Stefania sospirò profondamente nella luce soffusa della mansarda, il trattamento che stava subendo, seppure da anni parte integrante delle attività amorose che intratteneva con il marito, non smetteva di trasmetterle fortissime emozioni, ogni volta che la mano esperta di Marco si abbatteva sul suo culetto, una potente scarica di adrenalina le pervadeva il fisico, era singolare come fosse possibile da parte sua mantenerla sempre sul filo del dolore senza mai esagerare, tanto che le sue natiche non oltrepassavano mai il colore rosato, quel trattamento, costituiva la degna conclusione di una giornata lavorativa ed il preludio ad una delle notti fantastiche che Marco spesso le faceva trascorrere sotto le lenzuola di raso del grande letto che avevano fatto appositamente installare in quella stanza.
‘Stasera devo proprio punirti, tesoro, hai commesso una gravissima mancanza negandomi un bacio appena rientrato, oltre alle sculacciate, stavolta ho in serbo un’ altra sorpresina…’ disse Marco trattenendo a stento una risata, l’ espressione di Stefania, ormai trasognata, non lasciava intendere che gratitudine, mentre le labbra della sua patatina, splendida quanto il resto del suo corpo degno di una trentenne, nonostante fosse madre di un ragazzo già sposato, si facevano umide di sfacciato, caldissimo desiderio. Quando le mani di Marco conclusero il loro lavoro, Stefania avvertì una goccia di gel lubrificante lambirle il buchino, dopodichè la voce del marito si fece nuovamente udire:
‘Siccome sei stata cattiva, dovrai fare un piccolo enteroclisma, ti servità da preparatorio per dopo, perchè stasera ho intenzione di prendere tutto quello che il tuo culetto può dare, so già che farai la brava, vero?’
Stefania annuì sorridendo, non era la prima volta che veniva sottoposta a simili trattamenti e non li gradiva particolarmente, ma dato che rappresentavano il preludio alle penetrazioni anali che invece adorava, lasciava volentieri che quelle piccole torture le venissero somministrate, pregustando il premio finale che il membro turgido del marito le avrebbe poco dopo elargito. La prima piccola ricompensa non si fece attendere, e dopo pochi minuti la porcellina potè assaporare la penetrazione di un dildo nel suo culetto, seguito da una calda e garbatissima mano che le torturava il clitoride, ormai turgido come una nocciola. I movimenti di Marco, ricercati e volutamente lenti, uniti ai baci che le elargiva sul collo le causarono poderosi tremiti di desiderio, tanto che l’ uomo stimò opportuno interrompere e passare ad altro, prese quindi una striscia di stoffa da un cassetto e bendò con cura Stefania, che fiduciosa, sorrideva compiaciuta, afferrò quindi una pinzetta metallica e garbatamente la pose a contatto con il suo inguine. ‘E’ fredda?’ -Chiese sottovoce alla moglie- ‘No, fai pure’ rispose lei con un tono reso roco dal desiderio e dall’ emozione; Marco avvicinò quindi la pinzetta al clitoride della moglie e con un movimento progressivo ne rilasciò su di esso la presa, causando un lungo sommesso lamento della moglie, che sussultò a più riprese. Regolata la presa della molletta, Marco si pose quindi dietro di lei, le tolse il dildo dal buchino che pulsava vigorosamente, quindi posatole il glande tra le natiche, lentamente la penetrò baciandole la schiena ed accarezzandole il seno.
Un profondo brivido di piacere scosse Stefania, i vigorosi slanci del marito a cui il suo corpo estasiato corrispondeva come in preda ad una deliziosa folgorazione la portarono più volte nei pressi dell’ orgasmo, puntualmente allontanato da Marco che desiderava prolungare il più possibile quel fantastico momento, finchè, tolto il profilattico che ne aveva protetto precedentemente la superfice, Marco utilizzò nuovamente il dildo penetrando la vagina ardente di Stefania, ormai ridotta ad un lago.
Un violentissimo orgasmo travolse in breve i due compagni d’ amore, le contrazioni che attraversarono i loro ventri come un tumultuoso fiume in piena li lasciarono senza fiato e senza parole per diversi minuti, sino a che Marco, tolta la benda a Stefania, le si rivolse con uno dei suoi migliori sorrisi: ‘La prossima volta lo facciamo a Venezia’, ‘Come,?’ rispose Stefania sorridendo a sua volta esterrefatta, ‘Ho prenotato un finesettimana per il tuo compleanno, sapevo da tempo che ti sarebbe piaciuto e mi sono organizzato…’ ‘Non vedo l’ ora,’ fu la risposta della moglie, accompagnata da un magnifico bacio, al termine del quale, i due si abbandonarono felici tra le braccia di Morfeo.
Marco e Stefania giunsero presso Venezia il venerdì a tardo pomeriggio dopo un breve volo, la giornata primaverile e le caratteristiche romantiche della città ebbero subito effetto sui due, che contattato chi di dovere, approfittarono di una breve gita in gondola tra le tranquille e caratteristiche calli della magnifica città. Durante quella piacevolissima escursione, Marco, considerata la temperatura ancora fresca, pensò di utilizzare un plaid che si era portato al seguito, una volta coperte le gambe di Stefania, questa non potè fare a meno di esprimere il proprio apprezzamento, baciando appassionatamente il marito. Una volta concluso il giro in gondola, ormai a sera, i due innamorati rientrarono presso il loro hotel e consumata una eccellente cena, si diressero preso la suite prenotata in precedenza.
Una volta entrati, Marco cinse sensualmente i fianchi della moglie, baciandola ed accarezzandole il seno, quindi iniziò a sfilarle lentamente i vestiti; Stefania sorrideva sorniona a quei movimenti, poichè l’ intimo nuovo da lei acquistato ed indossato era certa che avrebbe fatto faville,
quando Marco scoprì un magnifico tanga in pizzo accompagnato da un reggiseno a balconcino e da due conturbanti autoreggenti nere, non potè fare a meno di esprimere una sonora approvazione, che Stefania accolse con il più radioso dei suoi sorrisi, dopodichè, accesa una candela, Marco spense le luci ed avviò l’ impianto audio della suite. Un gradevolissimo brano accompagnò un lento strip da parte della moglie, Marco ne assaporò rapito ogni secondo finchè, rimasta con le sole autoreggenti, lei non lo abbracciò baciandone le labbra ed accarezzandone voluttuosamente il torace, quando la mano di Stefania raggiunse il basso ventre del marito, le fu evidente come il suo impegno avesse conseguito evidentissimi risultati, prese quindi garbatamente a spogliare Marco che divertito e desideroso la lasciò fare.
Quando ambedue i coniugi furono nudi, Marco decise di passare oltre, fece quindi distendere la moglie sul grande letto di cui la suite disponeva, ne aprì delicatamente le gambe sorreggendole tra le sue braccia e ne assaggiò il nettare d’ amore, copioso quanto il desiderio che la pervadeva. La lingua di Marco si muoveva fremente tra le labbra delicate della patatina di Stefania, il cui ventre sussultava sospinto dalle poderose scosse che il suo uomo le causava. Dopo pochi minuti avvertì di non poter resistere oltre, afferrò i fianchi di Marco e con un movimento deciso tirò a sé il marito, impalandosi letteralmente sul suo membro. Un profondo gemito risuonò quindi in quella stanza, ormai pervasa in ogni angolo dalla lussuria e dal desiderio sfrenato che quella serata aveva generato, i fianchi di Marco iniziarono quindi a muoversi poderosamente, subito corrisposti da quelli della compagna, sino a quando lei non venne flautando un lungo e sommesso lamento, subito seguita da Marco, che una volta posto il suo membro tra i seni della moglie apprezzò a sua volta uno spettacolare orgasmo, degna conclusione di una serata tanto romantica quanto speciale.
Una volta rinfrescati, Stefania guardò il suo uomo con occhi dolcissimi: ‘Grazie per il regalo, tesoro… è più di quanto mi sarei mai aspettata’; ‘sono lieto che ti piaccia,’ rispose Marco, ‘ma questo era solo un piccolo anticipo, il tuo vero dono arriverà solo domani, dovrai pazientare ancora un pochino!’
Stefania sorrise a quella risposta, la tentazione di chiedere qualcosa di più su quanto stava per accadere era forte, ma Marco non le avrebbe anticipato nulla ed in fin dei conti l’ idea di una sorpresa non le dispiaceva affatto, quindi, baciato appassionatamente il marito, decise di abbandonarsi al sonno, pregustando le emozioni che l’ indomani le avrebbe servito.
La mattina successiva, Stefania venne svegliata da un bacio e da un intenso profumo di caffè che Marco premurosamente si era fatto consegnare direttamente in camera, gesto che la compagna ricompensò con un radioso sorriso, quando vicino alla tazzina trovò un piccolo pacchetto e ne vide il contenuto, un favoloso anello con brillante, non potè esimersi dall’ abbracciare Marco e dal baciarlo intensamente, era un inizio di giornata decisamente splendido, e la consapevolezza che qualcosa di altrettanto splendido stava per accaderle non faceva altro che intensificarne l’ emozione.
Attesi alcuni minuti, Marco chiese alla sua compagna di chiudere gli occhi, non le spiegò null’ altro, la fiducia reciproca e la stima che pervadeva i due coniugi era talmente forte da non richiedere nessuna ulteriore parola. Stefania avvertì una benda di seta cingerle il capo ed annodarsi delicatamente, dopodichè una pressione sulla spalla destra le comandò di muoversi e camminare: si accorse che stavano uscendo per rientrare presso un’ altra stanza, dove, una volta giunti, avvertì due mani garbatissime slacciarle la vestaglia di raso che ancora indossava, e successivamente, con un gesto simile ad una carezza, sfilarle le mutandine. Una carezza sulle natiche ed una gradevolissima sculacciata furono il segnale definitivo per l’ inizio dei giochi, il tempo per il regalo tanto agognato era finalmente giunto, le mani di Marco si abbattevano con la consueta esperienza sul culetto della moglie, che ormai in preda al desiderio, sospirava trasognata. Dopo alcuni minuti però il fisico di Stefania venne percorso da un brivido: le mani all’ opera sul suo corpo si erano fatte sei, altre due persone erano presenti in quel luogo, ed anche se cio che le stavano facendo le piaceva, non riuscì a non provare paura, Marco se ne accorse e la rincuorò: ‘Stefania, non temere, continua a fidarti di me come hai sempre fatto, ti giuro che non te ne pentirai’ La compagna, dopo alcuni istanti di smarrimento, annuì e lasciò che quelle mani continuassero ad accarezzarla e sculacciarla.
Dopo alcuni minuti, Marco, notate le natiche ormai arrossate della moglie, stimò opportuno passare ad altro, afferrato un tubetto di gel, ne pose una presa tra le natiche della compagna, massaggiandole il buchino, gesto che Stefania riconobbe immediatamente come il preludio usuale ad un enteroclisma e ad un rapporto anale, un simile trattamento ne causò un possente tremito di desiderio, non smise di sospirare neppure quando la cannula le penetrò il culetto somministrandole il lavativo, era un prezzo che ben si adattava a quanto si aspettava dai padroni di quelle mani fantastiche che tanto ne avevano torturato i sensi.
Una volta ritornata dal bagno dove Marco l’ aveva condotta al termine del clisma, furono stavolta le mani di Stefania a condurre il gioco, i loro ospiti le guidarono delicatamente sui loro membri, che trovò turgidi e curati come le maniere dei loro padroni avevano fatto presagire. Prese a masturbarli delicatamente, le pulsazioni che ne riceveva in cambio le facevano ben capire che il suo gesto era assai gradito, ma contravvenendo alle sue stesse abitudini, decise di accarezzarne il glande con le sue morbidissime labbra, era una cosa insolita per lei, che non amava quel tipo di contatti, ma la riconoscenza e la volontà di soddisfare chi le stava dando sensazioni così intense, le resero piacevole la cosa. Dopo alcuni minuti di beata assenza, Stefania avvertì uno dei due uomini staccarsi da lei e due mani posarsi sulle sue natiche, si chinò e sentì il glande di colui che si era staccato premere sul suo culetto, al che, si aprì i glutei ed accolse in sé quel desideratissimo invasore, mentre la sua patatina veniva massaggiata magnificamente; un simile trattamento la portò ben presto nelle vicinanze dell’ orgasmo, ma con fare sapiente, Marco, che evidentemente supervisionava il tutto, decise per fermarsi e provare altro. Ancora una volta, le carezze e le pressioni garbate di quelle splendide mani fecero il loro lavoro invitando Stefania ad abbassarsi ed a distendersi sull’ uomo che riconobbe come il secondo ospite: lentamente le penetrò la patatina ormai fradicia della lussuria che imponente permeava tutto il suo essere, i movimenti di quell’ uomo, magistralmente caldi e lenti, ancorchè vigorosi, la portarono nuovamente sul punto di venire, ma ancora una volta Marco ne fermò l’ azione, stavolta fu lui stesso ad entrare nei giochi, e postosi tra le gambe della compagna ne iniziò a stuzzicare golosamente il buchetto, sino a quando, con un poderoso sospiro di approvazione, la penetrò. Stefania apprezzò per la prima volta dopo anni una doppia, caldissima penetrazione, in preda al delirio, il suo bacino iniziò a muoversi convulsamente, afferrò il membro dell’ ospite rimasto fuori dai giochi e lo masturbò sino a quando un getto bollente le inondò la mano, dopodichè, con un urlo liberatorio, accolse il più forte orgasmo della sua vita, che ne travolse i sensi e la privò delle forze per diversi minuti.
Quando ritrovò le forze, riconobbe nella sua mano sinistra il membro che l’ aveva posseduta nella patatina, il suo padrone desiderava evidentemente ciò che già lei aveva avuto, e senza pensarci due volte, iniziò ad accarezzarlo e masturbarlo, sino a quando un fiotto caldissimo le inondò il seno; l’ uomo, felice, ne baciò delicatamente la fronte, subito ricambiato da Stefania, che ne abbracciò i fianchi riconoscente. Una garbata pressione sulle spalle, le fece capire che anche il terzo uomo presente reclamava ciò che gli spettava, chinatasi, avvertì che qualcuno stava prendendo di nuovo possesso del suo culetto, la penetrazione fu gradevole, ma quando gli slanci di quell’ uomo si fecero più forti, avvertì di essere di nuovo sulla via dell’ orgasmo. Quando una mano le massaggiò delicatamente la vulva, quella sensazione si concretizzò facendola venire nuovamente ed in modo dolcissimamente piacevole; pochi minuti dopo il suo partner venne gemendo a sua volta tra le sue natiche voluttuose, il suo bollente succo d’ amore le riscaldò le cosce e le pelvi, e sebbene non sapesse chi era, Stefania volle comunque ringraziarlo di tanto piacere:
‘Grazie, chiunque tu sia, sei stato fantastico…’ ‘Prego, amore mio,’ le rispose quell’ uomo sciogliendole la benda, che altri non era che il suo Marco. ‘Sapevo da tempo che pur non avendomelo mai chiesto desideravi fortemente un esperienza con più uomini, ho impiegato un po’ per adattarmi a quest’ idea, ma poi, trovate le persone e l’ occasione giusta, ho preferito offrirti io questa esperienza e parteciparvi, anziché fare in modo che tu arrivassi a pensare che non me ne interessasse nulla o peggio.’ Stefania a quelle parole si sistemò tramite un pacchetto di salviette che le era stato precedentemente avvicinato ed abbracciò intensamente il suo uomo: ‘Come farò a ringraziarti abbastanza per tutto questo?’ domandò ‘basta che tu continui ad essere la persona che sei..’ le rispose Marco baciandola con trasporto; al termine, Marco chiese a Stefania se non desiderasse conoscere le due persone che lo avevano aiutato nella realizzazione del suo dono; la risposta non potè che essere affermativa.
‘Beh, ci conosci già, carissima!’ esordì una voce esterna ben conosciuta, Stefania si girò e dall’ altro lato della stanza, potè ammirare, ancora nudi, Federico e Dario, i due splendidi colleghi ed amici di Marco a cui più di una volta aveva rivolto le sue fantasie. ‘Credevi forse che ti avrei messa a disposizione di sconosciuti?’ le disse sorridente il marito, ‘Sono le persone migliori che conosco, oltre che le più riservate, non credo che sarei arrivato a realizzare tutto questo senza di loro’ concluse Marco.
‘L’ unica cosa che ti chiediamo, è la massima discrezione, tesoro’ disse Dario rivolgendosi a Stefania, subito seguito dalla conferma di Federico che annuì: ‘siamo entrambi impegnati, come sai, per cui, se anche vorrete ripetere questa esperienza, dovremo prestare la massima attenzione, per stavolta il caso ha dato una mano, poiché dovevamo essere in zona per motivi di lavoro, ma in futuro dovremo accordarci in modo molto preciso’Stefania annuì, ma il sorriso che le illuminava il volto, faceva ben capire che sarebbe stata pronta a ripetere quell’ esperienza entro pochissimi giorni;
‘ehi, ricordati che ci sono anch’ io!’ disse in tono di scherzo Marco, sopprimendo una sonora risata che stava sfuggendogli, per tutta risposta Stefania lo abbracciò nuovamente, baciandolo ancora, ed al termine, fattasi dolcissima, rispose al marito: ‘e come potrei dimenticarmi dell’ uomo migliore che una donna possa desiderare?’
Dedicato ad un’ amica specialissima.