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Elisa era ormai una ragazza da pochi mesi 18enne: gambe slanciate e affusolate, culetto a mandolino, due tette non grandi ma perfettamente a coppa con capezzoli che puntavano impertinenti all’insù, capelli biondi mossi e un viso birichino. La sua figura era come quella di tante ragazze giovani e spensierate che si vedono ogni giorno per le strade e che fanno il piacere dei nostri occhi. La sua mentalità aperta dovuta ad una educazione sana e corretta in cui anche il sesso non era un tabù, le permetteva di girare per la casa in déshabillé con la disinvoltura tipica delle ragazze spandendo per la casa sensualità. Elisa era molto femminile nelle movenze, nel parlare, nelle scelte, nel comportamento e nelle idee.
La figura del compagno della madre non era un limite per lei che lo aveva conosciuto ormai da qualche anno. Elisa è figlia di una ragazza madre che dopo l’esperienza non felice con suo padre si è innamorata di un altro uomo che da 8 anni convive con loro. La ragazza lo rispettava ed aveva spesso chiesto consigli a lui sul comportamento da tenere con i compagni di scuola ed anche con gli amici. Rocco, compagno di sua madre, la vedeva come sua figlia e non di certo per la sensualità. Anzi a volte Rocco, che aveva 42 anni, ebbe più di una volta la sensazione che il girare in casa semi nuda fosse un comportamento non casuale o naturale ma malizioso per provocarlo.
Rocco aveva notato che quando il suo sguardo si soffermava sulle sue grazie, Elisa sembrava divertirsi ad esporle con malizia e tanta sensualità come se la ragazza già conoscesse il piacere di essere viste da un maschio ed anche il piacere che un maschio trae nel vedere le movenze sensuali di una giovane ragazza. Rocco solitamente era indifferente a tutto ciò ma a volte era difficile togliersi dalla testa i cattivi pensieri che quelle visioni creavano. Infatti Elisa si muoveva in casa anche per mostrare alla madre reggiseni, solitamente trasparenti, perizomi e mutandine varie nonché reggicalze, calze autoreggenti, collant e spesso dei body ed anche dei corpetti. Insomma per Rocco era veramente difficile resistere davanti a quelle sfilate che erano piacevoli ma che per fortuna non erano frequenti. Elisa era sì una bella ragazza ma niente di speciale; di ragazze molto più belle per strada se ne vedono molte ma lei non lasciava niente di intentato per essere attraente.
La situazione cambiò una sera d’inverno mentre erano seduti su un divano a guardare la TV in compagnia della madre di Elisa che lo abbracciava appoggiata al torace del giovane uomo. Elisa, rientrata dalla solita passeggiata serale con gli amici e dopo aver cenato, si unì a loro sedendosi al lato opposto rispetto alla madre.
La serata era particolarmente fresca ed essendo ancora un po’ intirizzita portò con sé un plaid grande con il quale solitamente si coprivano lei e la mamma. A quel plaid Elisa teneva molto per motivi non chiari ma poco interessanti; così come tante ragazze anche lei aveva un oggetto del cuore e per lei era proprio quello. Da quel plaid Elisa non si sarebbe mai separata. Pur essendo ampia la coperta non era sufficiente a coprire tutti e tre e così, per far stare al caldo anche la madre, mise la coperta anche sulle gambe di Rocco ma prima di stendere la coperta spense le luci della stanza che fu illuminata solo dai bagliori della TV.
Anche Elisa si appoggiò a Rocco e lui avvertì il calore del corpo della ragazza che gli si stringeva accanto. Pensò che avesse freddo e fosse un modo per scaldarsi con il calore umano trattenuto dalla coperta.
Le cose non erano così. Infatti dopo qualche minuto Rocco sentì una mano posarsi sulla sua patta e dopo qualche istante di sbigottimento ed imbarazzo si rese conto che non si trattava della mano della sua compagna ma era proprio quella della ragazzina che gli tastava il sesso per sapere se fosse eccitato. Elisa teneva le ginocchia sollevate per tenere sollevato il plaid e non permettere alla madre di vedere i movimenti che avvenivano sotto. Il panico si impadronì di Rocco e non sapeva come comportarsi, vista anche la presenza della compagna la quale se si fosse accorta di che stava accadendo sotto la coperta avrebbe fatto scoppiare un finimondo.
Rocco guardò la ragazzina con uno sguardo interrogativo e allo stesso tempo la lasciò fare; inevitabilmente quel palpeggiamento gli fece diventare duro il sesso. Elisa rassicurata da quella erezione, osservando l’espressione del volto della madre che non immaginava niente di quel che accadeva, sfacciatamente si fece ancora più audace: slacciò i pantaloni di Rocco e, infilata la mano sotto gli slip, prese in mano quel sesso e cominciò a segarlo.
Rocco era bloccato dalla paura di essere scoperto e allo stesso tempo dal piacere di essere toccato da Elisa ma preso dalla lussuria del momento lasciò che la giovane continuasse a segarlo.
La ragazza dimostrava che ci sapeva fare. Rocco si chiedeva dove avesse imparato a fare le seghe. Lei andava su e giù con la mano e passava il pollice sulla cappella sempre più gonfia e turgida. Quella situazione proibita e perversa condita dal pericolo era per Rocco inaspettatamente eccitante che gli dava un piacere forse mai tanto intenso; sentì arrivare l’orgasmo e dovette mordersi le labbra per non emettere alcun gemito di piacere. Fiotti di sborra emersero prepotentemente dal cazzo durissimo e Elisa abilmente li raccolse tutti nel palmo della mano, poi come se niente fosse accaduto andò via salutando con naturalezza sia la madre che Rocco lasciandolo ancora incredulo dell’accaduto ma consapevole che quella mano gli aveva regalato un piacere unico ed incomparabile.
Tutto ciò gli aveva messo dei problemi etici e ne era spaventato. Si chiedeva come comportarsi con Elisa sia nel trovarsi da soli in casa sia davanti alla madre di lei ed anche, nell’eventualità, di fronte agli amici ed alle amiche di lei. Pensò anche a sé stesso perché si sarebbe presentata l’occasione di vedersi fuori casa con delle donne per lavoro e per amicizia e l’essere visto da Elisa pensò che lo avrebbe esposto a dei ricatti. La notte con la sua compagna non volle fare sesso e così anche il giorno dopo.
Passarono due giorni senza che lui e la ragazza si trovassero soli a casa ma di pomeriggio finalmente erano soli in casa lui affrontò la ragazza a muso duro riprendendo l’argomento di quel che era accaduto due giorni prima.
“Cara la mia bimba, tu devi essere impazzita! Ti rendi conto di ciò che hai fatto l’altra sera? … e poi in presenza di tua madre! se lei se ne fosse accorta sarebbe stata la fine del rapporto che ho da anni e non avrei potuto darle torto!”
Con spregiudicata sfrontatezza Elisa rispose in modo sarcastico “Adesso non recitare la parte della vittima! A te per primo è piaciuto quello che ti ho fatto! Ti è venuto duro come il marmo e hai sborrato come un cavallo! Non finiva più di schizzare la sborra! Sapessi quanto era buona! Quando vi ho lasciato a guardare la TV l’ho assaggiata, sai?” ed aggiunse con tono sensuale da consumata puttanella “e se poi il problema era la mamma, adesso lei non c’è e ne puoi approfittare”
L’allusione era chiara: era un invito implicito a fare sesso in qualche modo. Quelle parole fecero cescere ed indurire il sesso di Rocco dentro gli slip. Elisa se ne accorse e si avvicinò retando in piedi ed andando a mettere una mano tra le gambe di lui per valutare la sua erezione. Constatato che Rocco era eccitato tastò meglio la patta dei pantaloni dove il pene rigido si delineava bene la ragazza con voce ancora più sensuale sibilata disse “Visto? Lo sapevo che ti saresti ingriffato. Cosa aspetti? approfitta della situazione che abbiamo ora? Siamo soli e posso farti arrapare e godere molto di più dell’altra sera”
Rocco aveva la mente presa dall’eccitazione e strinse Elisa a se “ Ok, vuoi fare la troietta con me? Allora adesso ti accontento. Ti scopo come vuoi tu!”
Evidentemente Elisa voleva proprio questo. Baciò Rocco accostando le sue labbra a quelle dell’uomo e mise la lingua in bocca. Poi si abbassò e gli slacciò i pantaloni.
Lui sembrava in preda alla voglia sfrenata di scoparla una furia le sollevò la gonna già di per se cortissima, le strappò il perizoma trasparente e striminzito mettendola con il sedere sul tavolo della cucina a gambe aperte. Rocco si inginocchiò e le leccò un po’ la fighetta che subito sbrodolò, poi si rialzò e senza troppi indugi lo infilò tutto dentro non violentemente.
Rocco capì così che Elisa non era più vergine e che quindi qualche maschio l’aveva già avuta ed ora lei voleva lui forse perché in calore.
La chiavò all’impiedi con vigore aumentando il ritmo ed arrivando a scoparla quasi con violenza. Le penetrazioni erano profonde ed arrivavano fino alla bocca dell’utero. Elisa sentiva il contatto del prepuzio con l’utero e quando i colpi furono forti e profondi sembrava che Rocco volesse spaccarla. Per lei questo era puro godimento e godeva di questo trattamento.
Quando Rocco si irrigidì ormai prossimo all’orgasmo, lei si allontanò ed il pene uscì dalla figa. Elisa si inginocchiò prontamente, aprì la bocca per far sì che la sborra potesse finire dentro per poterla ingoiare tutta. Cosa che la troietta fece senza difficoltà facendo vedere a Rocco come gradiva il suo seme.
Elisa lo riprese in bocca e continuò a leccarlo e succhiarlo fino a farlo tornare duro. Rocco si godeva quel lavoretto orale tenendole le mani sulla testa ma dopo qualche minuto la ragazza si alzò e si mise a novanta gradi con le mani appoggiate al tavolo, puntando le braccia, mettendo le gambe aperte a compasso. L’invito ad una nuova penetrazione era esplicito e Rocco, da uomo esperto, affondò di nuovo in lei da dietro senza vederla in volto ma ammirando le sue natiche e i suoi glutei. La scopava accarezzandole le gambe e palpeggiando con le mani le belle e sode tettine. Per fare questo si appoggiò un po’ sulla schiena della ragazzina e lei gradì il contatto del petto sulla schiena. Rocco la portò più volte all’orgasmo prima che anche lui sentisse che stava di nuovo per venire. In quel momento Elisa dimostrò tutta la sua perversione e depravazione nonostante la giovane età. Si sfilò e disse “Mettimelo dietro, sborrami nel culo!”
Tutta la scena si svolgeva in cucina.
L’uomo, in preda alla più lussuriosa depravazione, lubrificò con dell’olio di oliva lo sfintere e quel massaggio piacque a lei. Fatto ciò appoggiò la cappella al buchetto e molto lentamente aprì con un dito lo sfintere anale a cui presto sostituì con il cazzo. Rocco si accorse che era già stato aperto perché lei non ebbe i classici dolori di prima apertura.
Penetrò lentamente quel culo sodo e stretto anche se non più vergine.
Era eccitatissimo e bastò muoversi poche volte dentro l’intestino della ragazzina per scaricare tutto il suo seme con tanti schizzi di sborra.
Rocco non provava alcun senso di colpa per quel che aveva fatto, anzi le disse che era stata magnifica. Le sue remore iniziali e l’indifferenza che era naturale erano cadute. Ora lui era il maschio da monta di una ragazza che sarebbe stata disponibile molto spesso e ne era felice. Lei rispose sorniona e maliziosa “Non preoccuparti, ti farò divertire ancora. La prossima volta potrai venirmi nella figa e ti farò assaggiare la tua cremina”
Da quel momento Rocco si pose il problema di fare sesso anche con la sua compagna e di non farsi sorprendere da lei perché allora le avrebbe perdute tutte e due.

Autore Pubblicato il: 20 Marzo 2017Categorie: Racconti Erotici Etero0 Commenti

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