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Ero proprio contento di come stavano andando le cose, finalmente avevo rapporti orali gay costanti nel tempo e mantenevo viva la relazione eterosessuale con mia moglie. In più ero costantemente eccitato e mi masturbavo spesso guardando video gay sempre più con risvolti passivi e di dominazione…anche se dopo ogni orgasmo attraversavo una fase di rigetto in cui promettevo che avrei dato un taglio a tutto e che non avrei più succhiato un cazzo… ma bastava qualche minuto e la voglia di pompare mi riprendeva forse e chiara.

Rispondevo “presente” a ogni chiamata del mio compagno di pompini al quale avevo anche dato finalmente il mio numero di cellulare: più volte ci eravamo trovati nel retro del suo furgone e godevo nel levagli l’uccello dalla patta dei pantaloni, ansimavo confrontavo le dimensioni dei nostri cazzi e li mettevo uno sopra l’altro segandoli entrambi, adoravo come mi stimolava i capezzoli e come mi umiliava rivolgendosi a me al femminile. Sembrava un rapporto piatto ma ogni volta lui si spingeva sempre di più proponendomi nuovi stimoli “dovremmo farlo in tre”, “vorrei pisciarti addosso”,  “dovresti indossare mutande femminili” e io fantasticavo mentre aspettavo la sua venuta per ingoiare il seme del mio maschio dominante. Ma le richieste più frequenti erano di farmi scopare il culo e di permettergli di baciarci a fondo… perchè nonostante io ingoiassi il suo seme non avevo ancora accetatto che ci baciassimo con la lingua e anche il mio culo non era mai stato violato se non da qualche suo dito malandrino in momenti di eccitazione senza freni…. già i freni… avevo ancora molti freni… fuori dal momento di estasi orgasmica facevo fatica ad accettare che fossi un “frocetto voglioso di cazzo” come spesso mi epitetava nei messaggi serali o quando mi mandava una foto del suo bell’uccello..

Allora gli feci una proposta: io avrei cercato di farmi scopare se lui mi fosse venuto sul petto e non in bocca.. era una cosa che adoravo fare alle donne con cui avevo scopato, venire sui seni a una dona è bellissimo e volevo provare il contrario… “la troia beve il seme del maschio” mi rispose prendendomi per i capelli e spingendomi il cazzo in gola. Un po’ deluso continuai la pompa fino a quando mi disse di togliermi la maglia e di restare a torso nudo, io obbedii mentre lui arrivava all’orgasmo segandosi e mi accontentò venendomi copiosamente sul mio corpo nudo! Schizzi arrivarono sul collo, sul petto e io sentivo il suo calore di maschio.. ricordo che mi spalmai un po’ di sperma su un capezzolo (come aveva fatto una volta una ragazza con me), mi sentivo umiliato e felice…. Lui mi guardò con un mezzo sorrisetto e disse “no, così non va bene, adesso da bravo raccogli tutto con le tita e te le lecchi”.. io obbedii: con la mano destra mi masturbavo mentre con la sinistra cercavo lo sperma sul mio corpo e me lo portavo alla bocca leccando. Lui era soddisfatto si chinò su di me e infilò una sua mano sotto il mio scroto massaggiandomi il perineo “vedi, ti massaggio come se tu avessi una bella fighetta! Sembri proprio una puttanella ” io impazzivo a quelle parole e lui portò l’altra mano sul mio sedere penetrandomi con un dito.

Io venni e come sempre mi salì la vergogna.

Ma questa volta non ci rivestimmo subito, lui voleva di più, mi prese la testa e mi infilò nuovamente il cazzo in bocca, era molle ma ormai ero diventato bravissimo e in poco tempo era bello duro e pronto a sborrare ancora: “sei proprio brava, una bella pompinara, un frocetto che si applica” ..”la prossima volta” continuò “se riesco porto un amico e pompi tutti e due”… io mi staccai e con un finto tono di gelosia gli dissi “allora non sono il solo che ti fai” al che lui rispose “tu sei mio ma io non sono tuo”.. e mi bastava.

Gli leccai i coglioni per bene segandolo e poi mi infilò il cazzo ben, bene giù in gola rischiando di farmi vomitare ma così venne una seconda volta, forse anche più intensamente delle prima e ingoiai tutto… soddisfatto si rivestì e mi prese in mano il mio uccello ancora duro “sto cazzetto lo devi infilare in mutande da donna la prossima volta che ci vediamo, perchè questo sei per me: la mia troietta passiva”. Scesi dal furgone ancora eccitato, lui salì in cabina e io in auto ma scesi subito chiamandolo, lui abbassò il finestrino e io allungai la mano sopra il suo pacco: “non far passare troppo tempo, ti prego” e lo lasciai andare.

Tornato a casa feci passare l’eccitazione segandomi in doccia infilandomi un dito nel sedere… non mi dava piacere ma mi spingeva a ricordare i momenti appena passati; venni e assaggiai il mio sperma ma come sempre non mi piaceva… era il suo che volevo…avevo bisogno di un master… e per fortuna l’avevo trovato.

Autore Pubblicato il: 14 Gennaio 2021Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Racconti Gay0 Commenti

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