Con Alessia parlavo sempre di scambisti, film porno e fantasie esagerate ma lei, a causa della sua educazione un po’ bigotta, sembrava quasi inorridita. Effettivamente l’idea di inorridirla mi faceva sorridere perché le mie erano più che altro provocazioni.
Ma pareva che quelle provocazioni alla fine la spingessero più in là del suo essere ‘donna’.
Una sera, dopo esserci scambiati reciprocamente del sesso orale, rialzammo i sedili e ci mettemmo comodamente seduti a guardare le stelle dal tetto panoramico.
Mi accesi una sigaretta e lei svitò una bottiglietta di thè al limone.
‘Sai Marco che stanotte è successa una cosa strana?’
‘Sarebbe a dire?’
‘Sarebbe che’beh, lo sai che io dormo in mutande no?…ecco’stanotte mi sono svegliata e mi sentivo osservata’non so come spiegarti quale sensazione avessi ma’mi sentivo osservata e basta!’
‘Eh’e quindi?’
‘Quindi ho aperto un occhio e mi sono resa conto che non era una sensazione sballata’c’era mio papà che mi osservava dalla porta della camera”
‘Buon per lui!’
‘Ma sciocco! Che dici?’ scoppiò in una risata ‘intendevo dire che’beh, forse dovrei sentirmi meno libera finchè sto dai miei, no?’
‘Cristo Ale’ovvio che sì ma alla fine della fiera non è che ti ha vista scopare o chissà cosa’eri giusto stesa sul letto che dormivi!’
‘Sì, vero’ma con le chiappe all’aria’ero scoperta”
‘Ah’va beh’chissà le volte che ti ha vista’ma tu com’eri?’
‘All’inizio ero rivolta proprio col culo verso la porta quindi ha visto tutto’ero in perizoma”
‘Ma dormi col perizoma?’
‘Per forza’fosse per me con ‘sto caldo dormirei pure nuda’se metto le mutande normali mi vanno comunque tutte tra le chiappe’per tanto così, meglio sentire il filo del peri e via”
‘certo certo’va be’in totale che ha fatto?’
‘Ma nulla’appena mi sono girata pigramente lui ha guardato il resto e poi si è diretto in bagno a far pipì”
‘Uhm’e in tutta ‘sta storia cosa c’è di strano?’
‘Niente’è che per un attimo ho pensato a tutti i nostri discorsi sul sesso, sulla vita, sui racconti che scarichi da internet, ai film porno che mi hai costretta a vedere e”
‘E, cosa?’
‘E, niente’ho pensato a come deve essere bello un giorno poter vedere il proprio figlio o la propria figlia come cresce. Credo che mio papà guardasse quello sai? Come dire’non so, sei un maschio, non capiresti comunque ma’mi sono sentita magicamente bella e donna ai suoi occhi, capisci?’
‘Uhm’ni’finisco la siga e poi riportiamo i nostri culi a casa, ok?’
‘Ok scemo’finisci ‘sta maledetta sigaretta che non si respira!’
Finita la portai sotto casa. La finestra della camera da letto dei suoi era ancora accesa.
‘Strano che i miei siano ancora svegli all’una di notte”
‘Embè? Staranno ben sfornando un’altra bella figlia come te, no? eh eh eh’
‘SCEMO! Ma te hai sempre in mente quelle cose lì? E poi sono vecchi’almeno’beh insomma, mica tanto vecchi’ma tu dici che trombano ancora?’
‘Ooh, hai voglia’secondo me trombano più di noi, sai?…Che facciamo, aspettiamo un po’?’
‘Sì’forse è meglio’forse è meglio che tu ed io prendessimo esempio da loro, non trovi?’
Il suo sorriso malizioso significava una sola cosa e io non me lo feci ripetere. Lei mi slacciò la cinta e io cercai di tirare fuori di nuovo il membro. Mentre si era messa a pecorina sul sedile, cercai di tirarle su la mini gonna e di infilare le dita tra le sue mutandine di nuovo bagnate.
La sua bocca mangiava selvaggiamente il mio pene e sembrava quasi che non ci fosse neanche più un centimetro di cazzo tra la mia pancia e il glande’teneva tutto in bocca muovendo la lingua come una forsennata. Le mie dita erano giunte al suo clitoride che stuzzicavo abilmente pur essendo in una posizione scomoda. Infilai anche un dito nel sedere’ma un’ombra mi fece gelare il sangue!
‘PORCODDUE! Tuo padre, cazzo!!’
Suo padre era poco fuori dal cancello e aveva visto la scena. Il mio cuore era completamente impazzito e Alessia sembrava non capire più nulla. Rimessasi a posto in meno di un nanosecondo scese dalla macchina.
Suo padre tuonò una frase che più o meno diceva così:
‘Muoviti che è tardi, su’è ora di andare a dormire!’
Si allontanò e ci lasciò in macchina. Per un momento temetti il peggio.
‘Miii che figura di merda, Marco!’
‘Porca troia e ‘desso? Minchia che storia malata’figa qua non ci fa uscire più insieme!’
‘Madonna Marco’che figura, che figura, che figura di merda!’
‘Orcapeppa’senti’vedila così’è un uomo di mondo dai’hai 26 anni’capirà no? Insomma, anche lui è stato giovane o no?’
‘Se lo dici tu’speriamo non succeda nulla”
Scese dalla macchina e ci mettemmo d’accordo per rivederci la sera successiva.
Io ero in ferie e lei stava preparando la tesi quindi pretendeva l’uscita serale per potersi sfogare un po’.
Entrò in macchina, più figa del solito.
‘Madonna santa come sei gnocca stasera Ale!’
‘Ohila’te ne sei accorto? Ho bisogno di svagarmi da quella cazzo di tesi’portami a prendere due birrozze al circolino e poi andiamo in campagna, ti va?’
‘Ok’andiamo’ma’come è andata ieri sera?’
‘Miinchia, lascia perdere va”
‘Cioè? Ti ha castigato?’
‘Ma va, no! Quando mi sono infilato nel letto ho iniziato a sentire mia madre gemere, cazzo!’
‘E quindi?’
‘E quindi cosa?…non ho chiuso occhio!’
‘Cacchio che ficata! Racconta racconta, cosa han fatto?’
‘Mammamia, sei proprio un uomo’ma che ne so! Mica sono andata a spiarli no?’
‘Ah’certo’ovvio’e poi?’
‘E poi nulla’mi sono messa le cuffie nelle orecchie e mi sono ascoltato tutto l’album dei Gotthard!’
‘E ti sei masturbata ancora col lentazzo?’
‘Ovvio! Con la voce di quel singer mica si può dir di no a certe cose! ah ah ah a!’
‘Oh, guarda che son geloso sai?’
‘Ma di che? Di un cantante che non vedrò mai? Dai su”
‘E tuo padre? Ti ha poi spiata ancora?’
‘Non ne ho idea’ma non mi stava spiando neanche l’altra sera sai?’
‘Sì, ma l’altra sera dormivi, non ti stavi toccando!’
‘Scemo, scemo, scemo! ah ah ah ah!’
‘In totale? Ti guardava o no?’
‘Ma che cazzo ne so! Magari sì, magari no’io ero a occhi chiusi! Oh, fermati che prendo le birrozze!’
Finite le birre, finite due cannette, ci siamo ritrovati nel bagagliaio della mia station wagon per sfogarci un po’.
‘Dai, toglimi il perizoma con la bocca’dai”
‘Se me lo chiedi con quella voce così suadente, lo faccio subito”
‘Pensavo fosse più una voce da troietta”
‘be’anche”
‘E ti piace quando sono la tua troia?’
‘Ovvio che sì’dai piccola, sii la mia troia anche stanotte e io sarò il tuo schiavo d’amore’
‘Allora leccami tutta’leccami e masturbami anche nel sedere”
‘Una troia avrebbe detto il culo’non sedere”
‘Che sciocco’ok’allora’leccami la figa e stantuffami il buco del culo! Così va bene?’
‘Oh sì gioia”
‘mmh’hai una lingua deliziosa’fammi venire’ho voglia di riempirti la bocca dei miei umori’così’così”
‘Ti piace troia?’
‘Ooh sì che mi piace’adoro la tua lingua’sposta le dita, infilamele nel culo’mi tocco io’dai’sì, così”
Giocherellava con le sue dita sul suo clitoride e intanto leccavo tutto la sua vagina e lo sfintere sino a penetrarla con un dito e poi con due’una nella vagina e una nel culo.
Venne copiosamente e cercai di leccare tutto.
‘Dammi la lingua Marco’fammi sentire il mio sapore, dai”
‘Ok’leccami, troia di papà”
‘Eh?…cos’è ‘sta novità?…’
‘No’cioè’così, m’è venuta fuori ma non sono malato è che i tuoi racconti”
Scoppiò in una risata.
‘Ma vuoi dirmi che ti hanno eccitato quelle cose che ti ho detto?’
‘No’sì’cioè’non so”
‘A guardare il tuo uccello direi proprio di sì”
‘Cazzo Ale’tu mi ecciti sempre e lo sai”
‘Già ma chissà come mai è così duro’fammelo toccare’anzi, mettimelo in bocca’mettilo in bocca alla tua bambina dai”
‘Minchia Ale’dicevo così per dire..pensavo avessi capito che era una boutade”
‘Come sei fine’che mi importa’l’avevo capito’se vuoi che facciamo il gioco di babbo e figlia a me va bene’ti va di scoparmi in bocca papà? ah ah ah!’
‘Assurda ‘sta cosa ma eccitante’sì’meglio del gioco del ginecologo!’
‘Allora scopami papino, scopa la tua bambina, dai!’
Andammo avanti per ore a scopare in macchina sino a quando, alla terza venuta, avevo i coglioni dolenti. Ci fermammo.
‘Wow’che scopata ragazzi”
‘Già’Alessia ma non è che sei ninfomane ultimamente?’
‘Smettila idiota’è solo che la tesi mi distrugge psicologicamente tutto il giorno’almeno una sana scopata mi riprende no?’
‘Già’per fortuna che sono in ferie”
‘Ohi’è tardi, forse è ora di andare sai?’
‘Ok andiamo’ma quand’è che hai detto che i tuoi vanno via a cena?’
‘Venerdì credo’dopodomani’allora vieni da me?’
‘Ovvio’pizza o cinese?’
‘Boh vedremo dai’andiamo che è tardi!’
Giunse il venerdì e mi ritrovai a casa sua a fare piazza pulita di varie portate di cibo cinese, sgorgandoci litri e litri di birra tsin tao’sino a quando decidemmo di rintanarci in camera e darci al sesso più sfrenato prima che tornassero i suoi genitori.
Iniziammo a scopare in tutte le maniere, sfidando anche la forza di gravità.
Mentre cercava a gattoni di riprendersi i vestiti, completamente ubriaco la ripresi, la bloccai e glielo infilai nuovamente dentro.
Lei rideva e scopava come una sballata mentre nello stereo suonavano i Led Zeppelin a bassissimo volume.
Sentivo un gorgoglio nel ventre, il sano spirito dell’orgasmo che sembrava riesplodere per l’ennesima volta.
Mi alzai, la presi per i capelli e la obbligai a restare per terra con le gambe divaricate, come se stesse pisciando in una turca, la costrinsi a masturbarsi e a prendere il mio cazzo in gola.
Mentre mi spompinava egregiamente un sobbalzo molto lento, limitato dall’eccessiva dose di alcool, mi aveva disorientato. Lei non si era accorta di nulla ma io avevo come l’impressione che ciò che vedevo in lontananza era proprio l’ombra di suo padre.
Persi l’orgasmo ma lei continuava a sbocchinarmi come una disperata, quasi come fosse una gara a chi venisse più selvaggiamente. Mentre si trastullava la figa e diceva amenità come ‘Sborrami in bocca, voglio essere la tua cagna stasera’ e cose simili, misi a fuoco e vidi proprio suo padre.
Quel gran figlio di puttana ci stava guardando ma una cosa non mi spaventava più’avesse voluto irrompere nella stanza, lo avrebbe fatto molto prima’gli piaceva guardare? E allora che guardasse il mio cazzo infilato nella bocca della figlia!
Ripresi a giocare col mio cazzo sulla sua bocca. Lei estraeva la lingua per farsi sbattere il glande sopra e nonostante il sudore ci avesse devastati a metà, il suo trucco sciupato la rendeva ancora più zoccola. La inviatai a mettersi a pecorina sul letto cosicché suo padre avrebbe potuto vedere tutto e bene e lei, senza battere ciglio e senza capire bene cosa stava succedendo, si mise col culo verso la porta.
Sborrai tutto fuori e la riempii di fiotti di sperma.
Lei ansimava come un pazza e la tsin tao aveva effettivamente dato un aiuto per averla così troia.
Lo sperma colato per terra venne ripreso pochi istanti dopo dalla lingua di Alessia che, come affamata, leccava anche i listoni del pavimento in legno per cibarsi del mio sperma.
Si distese e rise come una distrutta dall’alcool:
‘Come mi è piaciuta ‘sta scopata’hic’vaffanculo oh’hic’mi vien da sboccare però’hic’hai voglia di portarmi sul letto? hic’ti è piaciuta la mia troiaggine, eh? burp”
Certo che mi era piaciuta come credo fosse piaciuta a suo papà che nel frattempo era sparito.
Passarono giorni e giorni e alla fine mi resi conto che forse, quella sera ebbi solo un’allucinazione.
Peccato però che lo scorso venerdì mi è arrivato un messaggio da Alessia che diceva pressappoco così:
‘Ven. sera i miei vanno fuori a cena.T va altro cinese e trombata?…magari questa volta mio padre non si limiterà a guardare!’
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