Volevo andare oltre, volevo vedere cosa potesse fare mia madre, volevo poterla vedere umiliata del tutto, ma dovevo andare per gradi, se volevo farle fare qualcosa di più spinto avrei dovuto organizzarmi e trovare luogo e persone giuste.
Volevo umiliarla oltre, le foto non bastavano e decisi di fare una delle cose più umilianti che potesse fare.
Lei ha sempre disprezzato i poveri, nonostante le umili origini ha sempre schifato barboni e mendicanti e soprattutto uno di loro che viveva vicino casa nostra che la importunava chiedendo spiccioli e facendole complimenti volgari ogni volta che vedeva che si trasformavano in insulti irripetetibili quando
rifiutava di pagarlo e ignorava le sue avances.
Le scrissi sul telefono mentre era a lavoro, le dissi di controllare la sua mail quella sera e di raccogliere tutto il coraggio che aveva.
Mi misi quindi al computer, sgranchì le dita e mi preparai a scrivere i piani per i peggiori minuti della vita di mamma.
“Cara signora Irina, sono tornato, spero si sia divertita in questo periodo, so che lei prova disprezzo nei confronti dei meno fortunati e so che odia particolarmente quel buon uomo che la saluta sempre ogni mattina quando va a lavoro e ogni sera quando torna, eppure lei non gli da nemmeno qualche spicciolo o lo saluta, quindi ecco cosà dovrà fare, lei andrà dal signore, si scuserà per tutte le volte che lo ha ignorato in questi anni e lo porterà nel vicolo vicino a dove la povera anima dorme di solito, qui giunge la parte divertente, lei lo ricompenserà con un ottimo pompino, esatto signora Irina, gli farà un pompino in quel vicolo e si farà venire in faccia, non si distragga, dopo essersi fatta venire in faccia dovrà tornare a casa A PIEDI (che non le venga in mente di fare qualche furbata sulla falsa riga della giacchetta) a casa sua, tutto sommato sono circa 200 metri e nessuno se non il portinaio la dovrebbe notare, ovviamente come ogni piano il tempismo è fondamentale, lei dovrà presentarsi dal signore alle ore 13:30 questo mercoledì e dovrà aver finito alle 13:45, non un minuto prima, non uno dopo, esca dal vicolo a quell’ora precisa altrimenti ci sarà una punizione e non si pulisca assolutamente”.
Come ogni sera mia madre era in salotto con me al PC mentre guardavo la TV, solo che mentre di solito siamo entrambi sul divano questa volta lei era sulla poltrona e non potevo vedere il suo schermo. Fu chiarissimo lo stesso il momento in cui lesse l’e-mail dal suo sguardo disperato, si mise le mani in faccia per qualche secondo e le chiesi se ci fosse qualcosa che non andava, lei rispose che erano cose di lavoro e che non era nulla di grave.
Come mio solito tornai in camera e attesi impaziente il fatidico giorno.
Giunge mercoledì e come al solito finsi di dover uscire e andai a nascondermi vicino casa e aspettai che uscisse mamma, era vestita abbastanza sobriamente sperando di non dare troppo nell’occhio e pensai:”Dannazione! Dovevo farla vestire in maniera più provocante!” ma non mi feci prendere dallo sconforto e seguì mamma di nascosto.
Giunto al posto vedetti mamma parlare col barbone, ero troppo lontano per capire cosa gli stesse dicendo, ma vedetti l’uomo fare prima una faccia stranita e poi sorridere, dopo un po’ mamma si incamminò verso il vicolo con il barbone al seguito, io di nascosto entrai in un vicolo parallelo che si congiungeva all’interno col vicolo dove si trovava la coppia e mi nascosi dietro un cassonetto a circa una decina di metri da loro.
Mamma si mise in ginocchio di fronte a lui e cominciò a lavorare l’asta dell’uomo che si trovava confuso, ma non si lamentava.
Dopo qualche minuto di lavoro mia madre riuscì a farsi venire in faccia dal signore che la coprì con un enorme sborrata figlia di mesi di astinenza, mia madre tolse un po’ dello sperma con la mano, ma senza pulirsi e lasciò che il barbone uscisse dal vicolo e si mise ad aspettare qualche minuto in maniera che fossero le 13:45 in punto, si può dire tutto della troia, ma non che non fosse puntuale.
Uscì dal vicolo tenendo la testa bassa per nascondere la faccia e io la seguì impegnandomi per non farmi notare.
Nessuno l’aveva vista finchè non passò di fronte ad una scuola superiore vicino casa e con orrore sentì l’ultimo rumore che avrebbe voluto sentire il quel momento, la campanella che segnava la fine delle lezioni.
Si riversò per strada una folla di adolescenti e lei si trovò in mezzo a loro con la faccia orribilmente sporca vittima di centinaia di attenzioni non volute.
Per sua fortuna non ci fecero troppo caso e quasi nessuno la guardò, per quanto ricevette qualche sguardo schifato e confuso , ma nonostante tutto riuscì a rientrare in casa e per sua fortuna l’usciere del palazzo non si trovava all’ingresso quel giorno.
Io rientrai qualche minuto dopo di lei che sarebbe il mio rientro solito e la trovai in bagno che si lavava, la salutai da dietro la porta e andai a scrivere la mail di complimenti.
Avevo anche filmato il tutto e allegai qualche scatto preso dal video alla mail.
“Cara signora Irina, mi chiedo se abbia senso chiamare signora una donna capace di fare cose di cui si vergognerebbe la peggior puttana, comunque, complimenti mi ha dato veramente un bel video che però non le restituirò poichè anche questa volta lei ha deciso di non obbedire alle clausole da me indicate, come le è venuto in mente di pulirsi!?” e aggiunsi un fotogramma di mamma che si tocca la faccia con la mano, io sapevo che non si era pulita in quel momento, però volevo solo umiliarla di più e ripresi:”questo significa che insieme alla giacchetta avrà un’altra punizione da scontare in futuro, insieme al necessario per riavere indietro il video originale, comunque il lavoro in genere non è stato male e le darò qualche giorno di pausa”.
La inviai e attesi che mi venissero altre idee da proporre a mamma mentre di masturbavo rivedendo parte del materiale multimediale che andava accumulandosi.