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Siamo nello stesso ufficio, lei al telefono come sempre. Le uniche cose che potrebbe fare sono alzarsi ed andarsene o lasciarmi fare mentre al telefono parla con colleghi con finta indifferenza..
Mi avvicino a pochi centimetri dal suo collo con la bocca, la mano la accarezza scorrendo la pelle fino all’attaccatura seno senza però toccarlo, dando la sensazione di poterlo comunque fare in qualunque momento.
La mia eccitazione è palese, la sua voce traballante. Sono in piedi dietro di lei che seduta alla scrivania continua ad avere la mente dicotomica.
Una parte si sforza di concentrarsi sul dovere, attenta a cosa dire e come argomentare temi già di per sè complicati. Un’altra area della mente si concentra invece sulle senzazioni di quel contatto solo accennato.
 
Finisce lì, la telefonata prosegue ma ormai ci siamo definitivamente compromessi.

Ci vediamo una prima volta in un fastfood della tangenziale di Milano, caos intorno ma il primo bacio che fà scomparire tutto ciò che ci circonda, luci, suoni e persone.
Le propongo di passare una notte insieme. – Sì, va bene -, poi l’ansia che fà cambiare idea. Ma il seme è ormai pronto a germogliare. Un altro tentativo, – Vediamoci tra una settimana – le dico.

Questa volta cede, forse neanche adesso sà perchè ha cambiato idea, ma con il senno di poi ringrazia di averlo fatto.

Le prime volte insieme sono travolgenti, ogni volta migliore delle precedenti. Ogni volta sperimentiamo qualcosa di nuovo sui nostri corpi, anche se il vero accelerante è la mente che libera da ogni vincolo lascia ognuno libero di esprimersi senza limiti.
Mente che sà di poter lasciare andare l’emozione senza doverla controllare. Nessun pudore, nessuna paura del giudizio dell’altro.

Ci lanciamo nel pissing. Fantastico. Ormai vogliamo non più solo sperimentarlo ma goderlo ogni volta che ci vediamo.
Mara si mette davanti a me aprendo la bocca, le mani accostate per far meglio scorrere il liquido all’interno.
Lei che mi guarda mentre ingoia. Tutto.
Quando sono io a gustarlo, mi sdraio. Lei sopra di me con le gambe appena divaricate. Le dita che allargano le grandi labbra. Il liquido caldo che inizia lentamente ad uscire. Fino ad un torrente in piena che mi inonda.

Poi, un giorno al telefono, Mara mi dice: la prossima volta che ci vediamo, porto il latte…

Il latte…non lo bevo da quando ero adolescente. Anche solo il suo odore mi nauseava.

Poi tutto cambia. Il nostro incontro inizia senza preliminari. La passione che ci lega supera ogni immaginazione. Se ci vediamo, dobbiamo unirci subito. Lingua con lingua.
pelle su pelle.
Ma soprattutto, si lascia sodomizzare così, in piedi ovunque siamo come prima cosa.

Possiamo andare avanti anche per un’ora cambiando posizione, posto e stanza. Ma il suo culo è per noi il luogo che moltiplica le sensazioni e libera i desideri.
Ed ora il latte.

Copiando una scena suggerita da qualche pezzo di di film pornografico, Mara si sdraia per terra, appoggia una parte di schiena sul pavimento ed una parte sul bordo del letto.
Dalla mia visuale, figa e soprattutto il suo meraviglioso culo sono a mia completa disposizione. Prendo un imbuto, il latte dal frigo. E lo verso dentro, là dietro.
Con un certo sforzo ne entra quasi un bicchiere.

Poi, sfilo il collo dell’imbuto e la sodomizzo di colpo. Il fresco del latte a contatto con l’intera lunghezza del mio uccello è una sensazione incredibile.

Ci sistemiamo meglio. Si mette sul letto, le gambe appoggiate alle mie spalle e, di nuovo, la sodomizzo con un colpo secco. Decidiamo di venire così.

Mara si masturba mentre la prendo con forza. Viene con suoni e contorsioni difficili da descrivere, ma il cui ricordo ancora ora mi eccita terribilmente.
Subito dopo tocca a me, sento l’orgasmo che monta. Stà per arrivare. Come sempre voglio vederla coperta dal mio sperma.
Esco pochi secondi prima di venire e proprio quell’uscita repentina produce una esplosione di latte che amplifica enormemente la già incredibile sensazione di un orgasmo imperiale.

Questa è una esperienza davvero vissuta. Mara ed io lo rifaremo ancora, magari con qualche variante che ci consenta di continuare ad esplorare i nostri desideri.
Questo primo racconto è però un invito a chi ha la fortuna di poter sperimentare le gioie del sesso con un/a partner libera come siamo noi, a fare altrettanto.

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Autore Pubblicato il: 4 Agosto 2011Categorie: Racconti Erotici Etero0 Commenti

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