Per quell’importante cena ha deciso di mettersi uno sei suoi abiti preferiti: nero, lungo, con uno spacco che scopre delle gambe lisce e attraenti, una scollatura a V molto profonda davanti -sebbene il suo seno sia quasi assente e si è da sempre ripromessa che un giorno se lo sarebbe rifatto-
Non è un vestito volgare, ma piuttosto molto elegante e sensuale, nella sua semplicità.
Sceglie con cura gli orecchini e la collana d’argento, un trucco molto leggero sul viso per risaltare i suoi occhi azzurri come il mare. I suoi lunghi capelli biondi ricadono morbidi sulle spalle, lisci e brillanti, con degli splendidi boccoli alle punte.
E’ proprio una bella donna Megan, alta e slanciata, la pelle abbronzata da ore di sole e spiaggia. Mostra pienamente la sua età, grazie al corpo maturo e piacevole nei suoi 28 anni. In verità, Megan non è il suo vero nome, ma della sua falsa identità fornita per questo delicato lavoro, la sua famiglia e i suoi -pochi- veri affetti sono lontani e ignari di tutto quello che le è successo negli ultimi mesi, una vita difficile, che però qualcuno deve pur fare per il bene e la sicurezza di tutti.
Controlla e ricontrolla che ci sia tutto, specialmente nella sua piccola borsetta da sera. In particolare si assicura che la sua piccola pistola calibro 5.56 abbia il colpo in canna e sia messa in sicura, se ci sarà bisogno di usarla potrebbe non avere il tempo necessario per incamerare il primo colpo!
Esce dalla sua stanza d’albergo e chiude la porta a chiave.
Dopo mezz’ora di taxi raggiunge finalmente l’altro albergo, ben più lussuoso del suo, dove il “suo uomo” già la aspetta al tavolo prenotato.
Eccolo, è proprio lui: Alexander Petrov. E’ un trafficante di droga ben noto alle autorità di molte nazioni, immischiato nella mafia russa fino all’osso. L’hanno incaricata di recuperare dei documenti in suo possesso prima che lo faccia l’Interpol, visto che si crede che questo individuo faccia parte di un programma ben più grosso rispetto ad un comune smercio di droga.
Così avvicinò il bersaglio qualche sera prima, nel casinò della città, non fu difficile farlo abboccare all’amo, dato che lei sa essere molto persuasiva.
Petrov è un omone grande e grosso, dalla pelle scura come i suoi capelli portati corti, potenziato da anni di palestra che hanno trasformato lentamente il suo grasso in massa muscolare. Lo smoking che indossa lo fa sembrare un buttafuori in licenza, ma nonostante i suoi modi talvolta bruschi è un uomo che può essere affascinante.
La suadente spia si avvicina al tavolo dove lui impazientemente aspettava, camminando sui tacchi con grande scioltezza, la fanno sembrare ancora più alta e snella di quando già non sia.
La cena passa serenamente, si parla del più e del meno, lei di tanto in tanto gli sorrise, mostrandosi interessata a lui più di quanto realmente non sia. Dopo il dolce -e qualche bicchiere di champagne di troppo- i due passano sullo scherzoso, alla fine Petrov si rivela essere un uomo meno noioso di come lei si aspettasse, a tratti persino affabile.
Infine, come lei si aspettava, viene invitata a proseguire la serata nella camera d’albergo del russo, la ragazza approva con entusiasmo.
Tutto va come previsto, povero sciocco.
Un quarto d’ora e tre rampe di scale più tardi, il russo e la biondina sono nella camera d’albergo. Con grande sorpresa di lei, Petrov alloggia nella suite dell’albergo! Un lussuoso atrio con vetrate sul panorama notturno della metropoli, comodi divani, una televisione a muro tanto grande da sentirsi quasi al cinema, un lampadario di cristallo, è un tripudio di meraviglia e lusso.
Da un frigo-bar Petrov tira fuori una bottiglia di vodka liscia e ne versa un dito dentro due bicchieri. La bionda ne afferra uno e, dopo un brindisi di stampo tipicamente sovietico, i due scoppiano a ridere e bevono tutto d’un sorso il super alcolico.
La vodka scalda i loro animi, forse troppo, perchè un attimo dopo Petrov si butta su di lei e inizia a baciarla con foga sul collo. Sarà una lunga notte.
I due si ritrovano nella camera da letto completamente svestiti. Lui, sopra di lei, continua a baciarla mentre esplora le sue parti più intime, lei lo lascia fare, con gli occhi chiusi si gode i brividi di piacere che quest’uomo muscoloso le sta inaspettatamente dando. La biondina lo accarezza, le sue mani delicate stringono i suoi dorsali muscolosi, il suo sedere sodo, le braccia pompate da ore di allenamento. Il petto villoso le da l’impressione stare per fare l’amore con un selvaggio, un uomo senza regole, e questo la fa eccitare.
D’istinto allarga le gambe ed accoglie quel membro che ad impressione pare enorme, il lavoro ora non c’entra più nulla, è stato messo da parte, in fondo un po’ di sesso non può che giovare alla sua copertura… e senz’altro anche a lei. Lentamente e inesorabilmente inizia a entrare in lei, quando d’un tratto le da un colpo secco che la penetra completamente, lei ha un sussulto di dolore ma anche di piacere.
Inizia a entrare e uscire dal suo splendido corpo, prima lentamente, poi prendendo sempre più velocità. Non si aspettava una simile forza! la scopa con foga, come una bestia indomabile, lei geme ad ogni suo affondo e si tiene aggrappata a lui. Questo suo modo rozzo e quasi violento la fa impazzire.
Petrov passa le sue forti mani sulle cosce della ragazza che sta possedendo, poi sul suo piccolo sedere ben delineato, le strizza il piccolo seno.
Lei alza il bacino, ne vuole di più, lo vuole più a fondo. Quando finalmente l’orgasmo scoppia dentro di lei, non riesce a trattenere un grido strozzato di enorme piacere, gli graffia la schiena e ancora rantola mentre lui continua senza fermarsi.
Cambiano posizione più volte, si fa sbattere in quasi tutti i modi a loro conosciuti, è completamente in balìa di lui. E’ sempre stata lei quella che domina il letto, ma qui -per la prima volta- è diverso, per la prima volta è l’uomo a domarla, la stringe fermamente tra le sue mani, è lui a decidere il ritmo, è lui a comandare.
Ogni affondo le spezza il fiato.. ha l’impressione che quel palo riesca ad arrivarle fino al centro del suo splendido corpo, sfondando ogni barriera, superando ogni eccitante sensazione abbia mai provato nelle sue vecchie relazioni.
Raggiunge di nuovo il culmine del piacere quasi nello stesso momento in cui lui viene nel suo preservativo.
E’ notte fonda quando Megan furtivamente scivola fuori dal letto, lui le da la schiena e continua a dormire ignaro. Con passo felpato esplora ogni stanza della lussuosa suite, sfruttando soltanto la luce della luna che attraversa le grandi vetrate. Le mutande ed il reggiseno di pizzo nero sono gli unici indumenti che coprono il suo fisico grazioso e ancora affaticato dalla prestazione subita qualche ora prima.
Eccoli!
Trova i documenti, c’è tutto quello che serve, è giunto il momento di tornare alla base e comunicare il suo successo.
E’ entusiasta! Ancora una volta ha raggiunto il suo obiettivo.
A tentoni cerca la borsetta per tutto l’atrio, finalmente la trova, buttata in un angolo del divano. Estrae la sua pistola, avvita il silenziatore e fa per tornare alla camera da letto: Alexander Petrov non serve più, lasciarlo in vita significherebbe mettere a rischio la copertura della giovane bionda. Tuttavia, deve ammettere che nessun uomo è mai riuscito a darle tanta soddisfazione a letto quanto lui, ma non può fare sconti… il lavoro, in fondo, è lavoro.
Lentamente apre la porta che aveva lasciata socchiusa, arma in pugno.
Il letto è vuoto! dove diavolo andato? è forse andato nel bagno? il panico coglie la sua mente fredda e calcolatrice. D’un tratto lo vede nella penombra della stanza, defilato dietro un mobile, anche lui ha qualcosa in mano, e quel qualcosa è puntato verso di lei.
Nella stanza riecheggiano una rapida serie di colpi, tutti soffocati dal sinistro sibilo dei silenziatori. I proietti rimbalzano ovunque per la stanza.
Quando l’ultimo bossolo tocca fragorosamente il suolo, il breve scontro a fuoco sembra essersi concluso.
I profondi occhi azzurri di lei si aprono in uno sguardo di stupore, lentamente la vista le si annebbia ed è costretta ad appoggiarsi al muro della buia stanza.
Un attimo di benessere e infinita soddisfazione invade i pensieri della giovane spia, gli ultimi della sua vita, prima di accasciarsi sul freddo suolo della stanza e farsi avvolgere dalle cupe tenebre della notte.