cambiò

Sentì bussare alla porta, e quando ad aprire, senza rendersi conto, si trovò davanti la Prof, che senza aspettare entrò in camera. Lui rimase un attimo fermo, imbambolato, ma la voce della Prof, calda e passione, lo s veglio ancora ‘Chiudi, non dovrei nemmeno essere qui’ e lui, obbedì. La porta si chiuse, e la chiusa anche con la chiave. Dalla mano destra della Prof, comparvero gli appunti ‘Hai lasciato questi nel mio ufficio ieri’ disse verso di lui, ma era evidente che non era venuta li solo per quello. Lo sguardo era acceso, e lentamente i suoi passi la portarono ad avvicinarsi a lui. Era in gabbia. Una gabbia di piacere. Non aveva i pantaloni oggi, aveva la gonna, poco sopra il ginocchio come sempre, e la camicia bianca, che però non era chiusa come al solito. I primi due bottoni erano aperti, e mostravano le forme di quelle tette, a lui, che se le mangiava. Lei si avvicinò a lui, dopo aver buttato i suoi appunti sulla scrivania della camera, e si schiacciò contro di lui. Per via dei tacchi ‘ a cui mai rinunciava ‘ era più alta di lui, e le sue tette si schiacciarono subito contro il suo petto ‘Non ti piace la tua Prof?’ chiese la donna verso di lei, portando la mano sinistra ad accarezzare il volto del ragazzo. Una fede, alla mano sinistra, all’anulare. Era anche sposata! Non se ne era accorto Luca, ma la cosa pareva eccitarlo ancora di più ‘Ma no prof.. è che’ insomma..’ non riusciva a bazzicare parole, ma invece lei si. ‘Ti piace la tua prof’ senti qui’ ‘ disse, portando invece la mano destra a scendere, ed andò a tastare il cavallo dei pantaloni di luca, dove il suo cazzo ormai aveva preso ad eccitarsi, ed indurirsi, e ad ingrossarsi. ‘Sai in quanti vorrebbero scoparmi? Ma ho scelto te’ ‘ a quelle parole, ed a quella mano, Luca si sciolse. Affondò subito la lingua in bocca alla Prof, che rispose con la stessa passionalità. Le lingue giocavano, si leccavano, era pura passione e pazzia, e le mani del ragazzo andarono a levare subito la camicia della prof, aiutata da lei. Il reggiseno era color carne, in pizzo.
Ma non lo tolse no, con le mani tirò fuori quelle tette dal reggisno, ed inizio a leccare i capezzoli, a succhiarli, a godere di quei bottoni di piacere fino a che la Prof non impose a lui di staccarsi ‘Siediti sul letto’ ‘ disse la prof ‘Nudo” specificò poi. Luca non la fece attendere. Via i pantaloni, e via la maglia. Era nudo. Un petto ben formato, muscoli delineati e non pompati da palestra, un corpo di chi si sa prendere cura. Il suo cazzo era un cazzo normale, nella media come lunghezza, ma largo, la cappella già umida, e gonfia del piacere. E quella cappella fu la meta della lingua della Prof, che si inginocchiò davanti a lui. Lunghe e diverse leccate su quella parte del suo cazzo decisamente eccitato, e poi la bocca che venne aperta, per accoglierlo tutto. Lo accolse tutto fino in fondo, ed iniziò a succhiarlo. I rumori del pompino si sentivano in quella stanza, mentre le mani di Luca andavano sulla testa della prof quasi a darle il ritmo. Mentre succhiava, le sue mani non disdegnavano attenzione ai testicoli dell’uomo, fino a che non fu più la bocca, ma furono le tette ad accogliere il cazzo tra di loro
Quanto hai sognato questo, Luca? ‘ chiese la prof, iniziando quella fantastica spagnola, masturbando il cazzo di Luca con le tette, e dedicando qualche sonora leccata alla sua cappella, ogni volta che era a tiro
Dio’da sempre prof’ da sempre’ sono venuto al corso proprio per questo ‘ disse lui, gemendo di piacere per quelle leccate e quella spagnola. La guardava in volto, e notava come il volto della Prof fosse acceso, eccitato, praticamente lo specchio di quello di Luca. A lungo continuò quella spagnola, fino a che la prof non si alzò in piedi. Lentamente tolse la sua gonna, mostrando che, sotto quella, non aveva intimo. Rimase solo quindi con le sue calze, nere, autoreggente e le scarpe con i tacchi 12, nere, lucide. Solo questo indossa la Prof. La sua figa era totalmente depilata, e già bagnata. La toccò lei, la volle far vedere a Luca, allargando le grandi labbra e parlando verso Luca ‘Stanotte ho scopato mio marito pensando a te’ha detto che l’ho fatto impazzire” lo stava eccitando, anche perché con un dito stava iniziando a masturbarsi. Lo faceva davanti a lui, e poi si avvicinò al ragazzo. Lui la guardava ‘Ed io non mi sono addormentato fino a che non mi sono fatto una sega pensando a te..’ era passato a darle del tu, e la cosa non gli dava fastidio. Le salì in braccio, e iniziò a far strusciare la sua figa contro il cazzo duro di Luca’
Mmmm’ hai un bel cazzo luca’ lo sai? ‘ disse lei verso luca, andando a portare con una mano il seno alla sua bocca.
E te sei una maiala assurda’.ho voglia di scoparti’ – disse Luca, perdendo ormai il freno inibitore. In quel momento allargò la bocca, e prese in bocca il capezzolo, e succhiandolo, leccandolo, facendolo suo.
La mano della Prof prese il suo cazzo, e lentamente lo diresse verso la sua figa. Fu lei ad impalarsi su di lui, affondando totalmente sul suo cazzo, ed emettendo un urlo ‘Oooohhh..siiiii” ed iniziò a cavalcarlo. Il rumore del sesso, della figa bagnata della Prof che sbatteva sui coglioni del ragazzo, i gemiti di luca che erano soffocati dalla leccata. La succhiava, succhiava quel capezzolo, e le sue mani erano audaci ora. Si mossero verso il culo, tastando con passione le sue chiappe.
Scopami il culo Luca’ oggi solo con le dita’ poi avrai anche altro’ – affermò la prof come se conoscesse, ancora prima di compierle, le mosse di Luca. Ed il dito destro di Luca entrò in quella rosa del piacere, in quel foro libero, facendo emettere un altro urlo alla Prof ‘Ooohhh’ cazzo luca’.sto per venire..’ informò subito la Prof, e difatti bastò poco, perché diversi schizzi degli umori della prof uscissero da lei, facendola urlare dal piacere, dal più profondo. Lui non era ancora venuto, ma i muscoli vaginali della prof avevano stretto il suo cazzo in quella morsa, così eccitante e Lussuriosa, che lui non accennò ad uscire da lei, nemmeno quando lei venne, raggiungendo il suo orgasmo.
Devi venire te luca’ – disse di nuovo la prof, che senza dire mezza parola poi, si alzò dal suo cazzo, e si mise a pecorina, sul letto del suo allievo ‘ sbattimi’ – gli disse. E quando la vide così, non riuscì a trattenersi. Prese il suo cazzo nella destra e lo diresse verso la figa della Prof. Un colpo secco, e le fu dentro
Ecco il tuo cazzo preferito Prof’ – disse verso di lei, mentre portò le mani ai fianchi, ed inizio a chiavarla. Il suo cazzo entrava ed usciva quasi tutto, e lui godeva, così come la prof che ogni volta che sentiva il cazzo aprirgli le carni, emetteva un urletto

Si dai Luca’ apri la tua prof’ dio quanto sto godendo
Disse la prof verso Luca, prima di raggiungere un altro orgasmo, lasciando uscire altri schizzi di piacere da quella figa piena del cazzo di luca. Ma questa volta anche Luca era li li per venire, e difatti avvertì la prof ‘Cazzo’ ti riempio la figa’ti riempioooo’ urlò. La prof si voltò e sorrise ‘Prendo la pillola..’ solo questo. Pochi attimi, ed anche Luca venne. Diversi caldi schizzi di sborra andarono a riempire la figa della Prof, mentre lui gemeva, godendo con estrema passione e poi si riversò sul letto, accanto alla Prof. La guardò e la prof sorrise.

Avrai bisogno’ di alcune lezioni private’ – gli disse, mentre si leccava le labbra, ancora scossa dal piacere e dall’orgasmo. ‘ Ti farò sapere io le date’ – concluse poi verso Luca, andando a donare a lui un bacio sulle labbra, prima di far uscire la lingua, e donare ancora un altro bacio passionale. Poi si staccò, e si alzò, ripulendosi leggermente e rivestendosi’ ‘Io non dovrei stare nemmeno qui.. ti voglio a lezione oggi’sarò vestita così’ e so che ti ecciterai..

Con queste parole,e dopo essersi rivestita, la prof uscì dalla stanza di Luca, ovviamente dopo essersi assicurata che nessuno la potesse vedere. Luca invece, restò sdraiato a letto, e si godette il piacere di quella scopata, con una donna sposata, ben più grande di lui, e sospirando, si addormentò dopo qualche attimo.

Autore Pubblicato il: 23 Febbraio 2013Categorie: Racconti Erotici Etero0 Commenti

Lascia un commento