Circa due anni fa ho intrapreso un viaggio in giro per il mondo, sentivo il bisogno di abbandonare la mia citta d’forigine dopo la fine della storia d’famore piu importante della mia vita, sentivo che piu nulla mi legava alla citta in cui ero nato. Ho lasciato Napoli in una mattina d’festate, era l’falba quando sono salito su uno dei tanti fatiscenti treni regionali del nostro paese ed ho viaggiato cosi, con lo zaino in spalla, uno smartphone ed un bancomat con tutti i miei risparmi, abbastanza per girare in economia buona parte dell’fEuropa. Ammetto di aver girato spesso senza biglietto per spostarmi, ho fatto l’fautostop e dopo circa mezza giornata di viaggio sono arrivato, per ora di pranzo sulla costa toscana. Ero all’finizio del viaggio e mi sono subito reso conto che i costi in quella zona, non troppo lontano da Viareggio erano decisamente fuori portata se dovevo razionare il danaro che avevo con me. Fortunatamente ho sempre adorato lavorare nel ramo della ristorazione e fin da giovanissimo ho lavorato come pizzaiolo in un locale di alcuni amici di famiglia, mi sono sempre dato da fare anche se provengo da una famiglia in grado di pagarmi gli studi senza costringermi a lavorare. Ho preso vari attestati nelle accademie, pizzaiolo, barman, sommelier, insomma anche se quando sono partito non sapevo esattamente come fare a sostenermi, sapevo che avrei potuto trovare lavoro con una certa facilita
Arrivato a Viareggio ho iniziato subito a girare le varie pizzerie della zona, alla ricerca di un locale che mi permettesse di lavorare come aiuto pizzaiolo o anche solo come cameriere per qualche settimana. D’festate i clienti erano molti e nutrivo la speranza che a qualcuno mancasse personale. Ma nulla, non trovai nulla e arrivata la sera, con il lavoro che incalzava, non potevo piu chiedere nulla ai vari proprietari. Sconsolato mi ritrovai a dormire in un piccolo bed & breakfast che comunque si dimostro piuttosto caro.
Il giorno dopo fui molto piu fortunato, trovai una piccola pizzeria gestita da alcuni miei concittadini che forse piu per compassione che per reale necessita mi offrirono un lavoro come aiuto pizzaiolo per un paio di settimane e anche una stanza in cui dormire a casa loro, un enorme appartamento nello stesso palazzo del locale in cui vivevano entrambe le famiglie dei proprietari. Erano tutti molto gentili e per un momento mi sentii a casa, ero via solo da un giorno e sapevo che quel mio viaggio sarebbe durato a lungo e in quel momento un pizzico di malinconia mi colpi. Erano due amici, trasferitisi circa venticinque anni prima in quella zona per aprire la loro attivita, all’finterno del locale lavoravano le rispettive mogli, tutte e due di Viareggio, e le figlie, tre in tutto. Due di Enzo, il pizzaiolo e una di Giuseppe, il caposala. Erano tre ragazze molto carine, i due avevano sposato due belle donne ed erano due uomini sulla cinquantina ma prestanti, con il fisico scolpito da anni di duro lavoro, in un locale che apriva alle 10 del mattino per chiudere anche alle 2 di notte, 6 giorni a settimana, tutto l’fanno, spesso e volentieri senza vacanze.
La figlia di Giuseppe si chiamava Laura, aveva 21 anni ed era tutta la madre, alta circa un metro e sessanta, bionda con gli occhi azzurri, color del cielo. Le due figlie di Enzo invece si chiamavano Giulia e Federica, ed erano due gemelle, entrambe di 18 anni, alte come il padre, almeno un metro e settantacinque e con i suoi colori, entrambe mediterranee, brune e soprattutto identiche, l’funico modo per differenziarle era il taglio di capelli. Giulia infatti portava il capelli corti, a caschetto, mentre Federica aveva i capelli lunghi e durante il lavoro li portava legati in una coda di cavallo. Tutte e tre vivevano in modo sano, facevano moltissimo sport, entrambi i padri erano appassionati di canottaggio e avevano sempre voluto che le figlie avessero la passione per lo sport. Questo le aiutate ad avere un fisico invidiabile, tonico che soprattutto d’festate non si facevano remore a far osservare.
I primi tre giorni di lavoro furono parecchio duri, il locale era sempre affollatissimo e si lavorava senza sosta, tanto che non capivo come faceva Enzo da solo a gestire il forno a legna. Poi arrivo il lunedi, giorno di riposo della pizzeria ed io avevo tutta l’fintenzione di girare la citta la mattina, era estate, c’fera il sole, un bel mare e moltissime turiste da guardare. Uscito dalla doccia m’finfilai in camera per vestirmi quando sentii bussare alla porta. Infilai rapidamente i boxer e un paio di jeans per poi andare ad aprire ancora a torso nudo ed era Giulia. Restai in parte dietro la porta cercando di non farmi vedere scoperto, ma era complesso tenere nascosto il busto ancora umido, lei mi sorrise, forse anche con una vena di malizia.
< Ehi, stai uscendo ? > Mi chiese mentre squadrava ogni centimetro del mio petto per poi risalire sul viso. < Si, volevo vedere un po'f la citta, da quando sono arrivato ho visto soltanto la pizzeria. > Risposi. < Beh io, Laura e Federica volevamo farti da guide oggi, e farti vedere i posti piu belli di Viareggio se ti va, sono che tra una decina di giorni ripartirai e sarebbe un peccato se ti perdi per strada qualcosa di bello > Sorride, ancora piu maliziosamente di prima.
< Va bene. Mi farebbe molto piacere > risposi prontamente con un mezzo sorriso. < Datemi cinque minuti e sono pronto. > Ritornai in camera e m’finfilai una delle magliette che avevo nello zaino e le scarpe, per poi uscire con le tre ragazze. Girammo l’fintera citta, non molto grande, forse e piu un paese che una citta vera e propria, ma era colma di gente, quasi tutti turisti. I paesaggi marittimi erano fantastici e il sole si rifletteva sul mare facendolo brillare. Nemmeno il tempo di accorgersene e si fece pomeriggio, con il tramonto che incalzava. < Dovremmo tornare a casa per cena ? > Chiesi io alle tre ragazze e loro ridendo e confabulando tra di loro nicchiarono, solo dopo un po’f mi rispose Federica < Abbiamo gia avvertito i nostri genitori, per cena andiamo in un posto speciale, vedrai, e non preoccuparti per il conto ci pensiamo noi > Facendomi l’focchiolino subito dopo.
Prendemmo l’fauto, guidava Laura, l’funica patentata delle tre e ci dirigemmo lontano dalla costa, nell’fentroterra toscano, raggiungendo una tenuta di campagna che successivamente scoprii appartenere ad entrambe le famiglie. Una tenuta enorme, si vede che la pizzeria rendeva davvero molto bene perche era un villone di campagna con almeno una ventina di stanze. < Questa casa e bellissima, ma non avremmo dovuto fare la spesa prima di venire qui ? > Chiesi ingenuamente mentre mi guardavo intorno, nel grande ingresso della villa. < Ah non preoccuparti per la cena, a quella pensiamo noi. > Mi rispose prontamente Laura mentre Giulia mi prendeva per mano e mi portava al piano di sopra. L’fho seguita fino ad una camera da letto, enorme, con un grande letto matrimoniale, forse addirittura King Size viste le misure, con tanto di baldacchino, nemmeno fosse la stanza di un re. < Sai. Mi sei piaciuto dal primo giorno in cui sei venuto a lavorare da noi, so che tra un po'f partirai, quindi..> Non finisce nemmeno la frase spingendomi verso il letto e costringendomi a sdraiarmi sopra < Siamo qui per questo ? Vi siete messe d'faccordo per farmi scopare da te ? > Le chiedo divertito ed anche parecchio eccitato, con il cazzo che gia pulsa nei pantaloni, e come potrebbe essere diversamente. Lei sale sul letto, sopra di me e si abbassa respirandomi sul viso, prima di afferrarmi la testa con entrambe le mani e iniziare a baciarmi. Un bacio profondo con grande trasporto. Lei e bellissima, bruna, con quel taglio che la fa sembrare ancora piu giovane e sbarazzina ed un fisico di marmo, un sedere sodo e a mandolino che le mie mani non possono fare a meno di afferrare. Si tira via il top e il reggiseno mettendo in mostra un paio di seni generosi e sodi, ben alti, con due capezzoli scuri e dritti come spilli. Le mie mani davvero non sanno piu dove toccare quando all’fimprovviso la porta si apre. Un colpo al cuore, in quel momento ero convinto che si fosse presentato uno dei genitori, non so perche, ma davvero volevo morire, mi avrebbero cacciato di casa e avrei perso il lavoro, probabilmente mi sarei ritrovato anche senza zaino con quelle poche cose che avevo’c
Continua’c.
Quando la porta si apri non potevo credere ai miei occhi, sia Federica che Laura erano completamente nude sull’fuscio che se la ridevano come una coppia di ochette. Spostai lo sguardo sul viso di Giulia che pero in quel momento non guardava me, ma loro, con un sorrisetto malizioso e con un’fespressione raggiante e vittoriosa. < Dai sbrigatevi, unitevi a noi ! > Le invita ad entrare e a salire sul letto con noi, io per un momento, forse anche un po’f sorpreso ed intimorito dalla situazione cerco anche di alzarmi ma Giulia mi spinge di nuovo giu, premendo con entrambe le mani sulle mie spalle < Non avere paura, noi condividiamo tutto, sempre 'c > Quelle parole in quel momento sono una pugnalata al petto, doveva essere un innocente giro della citta e si e trasformata in un’forgia con tre ragazze giovani e atletiche da soddisfare. Insomma qualsiasi uomo, nei propri sogni, vorrebbe trovarsi in quella situazione ed in effetti avevo il cazzo che tirava cosi tanto da farmi male, ma quando ti ci ritrovi per davvero, cosi di sorpresa il cuore inizia a battere all’fimpazzata, pulsa tanto da farti male e fatichi a realizzare quello che sta davvero succedendo.
Tutto si svolge in pochi attimi, giusto il tempo di ritrovare un minimo di lucidita e Giulia si e sfilata anche gli shorts e il perizoma, ora posso notare un’faltra differenza rispetto alla sorella, ha la fica completamente depilata mentre Federica ha una strisciolina nera lungo il pube, ben curata. Le altre due invece mi sono letteralmente saltate addosso. L’faura ha iniziato a baciarmi il petto e leccarmi il collo mentre Federica mi ha sbottonato i jeans e li ha tirati via assieme ai boxer. < Ma ciao bel bambino 'c > Sibilo con un tono vorace, prima di avventarsi con entrambe le mani e con la bocca sul mio cazzo, lo imbocco con una furia che mi era capitata di provare raramente, anche con ragazze piu grandi, figuriamoci con una ragazzina di 18 anni.
Mi fecero alzare dal letto, completamente nudo e subito capi cosa volevano dire con quel ‘gcondividiamo tutto’h. Erano perfettamente sincronizzate, si muovevano all’funisono sapendo esattamente quali tasti toccare, sentivo quelle sei mani che si muovevano lungo le gambe e l’faddome. Mentre Laura continuava a prenderlo in bocca, sentivo la bocca di Giulia, con quell’focchietto vispo che non perdeva di vista il mio sguardo nemmeno per un attimo, succhiarmi voracemente le palle mentre Federica mi teneva le chiappe aperte con entrambe le mani ed affondava la lingua nel mio culo, la sentivo muoversi sulla mia rosellina di carne mentre la inumidiva e cercava di farsi strada con la punta della lingua. Si diedero il cambio piu volte e mi sentivo quasi di impazzire, tant’fe che mi tremavano le gambe, quando capirono che non potevo resistere a lungo a quel trattamento cosi intenso, si fermarono e Laura esordii < Io sono la piu grande, tocca a me prenderlo per prima 'c > Si alzo e si inginocchio su quell’fenorme letto, inarcandosi come una gatta e mettendo in mostra la fica depilata e il culo sodo e a mandolino, scolpito da anni di sport, era cosi sodo che si apriva con il solo movimento della schiena, mostrando l’fano appena piu scuro del resto della pelle. Deglutii in quel momento avvicinandomi e poggiando il glande sulle gradi labbra quando lei si ritrasse all’fimprovviso < No ! No ! Ho dovuto interrompere la pillola per qualche mese quindi puoi prendermi solo il culo, alle altre due invece puo sborrare dentro senza problemi ! > dire ridacchiando e Giulia le risponde prontamente < Grazie eh ! > Nel frattempo la vedo leccarsi le dita e infilarsi il medio nel culo, entra com’fe il burro, segno che anche quel muscolo e ben allenato come il resto del corpo. Giulia imbocca il mio cazzo e ci sputa sopra, spalmando poi la saliva sulla cappella che e cosi rossa e dura da farmi male. Poggia il glande sul buchino posteriore di Laura e con una pacca sul sedere mi incita a spingere, cosa che non mi faccio ripetere. Con le mani le afferro i fianchi e inizio a spingere, in pochi attimi la cappella scompare in quel culo sodo, affonda senza problemi e lei si lascia andare ad un urlo di piacere. Inizio a muovermi dentro di lei con calma, forse per paura di farle male, ma Federica subito mi rimprovera < Che cazzo fai ! Sfondala, che questa troia si masturba il culo tutti i giorni, e abituata a prenderne di enormi. Non avere pieta ! > E anche quel briciolo di attenzione che volevo avere viene meno, inizio a spingere forte, sollevo una gamba e pianto il piede sul letto, vicino al viso di Laura che inizia a leccarmelo voluttuosamente, mentre geme urla e gode ad ogni colpo di reni che le do, con il mio cazzo che entra fino ai testicoli nel suo culo. Giulia e Federica nel frattempo passano le lingue sulla sua fica, sulle mie palle, sul perineo e leccandomi ancora il buco del culo. Le loro lingue s’fincontrano piu volte e spesso si lasciano andare a dei baci saffici e incestuosi tra sorelle. Cavalco Laura per una buona decina di minuti, ma poi non ce la faccio piu e sono costretto a venirle dentro. Nemmeno il tempo di uscire dal suo culo che Giulia si avventa sul mio cazzo e lo pulisce energicamente con la bocca, ingozzandosi con tutta l’fasta e sbattendo il naso sul mio pube, Federica invece si da al culo di Laura aprendolo con entrambi i pollici e infilandoci la lingua dentro per raccogliere ogni goccia di sperma che Laura sta spingendo fuori, totalmente incurante che possa essere contaminata dalle feci dell’famica. Mi sento spossato, tremante, tutte quelle emozioni in cosi poco tempo mi hanno stravolto, ma per me non era finita li, nemmeno lontanamente. Mi fecero nuovamente quel servizio di bocca in tre, questa volta concedendomi di stare sdraiato con la schiena, tenendo solo il bacino e le gambe fuori dal letto. Sollevai le gambe e mentre Giulia si mise su di me in un sessantanove, in cui la leccai e la penetrai in entrambi i buchi con le mani, mi pompo il cazzo con grande veemenza. Le altre due, non so esattamente chi, si divisero le mie palle e il mio culo, scesero anche lungo le gambe e mi leccarono i piedi, ero totalmente alla loro merce. Raccontato cosi, anni dopo, mi sembra di parla di un miracolato, ma li per li ero cosi scombussolato che l’funica reazione che il mio corpo riusciva ad avere era una seconda erezione, che duro molto di piu. Scopai a turno Federica e Giulia, sia in fica che in culo, e mi feci almeno un altro paio di giri nel culo di Laura che sembrava davvero insaziabile, ero sudato e umido ovunque, mi sentivo la loro saliva praticamente in ogni dove, non hanno risparmiato nemmeno un briciolo del mio corpo per tutta la sera e la notte. Ad un certo punto i miei ricordi si sono fatti confusi, credo di essere venuto almeno quattro o cinque volte e nessuno di noi dormi fino al mattino. Ricordo che quando venni l’fultima volta provai a farlo sul viso di Giulia, con quel sorrisetto che mi aveva tormentato tutta la notte, ma usci poco e nulla e mentre a me faceva male l’faddome, nemmeno avessi i crampi tanto ero vuoto e dolorante lei si mise anche a ridere, divertita dalla situazione. Dopo pero le cose cambiarono, furono molto dolci, mi portarono in bagno e ci facemmo la doccia tutti e quattro assieme, mi lavarono e si lavarono tra di loro, ci baciammo assieme, si baciarono tra di loro e questa cosa and? avanti per tutto il periodo in cui stetti li, tutte le mattine, mentre i loro genitori erano alla pizzeria per preparare il servizio, scopavamo tutti e quattro assieme e la sera, dopo la chiusura, con la scusa di fare un giro prima di rientrare mi portavano in qualche luogo appartato all’faperto per farsi scopare ed inculare a turno.
Continua’c
Ammetto candidamente che il giorno in cui mi sono messo sul treno, partendo da Napoli, l’fho fatto senza sapere esattamente cosa stessi facendo, fu una decisione di pancia, per nulla ponderata. Nelle due settimane che ho passato a Viareggio, in cui oltre a guadagnare parecchio ( le mance in quella zona sono molto generose, specie con quelle tre ragazze a servire ai tavoli ) e a non spendere un centesimo per dormire e mangiare, ho cercato di organizzarmi un itinerario, almeno parziale dei posti che avrei visitato , facendo leva su amici o conoscenze a cui avrei potuto chiedere ospitalita.
Ho iniziato ad usare il mio smartphone e il wi-fi della pizzeria per contattare alcune persone, la piu vicina che mi ha dato disponibilita per ospitarmi e stata Ambra, una ragazza di Genova che ho conosciuto in vacanza una decina di anni prima, eravamo ancora adolescenti, io avevo 15 anni lei di un paio d’fanni piu grande. Da allora siamo sempre rimasti in contatto, buoni amici, spesso amanti, fino a qualche anno fa, quando si e sposata, da allora ci siamo sentiti sempre meno senza pero perderci mai del tutto di vista. Lei e stata la mia prima slave, anzi, non e esatto dire cosi, lei era gia una slave, lo era nell’fanima, lei mi ha insegnato a fare il master, a domare e a dominare le donne. Per quattro estati di fila, nello stesso luogo di villeggiatura, in Sicilia, abbiamo fatto coppia fissa, circa due mesi l’fanno, ed ogni giorno andavamo sempre un po’f oltre, sempre di piu, finche non mi disse che si era innamorata, che voleva sposarsi e che non sarebbe piu venuta in vacanza in Sicilia con i genitori per non tradire lui. Si sono sposati, hanno avuto un figlio, ma l’findole di Ambra ha avuto il sopravvento, il sesso monotono, la voglia di fare di quest’fuomo il suo master era troppa, ma non c’fera verso, lui era timido, remissivo e anche se nella vita di tutti giorni era il miglior marito e padre che si possa trovare, sotto le coperte era una delusione totale e per una ragazza di 27 anni era ancora troppo presto per chiudersi nella clausura. Qualche mese fa hanno divorziato, lui resta un padre molto presente, e tornato da sua madre e si prende cura del figlio di 5 anni ogni volta che puo, cosi come e rimasto in buoni rapporti con la mia amica. In questo momento Ambra e sola a casa, l’fex marito ha portato il figlio in vacanza al mare e non sarebbero tornati prima di una decina di giorni.
Durante il viaggio per Genova, ricordo che passai la maggior parte del tempo a cercare di ricordarmela, il fisico minuto, il seno appena accennato, la pelle chiara come il latte e i grandi occhi di un verde smeraldo, un sedere disegnato con il compasso ed una cascata di capelli pel di carota, arancioni accesi e ricci tanto da sembrare fiamme. Amava vestirsi con un abbigliamento dark e soprattutto le sere d’festate spiccava tra le altre per le minigonne inguinali e le calze a rete nonostante il caldo.
Quando arrivai alla stazione di Genova e scesi dal treno me la ritrovai davanti, non sembrava invecchiata di un giorno, neanche maturata, sembrava ancora la ragazzina ad un passo dalla maggiore eta che avevo conosciuto dieci anni prima. Ci abbracciammo, lei mi prese per la mano e mi disse < Non andiamo subito a casa, voglio portarti in un posto > Lei conosceva bene il mio amore per il mare e mi condusse al porto < La mia casa non e lontana da qui, ma prima di andarci devo raccontarti una cosa 'c > Non sapevo esattamente cosa risponderle e nemmeno ne ebbi il tempo perche lei inizio subito a raccontare. < Devi sapere che non ti ho detto tutta la verita su me e Giacomo. Non ci siamo lasciati solo perche le cose tra di noi, a letto, non andavano bene. Vedi io da circa un anno e mezzo ho iniziato a fare degli incontri, come escort. > In quel momento deglutii non me l’faspettavo, non che la cosa mi desse fastidio ma, non me l’faspettavo. < Con lui le cose andavano male e ho iniziato a cercare certe emozioni altrove, nel frattempo c'fera Mattia, ancora piccolo, le spese erano tante e ho deciso di fare la escort come soluzione ad entrambi i problemi. Dissi a Giacomo che avevo trovato un lavoro d'fufficio, in realta ho affittato un appartamento e ho iniziato a ricevere clienti, dove abito tutt'fora. Lui l'fha scoperto e mi ha lasciato, si e reso conto che non era in grado di darmi quello che mi serviva, non e mai stato cattivo nei miei confronti, ha solo fatto la valigia e si e reso disponibile e reperibile per qualsiasi costa. Sono diventata una escort di lusso, molto richiesta, mi pagano bene e mi sono specializzata nelle sessioni sadomaso > Io sorrisi quando disse quelle ultime parole < Chissa perche me lo aspettavo > E quella battuta da parte mia fu un toccasana, perche lei si sciolse, diminui la tensione, si vergognava di dire ad una persona che conosceva da cosi tanto tempo che lavoro faceva, le si leggeva sul viso. < Comunque ora ospito clienti quando Mattia e a scuola, dai nonni o da suo padre, ha la sua stanzetta dove non puo entrare nessuno ed io ho la mia camera con il mio bagno, dove lavoro regolarmente e ora che te l'fho detto, possiamo andare a casa, cosi ti renderai conto. >
E mi resi conto, decisamente. Un attico enorme, all’fultimo piano, salone triplo, cucina abitabile, quattro stanze, tre bagni, terrazzo a livello e terrazzo di copertura, nemmeno fosse la casa di un banchiere. Restai stupefatto, viveva alla grande e non faceva mancare nulla ne al figlio, ne a se stessa.
Mangiammo insieme, parlammo di tanto, di tutto, le raccontai dell’finizio del mio viaggio e della mia permanenza a Viareggio fin nei minimi dettagli, ci sedemmo sul divano e guardammo un po’f di Tv, finche lei non si alzo e mi sussurro all’forecchio. < Io adesso vado di la in camera e mi preparo, ti mando un sms quando sono pronta, mi raccomando preparati anche tu 'c padrone 'c > A quelle parole sorrisi e le feci un cenno d’fassenso < Ti aspetto qui 'c cagna 'c > Ero gia entrato nella parte, probabilmente gia nel treno, sapevo cosa sarebbe successo, me lo sentivo nelle ossa e nel cuore. Era molto diverso dalla mia avventura in Toscana, non c’fera nulla di imprevisto, tutto andava esattamente come me l’fero immaginato e sapevo che in quei dieci giorni, lei, avrebbe superato ogni limite di decenza e dignita ed io avrei visto la mia vena sadica esplodere dopo circa cinque anni di silenzio totale. Sentivo le mani che mi tremavano, mi prudevano, sapevo che avrei dovuto mantenere il massimo del controllo per non farle male per davvero, sapevo che avrei dovuto evitare di lasciarle segni permanenti visto che ora, con il suo corpo, ci mantiene il figlio. Ecco che arriva l’fsms, mi alzo e mi dirigo verso la stanza. La porta e chiusa, la apro e mi trovo dinanzi una scena da brividi’c
Continua’c