Ti ho desiderato, prima senza saperlo e poi sempre più lucidamente, dalla prima volta che ti ho visto. Da quella mattina di fine giugno che, già ammirata da tutti i nuovi colleghi maschi, tu mi sei passato vicino quasi non notandomi. O, meglio, facendo finta di non notarmi.
Così diverso dagli uomini che frequento, misterioso, sensuale e stronzetto, mi sono ritrovata ad immaginare come poteva essere fare sesso insieme. Mi sono vista a lottare con te su un enorme letto, impegnati in una erotica e giocosamente violenta alternanza di ruoli e dominanze; mi è piaciuto, molto.
E ti ho scritto la prima mail.
Ora, che molto è già successo, sto camminando nel lungo corridoio che unisce i nostri uffici per raggiungerti, controllando che effettivamente non ci sia più nessuno’sono già tutta bagnata; poche volte e con pochi uomini mi era successo di provare una tale eccitazione, un misto di rabbia e desiderio.
Poco fa il tuo messaggio che non mi concedeva repliche: ‘vado in bagno a lavarmi le mani e poi vado’. Prendere o lasciare ed io ho preso.
Entro nella grande stanza’ti stai lavando le mani, alzi la testa e mi guardi riflessa nello specchio del lavandino.
Nemmeno un saluto, un minimo segno di attrazione’sei stronzo fino in fondo, io ho solo voglia di colpirti, lo faccio, ma subito mi immobilizzi il braccio, con l’unico risultato di eccitare ancora di più in me la voglia di toccarti.
‘Non ci si comporta così, hai perso la tua occasione, me ne vado a casa’ mi dici con sguardo severo.
‘No, ti prego, non farlo. Farò la brava d’ora in poi’
‘Oh lo so che farai la brava dopo che ti avrò punita’.cosa tieni nascosto dietro la schiena?’
Mi prendi, con fare brusco, l’oggetto che tengo ancora nell’altra mano ed i tuoi occhi si riempiono di eccitazione’.è una spazzola!
Sei stato tu a consigliarmi, anzi ad ordinarmi, di vedere ‘Secretary’ un film americano molto carino ed è da allora, dalla scoperta di questo nuovo gioco erotico, che desidero sperimentarlo. E tu, sapendolo, aspettavi solo l’occasione giusta’che io ti ho fornito su un piatto d’argento.
Mi fai chinare fino ad appoggiare i gomiti sul lavabo, apro le gambe e spingo in fuori il sedere; la gonna corta che indosso si alza fino a mostrare le mie mutandine di cotone con un nastro azzurro attorno alla vita.
Me le abbassi e noti che sono bagnate, ora il mio sesso è aperto davanti al tuo viso e tu mi lecchi e mi tocchi entrambi gli orifizi tanto intensamente che a fatica mantengo l’equilibrio, fisico e mentale’
Poi porti indietro il braccio e colpisci’una, due, tre, quattro volte mentre le mie natiche iniziano a colorarsi di rosso; io però rimango immobile, non riesco a lasciarmi andare anche se voglio dimenarmi, protestare e scalciare.
Improvvisamente capisco cosa non va, è questa posizione che non mi permette di vestire il ruolo di bambina punita che tanto mi piace!
Mi alzo e mi dirigo verso un angolo della stanza, più riparato, dove ci sono delle vecchie sedie d’ufficio dismesse; ti faccio cenno di sedere e nel farlo mi sbottono la camicetta, i miei capezzoli sono turgidi e tu me li sfiori con la punta delle dita.
Mi prendi sulle ginocchia e posi la spazzola, sono eccitata ma nervosa, non sono mai stata sculacciata in questo modo.
Mi accarezzi i capelli, poi la schiena morbida, poi il sedere’.sento i miei muscoli che piano piano si rilassano ed improvvisamente ecco il primo schiaffo.
Ho un sussulto, cerco di voltarmi e di sfuggire, ma la tua presa è potente. Mi divincolo, ma più mi dimostro riottosa più la tua mano mi colpisce, dosando però la forza in modo da non tramutare il gioco in troppo dolore.
Così mi piace’tanto e piace tanto anche a te. Sento il tuo membro sempre più duro a contatto con la mia pancia.
‘Ne hai avuto abbastanza bambina ribelle?’
‘Sì, ti prego ahi ahiiii’ gemo indifesa.
Ma un’altra sculacciata, più dolorosa delle altre, mi colpisce:
‘Zitta, sono io che decido quando smettere! Io che decido la durata della tua punizione ed io a decidere come punirti ‘.
Mi abbandono esausta ed impotente al tuo volere e solo ora, che mi vedi completamente sottomessa, dichiari chiuso il gioco, mi fai alzare ed abbracciandomi mi accogli a cavalcioni sopra di te.
Siamo già eccitati a dovere ed i nostri sessi sono pronti e frementi, lo prendo tra le mani e me lo infilo’il tuo cazzo tocca proprio nel punto giusto, succede sempre quando mi scopi in questa posizione. Ad ogni movimento mi riempie sempre di più, il clitoride sembra voler esplodere e la vista per un momento mi si appanna, poi sento gemere anche te ed il tuo membro che si contrae soddisfatto dentro di me.