Leggi qui tutti i racconti erotici di: Passivo

Per la prima volta avevo delle remore nel continuare la mia relazione omosessuale, con mia moglie andava tutto bene ed avevo avuto anche una fugace relazione extraconiugale con una mia cliente e forse la mia carriera da pompinaro poteva finire.

Avevo rifiutato anche un paio di incontri con Marco con scuse lavorative e non ne sentivo la mancanza fino a quando durante una sega mi sfiorai i capezzoli e fu come una vampata improvvisa! Avevo bisogno di lui. Gli mandai subito un messaggio al quale rispose il giorno dopo lasciandomi con l’ansia che non avrebbe mai risposto. “brava la mia troietta” diceva il messaggio “organizzo qualcosa a casa mia così stiamo tranquilli e ti fai perdonare la troppa assenza”. Io, eccitato, gli risposi che mi sarei fatto perdonare e di arrivare bello pieno e carico al giorno dell’incontro che gli avrei succhaito quel bel cazzo che aveva.

L’incontro era per il lunedì successivo di pomeriggio, la mattina però mi disse che la moglie non era andata via come predetto e che ci saremmo incontrati nel solito parcheggio di sera. Arrivai puntualissimo e lui era già parcheggiato con l’auto e non con il furgone (io pensai che essendo sera il furgone avrebbe dato nell’occhio… ma non era così!) e mi fece cenno di salire davanti. Mi salutò stringendomi la mano e portandosela puoi sul cazzo che prontamente estrassi e cominciai a massaggiarlo per poi mettermelo in bocca: dio quanto mi era mancato! Mi disse di stare basso per non farmi vedere da eventuali macchine di passaggio io ne approfittai per  infilarmi il cazzo in gola, con una mano cercai di slacciarmi i pantaloni ma lui mi fermò “aspetta ancora un attimo per tirar fuori il tuo cazzetto” mi disse “ho una sorpresa per te”.. la parola cazzetto detta da lui mi eccitò ancora di più. Arrivò uyna’auto che parcheggiò proprio a fianco della nostra  auto, un attimo di paura mista a stupore e poi capii la sorpresa: su quell’auto c’era un altro uomo, anchelui più maturo di me, da solo, sorridente.. Fece un cenno di saluto a Marco e spense la vettura. Io guardai il mio dominatore che disse: “adesso scendi e sali con lui, gli succhi il cazzo come si deve, ingoi quello che lui ti da e torni qui da brava pompinara a finire quello che hai iniziato”… avevo l’adrenalina a mille e il mio cazzo sembrava esplodermi nel calzoni. Salii sulla macchina del suo amico che senza nemmeno salutarmi si rivolse a me ” credo tu sappia già cosa fare, dai, succhiamelo per bene che ho anche un po’ fretta” obbedii alla sua richiesta, gli tirai fuori il cazzo già duro: era anch’esso più grosso del mio e mi piaceva. Mentre ero con la faccia sul suo pacco m’infilò una mano nei pantaloni prima palpandomi il culo poi prendendomi forte il mio uccello sorprendendomi “ma tua guarda come sei eccitata, hai il cazzetto durissimo, aveva ragione Marco, sei una troietta vogliosa che ama i cazzi degli altri, sborrerei sul tuo cazzetto se potessi ma ho promesso a Marco che ti avrei fatto ingoiare tutto da brava” mi disse… ero eccitato e qualche goccia di sperma mi uscì mentre lui mi strizzava il cazzo così che quando tolse la mano dai miei pantaloni se la fece pulire con la lingua. Venne dopo poco e accolsi il suo seme ingoiandolo, aveva un sapore più forte ma comunque ero soddisfatto, scesi dalla macchina dopo averlo leccato e pulito per bene e lui se ne andò dopo aver salutato Marco con la mano. Io rientrai nell’auto di Marco che aveva ancora l’uccello bello duro in mano, aveva guardato il mio pompino ed era soddisfatto del mio comportamento “sei la mia troia e se voglio ti condivido, sei contrario?” mi cheise e la mia risposta fu ovvia “fai quello che vuoi, io obbedisco, adesso ti prego fatti spompinare e poi fammi venire che scoppio..” e così feci. Ingoiai il suo seme e poi mi masturbai con lui che, dopo avermi aperto la camicia, giocava con i miei capezzoli e mi sussurrava all’orecchio frasi umilianti ma che adoravo sentire. Venni copiosamente e mengtre mi pulivo Marco prese una goccia del mio seme con un dito e me lo fce leccare: “sei stata proprio brava, vedi come ti piace la sborra? E dire che poco tempo fa nemmeno volevi che ti venissi in bocca… bella puttanella devo proprio scoparti” disse e poi mi diede un bacio a stampo che non rifiutai.

Tornai a casa mia moglie stava guardando la  TV, feci una doccia e poi la presi e la scopai con forza, prima di venire la feci inginocchiare e le sborrai sul seno ma nella mia testa ero io quello in ginocchio… era folle… ma era quello che volevo.

Autore Pubblicato il: 15 Gennaio 2021Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici, Racconti Gay0 Commenti

Lascia un commento