Leggi qui tutti i racconti erotici di: Keeper

Niente fronzoli questa volta, passerò subito a dirvi che la ragazza di questo racconto &egrave una delle persone a cui tengo maggiormente e che più di tutte mi ha fatto impazzire in questi anni.
Io e Lucia, una ragazza con la quale sono ancora in contatto (tant’&egrave che proprio lei mi ha spinto a scrivere questi racconti e a pubblicarli qui) ci eravamo conosciuti via internet per motivi davvero casuali, per una questione o l’altra finivamo sempre a parlare per ore ed ore in chat.
Caso vuole che la ragazza, abitante di un paesino nella periferia milanese, avesse bisogno di qualcuno che l’ospitasse per i test d’ammissione all’università di Bologna, e dove abitavo io?
Con grande gioia ed una sottointesa voglia di andare a letto la invitai da me per più di qualche giorno, un po’ per il reale bisogno di lei nel fare gli esami un po’ sfruttando la scusa di farle vedere la città (cosa ovviamente mai avvenuta).
Era un bel periodo dell’anno, faceva ancora abbastanza caldo ed io ero nel pieno della mia forma, quando arrivò da me Lucia capii subito che nel giro di poche ore sarebbe stata mia.
La piccola milanese, solo un anno più piccola di me, i lunghi capelli scuri e gli occhi marroni incorniciavano un viso che tutt’ora &egrave la malizia pura, mentre il suo fisico ricalcava perfettamente ciò che volevo sotto le mie coperte: una ragazza formosa, dai fianchi larghi e disposta a tutto.
Per una fortunata congiunzione astrale i miei avevano scelto proprio quel periodo di bassa stagione per fare un viaggio ed io, forte dei miei venti e più anni, avevo libero arbitrio nella mia casa.
Lucia venne accompagnata dai suoi genitori che subito mi guardarono con sospetto, beh, avevano tutte le ragioni del mondo per farlo, ma come potevano rifiutare la gentilissima offerta di un caro amico di loro figlia di ospitarla nel momento del bisogno?
Appena fummo soli ed entrammo in casa ci sedemmo sul letto, ma scese un gelido imbarazzo.
– Ehi, tutto ok? – le dissi avvicinandomi a lei
– Uh, sì credo? –
– Ne abbiamo parlato tanto, non &egrave che dobbiamo fare qualcosa se non vuoi eh -, ero sincero con lei, le volevo davvero bene; ma evidentemente lei me ne voleva di più, velocemente mi ritrovai le sue labbra sulle mie, e da li poco a poco la bocca si dischiuse rivelando una piccola, morbida ed inesperta lingua.
Feci distendere Lucia sul letto, avevamo tanto tempo, giorni.
Mi distesi su di lei, eravamo ancora vestiti, passai le mani intorno al suo corpo e continuai a baciarla, avevo fatto così tante fantasie su di lei e quei fianchi larghi che non riuscivo a provare imbarazzo o remore, nella mia testa era come se l’avessimo già fatto mille volte.
D’improvviso mi fermai colto da un leggero rimorso, le accarezzai la morbida guancia e guardai quel volto un po’ sperduto ove un fantastico nasino faceva capolino tra due immensi occhi leggermente lucidi.
– Sicura che possiamo? –
– Ti dico io se fermarti – disse riprendendo a baciarmi con fare timido.
Beh, dopotutto lo aveva detto lei, no?
Premetti con più forza il mio sesso su quello di lei, eravamo vestiti ma sicuro come la morte lei sentiva me come io sentivo lei; misi la mano tra i suoi capelli e premetti con forza il suo volto verso il mio, costringendola ad accogliere la mia lingua nella sua gola.
Lucia si staccò da me tossendo leggermente, come Maddalena anche lei era praticamente inesperta.
La guardai compiaciuto, sarebbe stata il mio animaletto da compagnia per quei giorni e fintanto che non si faceva realmente male doveva essere ben chiaro chi dominava e chi era dominato.
Ripresi a baciarla e decisi di darle una bella pacca su quella piccola parte di sedere disponibile, lei fece per lamentarsi ma io strinsi con forza i suoi capelli, e a pochi millimetri dalla sua bocca le ribaii la situazione.
– Se non ti dispiace comando io –
Mi guardò con i suoi enormi occhi da cucciola e mi leccò le labbra, cosa che mi ricordò lontanamente Mary nel suo fare la cagnolina.
Ero molto divertito dalla situazione, era da anni che una ragazza non si dimostrava così piacevolmente succube di me, e che lo facesse per farmi divertire o per inclinazione personale poco ha importanza, avrei insegnato a Lucia quelle due, tre cosette sul sesso che conoscevo molto meglio di lei.
Feci alzare la ragazza dal mio letto e la spogliai completamente (ricordandole comunque che poteva far finire il gioco quando voleva), lei si lasciò fare e così si ritrovò nuda ed in ginocchio al centro della mia camera, io d’altro canto ero ancora vestito.
Mi avvicinai a lei e la guardai dall’alto in basso, rimpiangendo di non avere un collare a portata di mano, ma avrei dimostrato a me stesso che non ve ne era bisogno, l’avrei addestrata a dovere anche senza.
Le presi il mento tra due dita e la costrinsi a guardarmi mentre io l’analizzavo per bene.
Sotto quel musetto voglioso ed impaurito da verginella vedevo due belle tette piene e chiaramente soffici, finalmente liberate da un reggiseno che le schiacciava fin troppo, un po’ di pancia aumentava l’idea di morbidezza che suggerivano i fianchi generosissimi per finire in un sedere glorioso, ampio ma sodo.
I piedini infine spuntavano da sotto piccoli e graziosi, come se fosse una bambolina.
Tenendo l’indice sotto il suo mento le ficcai il pollice in bocca per capire se sapeva usare quella lingua per fare altro oltre che baciare; maldestramente Lucia mordicchiò il mio dito per poi accarezzarlo con la sua morbida linguetta, la tecnica era inesistente, ma aveva passione e potenzialità.
– Non va bene – le dissi – sei un animaletto selvatico, dovrò addestrarti io – le dissi stringendole le gote ed avvicinando il mio volto.
Mi slacciai i pantaloni e calai le mutante facendo uscire il mio cazzo proprio davanti alla sua faccia.
Probabilmente era la prima volta che ne vedeva uno, e a suo dire era bello grande (beh, sapeva come fare i complimenti non c’&egrave che dire), strinsi i neri capelli tra le mani e la forzai a me fino a farle sbattere la faccia sul mio sesso.
Inizialmente non mi accolse in bocca, anzi, sentii il suo respiro sui miei testicoli e la cosa mi fece persino un poco di solletico, deciso a farle imparare il suo posto iniziai io a muovere il mio bacino su e giù facendo strusciare il mio sesso sulla faccia di lei, ed ecco che iniziava a capire.
Lucia aprì la bocca, io guardavo estasiato il soffitto ma sentii chiaramente il pertugio aprirsi e poi la sua saliva sulla mia asta.
Iniziai a guardarla e a muovermi premendo maggiormente, lei ricambiava lo sguardo e a tratti sorrideva, lasciando cadere qualche goccia di saliva sul suo seno.
La bestiolina stava imparando e lo capii bene quando, arrivata alla punta, allargò per bene la bocca per permettermi di entrare.
La stretta calda della sua bocca mi avvolgeva completamente e scoprii con sorpresa che riusciva a tenerne in bocca più di quanto ne credessi capace.
Lucia cercò di sorridere e a fatica riuscì a cambiare posizione mettendosi sui piedi invece in ginocchio; dopo aver cambiato posizione la vedi portare una delle due mani verso il suo sesso ed un rumore di bagnato si elevò nella camera, la ragazzina era fradicia e chiaramente mi stava gocciolando sul tappeto.
Ah, amica mia, ricordo bene la tua bocca e con invidia penso a quanti oltre a me l’hanno provata, ma sai, il primo sono stato io e questo non potrà mai cambiare.
Guardavo la mia bestiola imparare con cura ogni movimento di lingua per farmi godere, e decisi di parlarle.
– Ti piace toccarti, eh bestiola? –
– Mh mh! – poverina, non riusciva a parlare
– Beh, allora mi mostrerai per bene come fai! – le dissi tendendole la mano.
La mia partner si fidò di me, la feci alzare e subito la buttai a novanta sul mio letto.
– Ed ora continua, mostrami come fai – le dissi perentorio.
Non se lo fece ripetere più di un secondo, anzi, non finii neanche la frase che lei aveva già ricominciato.
Il rumore di dita che sfregavano su una fighetta allagata mi faceva impazzire, ed avevo pure la panoramica del quel paradisiaco fondoschiena, in velocità mi tolsi i vestiti e mi avvicinai iniziando a masturbarmi proprio su quelle natiche fa favola.
Nessuno dei due aveva intenzione di cambiare posizione, né lei, né io, che nel mentre che ci masturbavamo trovavo il tempo di sculacciarla con il mio membro (se lo meritava tutto dopo avermi fatto eccitare in quel modo), ma non era abbastanza.
Mi abbassai e le ordinai di continuare, anzi, di usare anche l’altra mano per allargare la sua fighetta, ed ovviamente aprire un po’ le gambe.
Questa volta mi sedetti io in ginocchio e continuando a masturbarmi mi tuffai in quel fondoschiena, desideroso di lustrarle tutto quanto.
La mia bocca fu accolta da una peluria bagnata e piacevolissima, mentre alcune dita ricercavano la mia lingua sapiente che ormai era stata in tanti posti meravigliosi.
Quasi non respiravo, ma non mi importava, importava solo che lei si sedesse bene sulla mia faccia e che potessi continuare a masturbarmi.
Mentre continuavo il mio lavoro, passando alternativamente dalla vagina, al perineo e all’ano di lei Lucia tolse le mani ed andò a strizzarsi i capezzoli, dotati di un’ampia aureola rosea.
Quando mi alzai avevo la bocca completamente impastata di lei, ed un desiderio infinito di finire ciò che avevo cominciato.
Lucia, stesa ancora con il busto sul letto, allargò le sue natiche e le mosse, per poi far cenno con la testa di proseguire.
Puntai il mio sesso ed artigliai i suoi fianchi, come pochi mesi prima avevo fatto con Maddy anche con Lucia diedi una botta secca, che però non andava a buon fine; era chiusa, stretta, una vera verginella.
Mi morsi il labbro, non deluso di aver fallito ma pronto per ricominciare, tirai su la ragazza e le presi la scostai i capelli per poi farle un vistoso succhiotto sul collo.
Invitai la piccina a mettersi sul mio metto a cavalcioni, ed io mi misi di fronte a lei, riprendendo a masturbarci.
Da quell’angolazione il corpo della ragazza era completamente alla mia mercé, non un singolo centimetro di lei poteva sfuggire al mio sguardo, la feci indietreggiare fino a che non fu con la schiena alla parete e da qui la costrinsi a buttarsi in avanti.
Completamente protesa verso di me Lucia riprese a lustrarmi l’asta mentre io le muovevo la testa dandole il rimo.
Mentre la mia bestiola imparava sempre meglio come far godere un uomo passai le mani sotto di lei ed iniziai a stringerle le tette, parte a cui avevo dedicato troppo poco spazio, trovandole soffici e piacevoli.
Mentre massaggiavo il suo seno ed ammiravo il suo corpo ragionavo su come entrare dentro di lei, su come eccitarla abbastanza, e subito mi venne in mente la risposta: Lucia era bisessuale.
La feci alzare e la portai al mio computer
– Vuoi vedere qualcosa di bello? – le dissi
– Cosa? –
– Per un po’ Sabrina mi ha invitato delle sue foto, mi hai sempre detto che ti sarebbe piaciuta… in quel senso –
– Che genere di fo… oh. – disse lei mentre io aprivo la prima; Sabrina da qualche tempo mi inviava slefie porno fatte nel suo bagno per convincermi a rifarmi un giretto con lei (che ci fu).
Mi sedetti sulla mia sedia, una di quelle da pc regolabili e con rotelle, ed invitai Lucia a sedersi su di me, ella capì al volo e puntò la mia punta su di lei, iniziando a scorrere le foto del fantastico corpo di Sabrina.
Mentre Lucia guardava la mia ex io cercavo di spingere leggermente e masturbarla.
– Guardala qui, belle tette aveva, eh? Pensa se fosse qui sotto di noi a leccarti! – le dissi, e subito trovai un riscontro nel suo bacino che era proteso sempre più verso il basso.
– Aveva anche un bel sedere sai? Guardalo? Me lo ha pure dato, te l’ho mai raccontato? –
Lucia si stava davvero bagnando e poco a poco la mia asta stava sparendo il lei.
– Oddio, guarda qui – disse lei – sarebbe bellissima averla qui con noi! –
– Certo che lo sarebbe! – dissi io portando le gambe indietro e sentendo con il polpaccio la leva, era il momento.
Mentre Lucia scorreva foto ed aveva iniziato a masturbarsi io iniziai a dare colpetti sempre più forti, quando mezza asta fu sparita dentro lei diedi un forte colpo di gamba alla leva, che fece abbassare la sedia e mi fece sfondare completamente il suo sesso.
Mossi velocemente la mano per tapparle la bocca dalla quale uscì un urletto, e non sazio iniziai a spingere con più foga; all’inizio Lucia era reticente ma quando iniziò a goderne anche lei le tolsi la mano ed una melodiosa vocina faceva fuoriuscire dolci gemiti.
Mi alzai lentamente dalla sedia iniziando ad aumentare il ritmo, mentre me la scopavo a novanta lei continuava imperterrita a toccarsi e scorrere le foto di Sabrina, immaginando chissà che fantasie.
Stufo di non vederla le diedi un forte sculaccione e la buttai sopra la scrivania faccia a faccia, iniziando a pompare di cattiveria e leccandola sul seno ad ogni occasione.
Ormai ero al limite, ed anche lei dal rumore che faceva li sotto.
– I-io non ce la faccio più, posso venirti addosso? – le chiesi
– NO! – disse lei – qui dentro! – disse indicando la sua bocca.
Non me lo feci ripetere, uscii e lei si buttò in ginocchio avvinghiandosi a me.
Stringendo con le mani il mio sedere si portò tutto quello che poteva mettersi in bocca e con estremo piacere le venni in gola.
Quando si staccò da me Lucia era completamente sudata, e così anche io.
– Beh, ci aspettano bei momenti bestiola, &egrave bello addomesticarti! –
Lucia si alzò e di schioccò un bacio sulla guancia
– Ti aspetto in doccia per farmi il bagno! – mi disse saltellando verso l’uscita.
Che dire?
Fu un giorno fantastico, glorioso; un’intesa perfetta che non fece altro che aumentare nei giorni, negli anni.
Amica mia, se mi stai leggendo (e SO che mi stai leggendo) sappi che questo &egrave il racconto che ho scritto e ricordato con maggior piacere… ed ora vai ad asciugarti, zozzona!

Autore Pubblicato il: 7 Marzo 2016Categorie: Racconti Erotici Etero0 Commenti

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