Leggi qui tutti i racconti erotici di: maria966

Mi chiamo Nina ed ho 53 anni. Sono sposata da 27 anni con Filippo che ormai va per i 60; la nostra vita matrimoniale è scivolata via, tutto sommato, tranquilla senza particolari impennate e senza pericolose discese; due figli ormai, e per fortuna per loro, fuori casa e siamo diventati nonni da qualche mese.
Anche la nostra vita sessuale è scivolata via tranquilla, mio marito non è stato il primo e neanche l’unico e neanche io per lui. Alla nostra età purtroppo il sesso è diventato un avvenimento saltuario, quando c’è una congiunzione astrale favorevole lui mi carezza un po’, io lo carezzo un po’, poi mi sale sopra, mi penetra e se va bene raggiungo l’orgasmo, se no mi devo accontentare della sua lingua e delle sue dita, come l’ultima volta.
Questo fino a qualche sera fa.

Era di sabato, lui nel pomeriggio aveva lavorato in giardino io come il solito ero andata a fare la spesa e poi ero passata a trovare il nipotino. Poi cena e mentre io sistemavo in cucina, lui smanettava con il telecomando della Tv per poi sbottare: – Non c’è mai niente d’interessante, vado a fare la doccia e poi vado a letto -.
Finito di rassettare anche per me è venuto il momento di una bella doccia, Filippo è al pc, sicuramente ad insultare qualche politico su FB. Prima di mettermi sotto il getto d’acqua devo ricostruire il bagno, è 27 anni che lo faccio, quando passa lui è come se passasse un ciclone.
Finita la doccia cerco l’accappatoio trovo i due ganci, dove di solito dovrebbero esserci il suo blu e il mio bianco, desolatamente vuoti; mi asciugo con quello che trovo e nuda vado verso la camera. Lui è sdraiato sul letto in boxer e canotta; le sue gambette secche e la pancetta non sono un gran bel vedere, ma neanche io con le mie tette e il mio sedere, che erano i miei pezzi forte, appesantiti dall’età e dalle gravidanze, benchè nuda, non credo di suscitare grandi pensieri erotici.
– Chi pensa per se, pensa per tre vero? L’accappatoio bianco è mio. – lo rimprovero
– Volevo farti sculettare nuda per casa ‘ risponde sogghignando
Cerco un paio di mutande da mettermi e per farlo devo piegarmi:
– Uhh ‘ che bella passerotta –
– Piantala scemo, fosse la prima volta che me la vedi –
Ho in mano un paio di mutande di cotone grandi come una vela e lui:
– Dai non metterle’.vieni qua. –
– No Filippo, stasera no’non ho voglia –
Mentre chiudo il cassetto e sto’ per infilarmi le mutande, lui è dietro di me e la sua mano corre tra le mie natiche e tra le mie gambe ad accarezzarmi la passera:
– Ti ho detto che stasera non ho voglia’.dai lo facciamo domani’.smettila! –
Lui incurante delle mie lamentele continua a carezzarmi il sedere, poi le tette e poi ancora tra le gambe.
– Per favore, smettila’.ho detto di no. ‘ piagnucolo cercando di impietosirlo.
Lui imperterrito continua a palparmi, strano di solito quando non gliela voglio dare non è così insistente. Devo dire che quelle dita che mi cincischiano la passera un po’ mi hanno scaldata e così mi lascio andare, sicura di fare una cosa veloce e nella speranza che questa sera sia in forma e mi faccia venire con l’uccello e non con le dita.
Mi siedo sul letto e gli abbasso i boxer; lo spettacolo che mi appare è il solito, un mezzo filoncino molle che guarda verso il basso. Cerco di ravvivarlo con la mano e poi con la bocca; penso all’ultima volta che l’ho preso in bocca, mi sono indolenzita le mandibole per cercare di risvegliarlo senza successo.
Questa volta no, lo sento in bocca bello vispo, che si ingrossa e si indurisce e la cosa mi eccita. Poi lui fa pressione con le mani sulla mia testa ed il suo uccello scivola per intero dentro la mia bocca; è bello duro e mi viene voglia di leccarlo per tutta la sua lunghezza e poi lo riprendo in bocca’.tutto:
– Vedo che ti piace il gelatone ‘
Scherza, mentre io annuisco senza toglierlo di bocca
– Ti è venuta voglia vero?…..sei tutta bagnata vero? ‘
– Tu cosa dici ? ‘
Gli prendo una mano e me la porto tra le gambe, lui lascia scorrere la sua mano tra le mie gambe, io inizio a gemere mentre due sue dita entrano inesorabilmente nella vagina.
– Dico che non bisogna perdere tempo –
Mi fa voltare e inginocchiare sul bordo del letto, lui in piedi dietro di me, si fa strada tra le grandi labbra ed affonda il suo pene nella mia vagina. Diciamo che non sono più abituata a certe dimensioni e la penetrazione mi strappa un urlo, quanto mi piace sentirlo affondare e riempirmi.
Penso che è molto, troppo tempo che non mi prende così, da dietro e che non mi scopa con un cazzo così bello, grosso e duro. Sono anni che non me lo sentivo dentro così e ormai sono in piena libidine e cadono tutti i miei freni inibitori:
– Come è bello averlo tutto dentro …. ancora … sbattimi, fammi venire –
– Quanto mi piace ficcartelo dentro… mentre ti guardo questo culo meraviglioso –
E sono venuta, un orgasmo così erano anni che non l’avevo, e forse l’ultimo non era stato con lui. Lui si è fermato con il suo cazzo ancora dentro di me:
– Ce l’hai ancora duro…. aspetta….voglio farmi scopare a cosce larghe…voglio che mi succhi le tette –
– Sì bella porcona …. certo che ti scopo ancora –
Mi sto’ comportando da troia, ma è il momento giusto per farlo. Lui mi fa girare ed io mi sdraio supina a gambe larghe e con le dita mi allargo la figa e lo incito a mettermelo dentro di nuovo.
Il suo cazzo non trova alcuna resistenza, lo sento arrivare fino al collo dell’utero, è bellissimo, inizio a gemere di nuovo di piacere. Mi sta’ scopando in un modo strano, nuovo per noi: tira quasi completamente fuori il cazzo dalla mia figa per poi affondarlo tutto con un solo colpo. Poi mi afferra con le mani le caviglie, alzandomi le gambe:
– Oohh’.cosa mi fai? ‘
– Ti scopo bella porcona ‘
– Sii, sono una porca’una troia’.continua ‘
Si muove dentro di me sempre più veloce e vengo come una matta. Anche lui inizia ad ansimare, con un grugnito viene a sua volta e i suoi spruzzi caldi mi inondano la figa.
Esce da me e la mia vagina emette dei rumori orrendi, si sdraia accanto a me, ci guardiamo e solo allora mi accorgo che ha il viso in fiamme, rosso come un peperone e mi preoccupo:
– Filippo cos’hai, stai bene sei rosso”-
– Mai stato meglio in vita mia ‘
– Sei sicuro? Cosa ti è successo stasera ‘
– Niente, avevo solo voglia di scoparti ‘
– Non è che hai preso qualcosa…era una vita che…che….-
– Dillo, che non mi tirava così? –
– Ecco si….sei sicuro che non c’è altro? –
Insisto un po’ e mi svela l’arcano, dopo l’ultima volta, che era andato in bianco, si era recato dal suo amico medico e dopo una serie di esami clinici gli aveva prescritto la pastiglietta miracolosa e quelli erano i risultati.
Il suo cazzo è solo mezzo ammosciato ,lo guardo, lui mi accarezza i seni e tra le gambe credo che volesse ancora ricominciare e lo blocco:
– Basta, credo che per stasera possa bastare, è stato meraviglioso, mi hai fatto godere come mai in vita mia……………ma abbiamo una certa età e poi ce l’ho in fiamme –
Lui insiste ancora per un poco ma poi lascia perdere, restiamo nel letto, nudi e abbracciati, fino a quando non ci addormentiamo.
Mi sveglio prima io; è stata una notte agitata, continuavo a svegliarmi e controllavo che Filippo stia bene, che respiri. Mi alzo e noto che ce l’ha inalberato come quello di un adolescente al mattino, il viso però è ritornato del colorito normale.
Vado in bagno e poi in cucina per un caffè, ho recuperato il mio accappatoio bianco, mentre attendo che la moka borbotti sento che anche lui si è alzato e lo chiamo per il caffè. Arriva in boxer e maglietta e mi abbraccia da dietro baciandomi sul collo; mentre servo il caffè, senza farmi notare lancio un’occhiata lì…..è ritornato tutto normale. Mentre sorseggiamo il caffè ci lanciamo sguardi eloquenti e complici, sorridendo; suona il telefono, mi allungo per prenderlo e rispondere, l’accappatoio si allenta un po’mostrando che sotto sono ancora completamente nuda, è nostra figlia che mi aggiorna sui progressi della nipote. Giorgia, nostra figlia è decisamente logorroica, lo è sempre stata, e la conversazione si allunga, noto lo sguardo di impazienza di Filippo, gli faccio segno che non è colpa mia e lui sbuffa.
Mi alzo e mi sposto vicino alla finestra del soggiorno, per allontanarmi da lui vista l’insofferenza verso le discussioni di due mamme.
Giorgia non mi molla e mentre sto’ ancora discorrendo, con una certa sorpresa e incredulità, sento che Filippo, da dietro, sta lentamente alzando la parte inferiore dell’accappatoio per potermi guardare le gambe. Infastidita, ma nello stesso tempo incuriosita lo lascio fare per vedere fino a che punto vuole arrivare. E lui tranquillo, tranquillo, senza nessuna esitazione mi alza il lembo fino alla cintola e poi lo infila nella cintura dell’accappatoio lasciandomi con il sedere nudo completamente scoperto; sono al telefono e posso solo guardarlo in modo interrogativo, lui sempre con la massima tranquillità, con le dita sfiora delicatamente le mie natiche, chiudo in fretta la conversazione mentre le sue dita sono nel solco del mio sedere:
– Ma che cacchio stai facendo?….ero al telefono con Giorgia ‘.e siamo anche alla finestra! ‘
La mia voce è indispettita, irritata e cerco di sottrarmi ai suoi palpeggiamenti, lui mi tiene ferma e cerca di farmi piegare in avanti. Cerco di resistere ma poi, sbuffando, lo lascio fare sicura che si sarebbe limitato a qualche carezza; invece la sua mano scende lungo il solco delle natiche, giù tra le gambe leggermente divaricate, sul mio sesso:
– Smettila’.dai Filippo basta’.non ti è bastato quello di stanotte? ‘
Lui non risponde ma le sue dita continuano il loro gioco che è ormai una masturbazione. Ho un flash e rivedo il suo uccello bello duro che mi ha fatto impazzire solo qualche ora fa, le sue dita giocano con il mio clitoride e ormai sono eccitata. Divarico ancora di più le gambe in modo che possa masturbarmi meglio, continua per un po’ quindi si ferma e sento la sua bocca che comincia a mordicchiarmi le natiche; si avvicina sempre di più al centro e sento la sua lingua entrarmi dietro. Trattengo a stento un gemito, con un dito mi sfiorava il clitoride mentre con la lingua esplora la mia fessura; oramai sono talmente eccitata che sento i miei umori che colano .
Allargo più che posso le gambe in modo che la bocca di Filippo riesca a succhiarmi nel migliore dei modi, ora alterna la lingua con il dito.
Incurante del fatto che sia alla finestra, lo lascio ‘lavorare’ di lingua sul clitoride e di dita anche nel’altra via, fino a quando non capisco più nulla e vengo, contraendo tutti i muscoli e accasciandomi sul pavimento. Rimango qualche attimo ad occhi chiusi per riprendermi dall’orgasmo, quando li riapro vedo che Filippo si è abbassato i boxer. Il cazzo è duro e teso.
Mi inginocchio per guardarlo meglio, è proprio invitante e ho voglio di prenderglielo in bocca……..e lo faccio.
Mi ferma perche vuole che mi tolga l’accappatoio, vuole vedermi nuda:
– E’ meglio che ci spostiamo da qui, siamo in vetrina –
Tiro le tende della finestra, mi tolgo l’accappatoio e mi siedo sul divano a gambe larghe in modo da fargli vedere la figa completamente aperta.
Mi dice di girarmi e di piegarmi perché voleva guardarmi dietro, mi allarga le natiche e inizia a leccarmi tutto intorno al mio buchetto; mi piace molto e tanto che non me lo fa e non resisto, devo assolutamente toccarmi la figa.
Non resisto più, voglio essere scopata; lo fermo e lo faccio sedere sul divano e poi mi metto a cavalcioni su di lui.
Il suo cazzo è teso, è pronto; scendo lentamente, sento la punta che entra che si fa strada, che mi riempie:
– Dimmi che ti piace la mia figa – non me ne frega niente se sono volgare, voglio sentirglielo dire.
– Si, si – mi risponde – è meravigliosa -.
Mentre mi siedo completamente su di lui, lo bacio appassionatamente.
Sgroppo come una puledra e non come la giumenta che sono:
– Mi piace scoparti’hai proprio un bel uccello. ‘
Le sue mani mi palpano i seni, mi frugano dietro e poi mi infila un dito nel culo. Lancio un nitrito di godimento e gli infilo la lingua in bocca, continuando a impalarmi sulla sua asta lubrificata dai miei umori. Lui mi incita a venire:
– Godi’dai godi’fammi sentire che vieni ‘
– No!…non ancora’è troppo bello ‘
Allora lui mi fa girare di schiena, quando mi abbasso su di lui sento che sta puntando all’altro ingresso, al culo, mi volto e lo guardo:
– Dai’.sono anni che non te lo metto dietro ‘
Sono anni e si sente, quando mi allarga lo sfintere sento un po’ di dolore, ma non mi fermo e lentamente lo accolgo tutto.
Le sue mani sui miei fianchi guidano i miei movimenti, capisco che non durerà ancora a lungo ed allora mentre mi inculo su di lui mi masturbo; lui spinge con le reni assecondando i miei movimenti. Lo sento ansimare ed anche io ormai sto raggiungendo un orgasmo bestiale. Poi emette un gemito e i suoi spruzzi caldi mi inondano, non mi fermo e continuo su e giù fino a che non raggiungo l’orgasmo anche io.
Rimango sopra di lui, poi appena ho ripreso un po’ di fiato a fatica mi alzo, lo faccio uscire da me e mi siedo al suo fianco.
Non so cosa mi succede ma mi viene un attacco di riso:
– Cosa c’è?……perchè ridi? –
– Perchèé ridooo? …..ma se sembriamo due giovincelli in calore….alla nostra età, fare queste cose. –
– Perché non ti è piaciuto? –
– No, no è stato bello, meraviglioso….però diamoci una calmata. –
– O.K. va bene…dai andiamo a fare la doccia insieme. –
– No io vado in un bagno e tu nell’altro….anzi è meglio che mi dai le pastigliette, le gestisco io! –

Autore Pubblicato il: 19 Luglio 2013Categorie: Racconti Erotici Etero0 Commenti

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