Leggi qui tutti i racconti erotici di: Lucrezia

Sono anni che la mia amica Valeria, che abita a Firenze, viene a trovarmi e passa qualche giorno nella mia casa a Milano. Ci ritroviamo sempre a fare le ore piccole, raccontandoci della nostra vita e alla mattina ci muoviamo come zombie…ma ne vale la pena.

Divorziata, con una bambina che inizia le elementari e una mamma che si è trasferita da lei per aiutarla con la piccola, Vale è una donna tutta casa e lavoro, che ha eliminato il fattore uomini dalla sua vita. Però è sempre molto curiosa di sentire le mie avventure, con il mio amante Marco.

Io e Marco ci frequentiamo da diversi anni e io – come posso dire – sono pazza di lui :-) Fin dall’inizio, Marco non mi ha nascosto il suo carattere dominante e la devozione che pretendeva dalle sue amanti e io mi sono abbandonata alla parte più sottomessa del mio carattere per diventare una brava geisha, in totale adorazione di quello che è diventato il padrone assoluto del mio cuore e della mia anima.

Questa sera sono andata a prendere Valeria in stazione e poi ci siamo concesse una bella cenetta in quel ristorante di pesce che le piace tanto, con tanto di vino. Proprio perché avevamo già cominciato a parlare di Marco, ho scelto il Valdobbiadene, che è il suo vino preferito e che spesso gli ho fatto trovare freddo nel mio frigorifero.

Senza farmi notare da Vale, mentre lei parlava con la madre e la figlia rimaste a Firenze, io ho messaggiato Marco e, sotto la sua influenza, ho messo in atto un piano che, mi rendo conto solo ora, era un po’ che mi girava in testa.

Ho fatto in modo che il bicchiere di Vale fosse sempre pieno, mentre io ho solo assaggiato il vino ed ho continuato a parlarle del piacere che Marco riesce a regalarmi ogni volta che ci vediamo, un piacere che lei ha quasi dimenticato, un piacere che sarebbe proprio il momento di riprovare, un piacere che sarei felice di condividere con lei.

Non è la prima volta che Vale riceve le mie attenzioni o le mie offerte di “provare” il mio Marco e di solito mi liquida con una risata ed uno: “Smettila”, ma stasera, sicuramente complice il vino, sorride e mi lascia continuare a parlarne, a tentarla, a immaginare.

Ed ora siamo qui, sulle mie lenzuola fresche, sotto il soffio delicato del mio condizionatore che ci fa leggermente accapponare la pelle. Io indosso la mia camicia da notte di seta rosa, spalline sottili, corta e con inserti laterali di pizzo mentre Vale si è messa solo una T-shirt…con una rana molto sexy :-)

I nostri discorsi della cena sono continuati a casa e come sempre ricordare e raccontare i miei incontri con Marco, conditi con le fantasie su Vale mi hanno scaldato, fuori e dentro. Mi sento leggermente fuori di me quando mi sporgo verso Vale e, baciandole il collo, le sussurro: “Cosa dici di provare a rendere reale i nostri discorsi?”.

Non so se sono stati i discorsi troppo spinti o il troppo vino, ma Vale mi risponde con un sussurrato: “Proviamo, dai” e si inarca come una gatta in calore mentre con le mani le accarezzo il corpo. “Voglio bendarti”, le dico, “così sarà tutto come un sogno…e godrai immensamente: fidati di me”. “Va bene”, mi risponde, così piano che non la sentirei se il mio orecchio non fosse a pochi centimetri dalla sua bocca.

Non me lo faccio ripetere e sono già pronta con una mascherina di quelle che si usano per i viaggi aerei, che faccio indossare a Vale rendendola completamente cieca. Accendo lo stereo e lascio che una musica sensuale riempia la stanza. Comincio a baciare Vale, sul collo, dietro le orecchie e poi scendo sulle spalle e la braccia e mi metto a succhiarle le dita. Distratta dai miei movimenti e dalle nuove sensazioni che prova, Vale non si accorge che qualcuno ha aperto la porta di ingresso.

è Marco, con cui ho preso accordi mentre ero al ristorante e che ho avvisato quando ci siamo messe a letto. Entra con la copia delle chiavi che gli ho regalato e si mette seduto sulla sedia ai piedi del letto, quella che ho detto a Vale dovrebbe servire per i vestiti.

Continuo a baciarla, in bocca, sulle guance, sul collo e Vale mugola piano. Poi io le infilo le mani sotto la t-shirt per accarezzarle i seni, trovando i suoi capezzoli già duri e sporgenti. Ora le mie mani sollevano la sua t-shirt sopra la testa, lasciandola completamente nuda, a riempire il mio sguardo e quello di Marco. Ha una bellissima pelle la mia amica Valeria, chiara e senza difetti, ed è magra senza essere eccessiva, con seni piccoli e gambe ben tornite grazie alla corsa che la appassiona.

Mi prendo più di un momento per ammirarla, tanto che Vale solleva una mano e mi tira a se’, forse stufa di aspettare le mie attenzioni, mettendomi una mano sul seno mentre si sporge per baciarmi. Al contrario di Vale, io sono molto abbondante ed i miei seni sono davvero enormi, tanto che una mano non riesce ad accoglierli, ma a stento ce la fanno due. Mentre la bacio con foga, lancio uno sguardo a Marco che sorride e mi incoraggia a proseguire. Uso solo un dito per accarezzare Vale lungo il petto, il ventre e poi sopra e dentro la sua figa, che trovo piacevolmente umida.

Mi avvicino all’orecchio di Vale e le sussurro: “Ti fidi di me? Lasciami legare i tuoi polsi al letto…e poi lasciati andare: ti farò godere e godere”. Il suo “Siii” basso e roco mi provoca contrazioni al basso ventre e mi basta allungare una mano per ricevere da Marco i due nastri di raso che avevo preparato sul comodino e con cui lego Valeria alla testata del letto, senza stringere troppo e accarezzandole poi le braccia per finire sui suoi seni piccoli e delicati.

Poi le mie mani scendono lungo i suoi fianchi e sulle cosce, mentre io mi accomodo in mezzo alle sue gambe. Le piego le ginocchia in modo da metterle le gambe a 45 gradi e da aprire la sua figa, prima di tutto alla mia vista. “Che bella fighetta rosa”, sussurro e sento Vale che trattiene il fiato non sapendo cosa accadrà. Mi metto a quattro sul letto e mi chino sulla bella figa di Valeria: soffio e poi delicatamente la esploro con la lingua, strappandole dei gemiti bassi, quasi sorpresi dopo tanto tempo.

Un gemito strozzato esce anche da me quando Marco si mette dietro di me e mi afferra i fianchi, strusciandomi il pacco duro sul culo. Continuo a leccare Vale che comincia davvero a sbrodolare mentre la mia lingua gira sul suo clitoride e poi entra ad assaporare il suo sapore, solo leggermente acre. Vale comincia a muoversi e a spingersi contro la mia bocca e io non smetto di leccarla, sentendo che sta arrivando al limite.

Vedo Marco che la guarda con lussuria mentre la mia lingua la porta oltre il limite e le provoca il primo orgasmo. La accarezzo piano sul ventre e sui fianchi mentre si riprende e guardo Marco che si spoglia e sfoggia la sua erezione bellissima e possente, che mi fa subito sbavare come una cagnetta in calore: lui mi fa sempre questo effetto :-)

Non ho intenzione di dare il tempo a Valeria di riposare e riprendersi e soprattutto di pensare e così ricomincio subito a baciarla, facendole assaggiare il suo sapore, senza smettere di guardare Marco che si accarezza il magnifico cazzo duro, allettato dallo spettacolo che gli sto offrendo. “Ti piace il tuo sapore?”, chiedo a Vale che annuisce in risposta. “è perché sei una troietta, proprio come me”, le dico sorridendo e poi aggiungo: “Ora senti questo di sapore, che è anche meglio”, facendo un cenno a Marco che si avvicina e riempie la bocca di Vale con il suo cazzo.

Vale è sorpresa, ma le basta poco per riprendersi e comincia a gustare il cazzo di Marco. Una piccola fitta di gelosia mi attraversa, ma è subito cancellata dall’onda di piacere che mi travolge vedendo il cazzo di Marco che scompare nella bocca di Vale. Alzo gli occhi e vedo che anche Marco mi sta guardando e sorride ed è come se fosse la mia bocca ad accogliere il suo cazzo, come ha fatto tante e tante volte.

Accarezzo il corpo di Vale e scendo con la mia mano ad avvolgere il suo monte di Venere…e poi spingo le mie dita dentro di lei, continuando a tenere il polso sul suo clitoride e cominciando a masturbarla con decisione.
Vale si muove al ritmo dei miei colpi e Marco le prende la testa per scoparle le bocca con lo stesso ritmo. I gemiti di Vale diventano sempre più forti, come i miei colpi sulla sua figa che è un vero lago di piacere. Le mie dita all’interno della sua figa girano sul suo punto G fino a che all’improvviso Vale si stacca dal cazzo di Marco e viene urlando e squirtandomi addosso il suo piacere.

Mentre Vale sta ancora tremando, Marco mi prende la mano che ho usato per masturbarla, la lecca e poi mi bacia, con foga, lasciandomi poi dedicare al suo cazzo, che succhio piano, leccandogli la cappella liscia a dura e accarezzandogli delicatamente le palle e l’interno coscia. Marco prende un profilattico e me lo porge; io lo apro e glielo infilo, continuando poi a succhiarlo piano.

Slego Vale e le chiedo di mettersi a 4 zampe, sopra di me che resto sdraiata sul letto, con la testa sotto la sua figa, sollevata da un cuscino e pronta a leccarla, cosa che faccio, mentre Marco si sistema dietro di lei, la afferra per i fianchi ed entra dentro la sua figa fradicia, strappandole un grido basso, di un puro piacere animale che riverbera anche dentro di me che da sotto ammiro lo spettacolo del cazzo di Marco che si fa largo nella carne di Vale, come tante volte ha fatto nella mia, regalandomi un piacere che non pensavo nemmeno esistesse.

Marco comincia il suo magnifico lavoro di va e vieni nella figa di Vale, che muove i fianchi andandogli incontro. A tratti si interrompe e mi lascia campo libero per leccarle e succhiarle il clitoride e per succhiare il suo cazzo prima di ricominciare a pomparla sempre più forte. Vale comincia a gemere senza sosta ed io le accarezzo il clitoride con le dita facendola tremare fino a che non viene di nuovo, con Marco che la tiene ferma per i fianchi, il suo cazzo piantato in fondo alla sua figa che si contrae.

Solo allora Marco appoggia delicatamente Vale sul letto e mi aiuta a sedermi, togliendosi il profilattico e sistemandosi davanti a me per lasciare che lo spompini fino a farlo godere nella mia bocca. Dopo aver ingoiato fino all’ultima goccia del nettare del mio amore, che mi ha tenuto per il collo sentendomi inghiottire, mi avvicino a Vale e la bacio con passione, lasciando che anche lei si goda il suo meraviglioso sapore.

Accompagno Marco a farsi una doccia, per insaponarlo e poi asciugarlo per bene, come faccio sempre nel mio ruolo di geisha e mentre lo faccio lui mi sussurra: “La prossima volta non mi limiterò alla figa della tua amica ma ti romperò il culetto, quel bel culo da troia che hai” e poi, afferrandomi i capelli e baciandomi aggiunge: “Perché tu sei mia, solo mia, non dimenticarlo” e ancora, con un tono più dolce: “Comunque grazie per questa fighetta che mi hai regalato: mi sono divertito ad aprirla per bene ed è stato bello vederla godere nella tua bocca”, quindi si volta entra in doccia, lasciandomi ad ammirare il suo magnifico corpo, quello dell’uomo che ha conquistato la mia anima e cambiato la mia vita…per sempre.

Autore Pubblicato il: 21 Agosto 2015Categorie: Racconti di Dominazione, Racconti Erotici Etero, Trio0 Commenti

Lascia un commento