Leggi qui tutti i racconti erotici di: Marc442

Franco era un uomo semplice di 48 anni. Ogni giorno si alzava per andare al lavoro, e attraversava tutti i giorni lo stesso tragitto. Tornava a casa e rideva delle stesse barzellette, guardava gli stessi programmi alla televisione, faceva sesso una volta alla settimana nelle stesse posizioni, si congratulava con se stesso perché era liberale e libero, quando in realtà era tale quale a una sardina in scatola come tanti altri suoi simili. Sua moglie lo amava come avrebbe amato un bambino di 5 anni, sorridendo della sua innocenza mentre lui fingeva di essere un uomo.
Franco non amava le sorprese, e si innervosiva se qualcosa non andasse secondo le sue regole di vita, o abitudini.
Sua moglie, Silvia, era una donna di 43 anni, lavorava solo di mattino, e così aveva tutto il pomeriggio per mettere in ordine a casa, preparare la cena e aspettare il marito a casa. Le loro serate, erano sempre le stesse. Cenavano, si mettevano sul divano, e alle 11 andavano a letto.
Daniele era un ragazzo di 26 anni, alto, carnagione olivastra col fisico scolpito, i suoi genitori vivevano nello stesso palazzo di Silvia e Franco mentre lui studiava in un’altra città.
Conosceva Silvia un poco, si erano trovati a dividere l’ascensore del palazzo una decina di volte. Un giorno, non avendo che fare, era andato al bar sotto casa e leggeva la Gazzetta dello Sport. Il bar, oltre la barista e due vecchiette era vuoto, quando entrò Anna. Avendo letto ciò che lo interessava, teneva il giornale davanti a sé senza leggere. Stava per alzarsi quando entrò Silvia. L’aveva sempre attratto quella donna, vestita sempre in modo sobrio, non particolarmente appariscente ma che sapeva farsi apprezzare. Decise di rimanere e osservarla, per un po’. Ordinando un caff&egrave Silvia avviò una conversazione con la barista che ovviamente conosceva bene. Le solite cose, il tempo, le faccende domestiche ecc, quando ad un tratto disse che aveva un problema col computer, le si era bloccato o qualcosa e doveva farlo aggiustare.
Daniele scusandosi si intromise dicendo che era uno studente di informatica, anche se non era vero, e che poteva vedere in cosa consistesse il problema e forse he potrebbe ripararlo lui. Silvia era contenta dal fatto che aveva trovato qualcuno che conosceva per la riparazione, e poi sicuramente non avrebbe speso la stessa cifra se l’avesse portato in un centro riparazioni.
Si accordarono di vedersi quel pomeriggio verso le tre a casa di Silvia.
Anche se non era un informatico Daniele ci capiva assai, dato che erano il suo passatempo preferito.
Il problema del portatile di Silvia era facilmente risolvibile, e finì in meno di 5 minuti, mentre Silvia preparava ancora il caff&egrave. Dato che lei era ancora occupata in cucina Daniele decise di vedere cosa c’era nel computer della sua vicina di casa. Controllando la cronologia, vide che il sito più visitato era un sito d’incontri extraconiugali, lo aprì entrando subito sul profilo di Sofia dato che aveva salvate sia l’username sia il password. I messaggi erano tantissimi. Risultò che Silvia si divertiva a fantasticare insieme ad altri utenti, su possibili incontri, su dominazioni, situazioni imbarazzanti in pubblico, ma non aveva mai fatto niente. Cercando meglio, trovò anche delle sue foto, nuda senza viso, che aveva mandato, ai suoi “amici”. Guardando, non aveva sentito Silvia che si era avvicinata da dietro. Chiese che cosa facesse ma Daniele non seppe rispondere. Iniziò ad insultarlo e a gridargli di andarsene ma Daniele avvicinandosi sempre di più a lei, sentiva che non era quello che voleva. Iniziò a baciarla, a sollevarle la maglietta tra le sempre meno convincenti rifiuti da lei, per finire di scoparla, lì sulla scrivania, e sulla sedia della scrivania. Silvia l’aveva cavalcato con trasporto, con ritmo veloce. Daniele la montò altre due volte quel giorno.
Iniziarono a scopare tutti i giorni, che Daniele passava dai suoi.
Poi, per via degli esami Daniele non era tornato a casa dei suoi per più di due mesi. Di tanto in tanto si sentivano con Silvia che era sempre desiderosa di vederlo.
Quando ritornò non glielo disse, voleva farle una sorpresa. E sorpresa fu. Quando suonò sul suo campanello, Silvia aprì la porta e gli si gettò nelle mani sul pianerottolo, avendolo prima visto dal spioncino.
Indossava una gonna grigia lunga fino alle ginocchia, e una maglietta nera. Daniele la sollevò e la portò dentro. La lasciò sul divano, sollevata la gonna, le scostò le mutandine e iniziò a mangiarle la figa. La leccava con la lingua, la masturbava con le dita le tormentava il clitoride con la lingua appuntita facendola gemere sempre più forte. Dopo pochi minuti venne con un gridolino contorcendosi tutta. Le era mancato il sesso sfrenato con Daniele. Mentre lei si riprendeva lui si tolse i jeans con le mutande in un solo colpo e si sedette accanto a lei. Silvia si alzò e si inginocchiò sul divano sedendosi sul cazzo duro di Daniele. Lo afferrò con una mano alla base e sedendosi sopra se lo infilò interamente. Si alzò e ripeté il gesto. E poi ancora, e ancora, si impallava da sola su quel pezzo di carne dura.

“Che stai facendo, Silvia?” disse qualcuno.

Franco era sulla porta che i due amanti avevano chiuso ma senza chiuderla a chiave.
Cominciò a urlare e a gesticolare come un matto. Ripeteva che avrebbe chiamato la polizia, cosa che ovviamente non aveva senso, visto che non era commesso nessun reato. Silvia cercò di calmarlo, ma lui la spinse via e prese il telefono. A quel punto Daniele gli mollò una sberla, buttandolo a terra. Con il cazzo mezzo dritto, prese la sua cintura e lo legò a una sedia. Prima che Franco si riprendesse e cominciasse a urlare, Daniele gli ficcò dentro le mutandine di sua moglie tappandogli la bocca.
Silvia cercò di calmare il marito ma lui continuava a dibattersi, lanciando grida soffocate. Allora Daniele piazzò una sgabello davanti a lui e si mise seduto, prendendo Silvia sulle ginocchia. L’aggiustò in modo che fosse di faccia al marito e la penetrò con la sua enorme erezione.
Ogni volta che Daniele la impallava, Silvia ansimava e lanciava un gridolino di piacere in faccia al marito. Ma intanto fissava il marito con una vergogna altrettanto convincente. Alla fine Daniele non resse più e iniziò a scoparla con abbandono. Silvia fu travolta da un orgasmo potente e incontrollabile. Quando fu pronto a venire Daniele la fece mettere in ginocchio a leccare il denso fluido bianco che sgorgava dalle vene dure e serpeggianti della sua erezione.
Quando Daniele eiaculò l’ultima goccia di sperma che gli rimaneva, Silvia si staccò da lui e iniziò a pregare Franco di perdonarla. Non intendeva fargli del male; non l’avrebbe mai esposto di proposito alla sua natura depravata.
Ma Daniele si mise in mezzo e cominciò a sfotterla.

“Guarda che gli piace, Silvia” le disse “Sta’ a vedere” e strappò la patta dei pantaloni di Franco.
Spuntò un cazzo indurito.

“Visto?” disse Daniele. “Gli piace. Si eccita vederti che ti scopo col mio cazzone. Vuole che ti metti in ginocchio e gli fai quello che hai fatto a me”.

Silvia guardò il marito negli occhi. Erano spaventati e incerti. Gli voleva bene, non voleva perderlo e decise di coinvolgerlo. Gli si inginocchiò di fronte piano piano. Quando cominciò a succhiare e ad accarezzargli il cazzo, Franco la fisso e agitò il bacino per farle capire che gli piaceva. Assistendo alla scena il cazzo di Daniele tornò di nuovo duro.
Si inginocchiò dietro a Silvia. Le sputò sul buchino posteriore e iniziò a premere.
Silvia si fermò per farlo entrare. Anche lei viveva un’esperienza erotica indimenticabile. Aveva il cazzo del marito legato in bocca e un giovane stallone glielo ficcava in culo.
Franco guardava impotente le smorfie di sua moglie con il suo cazzo in bocca mentre un altro se la inculava. Il giovane iniziò a sbatterla con colpi forti decisi. Scopavano anche in precedenza Franco era sicuro. Non aveva mai inculato sua moglie e lei adesso lo prendeva così facilmente.
Lei si contorceva e gli si strofinava addosso. Ogni tanto staccava le labbra dal cazzo di suo marito prigioniero e urlava:

“Scopami. Inculami più forte.”

Mentre incitava il giovane, Silvia sentiva le pulsazioni del cazzo di suo marito. Gli piaceva sentire sua moglie parlare così e Silvia l’aveva capito.

“Franco, quel bastardo mi sta rompendo il culo. Più forte, dammelo più forte!” sospirava mentre guardava suo marito negli occhi.

Daniele la prese per i capelli e iniziò a sbatterla con quanta forza avesse. 30 secondi di feroce inculata e Daniele sborrava nel culo di Silvia. Si alzò da dietro, e si avvicinò a Franco agitando il cazzo davanti alla sua faccia.

“Senti l’odore del suo culo” disse Daniele “Non ti fa eccitare?”

Franco cercò di scostare il capo, ma Silvia iniziò a mugolare e a muovere la mano e la lingua molto velocemente. A quel punto Franco non riuscì più a trattenersi e fu costretto a venire nella bocca di sua moglie mentre Daniele gli sventolava il suo cazzo davanti alla faccia. E anche se aveva gli occhi pieni di lacrime, si vedeva che stava vivendo un’esperienza erotica potentissima.

Daniele ancora rideva della debolezza di Franco quando Silvia si alzò e lo spinse via. La sua rabbia era palpabile e un po’ inquietante. Il giovane capì di aver superato il limite e si rivestì e andò via.

Rimasero marito e moglie con gli occhi pieni di lacrime a guardarsi e cercare di capire cosa gli era appena accaduto.

Autore Pubblicato il: 2 Marzo 2016Categorie: Racconti di Dominazione, Racconti Erotici Etero, Trio0 Commenti

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