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La crociera (prima parte)
Oggi voglio raccontare di quando la mia amica Emanuela mi ha proposto di trascorrere insieme le vacanze. Emy ed io siamo amiche da lungo tempo e sappiamo una dell’altra cose che a raccontarle ci sarebbe da arrossire, quindi senza nessuna difficoltà ci siamo confidate che l’importante era fare delle vacanze ‘rilassanti’. Quindi niente vacanze ‘fai da te’, certo, si poteva fare anche così ma quello che noi volevamo era ritornare a casa sazie e soddisfatte e questo voleva dire una sola cosa: Sesso sfrenato.
Prendemmo in considerazione diverse ipotesi che scartammo subito perché non in grado di darci quello che noi aspettavamo, poi un giorno lei mi telefona eccitatissima e mi dice: ‘ sai cosa fa per noi? Una crociera per single dove trovi maschietti liberi e con addosso una voglia come la nostra.’
Detto fatto, partenza dopo un mese per le isole mediterranee. Qualche giorno prima della partenza, ultima puntata dall’estetista, depilazione, massaggio, parrucchiere e . . . via per l’avventura.
Saliamo su una nave che merita tutta la pubblicità che fa il depliant, cabina doppia, confort massimo, eleganza raffinata. Sistemiamo le nostre cose e partiamo per un giretto di ricognizione. (la cosa interessante &egrave che anche i camerieri meritano attenzione).
Vi sono diversi bar, andiamo a prendere l’aperitivo in uno di essi dove ci danno il benvenuto e ci augurano un felice soggiorno e una piacevole navigazione. Mentre Emy ed io ce la stiamo contando, notiamo due uomini seduti ad un tavolino che ci guardano con attenzione. Più che vederli,’ sentiamo’ i loro sguardi. Noi li incoraggiamo cominciando a fare le smorfiosette intanto ci promettiamo di raccontarci ogni cosa che succederà.
Uno dei due si avvicina e ci dice che se siamo sole potremmo unirci a loro. Noi che aspettavamo solo quello cominciamo a parlare e ci accorgiamo subito che sono simpaticissimi.
Decidiamo insieme di andare a fare un tuffo in piscina, spalancano gli occhi quando ci vedono in costume da bagno, facendoci un mare di complimenti. Il moretto che ho scelto per me mi confida che adora le donne con il seno grosso come il mio.
Anche noi li guardiamo complimentandoci per il loro fisico atletico ma i nostri sguardi non riescono a staccarsi dal bozzo del loro slip da mare, tutto promette bene. Il ‘mio’ moretto si offre di spalmarmi di olio solare, le mani che accarezzano il mio corpo partendo dalle spalle sono calde e . . . il mio corpo bollente.
Decidiamo di andare a fare un giro, salutiamo i nostri amici e cominciamo a passeggiare sul ponte ma chissà per quale fato ci dirigiamo verso la sua cabina. Entriamo, parliamo del più e del meno, mi dice che sono una bella donna, che le mie tettone (veramente non dice proprio così ma il senso &egrave quello) lo hanno folgorato, si fa vicino e mi chiede scherzando se non &egrave possibile dar loro una sbirciatina.
Io che non aspettavo altro sto al gioco e tolgo il pezzo di sopra del costume. Lui spalanca gli occhi e dice: ‘ Ecco vedi? Sono proprio come le immaginavo e come le volevo.’
Mette le mani a coppa sotto di esse e vi appoggia delicatamente la bocca in piccoli baci inizialmente delicati poi sento la sua lingua girare attorno ai capezzoli. Il mio corpo lentamente si scioglie ed &egrave spinto a desiderare di più, scopro che le mie gambe sono diventate senza forza.
Quando inizia a succhiarmi il seno, sento me stessa mugolare di piacere, lui mi fa distendere sul divano dove prima parlavamo e mi passa le mani su tutto il corpo senza che la sua bocca abbandoni il mio seno.
Poi la sua bocca sale lentamente lambendo con la lingua il mio collo, poi la sento nella bocca quella lingua, bella, dura come piace a me. Sono alla sua merc&egrave, mi piace quello che mi fa e fremo pensando a quello che mi farà.
Le sue attenzioni e le sue mani si spostano verso lo slip, lo abbassa sfilandolo lentamente e lo fa cadere a terra. Ormai sono bagnatissima, la sua bocca va a calmare il fuoco che attanaglia il mio bassoventre.
Divide con le dita le labbra della mia fighetta e in un attimo si impossessa del mio clitoride già bello duro, lo prende fra le labbra e gli regala piccoli e amorevoli morsetti che mi portano ad un passo dall’orgasmo. Lo fermo, gli prendo la testa e lo tiro verso di me, mentre lo bacio sento il mio sapore, questo mi un senso di vertigine.
Si stende su di me, sento il turgore del suo sesso che prepotente richiede la mia attenzione, ora &egrave lui con le spalle sul divano e voglio regalargli lo stesso trattamento che ho ricevuto da lui. Comincio a succhiargli i capezzoli, lui sospira forte ma la mia bocca non vuole fermarsi, scendo pianissimo assaporando il suo corpo che sa di salino e di crema solare . . .
Il suo costume da bagno &egrave ancora al suo posto ma con il suo sesso che preme per uscire, una macchiolina umida ha fatto la sua apparizione sulla punta, &egrave lì che lo lecco senza nemmeno togliergli slip, la prendo in bocca, lui fra un mugolio e l’altro mi dice: ‘ Ti prego , , , , ti prego . . . .’
D’accordo mi dico, farò quello che vuoi, tiro via quello che copre ancora il suo corpo, fra di noi ora c’&egrave solo la nostra nudità, prendo in bocca quello che fa di lui un maschio ben dotato, lui si lamenta, io che voglio farlo impazzire, gli chiedo: ‘Ti faccio male?’ e lui: ‘No . . . . no . . . .’ e io:’ Senti, se non ti và . . . .’ e lui: ‘Per carità, per carità . . .’ Voglio esasperarlo, voglio che mi desideri in maniera assoluta.
Ora non scherzo più, lo prendo in bocca, voglio sentire quanto &egrave lungo, voglio vedere se riesco a prenderlo tutto . . . Si, ci riesco, succhiarlo e lambirlo a colpi di lingua &egrave tutt’uno, le sue parole mi giungono confuse, ora &egrave al massimo dell’eccitazione. Io che non voglio perdere questo momento ti monto sopra e mi penetro di lui.
‘ Moretto, sono io che ti scopo’ gli dico, lui gode dello spettacolo dei miei seni che ballonzolano davanti al suo viso ad ogni colpo che mi impala. La mia mano va a cercare il punto preciso della mia sessualità, sento che sto per godere, glie lo dico, lui mi dice: ‘Si , sono pronto anch’io!’ Allora lo sbatto con decisione, le nostre grida confermano il nostro totale trasporto . . .
Lo sento venire dentro di me, io continuo su e giù tanto che il suo seme esce da me e cola sui suoi testicoli.
L’orgasmo ci toglie ogni forza, resto sdraiata su di lui con il suo pene ancora dentro di me finche sento che comincia a farsi piccolo.
Quando i nostri cuori riprendono a battere normalmente, ci alziamo e facciamo la doccia insieme toccandoci e accarezzandoci.
Una volta rivestiti raggiungiamo i nostri amici sul ponte che ci guardano in maniera languida tenendosi per mano.
Per essere il primo giorno di imbarco non &egrave male vero? Penso che la nostra vacanza si preannuncia piacevolissima. Voi che ne dite?
Continua
lucyliebe@hotmail.it

Autore Pubblicato il: 4 Marzo 2006Categorie: Racconti Erotici Etero0 Commenti

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