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Io sono dentro l’automobile con lo stereo acceso, la strada &egrave libera, in quanto in giro ci sono poche macchine, forse perché la gente sta riposando ancora aspettando il fresco della sera. Il caldo &egrave insopportabile nonostante sia pomeriggio inoltrato, accanto a lei c’&egrave il giovane collega che le aveva chiesto il passaggio. Il ragazzo &egrave alla sua prima esperienza lavorativa, dato che si &egrave impegnato tanto in questi mesi pur sapendo che il contratto sarebbe scaduto entro l’estate e che difficilmente gli sarebbe stato rinnovato. Il suo entusiasmo e la sua innata ammirazione ha portato una ventata d’allegria e di serenità in quell’ufficio quasi sempre desolato e grigio, sempre invariato e uguale da ormai quindici anni. Le fa una grande tenerezza e proprio per questo ha sempre cercato di non fargli gravare il suo ruolo di capoufficio, mostrandosi cortese e disponibile con lui, in effetti mai un momento di corrucciata né di risentita impazienza, anche se tante volte &egrave un po’ lento nell’eseguire certi compiti.

La canzone di Tracy Chapman che si ascolta dal titolo ‘Fast car’ &egrave una bella canzone malgrado ciò triste, perché narra la vicenda d’un amore finito, giacché la memoria le fa ricomparire indietro nel tempo la sua relazione stanca, anzi in agonia, forse voluta ormai solamente da lei. Lui &egrave un uomo concreto, essenziale e alquanto pratico che non ama le parole futili e inconsistenti. Non che lui parlasse poco, viceversa, tuttavia evita moine e smancerie per il fatto che mal le sopporta. Non parla mai di loro, del loro legame, non rivela di sé e dei suoi sentimenti, né tanto meno le chiede dei suoi, dato che lascia dedurre e supporre, dal momento che in nessun caso dà certezze. Potrebbe anche essere che con lei non amasse usare le parole, che riserva magari invece ad altre donne. Lei non può saperlo e comunque non ha neanche voglia né volontà d’analizzare né d’indagare per ferirsi inutilmente. Lui la lascia lì, in piedi davanti a lui, mentre s’infuria senza dare risposte guardandola distrattamente in attesa che le passi il momento d’ossessione e di tormento continuo, come lui lo chiama. La sua inedita calma serena, ma in special modo la sua impassibilità le provoca una rabbia travolgente, eppure non ha mai senso continuare a discutere, perché le rare volte che lei &egrave tornata, dopo aver sbattuto la porta promettendosi di non fare più ritorno, lui non ha mostrato né curiosità né interesse su che cosa avesse fatto o pensato. Lui &egrave genuinamente certo che alla fine lei tornerà sempre, visto che non c’&egrave niente da conquistare, giacché appare tutto scontato e ovvio per lui.

Mina: ‘Grande grande grande’. All’inizio era sesso magnifico, scopate fantastiche e inattese senza pudore, quasi senza ritegno da lasciarli sfiniti e senza fiato. Quante volte in preda alla loro stessa voluttà, ovunque si trovassero si erano consumati e posseduti. La loro era una sintonia perfetta e non doveva essere altro, poi lei ha commesso un errore. Con il tempo, senza volerlo e senza rendersene conto ci ha messo l’anima, alla passione ci ha aggiunto il cuore rendendola vulnerabile, fragile ed esposta a bufere emotive che spesso la travolgevano. Ritorna con i pensieri al loro ultimo rapporto, dal momento che lui &egrave sul divano che guarda i commenti delle partite, fermandola di colpo mentre gli passa davanti. Con il braccio intorno alla vita la tira a sé, l’agguanta senza lunghi preamboli, senza chiedere, senza aspettare. In quelle circostanze lui diventa desiderio puro al quale lei non sa opporsi, lui &egrave consapevole che tra le sue mani si scioglie ancora come il ghiaccio al sole, dato che diventa mansueta come una cera morbida che sagoma come vuole. E’ il suo modo di farle capire che lei gli appartiene, poiché questa &egrave una parte di lui che ama e detesta al tempo stesso. La contraddizione &egrave l’effettivo comune denominatore di questa relazione per lei, perché non si rassegna al suo atteggiamento egocentrico e strafottente, ma al tempo stesso non avrebbe voluto che fosse diverso, perché altrimenti non sarebbe di certo più lui.

Seal: ‘Kiss from a rose’. Il garzone l’analizza e l’ispeziona nel tempo in cui lei conduce raccolta le sue personali considerazioni. In effetti &egrave rimasto disilluso e sconfortato, dacché si sarebbe atteso un contegno differente nel corso di quell’itinerario, giacché pare pressappoco che si fosse scordata della sua presenza, ciononostante non &egrave verosimile dopo ciò che &egrave accaduto l’ha lasciata interamente epatica e disinteressata. Probabilmente non gli ha al momento graziato il suo avvicinamento inelegante e maldestro di qualche giorno addietro, però ne hanno parlato e sembra già tutto chiarito, però ripensandoci soltanto un istante gli sale il sangue in testa per l’imbarazzo e per la vergogna, ma quando l’aveva vista lunedì scorso in quel buio corridoio mentre cercava l’interruttore, non ha resistito e si &egrave lasciato prendere dalla voglia trattenuta da tante settimane d’avvolgerla con un abbraccio e baciarla sul collo, sentire il suo corpo armonioso premuto anche soltanto per un istante contro il suo. Lei lo ha respinto con decisione rimproverandolo duramente, tuttavia aveva colto nel suo sguardo non tanto fastidio, quanto un misto tra l’estasi, la sorpresa e il turbamento. C’erano stati pochi frammenti di secondi appena percettibili in cui si erano soffermati l’uno sull’altro, tuttavia lui avverte ancora adesso il profumo dei suoi capelli salire nelle narici e soprattutto quell’arrendevolezza accennata a stento dei suoi movimenti. No, non si era sentito respinto, più che altro si &egrave trattato di una reazione istintiva.

Hooverphonic: ‘Mad about you’. A dispetto della considerevole divergenza degli anni, lui la ritiene indomabile e trascinante, non soltanto per il suo aspetto fisico, visto che indossa sovente vestiti aderenti che evidenziano le forme morbide e sinuose, rendendola così appetibile e stuzzicante senza mostrarsi mediocre né rozza. Sin dal primo momento lei gli ha ispirato tanti pensieri non necessariamente osceni, occupando la sua mente in maniera quasi opprimente. Lui la trova molto sensuale nei gesti più semplici, come quando per legare i capelli alza entrambe le braccia inarcando leggermente la schiena e spingendo in avanti il busto, come se volesse offrire i propri seni a chi le sta di fronte. Spesso l’immagina in momenti d’ordinaria quotidianità, a casa sua affaccendata tra i fornelli, con le gote arrossate per il caldo, quasi del tutto svestita per sopportare meglio il calore del fuoco sotto le pentole e le padelle, oppure si prepara davanti allo specchio per uscire chinata in avanti per non sbavare con il rossetto, con il sedere all’infuori e la scollatura bene in vista. E in qualsiasi occupazione e posizione la vedesse con gli occhi della sua mente, lui la trova sempre attraente, di bell’aspetto e piuttosto desiderabile.

James Morrison: ‘The pieces don’t fit anymore’. L’occasione e la possibilità per rendere limpido quel concetto e quella nozione si &egrave presentata precisamente quest’oggi, dal momento che quasi tutto il personale in procinto di partire per le tanto sospirate vacanze, in quanto chi prima chi dopo, si &egrave concesso qualche ora di permesso tanto da rimanere pienamente da soli nelle ore del dopopranzo. Per lei non c’&egrave fretta, perché non deve partire, il compagno &egrave fuori per lavoro da qualche giorno e anche ieri non ha ritenuto necessario chiamarla, mandarle un messaggio né tanto meno si &egrave preoccupato, per il semplice fatto che neppure lei si &egrave fatta sentire. Per quanto la gelosia la stia consumando, ormai lei &egrave rassegnata a queste assenze totali, giacché preferisce concentrarsi su sé stessa e compensare questa privazione con il lavoro.

Norah Jones: ‘Sunrise’. Lei era abbastanza rilassata e tranquilla, il lavoro &egrave completato, adesso se ne riparla tra due settimane, in questo modo si &egrave seduta dietro la sua scrivania tirando su le gambe per discorrere con lui di frivolezze. Le vacanze, il mare, i passatempi, gli amici, le sue speranze e i suoi desideri per il futuro. In quell’istante vengono fuori tante idee a cui soltanto un ragazzo della sua età può credere con tanta convinzione e ingenuità. Quanta tenerezza le fa, quanta fiducia, quanto ottimismo nelle sue parole e lei non gli toglie certo quello che le sembrano delle illusioni, poiché lo scoprirà presto da solo a suo tempo. Confabulando insieme dei suoi progetti ridono, si sorridono, si guardano negli occhi, si soffermano, mentre lui pensa com’&egrave bello vederla parlare liberamente con i tratti distesi. Attualmente lei si &egrave spogliata del suo ruolo, sembrano due amici seduti così uno di fronte all’altro, mentre lui &egrave emozionatissimo. E’ indubbio che lei evitasse ogni riferimento alla sua vita privata, non c’&egrave bisogno dell’indovino per capire che non &egrave felice né soddisfatta. Ogni tanto le si oscura lievemente lo sguardo, distraendosi e diventando pensierosa, evidentemente insegue un pensiero avvilito e cupo, però poi la nuvola si dissolve presto e ascolta di nuovo con interesse. Lui &egrave un accorto e attento osservatore e quando gli sembra d’aver acquisito sufficiente confidenza, le fa notare tutte le sue osservazioni acute tutte quelle riflessioni fatte in questi mesi sul suo conto. Ciò che lo ha colpito &egrave il suo modo di porsi spesso contrastante e difforme: lei &egrave austera e controllata nei modi, ma allo stesso tempo lascia rivelare una venalità mal rintanata, inavvicinabile e contemporaneamente in continua ricerca d’un contatto visivo, apparentemente docile e tranquilla, eppure indomabile e selvaggia in certe reazioni. Lei &egrave rimasta allibita e assai spaventata dalle sue osservazioni, poiché giammai si sarebbe aspettata che un ragazzo così giovane e inesperto potesse leggerle così intimamente e profondamente i pensieri, come se fosse stata denudata e scoperchiata all’improvviso. Sono analisi e considerazioni d’un ragazzo attento e pronto perché innamorato, lui afferra intuendo il suo imbarazzo e le sorride. Lei ride a fior di labbra con così tanta dolcezza, visto che istintivamente si sporge in avanti per baciarlo, lui ha un odore che richiama la fragranza di buono, qualcosa d’atavico che la riporta indietro all’adolescenza, perché sono quei profumi che non si sanno collocare né disporre adeguatamente nella memoria cosciente, ma che imprimono a fondo nelle persone un ricordo piacevole, rimasto custodito e mantenuto nell’inconscio.

Anna Nalick: ‘Just breathe’. Lei non avrebbe voluto baciarlo, non avrebbe agognato né bramato soprattutto che quel bacio le fosse piaciuto, però forse non &egrave tanto il bacio in sé, quanto il trasporto che avverte in lui quando le lingue s’avviluppano e le labbra sono incollate quasi indissolubilmente, mentre le mani si perdono tra i capelli e poi sotto le magliette per sentire i cuori battere all’unisono. In questo bacio c’&egrave qualcosa di diverso, d’estraneo, quasi di sacro. Le sue mani l’esplorano non con eccitata ed esaltata impazienza, ma piuttosto con adorazione e con coinvolgente e intrigante venerazione. Questa riverenza &egrave una sensazione nuova per lei, mai provata, perché lei si scioglie da quell’abbraccio quasi sconcertata, prende la borsa e la valigetta con movimenti confusi dicendogli che &egrave giunta l’ora di lasciare l’ufficio, però quando le chiede se può dargli un passaggio lei non ha la forza di negarglielo. Restano in auto per diverso tempo in silenzio ascoltando la musica, dove ognuno segue il proprio percorso dei pensieri. Lei facendo un sommario riepilogo della sua vita sentimentale, mentre lui lì in trepida attesa indugia che cosa potrebbe accadere. Lei ha deciso, dato che per una volta non vuole riflettere sulle conseguenze, ma lasciarsi prendere dal turbinio delle emozioni, sentire di nuovo le sue mani tremanti e incerte su di lei e vederlo sobbalzare quando le dita incontrano i capezzoli induriti. Vuole provare i brividi che percorrono la schiena mentre il suo respiro le arriccia la pelle, avvertire addosso il suo desiderio fremente e palpabile. E’ altrettanto consapevole che se si fosse concessa, si sarebbe distrutta quell’immagine delicata e ottimistica che ha costruito intorno a lei, ricordandola in seguito per quella che comunque non si sente naturalmente di essere.

Carole King: ‘It’s too late’. A questo punto &egrave fuori tempo massimo. Senza preannunzio imbocca una stradina secondaria e s’infila sotto un albero al riparo dal sole e da occhi indiscreti. Senza pronunziare parola lei cambia posto sedendosi su di lui, per poterlo fare alza la gonna sopra i fianchi e lo stringe con le gambe. Lui resta immobile, la guarda sbigottito, perché mai si sarebbe aspettato una fermezza così determinata e repentina, quasi forzata. Gli slaccia la cintura e sbottona la cerniera dei jeans senza fretta, facendo crescere in lui l’eccitazione mascherata. Il cazzo &egrave duro e incredibilmente gonfio con le vene in rilievo, la cappella irrorata, lucida e tesa all’inverosimile. Un lieve movimento e lo fa scivolare dentro di lei. Tutti e due non si muovono per lunghi istanti, per poter in tal modo assaporare quella valanga di sensazioni molteplici che attualmente li invadono. Loro continuano a non parlarsi, dato che sono due muti che comunicano con i gesti e con gli sguardi, lei pigramente inizia a ondeggiare con il bacino seguendo il ritmo della musica e il loro desiderio crescente, lui s’aggrappa ai suoi fianchi come se stesse per annegare, i suoi occhi sono diventati neri e si &egrave perso immancabilmente in quel mare in tempesta. Adesso non la vede più, visto che &egrave rapito dal suo corpo e dal piacere che le dà. Lui eiacula subito, in pochi minuti, in quanto &egrave un orgasmo rabbioso e travolgente, i suoi gemiti sono incontrollati e quasi disperati, perché durante i suoi sussulti lei gli accarezza i capelli, le palpebre chiuse, la fronte sudata, le labbra gonfie e semiaperte. Un’ondata di commozione l’invade, poi s’alza, lo bacia sulla guancia e mette in moto la macchina, nel momento in cui lui cerca di togliere alcune gocce di sperma finite sulla maglietta. In seguito mentre lei guida con l’espressione concentrata e decisa, lui vorrebbe parlarle, dirle qualcosa, comunicare, però lei glielo impedisce. Non c’&egrave niente da dire e non le importa che il silenzio sia diventato imbarazzante e molesto. La sua vista &egrave oscurata dal velo di lacrime, perché un senso di vuoto molesto e noioso le opprime il petto, perché sa che adesso lui la guarda con occhi diversi. Non ha più davanti a lui la dea inarrivabile né irraggiungibile, bensì una donna matura e responsabile con delle voglie represse e tanta solitudine interiore da liberare. Arrivati davanti a casa sua, lui la saluta con innaturale timidezza e sparisce senza guardarsi indietro.

Lei prosegue da sola con la testa sgombra, dato che fa seriamente fatica a riconquistare un pensiero saggio e sensato, perché vede due film proiettati contemporaneamente, uno in cui &egrave una comparsa e l’altro in cui &egrave protagonista, eppure né l’uno né l’altro potrà essere un successo. Il desiderio brutale, crudo e nudo anche quando viene soddisfatto non lascia appagati, dal momento che non ci sono strategie né tattiche scontate che tengano né quello del duro, inflessibile e rigido né quello dell’armonioso e del dolce lusingatore. Il desiderio reciproco va condito e insaporito con una passione e con un sentimento autentico, forte e sincero. Quest’osservazione &egrave fondata e vera quanto ovvia, visto che le viene in mente ascoltando la musica e a tal proposito pensa:

‘In questo CD manca la canzone che avrei voluto ascoltare adesso, Teorema, sì, quella di Marco Ferradini’.

L’alternanza e la reciprocità nel sentimento vivo sono ogni cosa, sono davvero tutto, anche se per chi non ha la coincidenza né l’opportunità di viverla si consoli e si rincuori con le giudiziose, le riflessive e le sapienti parole pronunciate da Allan Stewart K’nigsberg, meglio conosciuto come Woody Allen, attore, musicista, regista e sceneggiatore con un’ironia sarcastica, divertente, ma sotto certi aspetti maledettamente vera proclama:

‘Il sesso senz’amore &egrave un’esperienza vuota, però tra le esperienze vuote &egrave la migliore che conosca’.

{Idraulico anno 1999}

Autore Pubblicato il: 29 Marzo 2018Categorie: Racconti Erotici Etero0 Commenti

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