E’ un giorno strano..sento che qualcosa trasformerà questo semplice appuntamento in qualcosa di incredibile. Pensare che in questa settimana di agosto sono rimasto solo, tutti sono partiti per le ferie e io sono rimasto in città…Il cielo è azzurro, l’aria non è particolarmente afosa. Io stravedo per Sara con i suoi occhi azzurri, e quelle curve sensuali che scivolano con un ondeggiare spontaneo, mi piacciono i suoi vestiti rossi e sottili…il suo essere naturale. Oggi dobbiamo andare al Parco del C. a controllare lo stato di alcune piante per comprendere il livello di inquinamento. Lo so che è una mia collega e forse non dovrei nemmeno pensarla per cose non lavorative, ma l’istinto è istinto.
Prendo la macchina, sono un po’ in ritardo ma alla fine le strade sono deserte arriverò in tempo.
E vado all’entrata del parco, un leggero vento muove le foglie e…eccola lì Sara che mi aspetta con la sua magliettina attillata e una gonna corta e generosa. Io sono vestito al solito con una camicia con le maniche piegate, e dei bermuda ottimi per questo caldo. Ci salutiamo un attimo, e mentre parliamo noto la sua spigliatezza e la sua allegria forse per via della giornata solare e soave. Entriamo subito nel parco e i nostri discorsi si spostano dai problemi che stanno procurando l’uso di alcune paraffine nell’industria, e poi intanto guardo come tocca le piante e delicatamente le fotografa con la sua attenzione prima di reciderle. I suoi occhi sono pieni di meraviglia, quegli enormi occhi blu che non chiedono nulla, che sono semplici e parlano con una lingua universale, bambina. L’incanto che trasmette la natura a noi che cerchiamo di proteggerla, è un incanto unico. Nella natura tutto accade, tutto si verifica con un movimento armonioso e aggraziato che nessun essere umano è più in grado di vivere. Anche i predatori quando prendono, e possediono la loro preda il loro istinto è così puro, così incondizionato, che non è aggressivo ma necessario.
Di improvviso davanti a noi accade una scena sconvolgente: un uomo di colore nudo si scopa in maniera selvaggia la sua ragazza ancora semivestita. La ragazza deve essere una di quelle figlie di papà che fanno le alternative e frequentano concerti reggae mascherandosi da crocerossine per accorrere ai numerosi cazzi neri. Lo si vede dalla sua borsa buttata per terra con le numerose sigarette, dai suoi vesti freaks, e dalla macchina che in qualche maniera è entrata illegalmente nel parco e all’interno della quale suona una musica di un Dj pseudo Marlyiano. I movimenti ondulatori e sensuali dell’uomo mentre prende la donna eccitano Sara. I miei occhi e i suoi occhi si incrociano e non diciamo nulla. Lei è come ipnotizzata dalla scena, e io ne approfitto per darle un bacio sul collo che la fa vibrare come una corda accesa. Le mie mani scivolano sul suo corpo, e lei ne gode fino dentro. Quelle mani amiche pronte a proteggerla ora la sciolgono, e lei presa da quell’istinto che sposta i pianeti…appoggia la sua mano sul mio petto. Si gira e ci baciamo appassionatamente. Il mio cazzo palpita, la sua gonna si alza. Le tocco con le dita la sua figa bagnata e calda…la mia lingua vortica attorno alle sue labbra, e scivola fino a raggiungere il seno…e ci ritroviamo a fare sesso qui in mezzo a queste piante vive.