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Prima di tutto mi presento:
Mi chiamo Sergio, scrivo da Cagliari, ho 26 anni. Sono quel tipo di ragazzo che piace facilmente alle donne. Non sono palestrato e non sono sempre propositivo con le donne: mi piace giocare, mi piace che la donna mi faccia diventare pazzo prima di darsi completamente a me. Fondamentalmente, però, se noto che una ragazza che mi piace, prova interesse per me, sono il primo ad “attaccare”. Non ho mai avuto problemi sessuali: tranne alcune piccole defaillance dovute magari a qualche scopata occasionale mischiata con molto alcool e molta marijuana, ho sempre soddisfatto me stesso e le donne con cui sono stato.

Vorrei raccontarvi la storia che ho avuto con una ragazza per circa sei mesi. Tutto &egrave nato da queste famose “scopate” occasionali. Chiamerò questa ragazza: Claudia. Lei &egrave una ragazza come tante: bel culo, bel seno grosso, bel viso con delle belle labbra e degli occhi che ricordano un po’ i tratti asiatici: ma sopratutto una gran porca.
Premetto che all’età di 15 anni sono stato fidanzato con questa ragazza, era la classica storia da primo amore, io non ero più vergine, lei nemmeno, ma non c’era feeling o semplicemente: eravamo troppo giovani. Lei mi lasciò per un’altro, suppongo mettendomi le corna. Non ci parlammo praticamente più per anni e anni. Fino a due anni fa.

Essendo uno studente universitario, vivo in un grande appartamento e divido le spese con altre tre ragazze e un ragazzo.
Ricordo che due anni fa era un periodo un po’ buio: non battevo chiodo da un bel po’ e il sesso cominciava a mancarvi. Tra le mie tre coinquiline &egrave presente anche la mia migliore amica. Ricordo che in tutti i modi cercava di tirarmi su il morale presentandomi alle sue amiche o colleghe di università: tuttavia, niente! Non riuscivo a combinare nulla: ero triste per una storia finita malissimo con una ragazza che mi ha spezzato il cuore.

Una notte, come al solito, dopo aver cenato, mi distesi sul divano di casa mia di fronte alla tv e con il mio laptop sulle ginocchia. Pensavo di passare una serata relax senza nessun impegno. Con il mio coinquilino accendemmo una canna e fumammo tranquilli. La nostra coinquilina (la mia migliore amica) entrò in cucina, vestita con un vestitino corto (che però le copriva il seno) e i tacchi alti pronta per uscire. Abbiamo un rapporto molto tranquillo e aperto, ci raccontiamo praticamente tutto e ci prendiamo facilmente in giro: appena la vidi entrare in cucina la guardai dalla testa ai piedi e le dissi: Chiara, se vuoi riuscire a rimorchiare metti in mostra le tette cazzo!! Lei

mi rispose: – “Potresti aver ragione, esco con Claudia e Alessia e tu preparati per stanotte: forse ti porto una sorpresa”. Detto questo, uscì!
Non feci molto caso alla sua ultima frase riguardante “la sorpresa”, così, dopo aver finito di vedere un film e dopo aver fumato un’altra canna, io e il mio coinquilino ci ritirammo ognuno nella rispettiva stanza.
Mi addormentai come un bambino: la marijuana fece il suo effetto. Verso le 5.00 del mattino, cominciai a sentire del casino proveniente dal corridoio: la mia coinquilina e le sue due amiche (tra cui Claudia) erano rientrate ed erano completamente ubriache. Fortunatamente ho il sonno pesante, quindi, semplicemente, dopo aver chiuso gli occhi mi sono riaddormentato. Dopo circa 30 minuti mi risveglio, &egrave la mia coinquilina: &egrave entrata in camera.
Chiara: – “Sergio!! Sergio!! Svegliati!!”
Stizzito rispondo: – “Ohi, che cazzo c’&egrave?”
Chiara, visibilmente sbronza: – “Claudia &egrave qui, &egrave ubriaca, vuole dormire con te”.
Ammetto che, di primo acchitto, ho subito pensato di voler vendicare ciò che lei mi ha fatto anni prima. Rifiutandola animatamente: tuttavia non potevo perdere questa occasione.
Mi girai da Chiara e gli dissi: – “Ok, falla entrare”. Spensi la luce, e mi rigirai.
Sentì Claudia entrare in camera, chiudere la porta ed infilarsi nel letto. Io le davo le spalle, lei si avvicinò a me, e mise la sua mano sulla mia pancia cominciando ad accarezzarmi tra l’ombelico e il pene. Subito mi svegliai, ma volli vedere doveva voleva arrivare. Si avvicinò, sempre di più e si strinse a me, cominciando a strusciare il suo seno su di me. Posai la mia mano sulla sua e cominciai a guidarla, sentivo il suo respiro sempre più affannato.
Mi girai all’improvviso verso di lei: la baciai, le nostre lingue si incontrarono e cominciarono a giocare assieme. Ricordo che lei era vestita con solo una camicia da notte molto corta che faceva facilmente vedere il suo seno florido e il suo piccolo perizoma che ricopriva una grossa figa: depilata e super bangata.
Le tolsi la camicia e rimase in reggiseno di fronte a me. Lei mi tolse la maglietta e cominciò a leccarmi i capezzoli e a leccarmi il collo, la cosa mi eccitò tantissimo: le tolsi il reggiseno, la guardai in faccia e vidi la stessa ragazza che mi aveva “tradito” anni fa: dovevo vendicarmi!
Cominciai a strizzarle il seno, scesi con la lingua sul suo collo e piano sul suo seno. Finalmente raggiunsi i suoi capezzoli grandi e grossi, cominciai a leccare tutto attorno all’areola, e, quando meno se lo aspettava, le mordevo i capezzoli forte. Lei lanciava piccole urla di dolore, mischiate al piacere.
Cominciai a scendere, dal seno passai all’ombelico, lei ansimava sempre più forte. Indossava un perizomino in pizzo, completamente fradicio dei suoi umori. Mi gettai a capofitto su quella bellissima isola: cominciai a leccare voracemente il suo clitoride, lo mordevo, nel frattempo le infilavo due dita dentro, lei godeva come una porca fin quando non venì nella mia mano e nella mia bocca. Continuai lo stesso a leccarla fin quando non si riprese.
Mi spinse verso il fondo del letto, mi saltò sopra e cominciò a baciarmi il collo. Piano piano cominciò a scendere. Mi sfilò le mutande. Il mio cazzo svettava alto, sorrise, si abbassò e cominciò a leccarmelo. Sembrava che non facesse sesso da mesi, aveva una voglia incredibile. Mi succhiava il cazzo come nessuna lo aveva mai fatto. Si fermava sulle palle, me le succhiava, accarezzava il tratto sotto le palle, mi mandò in estasi. Cominciai a diventare “violento”. Le presi la testa e cominciai a spingergliela e comincia quasi a scoparla in bocca. lei godeva …eccome se godeva! A un certo punto mi guardo e mi disse: SCOPAMI, scopami come non hai mai scopato nessuna.
Non me lo feci ripetere due volte: la presi per i capelli, mi alzai, la feci inginocchiare e la feci mettere a pecorina. La penetrai violentemente, senza aspettare, senza sentire ragioni. Non vedevo altro che l’idea di farle del male e allo stesso volevo farla godere come non mai.
Cominciai a spingere forte, sentivo il rumore che facevano le mie palle che sbattevano sul suo culo. Lei mi urlava di farle del male e comincia a prendere a schiaffi il suo bel culo. Lei voleva di più. Decisi allora di bagnare due dita nei suoi umori: le puntai sul suo buchetto e quando lei mi disse “Aspet..” era troppo tardi: cominciai a scoparla in tutti i suoi buchi: aveva il mio cazzo nella figa, due dita nel culo e due dita decisi di farmele succhiare. Lei godeva, godeva come una puttana.
Stavo per venire o, meglio, vista la mia astinenza dei mesi precedenti, la stavo per inondare. Quando non ne potei più le presi i capelli, la girai e cominciai a segarmi di fronte a lei: le infilai il cazzo in bocca fin quando non le riversai addosso, e in bocca, una quantità abnorme di sperma. Lei era soddisfatissima, leccò tutto. Io, sfinito, mi distesi sul letto: lei nel mentre mi pulii il cazzo e io piano piano mi riaddormentai.

La mattina dopo mi svegliai, la vidi addormentata, nuda e ancora sporca del mio sperma. Mi feci la doccia e, come se nulla fosse, mi vestii e andai in facoltà.
La storia con questa ragazza non finì così: ma voglio lasciare il resto agli altri racconti.

Autore Pubblicato il: 6 Gennaio 2014Categorie: Racconti di Dominazione, Racconti Erotici Etero0 Commenti

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