Era un giorno d’estate e dovevo fare la dichiarazione dei redditi, quindi telefonai ad una mia amica, che se ne interessa di queste cose, e creammo un appuntamento.
Questa ragazza era fidanzata da molti anni e lei mi confessò, in passato, che il suo fidanzato le piaceva ma non era l’uomo che lei cercava. Lei voleva un uomo un po’ disinibito, leggermente rude, meno romantico, cose che a Saverio non ci addicevano, lui era romantico, poetico, tranquillo. Io e Anna, la commercialista, siamo usciti molte volte insieme di sera, per una pizza, per un caffè e spesse volte la sua testa si avvicinava un po’ troppe volte alla mia e le sue labbra hanno cercato di sfiorare innumerevoli volte le mie. Ma io mi sforzavo a pensare che erano solo spostamenti non voluti ed altamente casuali.
Anna aveva un fondoschiena pazzesco, stupendo. Portava, però, sempre slip normali, lo si notava perché indossava sempre jeans strettissimi e quindi il bordo delle mutande si vedeva. La cosa che a me non piaceva molto, invece, erano i seni, secondo me poteva essere una seconda taglia. Aveva un volto da vera mangiatrice di uomini con occhiali belli doppi, insomma, da professoressa arrapante.
Arriva il giorno dell’appuntamento. Vado a casa sua, gli faccio uno squillo, lei scende ed apre la porta dell’ufficio. Stranamente noto che lei indossava una gonna, non di quelle corte ma di quelle che arrivano alle ginocchia ed un bel top aderente che esaltava le sue tettine non sorrette da reggiseno.
Lei si avventa addosso, abbracciandomi ed baciandomi la guancia destra, non ci vedevamo da molto tempo, per questo. Entriamo dentro l’ufficio, accende la luce e chiude la porta e le tendine. Inizia a farmi domande di come mi trovavo nel nuovo ambiente di lavoro, i mie ultimo acquisti e via discorrendo mentre parlava si sedette dietro la sua scrivania ed io, per principio, davanti, da buon cliente.
Da amico gli dissi: ‘come mai la gonna oggi? Non ti ho mai visto vestita così!!!’ lei sorrise e si spinse con le gambe spostandosi con la sedia fuori dalla scrivania per farsi vedere. Io vidi e vidi molto di più oltre la gonna perché lei mi si presentò a gambe aperte mostrando lo slip arancione. Io sorridendo le dissi: ‘beh!!! Anche un tuo slip non ho mai visto!’ ‘ lo dissi ridendo ‘ ma lei non accusò affatto il colpo, anzi sembrava ancora più contenta e mi rispose dicendo che quello slip le piaceva molto. Dopo aver detto questo si alzò e si sedette sulle mie gambe e iniziò a darmi pizzicotti sulle guance. Io dopo aver visto l’apertura delle gambe e tenendo proprio sotto i miei occhi le sue splendide e piccole tette, ebbi una strana sensazione che fece svegliare l’oggetto misterioso che avevo in mezzo alle gambe. Lei stando seduta col culo sulla mia gamba destra e le sue gambe che passavano in mezzo alle mie, poggiandosi sul mio paccotto, se ne accorse che c’èra qualcosa che non andava. Si bloccò, mi guardò fisso negli occhi, sorrise, stacco una mano dalla mia guancia e la fece scendere lentamente sul mio petto per poi fermarsi alla cintura. SI alzò e andò a chiudere la porta dell’ufficio a chiave. A quel punto subito pensai che lì si scopava’
Io stavo ancora seduto, le si mise davanti a me in piedi e mi disse: ‘voglio fare una cosa che ho sempre desiderato con te!’, si inginocchiò in mezzo alle mie gambe, dopo che me le fece allargare con le mani, guardandomi fisso negli occhi abbassava la zippo, infilò la mano dentro allo slip e caccio il mio cazzo fuori. Mentre mi guardava fisso negli occhi saliva e scendeva la mano sul cazzo mordicchiandosi il labbro inferiore, abbassò la testa e lo prese tutto in bocca. Io stavo fermo a sentire il calore della sua lingua e della sua saliva, stavo godendo come un maiale.
Dopo circa cinque minuti di un bel pompino lento e delicato, io sentivo le palle esplodere, sentivo che stavo per arrivare e quindi gli misi una mano sotto al mento e cercai di tirarle su la testa,. Lei forse capì che stavo per sborrare e con una mano mi tolse la mia dal mento e riprese a succhiarlo ancora più forte però questa volta cercando di ingoiare il più possibile il mio cazzo. Lei aumentò la velocita di discesa e salita ed a un certo punto scoppiai’ Che bella sensazione sentire la sua lingua giocare nella sua bocca chiusa mentre sborravo. Lei mi stringeva le palle e succhiava come una forsennata e da quando iniziai a riempirle la bocca di sperma lei mugolava e si dimenava forsennatamente. Ancora qualche secondo di pompino e si staccò dal mio cazzo e ritornò a fissarmi facendo notare che in bocca non aveva nulla ‘ visto che teneva la bocca aperta e con la lingua si inumidiva le labbra.
Si alzò lentamente e senza parlare si alzò la gonna fino al petto e senza togliersi lo slip si sedette col culo proprio sul mio cazzo e delicatamente si strusciava. Io mi facevo abbastanza male, visto che stavo ancora vestito ed il mio membro usciva solo dalla zippo, però, rimasi al gioco e con le mani gli presi le tette. Entravano tutte in un palmo di mano. Cercai di cacciarle fuori dal vestito, fatto questo iniziai a pizzicarle i capezzoli. A lei questo sembrava piacerle, visto che l’andamento del suo bacino si era velocizzato e mugolava dal piacere.
A questo punto mi arrizzai di nuovo e la feci alzare, la feci mettere alla pecorina sulla scrivania, le tirai giù la gonna a fiori e lo slip, gli allargai i glutei ed iniziai a leccarla lungo tutta la figa. Devo ammettere, aveva un culo stupendo ed una figa che era esageratamente bagnata, talmente tanto che gli umori che aveva lì dentro sembrava sborra. Cercavo di infilarle il più possibile la lingua nella figa mentre con una mano gli stimolavo il clitoride. Mi venne un lampo di genio: lo prenderà nel culo? Sembrava brutto chiederglielo e quindi proseguii di mia inziativa. Staccai la lingua e la mano dalla figa, mi alzai un po’ con la testa e iniziai a bagnarle il buco del culo. Lei? Lei non disse assolutamente nulla. Quindi proseguii e dopo che l’avevo ben bene inumidita, ripresi a stimolarle la figa e con il pollice dell’altra mano gli stimolavo il buchetto, non abbastanza piccolo, del culo. Mentre le facevo questo trattamento, lei iniziò a lamentarsi a voce più alta, stava per avere un orgasmo. A quel punto gli affondo il pollice nel culo e velocizzai la masturbazione alla figa. Lei iniziò a gridare ed a chinarsi ancora di più, mettendo il culo più a vista, adesso stava proprio alla pecorina con un pollice tutto dentro il culo e con tre dita nella figa ancora più bagnata. Vedendo il suo apprezzamento, cercai di affondare di più le dita e velocizzando più che potevo le penetrazioni. Lei gridava talmente tanto che temevo che qualcuno fuori ci potesse sentire.
Quando lei attenuò la voce mi alzai e con una mano la tenevo ferma alla pecorina sulla scrivania e con l’altra mano mi sbottonai e buttai giù i pantaloni e slip aiutandomi con un po’ di movimento di gambe. Mai stato così veloce secondo me. Abbassato tutto e con lei ancora ferma alla pecorina, gli infilai con prepotenza il cazzo in figa. Gli diedi una botta talmente forte che mi feci male anche io e lei emanò un grido soffocato, credo, dai denti che mordevano le labbra. La fottevo con una violenza inaudita, come se fosse una troia che voleva essere martellata come si deve. Visto che avevo avuto da pochi minuti un orgasmo, ero intento a fotterla col massimo della forza fino ad averne uno nuovo. Quindi proseguivo a scoparla da dietro. Avendo il suo buco del culo bello a vista, pensai di affondarci dentro il cazzo, quindi lo cacciai da vagina e impuntai sul buco del culo e lei reagì spostandosi e dicendo: ‘ il cazzo no, le dita si. Continua a sfondarmi in figa!’. Senza indugiare gli affondai ancora con prepotenza il cazzo nella vagina, facendomi di nuovo male ma senza fermarmi continuavo l’opera e decisi di metterle ben due dita nel culo. Il cazzo interamente e premuto al massimo nella figa e le dita completamente in culo senza fermare la pressione, questa è l’immagine che mi fece impazzire. Eccitato al massimo. Tolsi le dita dal culo e le portai alla sua bocca, erano leggermente marroni ma lei non se ne fregò e ci giocava con la lingua stringendomele con i denti mentre io la fottevo in figa e la tenevo con forza la testa con le dita impiantate tra i suoi denti. Stavo per avere un secondo orgasmo, lo tirai fuori, mi spostai, la feci girare, prendendola per la spalla destra e le spinsi la testa sul cazzo. Prima di imboccarlo lei disse: ‘wow!!! Ancora sborra!! Buona!’ Non fece nemmeno in tempo di metterlo tutto in bocca che gliela riempii di nuovo di calda crema bianca. Lei non contenta mi segava il cazzo con una mano e con l’altra strizzava le palle. Stupendo!!!
Quando aveva pulito ben bene la cappella, si alzò e mi disse che si era divertita tantissimo e che gli era dispiaciuto che non mi aveva dato il culo e girandosi mi disse: ‘però’ non si sa mai.. potrebbe essere che la prossima volta si può fare qualcosa di più!!!’, io gli risposi che nella vita bisognava provare di tutto e che ero disposto ad esaminare anche l’altro buchetto’
Ci rivestimmo, lei si rimise lo slip e prese il suo posto dietro la scrivania, come se nulla fosse successo.