Leggi qui tutti i racconti erotici di: bruno55

Alle sette e mezza siamo di nuovo a tavola, dove Carola ci serve un polpettone con ripieno di uova e verdure, una fetta di Emmentaler e insalata di pomodori; durante la cena cerco di scrutare il viso di Helen per capire le sue intenzioni e non vi nascondo che se accettasse mi farebbe molto piacere, la dovrei cavalcare solo una volta e ne avrei abbastanza anche dopo per Gabriella quando andremo a letto, sempre se la valchiria padrona di casa non abbia altre idee; ecco è finita la cena, vediamo cosa ha deciso: “Carola, Gabriella mi voglio fidare di voi, oggi faccio tutto quello che non ho fatto finora però pongo una condizione: Riccardo, tu rimarrai qui in salone mentre loro mi preparano di la, ti chiedo scusa ma con te presente mi sentirei troppo in imbarazzo”; sentirmi dire così mi infastidisce non poco, mi sembra veramente ridicolo dopo aver scopato con lei appena poche ore prima; tuttavia non posso dimenticare che io qui sono solo un ospite e lo sguardo ansioso di mia moglie mi fa capire che non è il caso di replicare: “Se vuoi questo Helen per me va bene” le rispondo con il tono più neutro possibile dopo qualche secondo: “Si Riccardo, ti prego sono successe tante cose oggi e mi sento ancora un po’ sbalestrata” e per dare più forza alle sue scuse mi si avvicina, mi tira a se e mi stampa un lungo bacio alla francese per poi girarsi e andare in stanza: “Ti amo maritino mio” mi dice Gabriella prima di baciarmi a sua volta, sempre alla francese: “Cazzo Riccardo ti hanno baciato tutte” mi dice a sua volta Carola e mi godo il terzo bacio alla francese in neanche un minuto; entrano in stanza e chiudono la porta e mi sento come se mi avessero chiuso fuori dal loro mondo; avrei una gran voglia di vestirmi e andarmi a fare una passeggiata, ma fuori è già buio; esco sul balconcino ma la temperatura rigida mi consiglia di rientrare subito in casa e mi risiedo sul divano e accendo la TV cercando qualcosa di divertente, mentre dalla stanza mi arrivano gli “Aaaaaaahhhh ooooohhhhh” di Helen; mi sento come un deficiente a stare seduro qui aspettando che la valchiria sia pronta per farsi prendere nel culo da me; no, sinceramente non mi sto divertendo per niente comincio quasi a pentirmi di aver accettato di venire qui, forse avrei fatto meglio a far venire Gabriella da sola; eh si ci mancherebbe pure, la nostra prima vacanza da sposati la facciamo separati, ma che idiozie mi vengono in mente.

Cazzo però è più di un’ora che sto qui ad aspettare, comincio a rompermi, magari poi pretendono che sono subito pronto ad entrare in azione; se mi vedessero come mi pende ora vorrei vedere che faccia farebbero, dovranno pensarci loro a tirarmelo su; dai su aspettiamo tanto prima o poi mi chiamano: “Aaaaaaaaaaahhhhhhhhh” cazzo ma questa è Gabriella ma che stanno combinando la dentro, e vedo la porta aprirsi e compare Carola: “Riccardo, Helen non se la sente di farsi prendere nel culo da te; ha chiesto a Gabriella di dormire con lei stanotte e lei ha accettato, spero non ti dispiaccia di dormire con me”; sento che sto per esplodere ma non voglio prendermela con Carola che non c’entra niente e rimango zitto facendo cenno a lei di attendere mentre continuano ad arrivarmi gli ululati di Gabriella; alla fine mi decido: “Carola, io voglio uscire vieni con me” “Ma Riccardo i miei vestiti sono in stanza non posso rientrarci” “E invece ci rientri, dille che possono continuare senza badare a te, sennò ci entro io e te li prendo” “No è meglio che vada io”; rientra in stanza senza bussare, Gabriella smette di ululare e le sento parlare finchè dopo neanche due minuti Carola esce tenendo in mano un paio di pantaloni e un maglioncino: “Che ti stavano dicendo?” “Se la sono un po’ presa che usciamo, specialmente Gabriella, le ho detto se voleva parlarti ma ha preferito di no” “Chissenefrega, prepariamoci dai” le rispondo andando in stanza per vestirmi con gli stessi indumenti messi per la passeggiata mattutina.

“Dove vuoi andare?” mi chiede mettendosi alla guida: “Lucerna è molto distante?” “No ci arriviamo in mezz’ora scarsa, si è l’unico posto da vedere a quest’ora” e partiamo lasciando le due troione a scopare in pace; dopo neanche trenta minuti Carola parcheggia la macchina vicino al centro storico e mi porta a vedere i luoghi caratteristici come il ponte della cappella, l’antico municipio e la chiesa dei francescani, poi passeggiamo lungo il lago e ci fermiamo in un bar e ci beviamo una grappa, torniamo alla macchina che è quasi mezzanotte e ripartiamo subito verso la baita dove arriviamo mezz’ora dopo; tendiamo l’orecchio ma non ci giunge alcun suono dalla stanza di Helen e con cautela ci avviciniamo e scostiamo la porta per venire subito investiti da una forte zaffata di umori vaginali e per vedere le due troie che russano fragorosamente con Gabriella che da la schiena ad Helen che la abbraccia da dietro; sporgendomi vedo chiaramente che Helen ha ancora lo strapon legato alla vita e che lo tiene dentro al culo di mia moglie e nauseato esco dalla stanza: “Vuoi dormire subito?” mi chiede Carola: “Assolutamente no” e la tiro a me infilandole la lingua fra le labbra e dopo pochi minuti: “Oooooohhhhhhh” “Aaaaaaaaaaaaaahhhhhhhhhh”; la scopo due volte con rabbia facendola urlare a squarciagola per la goduria e sono le due passate quando crolliamo sul letto sdraiati di fianco e abbracciati stretti: “E’ un miracolo che non le abbiamo svegliate a quelle due” mi dice Carola ansimando: “Perchè ti preoccupavi di svegliarle?” “Te la sei presa Riccardo si vede benissimo” “Lo so, non sto facendo niente per nasconderlo, tu non te la sei presa?” “Per me è diverso Riccardo, te l’ho detto che io ho accettato di essere un ripiego di Gabriella; quando partirete io sarò di nuovo l’unica per Helen” “Io non accetterei mai di essere un ripiego di Helen” “Ma tu non lo sei Riccardo, Gabriella ha tentato in tutti i modi di convincere Helen a farsi prendere da te, ma purtroppo lei quando si mette in testa una cosa non la convinci in nessun modo; e quando ha chiesto a tua moglie di restare con lei stanotte lei non se l’è sentita di dirle di no, ma ho visto benissimo che ci ha sofferto molto; e si è dispiaciuta che uscivamo perchè ha capito che te la sei presa” “Va bene Carola ne discuteremo domani su, adesso è ora di dormire, notte” “Notte Riccardo” e crolliamo a russare entrambi dopo neanche due minuti.

“NE PAS!” che cazzo ti strilli Gabriella “Je vous ai dit de le retirer” mi domando che succede, guardo il cellulare e vedo che sono le quattro e mezza di mattina e fuori è ancora buio, e Carola accanto a me continua a russare come un controfagotto: “Tirez-le, je vous l’ai dit! DE SUITE!” ma che cazzo gli stai dicendo Gabriella e perchè urli così: “Attends Gabriella” questa è Helen sembra preoccupata; sento la porta della loro stanza che si apre e vedo la porta spalacarsi e la luce che si accende; Gabriella ha lo sguardo stravolto mi guarda appena, gira intorno al letto e tocca Carola sulla spalla: “RÉVEILLEZ-VOUS CAROLA!” le urla quasi, e la poverina farfuglia qualcosa in tedesco: “RÉVEILLEZ-VOUS CAROLA!” le ripete alzando la voce, mentre sulla soglia è comparsa Helen con lo sguardo imbarazzatissimo e che china il capo quando mi giro a guardarla: “Qu’est-ce qui se passe?” farfuglia Carola: “Va dormir avec Helen” le dice Gabriella all’orecchio: “Mais pourquoi? Je suis si bien avec ton mari” “MON MARI! Tu as bien dit, lève-toi et va vers Helen” Carola si solleva dal letto, guarda Gabriella e capisce che non è il caso di replicare: “Ok Gabriella je vais sortir immédiatement” mi guarda con lo sguardo malinconico e mi fa una gran tenerezza, anche perchè di quello che si sono dette non ho capito quasi niente; Gabriella la segue fino alla soglia si scambia uno sguardo con Helen che non si è mossa da li e chiude la porta: “E adesso a noi due maritino mio” il suo tono alterato non mi piace per niente se vuole litigare casca male: “SI PUO’ SAPERE A CHE CAZZO DI ORA SIETE TORNATI?” appunto: “Innanzitutto non ti permettere di usare questo tono, Gabriella; SE C’E’ QUALCUNO CHE DEVE INCAZZARSI QUELLO SONO IO” “Va bene Riccardo, possiamo anche parlare normalmente; ma rispondimi” “Sarà stata la mezza minuto più minuto meno, ma perchè ti interessa tanto?”; fa per rispondermi ma si blocca sentendo dall’altra parte del muro una discussione animata tra Helen e Carola, ovviamente in tedesco, sembra proprio che stiano litigando ma è Carola quella che alza la voce; l’espressione di Gabriella muta di colpo e vedo le lacrime scenderle sulle guance si sdraia sul letto e mi abbraccia iniziando a singhiozzare: “Amore mio, amore mio, amore mio” la stringo forte ma mi sento sinceramente spaesato, non capisco questo repentino sbalzo di umore: “Va bene amore, adesso sfogati poi però mi spieghi che sta succedendo, anche perchè di quello che vi siete dette non ho capito niente o quasi” e dopo un paio di minuti si calma e mi guarda negli occhi: “Carola ti ha detto niente?” “Solo che tu hai fatto il possibile per preparare Helen ma che lei non ne ha voluto sapere” “E’ andata proprio così, l’ho penetrata piano piano con lo strapon medio e sembrava le piacesse, ma poi ha cominciato a fare storie nonostante io e Carola cercassimo di calmarla e di farla rilassare; alla fine si è rifiutata di andare avanti e ha detto a Carola di uscire perchè voleva rimanere con me per tutta la notte; Carola se ne è andata in bagno e lei senza aspettare che uscisse ha voluto prendermi con lo strapon nel culo e io ho preferito assecondarla sperando nella tua comprensione, ma quando Carola è rientrata per dirmi che uscivate ho capito che speravo male, ma era troppo tardi per spiegartelo, anche perchè Helen non mi mollava; alle undici è crollata a dormire e mi sono ritrovata sdraiata di fianco con quel coso dentro al culo ad aspettare che tu rientrassi; avrei voluto chiamarti ma il cellulare stava nel salone e Helen ha il sonno troppo pesante, avrei dovuto urlare ma non me la sono sentita; poi verso mezzanotte mi sono addormentata anche io, ero stanca di aspettare, ho sperato fino all’ultimo che arrivassi; ho fatto un brutto sogno e mi sono risvegliata nervosissima, non sapevo se eravate rientrati o meno, e ho cominciato a urlare per svegliare Helen e farmi togliere quel coso dal culo e il resto lo hai visto” “Si ho visto, te la sei presa pure con Carola poverina” “Poverina un cazzo, te la sei scopata si sente benissimo” “Si, abbiamo scopato fino alle due, e allora? Se lo avessimo fatto da subito senza uscire era diverso? Saresti stata contenta perchè avevo compreso? Se ti può interessare, Carola è stata triste per tutta la passeggiata, aveva l’aria di un cane bastonato, si è ripresa un po’ solo quando abbiamo scopato; e tu non hai certo contribuito a farla stare meglio, si può sapere che le hai detto?” “Solo di alzarsi e andarsene da Helen; lei ha avuto la bella idea di rispondermi che stava troppo bene a letto con te e mi ha fatto girare le palle e le ho ricordato che sei MIO marito”; le carezzo il viso e decido che è il momento di parlare io: “Adesso tu stai a sentire me; sono stato per un’ora e mezza da solo in salone a sentire i mugolii e i gemiti di Helen, aspettando come un deficiente che vi decideste a riammettermi nel vostro mondo, mi sono girato tutti i canali possibili della televisione, non ho potuto leggere nulla perhè libri e riviste sono ovviamente tutti in tedesco e qualcosina in francese; dopo tutta questa attesa ti sento ululare di goduria e subito dopo vedo Carola che esce per darmi la bella notizia che non si sarebbe fatto nulla e che tu rimanevi con Helen per tutta la notte; no amore decisamente non potevi sperare nella mia comprensione; abbiamo passeggiato per Lucerna in un ambiente surreale, non c’era un’anima viva in giro ed è stato un miracolo trovare un bar aperto sul lungolago; del resto ero troppo incazzato per godermela e Carola non è che stesse meglio te l’ho detto, un cane bastonato sembrava; torno e ti trovo a dormire abbracciata ad Helen con quel palo in culo e con l’aria felice e rilassata, ti assicuro che eri proprio così; ti sembra strano che quando Carola mi ha chiesto se volevo dormire le ho detto di no e ci ho scopato due volte?”.

Gabriella adesso si è calmata e riesce ad abbozzarmi un mezzo sorriso: “Forse ho preteso troppo amore mio; se vuoi dico ad Helen di trovarci un albergo e stiamo con loro solo durante il giorno” “Senti, non mi va di parlarne alle cinque del mattino, più tardi vediamo anche loro come stanno e decidiamo insieme la cosa migliore da fare” “Va bene amore mio; vuoi dormire?” “No?” “Vuoi fare l’amore?” “Neanche!” “Non capisco, cosa vuoi fare allora?” “Niente! Voglio starmene sveglio seduto sul letto a pensare, ti da fastidio?” “No amore, posso stare accoccolata accanto a te?” “Certo che puoi” e si sdraia accanto a me cingendomi l’addome con un braccio e schiacciando i suoi provoloni sulla mia coscia e dopo neanche dieci minuti la sento russare pesantemente come sempre; rimango sveglio a leggere un po’ di notizie sul mio smartphone e vedo la prima cifra dell’orologio passare dal 5 al 6, poi sempre rimanendo seduto mi appisolo anche io.

I colpi sulla porta mi svegliano bruscamente; sono ancora seduto sul letto, il collo indolenzito, e mi giro per guardare lo smartphone che segna le nove e mezza; accanto a me Gabriella continua a russare: “Chi è?” chiedo rendendomi conto tardi che l’ho chiesto in italiano, ciononostante sento rispondere: “Ciao Riccardo sono Helen, volevo dirvi che la colazione è pronta” “Ah grazie Helen, dacci cinque minuti e veniamo” stavolta sono riuscito a dirlo in inglese, mentre accanto a me Gabriella si stiracchia con gli occhi ancora chiusi: “No Riccardo tranquilli, posso entrare?” mi dice Helen; mi guardo intorno ma in fondo nudi ci ha già visti e quindi le dico di si, lei apre la porta e la vedo entrare con in mano un vassoio con due tazze grosse, due piccole e due bricchi chiaramente con latte e caffè; il vassoio è di quelli con sotto un cuscino, proprio per essere poggiato tranquillamente sul letto: “Vi porto il resto ragazzi” “Helen ti ringrazio ma non c’era bisogno saremmo venuti di la” le dico mentre Gabriella si mette a sedere: “No Riccardo, è necessario e come” mi risponde lei sorridendo mentre esce per rientrare dieci secondi dopo con un altro vassoio con biscotti, pane e la crema di formaggio mangiata anche ieri: “Grazie tesoro, hai avuto proprio un bel pensiero” le dice Gabriella e io le chiedo: “Carola dov’è?” “Sta facendo colazione a letto anche lei, amore mio” mi risponde Helen: “Un bel pensiero anche per lei, brava” “Grazie Riccardo, ma è solo il minimo che posso fare dopo il casino che ho combinato ieri” sto per rispondere ma Gabriella mi fa cenno di lasciar parlare lei: “Tesoro non devi farti perdonare niente, sono cose che succedono; non è facile accettare di fare nuove esperienze possiamo capirti bene” “No Gabriella non potete, perchè il motivo per cui alla fine mi sono comportata in quel modo è stata si la paura ma non di prenderlo da Riccardo” “E di che cosa allora?” “Che mi piacesse da morire, come mi è piaciuto prenderlo in figa; ho sentito che avrei messo in discussione tutta la mia vita e sono andata nel panico totale e la prima cosa che mi è venuta in mente è stata di allontanare Riccardo da me; Riccardo mi sento uno schifo ma te lo devo dire, ho preteso che Gabriella restasse con me perchè volevo che tu mi odiassi, che non provassi mai più il desiderio di fare sesso con me; e quando Carola mi ha detto che uscivate sono stata felice; poi però ho visto che Gabriella durante l’amplesso non partecipava quasi per niente ed ho capito che avevo sbagliato tutto” e succede una cosa che non avrei mai creduto possibile, vedo le lacrime che le scendono sulle gote e non so in preda a cosa mi alzo per abbracciarla, e come poche ore prima Gabriella anche lei scoppia a singhiozzarmi sulla spalla; che palle mi hanno scambiato per il vascone di una fontana: “Riccardo mi sento una merda” continua a ripetere mentre singhiozza e d’improvviso mi sento investire come da una fortissima determinazione: “Amore ti dispiace portare tutto di la e lasciarci soli?” chiedo a Gabriella in italiano: “Che cosa hai in mente?” mi chiede chiaramente preoccupata: “Stavolta sono io a dirti fidati di me”; lei è perplessa ma alla fine fa come dico io e come chiude la porta mi rivolgo ad Helen: “Bene Helen adesso posso parlarti tranquillamente, senza che ci senta nessuno; ci sei riuscita benissimo a farti odiare, io ieri sera quando ho sentito Gabriella urlare e ho visto Carola che usciva ti ho odiato e anche tanto; e si ho anche giurato a me stesso che non ti avrei più neanche toccata, anzi ho proprio pensato di ritornarmene a Roma anche da solo” “Oddio Riccardo no, mi dispiace da morire” “No non dispiacerti, tu sei stata sincera prima, ti sei messa a nudo davanti a me e Gabriella ed è giusto che lo faccia anche io con te; però dobbiamo fare un ultimo passo avanti Helen” “Sono disposta a fare qualunque cosa per rimediare” “Non è una punizione Helen; semplicemente sia io che te dobbiamo ingoiare il nostro orgoglio e fare quello che è giusto fare, non trovi?” “Si sono d’accordo” “E cosa possiamo fare per superare questa situazione?”; mi guarda per un po’ e finalmente capisce dove voglio arrivare: “Quello che dovevamo fare ieri? Mi vuoi prendere?” “Brava! Ma senza testimoni, deve essere una cosa fra me e te, Gabriella e Carola le chiamiamo dopo se vuoi; io sono disponibilissimo a farlo, sta a te decidere” “Ti rispondo a modo mio” e mi tira a se infilandomi la lingua in gola.

Ci si mette di impegno e in capo a un quarto d’ora ho il cazzo durissimo e pronto, e lei si fa portare l’olio di vaselina da Carola; la porto in bagno e la faccio mettere nella classica posizione con le mani sul lavandino, mi ungo le dita con l’olio e comincio a passarglielo sul buco penetrandola con una, due e infine tre dita: “Ooooohhhhhhh Aaaaaaaahhhhhh” geme in continuazione, e le faccio questo trattamento per un buon quarto d’ora, finchè non mi sembra abbastanza ammorbidito, anche perchè si sente il lavoro che le ha fatto Gabriella la sera prima; le punto la cappella in mezzo alle chiappe e la sento subito irriggidirsi: “Dai Helen su, rilassati non è una tortura” le dico e comincio a spingere fra i suoi mugolii misti di piacere e dolore, fino a superare lo sfintere con la cappella dopo cinque minuti: “No Riccardo ti prego mi fa troppo male esci ti scongiuro” “Eh no Helen, sei arrivata troppo avanti ormai, ti do due minuti per rilassarti” e comincio a massaggiarle i muscoli subito sotto lo sfintere per farla rilassare di più; scaduti i due minuti comincio a spingerlo dentro, devo dire che mi aspettavo di peggio, e ignorando le sue proteste e i suoi gemiti di dolore lo faccio arrivare in fondo in una decina di minuti: “Mi stai squartando gli intestini non ne posso più dal dolore” mi geme lei fra le lacrime: “Dai tempo al tempo Helen, adesso ti do cinque minuti per abituarti” e trascorsi quelli comincio a fare avanti e indietro prima lentissimamente, finchè non la sento passare dal: “Oddddiooooooo mi fa maleeee ti prego fermatiiiiiiii” al “Oddioooooo siiiiii è bellissimoooooo come godooooo” e allora comincio a sbatterla sempre più forte: “Siiiiiii aaaaaaaahhhhhhh che meravigliaaaaa che mi sono persa tutti questi anni siiiiii spingiiii mi fai morireeeee” e dopo un’altra serie di colpi bene assestati la signora esplode in: “Aaaaaaaahhhhhhh come godooooooo vengooooooooooo” e quando si calma un po’ le dico: “Le facciamo venire ora?” “Si chiamale se lo meritano di vedermi così”; faccio per voltarmi a chiamarle e vedo riflesso allo specchio il viso sorridente di Gabriella e di Carola sulla soglia del bagno: “Siamo entrate in stanza un quarto d’ora fa” mi dice mia moglie ridendo per poi mettersi alla destra di Helen con Carola che si mette dall’altra parte: “Allora avevamo ragione o no, testona che non sei altro?” “Si tesori avevate ragione entrambe è meraviglioso lo sento tuttooooooohhhh oddiiiiiooooo vengo ancoraaaaaaahhhhhhh” e vedo Gabriella che passa le dita sulla figona di Helen e se le succhia avidamente piene di umori vaginali; la cavalco per quasi mezz’ora e la porto cinque volte all’orgasmo e quando sento che sto per esplodere: “Gabriella mettiti sotto” lei mi asseconda subito e mi svuoto le palle nel culone tumefatto di Helen che travolta dall’onda di piena viene per la sesta volta; lo tiro fuori e lascio che Gabriella si inebri della mia sborra che esce quasi a pressione dal culo dell’amica, resta sotto per quasi due minuti finchè non si rialza e vedo che ha la bocca chiusa e le guance gonfie; fa cenno a Carola di aprire la bocca, le si accosta e le sputa dentro tutto lo sperma che non ha ingoiato, con Carola che a sua volta se lo ingoia tutto.

“Grazie Riccardo è stato favoloso” squittisce Helen dopo che ha ripreso fiato “Grazie ragazze avete fatto bene ad insistere mi sento veramente appagata come non mai” e bacia in bocca sia Gabriella che Carola: “Sono contenta Helen, vedo che sono le undici, adesso tu e Carola andatevene un po’ di la e lasciatemi sola con mio marito” dice Gabriella accompagnandole alla porta e richiudendola: “Ehi mogliettina che hai in mente? Io non ho neanche fatto colazione” “Sti cazzi maritino? La tua colazione me la sono pappata io, ti rifarai a pranzo, ma adesso mi voglio rifare io; è da ieri che scopi solo con loro e mi sono rotta i coglioni di sentirle godere, è ora che loro sentano a me” e fregandosene del fatto che è appena uscito dal culo di Helen si tuffa avida sul mio cazzo imboccandoselo quasi tutto, e non so se per merito di quella crema di formaggio ma sento un gradevole pizzicorino sulla sua lingua che mi risveglia l’attrezzatura in pochissimi minuti e in capo a un quarto d’ora il mio uccello si erge dritto e duro e prontissimo a entrare dentro quella splendida figona che mi aspetta a pecorina sul letto: “Ooooooohhhhhh” “Aaaaaaaaaahaahhhhhhhhh” e la trapano a pecorina per quasi un’ora portandola quattro volte all’orgasmo e riempiendola con una lunga flebo di sborra calda; ci facciamo una bella doccia insieme e quando ci siamo asciugati lei mi sorride e mi dice: “Adesso ti sei guadagnato il pranzo, andiamo” e nudi come siamo usciamo e vedo la tavola apparecchiata con i soliti piattoni di formaggi e salumi, e con le nostre ospiti che ci attendono anche loro completamente nude.

La sensazione di disgusto che provavo, solo poche ore prima, per questo posto non è neanche un lontano ricordo, mi sento veramente come a casa; vedo subito che i tre piatti dei formaggi sono molto più pieni del solito, ma nonostante tutto li svuotiamo in neanche mezz’ora, al punto che Carola ne mette un’altro po’ in tavola; a differenza di me le signore la colazione l’hanno fatta, mia moglie anche doppia, tuttavia mangiano esattamente quanto mangio io che sto a stomaco vuoto da ieri sera: “Adesso mi sento meglio” dico dopo un bicchiere di amaro facendole ridere tutte e tre: “Povero amore mio, ti abbiamo fatto stare a digiuno” mi sorride Gabriella e si rivolge ad Helen: “Che programmi abbiamo per il pomeriggio?” “Beh direi di lasciare da parte il sesso se siete d’accordo; Riccardo ti dispiace se scendiamo a Lucerna anche oggi?” “No va benissimo, spero che questa volta ci sia un po’ di gente” “Perfetto allora, se vi va bene possiamo partire fra mezz’ora”; e infatti dopo mezz’ora siamo tutti e quattro in macchina destinazione Lucerna; Helen ci fa fare un giro un po’ diverso da quello che ho fatto ieri con Carola ma vedo comunque le stesse cose già viste, anche se con la luce del giorno mi fanno un effetto diverso; verso le cinque ci fermiamo in un caffè per una cioccolata calda e poi riprendiamo il giro, per rientrare alla baita per le sette e mezza, con Carola ed Helen che si mettono subito ai fornelli mentre io e Gabriella prepariamo la tavola; consumiamo una bistecca di manzo ciascuno con in aggiunta una fetta di formaggio Berner, insieme ad un piatto di zucchine grigliate e una volta che abbiamo sgombrato la cucina Helen prende la parola: “Sentite, per evitare situazioni spiacevoli come ieri sera, d’ora in poi suggerisco di fare sesso tutti e quattro insieme e poi si dorme a coppie regolari; che ne pensate?”; ovviamente siamo tutti d’accordo.

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