Si era alla fine degli anni 70 e, giovane universitario, concordai una vacanza in Sardegna con la mia ragazza ed un’altra coppia.
Partimmo verso il 10 di giugno e trovammo sistemazione in un meraviglioso campeggio su di una piccola penisola a nord della Costa Smeralda.
In quella stagione il turismo era inesistente e, nel grande campeggio, eravamo solo noi quattro ed un’altra coppia di stranieri, credo del nord Europa.
Il campeggio aveva vaste zone naturali ed era piuttosto grande e poco organizzato: in pratica per arrivare ai bagni si doveva fare una lunga passeggiata, così, dopo qualche giorno, iniziammo a servirci di un piccolo bagno, vicino, ma diroccato e senza porte, collegato, però, ancora alla rete idrica, o anche direttamente del bosco.
Divenne così abituale la pipì in compagnia di fianco alle tende e una volta trovai anche l’altra ragazza che, accosciata a gambe ben aperte, cacava dietro la tenda. C’è da dire che avevamo anche preso l’abitudine di stare sempre nudi, tanto non c’era nessuno, e l’altra ragazza ne approfittava largamente, pisciando allegramente in piedi a gambe larghe e, anzi, richiamando la nostra attenzione per mostrarci come riusciva a dirigere il getto su un bersaglio.
In epoca molto più recente mi è capitato di essere su una spiaggia nudista e di vedere una piacente quarantenne, completamente depilata, alzarsi dal proprio asciugamano e, calzati i sandali, avviarsi verso le dune retrostanti con un fazzolettino di carta in mano.
Senza indugio l’ho seguita e lei, a poca distanza dalla spiaggia, si è accoccolata a gambe ben aperte verso di me, che ero a non più di cinque metri.
Vista la sua disinvoltura, mi sono fermato proprio davanti a lei e le ho chiesto se potevo guardare e, al suo assenso, le ho anche chiesto se le piaceva giocare con la pipì.
Da molti anni frequento una spiaggia nudista, attirato dalla prospettiva di vedere qualche bella ragazza completamente esposta e dai racconti di un conoscente che narrava di comportamenti decisamente spudorati da parte dei frequentatori.
Di tale frequentazione, per molto tempo sporadica, ho sempre tenuto mia moglie all’oscuro, poiché lei, pur non disdegnando il sole integrale, non è assolutamente interessata a comportamenti trasgressivi di alcun genere, ed anzi temo avrebbe criticato la mia passione voyeuristica.
Un bel giorno, quindi, munito di indicazioni topografiche abbastanza generiche, mi misi alla ricerca di questa spiaggia e, dopo varie peregrinazioni, arrivai finalmente in vista del mare, solo per essere colpito da una cocente delusione: nessuna donna in vista, solo uomini in coppia o gruppo, ero in mezzo ai gay!
Nessun pregiudizio, ma io cercavo altro e quindi mi incamminai lungo la riva sulla via del ritorno, che appariva piuttosto lunghetta.
Dopo varie centinaia di metri, attraversata una zona deserta, finalmente avvistai una coppia, lui cinquantenne, lei molto più giovane, slanciata e con lunghi capelli ramati, completamente nuda, che si avviavano verso l’acqua.
Rincuorato, rallentai il passo e loro, incuranti di me, si fermarono nell’acqua fino al ginocchio scherzando e ridendo, finchè lui iniziò a pisciare dirigendo il getto tra le gambe allargate di lei.
Mi arrestai di botto, e da poca distanza vidi che anche lei, allargandosi con le dita la figa deliziosamente depilata, iniziava a pisciare in piedi, giocando con il getto per cercare di intercettare il getto di lui.
Finalmente la mia gita cominciava ad avere un senso, e molto rincuorato lasciai la coppia alla sua privacy e proseguii sulla spiaggia, che in lontananza appariva iniziare a popolarsi.
Mi trovai così in un variegato assortimento di popolazione, di tutte le età e di tutte le varianti estetiche, ma indubbiamente nella massa spiccavano numerose donne giovani e di assoluta bella presenza.
Mi trovai quindi una posizione panoramica e mi sistemai convenientemente per ammirare lo spettacolo intorno a me.
Avevo già frequentato spiagge nudiste, ma erano ambienti che conservavano comunque un certo pudore, mentre intorno a me, invece, si percepiva una spiccata malizia in alcune ragazze che restavano a prendere il sole a gambe completamente aperte, offrendo alla vista le loro delicate fichette, vuoi pelose vuoi depilate completamente o parzialmente.
Quelle stese sulla pancia, poi, oltre a divaricare le gambe sollevavano il culetto in modo che il buco del culo fosse in bella mostra.
Quasi tutte le donne erano in compagnia dei loro uomini, che sembravano godere dell’esposizione, e c’erano anche gruppi di più persone, che scherzavano tra di loro conversando di argomenti esplicitamente sessuali.
In realtà, i comportamenti trasgressivi si limitavano a questo, tralasciando il numeroso gruppo di uomini soli che, in continuo movimento alla ricerca di visioni, trovato l’obbiettivo gradito si sedevano sulla sabbia masturbandosi più o meno apertamente.
In quella prima giornata mi gustai la visione di parecchie belle fiche, senza unirmi alla massa dei masturbatori, un po’ per vergogna e un po’ per ragioni di decoro, ma non vidi nessuna scena particolare, ad eccezione di una coppia che si masturbava reciprocamente sotto lo schermo di un asciugamano.
Per quel giorno non vidi altre pisciate femminili, era molto caldo ed evidentemente le gentili signore approfittavano dei bagni rinfrescanti per svuotarsi, mi il posto era promettente e formulai il proposito di visitarlo nuovamente.
E così feci.
Per molti anni sono andato a quella spiaggia per una o due volte a stagione, si trattava di eventi eccezionali, perché all’epoca vari impegni mi impedivano di assentarmi da solo la domenica, ma proprio per questo sempre attesi e goduti.
Ogni volta potevo essere sicuro di vedere tante belle ragazze con la figa al vento, ed ho potuto seguire l’evoluzione della moda pubica, dal vello selvaggio al taglio brasiliano alla depilazione totale.
Questo era il minimo sindacale, poi speravo sempre di vedere qualche esibizione spinta o, più di tutto, qualche bella pisciata.
Piano piano mi impadronii delle abitudini locali, ed imparai così che le esibizioni spinte erano più probabili o nella canicola del mezzogiorno, quando non c’era gente che passeggiava sul bagnasciuga, oppure verso sera.
In realtà gli episodi che ho visto sono stati ben pochi, ma sempre piacevoli.
Mi piace ricordare la coppia che scattava fotografie, con lei, una quarantenne un po’ in carne ma senz’altro gradevole, con un vestito estivo a gonna larga che sollevava assumendo pose ora solo maliziose ora decisamente sfacciate, esibendo un bel rosebud piantato nel buco del culo.
Poi c’è stato un trio, due maschi ed una ragazza trentenne, mora, figa completamente depilata, che si è dedicato con molto impegno alla masturbazione, tutti e tre a pancia in giù, ovviamente i maschi un po’ sollevati; il lato interessante è che un maschio masturbava la ragazza da davanti, e l’altro da dietro infilandole anche un dito in culo.
Quanto al capitolo pisciate, una delle prime esperienze, che ho sempre negli occhi, è quella della bella quarantenne, capelli biondi corti, completamente depilata, che prendeva il sole con il suo uomo ed era particolarmente diligente nello spalmarsi la crema protettiva.
Dopo un lungo massaggio, mi accorsi che, con pari diligenza, si stava ripulendo i piedi dalla sabbia, per infilarsi un paio di scarpe da ginnastica, ma rimanendo completamente nuda.
Finita l’operazione, cominciò a frugare nella borsa fino ad estrarre un pacchetto di kleenex, e quando si alzò con quello in mano, finalmente capii.
Si mise a camminare verso le dune ed io la seguii, ma non andò lontano, ed al primo avvallamento si accucciò, ancora in vista della spiaggia.
Perso ogni ritegno, mi avvicinai e lei non si scompose ed anzi iniziò a pisciare piano piano.
Allora le chiesi se potevo guardarla e lei mi rispose di si, e poi le chiesi se le piaceva giocare con la pipì, e lei mi rispose
‘qualche volta’,
e nel frattempo si mise due dita sotto il getto, bagnandosele.
Quando ebbe finito, si rialzò e si asciugò con molta calma, sotto gli occhi miei e di un nutrito gruppo di guardoni che si era nel frattempo formato.
Tornò quindi vicino al suo uomo ed io mi sistemai a poca distanza, e afferrai che gli stava raccontando l’accaduto.
Alla conversazione partecipava anche una coppia vicino a loro, entrambi quarantenni slanciati, lei non bellissima, e sembravano interessati all’argomento, tanto che sperai che anche l’altra donna mi offrisse il suo spettacolo.
La spettacolo ci fu, ma diverso da quello che desideravo, perché fu l’uomo a sdraiarsi sopra la donna e, tenendosi un po’ sollevato, a pisciarle sulla pancia con il cazzo semi eretto.
Una scena molto tenera è stata quella di una ragazza giovane, mora con i capelli lunghi, che si era accosciata per giocare con la sua bambina e, in quella posizione, ha mollato una scrosciante pisciata.
Negli ultimi due anni la mia frequentazione è diventata più assidua e non so dire se il maggior numero di pisciate che ho potuto vedere dipende da una maggiore disinibizione delle donne, da una mia migliore conoscenza del luogo oppure dal fatto che sono ormai considerato parte del paesaggio.
Fatto si è che ormai una rossa cinquantenne, piuttosto florida, non si fa nessuno scrupolo, e la scena si è ripetuta più volte, ad alzarsi completamente nuda dall’asciugamano che divide con il suo compagno e ad avvicinarsi a me che staziono a poca distanza, vicino ad alcuni radi cespugli.
Giunta in posizione, si accoscia allargando le gambe verso di me e si mette a pisciare, a mio parere modulando diversamente il getto a seconda dell’estro, a volte lasciando andare una vera cascata, altre volte gocciolando a lungo.
Lei non mi guarda, ma credo che lo spettacolo sia a mio beneficio, perché si avvicina decisamente a me e mi offre un punto di vista favoloso.
Esteticamente molto più valida una quarantenne ben fatta, mora e molto truccata che, già al suo arrivo in spiaggia, si era fatta notare ed aveva raccolto un codazzo di ammiratori guardoni.
Aveva infatti un vestito stretch molto corto che, camminando, si era sollevato tanto da far vedere che non portava mutande a coprire le figa completamente depilata.
Si era poi sistemata con il suo uomo a poca distanza da me e, prima di spogliarsi, per stendere l’asciugamano si era chinata più volte a gambe tese, offrendo uno splendido panorama di figa e buco di culo.
Per armeggiare nella borsa da spiaggia, poi, si era accosciata allargando completamente le gambe, e devo confessare che mi piace sempre vedere una figa sotto la gonna.
Si era poi spogliata e stesa la crema con contorsioni fatte apposta per esibirsi per la gioia dei guardoni.
Nel frattempo, il suo compagno dall’aria militaresca e quasi sado sembrava indifferente, e tale rimase anche quando la donna si alzò e, restando completamente nuda, si diresse verso i cespugli con una salvietta in mano e con un passo come se danzasse.
Poiché non aveva calzato i sandali, dedussi che non sarebbe andata lontano ed infatti si posizionò a circa 5 metri da me, si accosciò e iniziò ad emettere un piccolo getto sottile ma abbastanza potente per ricadere, dopo un grazioso arco, a circa mezzo metro di distanza.
Poi si interruppe e ripetè l’operazione per tre volte, quindi si asciugò accuratamente restando accosciata e quindi tornò alla base sempre con passo artistico.
Quello che mi stupì fu che l’unico a seguire la scienza fui io, poiché gli altri guardoni rimasero al loro posto senza avvicinarsi, e seguirono la scena troppo da lontano per goderla.
Una scenetta ‘secca’ ma che mi è piaciuta molto è stata quella di cui sono protagoniste due ragazze, trentenni molto carine, una capelli neri a caschetto ed una bionda, capelli lunghi.
Erano stese nude al sole e la bionda si è alzata per andare ad accucciarsi fuori dall’asciugamano, con la figa a mezzo metro dalla mora che era rimasta sdraiata sulla pancia e le guardava direttamente la passera.
La posizione era invitante, ed ho cominciato ad osservare la scena.
Le due chiacchieravano e la bionda restava sempre in posizione.
Non riuscivo a seguire completamente la conversazione, ma dopo cinque minuti ho sentito la bionda dire ‘proprio non ce la faccio, devo andare in mare’.
Peccato, la pisciata in mare ovviamente non l’ho vista, ma sarebbe stato un sogno se fosse riuscita a pisciare in quella situazione, e io l’avessi vista!
Osservazione di quest’estate (2018):avevo notato in spiaggia una coppia, lei mora quarantenne piuttosto piacevole anche se non raffinatissima, lui non mi ricordo.
Li avevo notati perchè socializzavano a distanza con un’altra coppia, senza parole, ma a movenze piuttosto eloquenti; la mora, ovviamente nuda e depilata, allargava le gambe e si esibiva apertamente anche di fronte ai guardoni che si erano radunati.
Quando ho visto che si alzava e raccoglieva un leggero pareo, mentre il lui rimaneva steso, ho immediatamente pensato che andasse a fare pipì, e infatti si è diretta verso la duna al limite della pineta.
In queste occasioni sono sfacciato e l’ho seguita.
Lei appena giunta al limite della pineta, si è accucciata e ha solo fatto finta di coprirsi con il pareo; poichè io sono sfacciato, ma fino ad un certo punto, mi sono accontentato di una visione da dietro, si era accucciata molto bassa ed ho visto la pipì sgocciolare tra le chiappe, ma un altro guardone ha fatto il giro e si è goduto la visione completa di fronte, lei aveva le gambe completamente aperte e non ha fatto una piega.
Quando poi, dopo un’oretta, la coppia si è alzata ed ha iniziato a raccogliere vestiti e asciugamani, vista la precedente esperienza, sono stato ben attento e ho visto che lei si infilava un vestitino senza mettere le mutande: allora ho deciso di seguirli per un pò (…i discorsi sulle gonne…vedi ah…la gonna).
Appena entrati in pineta, lui si è messo contro un albero a pisciare e lei si è accucciata per allacciarsi i sandali.
La visione era molto invitante e mi sono avvicinato parecchio, diciamo a 5 metri, perchè la posizione accosciata consentiva di ammirare l’intero panorama smutandato; ero appunto molto vicino quando lei ha detto (testuali parole): già che sono accucciata, faccio pipì.
E questa volta mi sono goduto lo spettacolo dalla poltrona di prima fila!