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CAPITOLO SECONDO

Dopo quell’episodio i nostri rapporti diventarono più stretti e non passava giorno che di nascosto ci scappava una toccatina, una carezza ma niente di più.

Nel pomeriggio di sabato, Giulia mi chiese se poteva farmi una domanda un po’ particolare ma se non avessi voluto rispondere non se la sarebbe presa.
Le dissi che non c’era nessun problema.

Allora mi disse: sai la mia amica Lucia del piano di sopra, quella con la bambina di sei anni, &egrave stata lasciata da suo marito circa quattro anni fa e da allora si &egrave dedicata totalmente alla figlia senza un attimo per lei.
Non ha più cercato un uomo, uno con cui incominciare una storia.
Niente.
Ora ho pensato, che ne diresti se domani la invitassi a pranzo e così tu potresti soddisfarla sessualmente?

La proposta mi lasciò senza parole non mi era mai successo che una donna mi chiedesse per conto di un’amica di fare l’amore.
Ne rimasi entusiasta e le dissi che la cosa mi avrebbe fatto immenso piacere ma per rendere l’incontro più fluido e senza imbarazzi avremmo dovuto mettere delle regole del gioco.

Lei mi guardò stupita ma con curiosità volle sentire le mie proposte.

Prima regola:
avremmo dovuto tutti e tre metterci una casacca ampia e totalmente nudi sotto.

Seconda:
ognuno di noi poteva toccare ed accarezzare l’altro senza interferenza e fargli tutto senza chiedere permesso.
Terza:
non si poteva dire no a nessuna proposta pena immediata cessazione del gioco.

Quarta:
avremmo dovuto prepararci e profumarci a questo incontro come se andassimo ad un incontro di gala.
Quinto:
nessuna violenza.

A Giulia piacquero molto queste semplici regole.
Lucia era una donna di circa trent’anni lasciata dal marito, un capitano di lungo corso dopo sette anni di matrimonio.
Era alta un metro e sessantacinque con una terza di seno, un meraviglioso fondo schiena ma lei non valorizzava queste sue splendide doti.
Gli occhi verdi, corti capelli appena mossi e giusto qualche chilo che non guastava.

Giulia ne parlò con Lucia e questa ne fu felice anche se un poco imbarazzata.
Poi pensando di non essere più una ragazzina accettò di buon grado.

Il giorno successivo alle 12:30 puntuale Lucia suonò il campanello.
Era bellissima, radiosa, appena truccata e profumata.
Restai a bocca aperta incrociando il suo sguardo.

Riavutomi, mi avvicinai a lei e le detti un bacio sulla guancia sinistra, uno sulla destra e poi osai uno leggero sulle labbra!
Bellissimo!!!

La feci accomodare e mentre andò a salutare Giulia in cucina notai che il mio ‘amico’ faceva tendere la mia palandrana, il piccolino si era eccitato, che tesoro!

Giulia era intenta a preparare il pranzo mentre accompagnai Lucia in salotto per stringere l’amicizia ed i rapporti.
Avevo preparato un cocktail rosso come la passione a base di Martini una spruzzata di Gin e
succo di frutta di sottobosco.
Il tutto con pistacchi e mandorle salate e leggermente piccanti.
Versai il cocktail nei bicchieri gliene offrii un calice e portai un bicchiere a Giulia in cucina che poi venne a brindare con noi.
Dopo il primo sorso dissi loro adesso serve Kiss-cocktail.
Mi guardarono con un’aria incuriosita.

Dissi: prendiamo un sorso e prima di averlo ingoiato avviciniamo le nostre labbra, intrecciamo le nostre lingue e mischiamo i nostri sapori nel Kiss-cocktail.

Fu una sensazione bellissima e dolcissima nessuna di loro aveva mai provato un bacio cos’…
Ci abbracciammo e stringendoci continuammo a muovere la lingua prima nella bocca di uno poi nella bocca dell’altro.
La prima che si stacco fu Giulia che disse: ‘mo’ vi devo lasciare che devo finire di preparare il pranzo’.

Lucia ed io ci sedemmo sul divano e sorseggiando il drink guardandoci negli occhi snocciolavamo olive e mandorle piccanti con leggera malizia.

Ad un certo punto mentre si allungava per prendere un’oliva, alzò la mia ‘galabeya’, accarezzando il mio membro, si allungò e delicatamente lo prese in bocca.
Cominciò a leccarlo prima sulla punta e rimase sorpresa di vedere la mia circoncisione, non ne aveva mai visti prima.
Lo leccava, mi prendeva i testicoli, prima uno poi l’altro in bocca, faceva scorrere la lingua intorno ad essi e poi tornava su per assaggiare le prime gocce del mio nettare.

Si vedeva la grande voglia di sesso che sprigionava.

Si staccava, stringeva il mio membro ed appena usciva una lucida goccia con la punta della lingua l’assaporava poi si piombava ed ingoiava tutto continuò lentamente ma con un crescente desiderio di farmi venire ed ecco che con quel trattamento le riversai tutto il mio nettare nella sua bocca, aprì la bocca per farmi vedere il premio del suo lavoro e guardandomi negli occhi lentamente lo inghiotti assaporandolo socchiudendo gli occhi.
Questo si che era un gustoso aperitivo! Mi disse!
Con la lingua si pul’ le labbra e poi tornò a succhiarmi per essere sicura di non aver perso neppure una goccia.
Aggiunse che era tanto tempo che sognava di avere un uomo in bocca da succhiare, perch&egrave a parte che masturbarsi non aveva mai osato per timidezza e per rispetto dei sentimenti verso la bambina non aveva intrapreso nessuna relazione.

Giulia dalla cucina ci avvisò che tra 15 minuti il pranzo sarebbe stato pronto.

Allora feci sdraiare Lucia sul divano, le allargai le gambe e mi apparve il suo magnifico fiore, depilato, profumato con un ciuffettino di setosi peli in alto.

Sembrava una bambina se non per quel ciuffettino.
Si vedeva che si era preparata per bene per l’incontro.
Il suo fiore era lucido per l’eccitazione che aveva provato succhiandomi, cominciai a leccarla intorno ai suoi meravigliosi petali bagnati dalla rugiada dell’eccitazione.
Poi infilai la lingua in mezzo alla sua femminilità ed andai a cercare il pistillo di quel fiore pulsante tra i suoi gemiti di piacere.
Lo trovai duro, lei si muoveva alla ricerca della mia lingua, gli girai intorno lo picchiettai e lo succhiai stringendolo tra le mie labbra.
In breve, spingendo la mia testa sul suo sesso, venne ansimando con il fiato corto.
Restammo cos’ per qualche minuto finch&egrave Giulia non ci destò da questa nostra trance.

La tavola era stata apparecchiata con una tovaglia nera dei piatti bianchi, io aveva preparato 2 vasetti con due rose che posizionai davanti ai loro piatti.

Arrivò Giulia con una zuppiera di spaghetti al Sexy Pomodoro Fresco.

Esord’ dicendo: “E’ stato buono l’aperitivo?
Spero ne sia rimasto ‘un goccio’ anche per me!”

Gli spaghetti erano stati conditi in un modo molto particolare: pomodorini dolcissimi, un filo d’olio extra vergine d’oliva, una puntina di peperoncino rosso piccante, un pizzico di sale e dulcis in fondo alcune fragoline di bosco, il tutto frullato a pezzettoni.
Il profumo era freschissimo e veramente eccitante.

Giulia impiattò gli spaghetti in un piatto piano, arrotolando gli spaghetti al centro, decorò aggiungendo un cucchiaio di sugo e vi adagiò una fragolina di bosco con una fogliolina di basilico.

Serv’ prima Lucia, me ed infine se stessa.
Nel frattempo avevo preparato i calici di spumante, umidendoli con una fragolina sul bordo, versai un freddissimo Cartizze e ci tuffai dentro una fragolina di bosco, profumatissima.

Cominciammo a mangiare facendo i complimenti a Giulia per l’ottimo “accoppiamento” anche dei sapori.
Poi alzai il calice per brindare ad un giornata che si preparava molto molto eccitante.

Per secondo Giulia aveva preparato una caprese un po’particolare: spiedini di bocconcini di mozzarella di bufala alternati da fragole e pomodorini.

Dovevamo nutrirci ma senza appesantirci visto il programma che dovevamo completare.
Finito il secondo, Giulia si scusò andando a preparare la frutta.

Lucia le disse che nel frattempo le avrebbe preparato lei il dessert.
Giulia si alzò senza capire e andò in cucina senza dare molta importanza alla cosa.

Allontanatasi, Lucia scivolò sotto il tavolo, mi apr’ le gambe e mise tutto il mio sesso morbido nella sua bocca.
Ci giocava con la lingua mentre mi accarezzava i testicoli mente il mio sesso cominciava crescere tra la sua lingua ed il suo palato.
Era una sensazione meravigliosa e lei si dava da fare con molto impegno voleva portarmi sulla via dell’orgasmo nel più breve tempo possibile e quando si accorse che stavo raggiungendo il massimo piacere rallentò la sua opera e mi tenne cos’ in stato di super eccitazione sin quando non sent’ arrivare Giulia.

Qualche secondo prima che Giulia arrivasse, Lucia ‘sglissò’ (licenza poetica = usci da sotto il tavolo) da sotto al tavolo e ricomponendosi disse a Giulia: ‘Io ti ho preparato il dessert!
Vai sotto al tavolo e assapora il nettare di Joe che ti ho appena preparato’.

Giulia all’inizio non aveva capito ma quando scivolò sotto il tavolo e vide il mio membro duro, rigido e umido cap’ e si avventò cominciando a succhiarlo con dedizione.

Chiaramente dopo la sapiente opera di Lucia, venni velocemente ed abbondantemente nella bocca di Giulia, la quale si lecco i baffi soddisfatta di aver avuto il desser inaspettato.

Si rialzò dicendo:” Non ho preso l’aperitivo ma il dessert era veramente buono.
Grazie a tutti e due.
Ora continuiamo con la macedonia.”

Seguirà altro racconto.

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Autore Pubblicato il: 4 Luglio 2014Categorie: Racconti Erotici Etero, Trio0 Commenti

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