Nel 1979 avevo 18 anni in Italia era difficilissimo frequentare locali gay, ce n’erano pochi ed era diffile andarci senza essere sulla bocca di tutti il giorno dopo.
Durante un breve soggiorno a Parigi decisi di fare il grande passo, ovvero quello di entrare in una sauna solo per gay.
Al tempo era quasi una novità, ed io provinciale ed arrapatissimo ragazzino non vedevo l’ora di provarne una.
Il giornale per omosessuali del tempo ne descriveva 2 una frequentata da ragazzi giovani ed un’altra da gente matura.
Mi precipitai al metro per trovare la prima, arrivai con il cuore in gola.
Il locale era chiuso qualche sera prima c’era stata una zuffa e la polizia l’aveva chiuso.
Ero tristissimo, quasi disperato. Decisi che avrei visitato la seconda, anche se l’idea di farmi palpeggiare da bavosi non mi entusiasmava.
Presi la linea 3 ed arrivai in zona la Bourse.Pochi passi ed arrivai.
L’accoglienza fu brusca, da parte del proprietario un pelosissimo obesone, mi diede delle ciabatte ed un asciugamanino, mi intimo’di farmi la doccia prima di entrare in sauna e mi disse che la regola era il nudismo in tutti gli ambienti.
Mi tolsi I vestiti nel freddo spogliatoio ed entrai all’interno della grande sala con piscine, I vapori facevano scorgere alcune persone mature completamente nude sedute su delle panche a bordo piscine o immerse nella vasca.
Alcuni si accorsero del mio arrivo, qualcuno sorrideva gentilmente. Feci la doccia e velocemente entrai nella piscina a rilassarmi un po’.
Nessuno si avvicinava, immaginavo un clima torrido del tipo , tutti contro tutti.Invece era piacevole crogiolarsi nell’acqua tiepida e guardare distrattamente qualche bel pisello.
Dopo un po’ decisi di entrare in sauna, entrai e subito vidi qualcosa che non dimentichero’ mai : il culo un ragazzo seduto sopra un cazzo arrapatissimo, e benché l’illuminazione non fosse delle migliori, rimasi basitio a guardare quella meraviglia.
L’uomo non piu’ giovane, che stava penetrando il ragazzo sorrise e mi chiese di avvicinarmi, guardavo da vicinissimo questo amplesso ero eccitatissimo, l’uomo palpava le mie chiappe, e con un ditto malandrino titillava maliziosamente il mio buchetto.
Altri uomini sudatissimi erano adagiati sulle panche faceva caldo , io iniziavo a sudare mentre I 2 amici continuavano la cavalcata con delle temperature proibitive.Mi allontanai dalla coppietta con il mio cosino durissimo ed entrai nel bagno turco;
Non si vedeva nulla, si scorgevano delle forme umane e soprattutto tutti accarezzavano al passaggio.Mi sedetti su una panca di marmo caldissima e contemporaneamente un pene si avvicino’ alla mia faccia, io non persi tempo e lo leccai avidamente, era di medie dimensioni senza dubbio una persona matura, lui emetteva suoni gutturali e premeva la mia testa contro la sua pancia, io non capivo piu’ nulla, mi misi a Quattro zampe sulla panca e continuai quell’estenuante pompino, la sua cappella era odorossima ed I suoi coglioni molto grossi e Pelosi.
Nel frattempo seniti una mano passarmi sul solco delle natiche, non potevo parlare per via del pezzo di carne che avevo in bocca, improvvisamente sentii un muso strofinarsi sul mio culo, non vedevo chi era e questo mi arrapava, la lingua andava dentro e fuori dal mio buco e l’uomo misterioso alternava le leccate a dei curiosi baci sulla schiena e sul culo, ero in trance .I 2 uomini si parlarono e dissero che ci saremmo potuti in un luogo meno umido e bollente.
Uscimmo tutti e 3 dalla nebbia ed entrammo in un corridoio abbastanza buio, finalmente li vidi : erano 2 nonni di circa 60 anni entrambi con la pancia ed entrambi arrapatissimi a vedere il loro tarello.Ero troppo arrapato per fare lo schizzinoso, entrammo in una stanza in penombra con un grande materasso, riprendemmo a giocare io a pecora con un cazzo in bocca e l’altro nonnino a leccarmi il buco.
Uno dei due prese un piccolo contenitore e mi chiese se volessi annusare , mi spiego’ che serviva a rilassare I muscoli dell’ano durante il sesso. Incuriosito, sniffai a lungo questa specie di liquido simile ad una colla. Mi sentivo strano e molto porco avevo una terribile voglia di cazzo, I 2 se ne accorsero e si diedero il cambio uno m’inculava e l’altro si faceva sbocchinare.Il mio ano si allargava incredibilmente ed il pene del nonnino piu’ anziano era talmente piccolo che non mi dava alcun piacere, l’altro era meglio dotato e mi scopo’ a lungo facendomi godere moltissimo, sentivo sbattermi I coglioni sul sederino ad un certo punto lui mi venne dentro e una volta uscito,penetro’ il mio ano ormai slabbrato con 2 dita prese I residui biancastri della sua cavalcata e li spalmo’ sulla schiena.
L’estasi era totale. Dopo qualche minuto di pausa e tranquillità mi andai a lavare.
Sotto la doccia ripensai a quello che avevo fatto qualche minuto prima ed immediatamente mi eccitai.Il mio buco non mi bruciava, era rimasto stranamente socchiuso e toccandomelo provavo molto piacere.
Rientrai nel caldissimo bagno turco e cercai il contatto fisico con le ombre che vedevo, toccavo, palpavo, mi inginocchiavo a leccare cazzi senza vedere la faccia dei proprietari.
Uscii di nuovo ed entraio nel bagno per pisciare, li conobbi un uomo cicciottello sulla cinquantina , italiano di Lodi a Parigi per lavoro ,mi chiese se avessi voluto pisciargli addosso, io titubante dissi di si ed una volta entrati nel piatto doccia lui si inginocchio’ e gli urinai in faccia e sul petto.
Poi lui mi lecco’ le palle ed il buchino e comincio’ un lento massaggio della prostate con il suo indice interamente dentro me, io impazzivo, poi senza troppi preamboli mi fece appoggiare al lavabo e lentamente infilo’ il suo uccello nel mio culo, si lascio’ andare a le volgarità piu’ triviali, mi schiaffeggiava le chiappe e dopo un lungo gemito venne copiosamente, non appena finito estrasse il suo coso da dietro e mi allargo’ le chiappe per guardare il suo seme uscire, io mi sentivo appagatissimo e ben farcito.
Poi mi giro’ e prese il mio piccolo pene in bocca, bastarono poche leccate ben assestate per farmi venire sui suoi baffi e sul suo naso.
Facemmo la doccia e andammo verso l’uscita, prima di cambiarmi , l’omaccione dell’ingresso mi fece cenno di avvicinarmi, andai verso la cassa, mi fece entrare in uno stanzino nel quale c’erano 2 televisori, uno dei 2 monitor riprendeva la stanza con il grande materasso e l’altro la piscina, il proprietario mi stava accarezzando le palle ed il solco delle natiche , lui si levo’ rapidamente la tuta sudata e sporca e disse senza troppi preamboli “suce saloppe” succhia troietta, io obbedii e dopo poche lappate venne copiosamente sulla mia faccia e con mia sorpresa alla fine mi fotografo’ con una Polaroid.
Sgarbatamente mi saluto’, ero stato il suo piccolo souvenir latino del giorno .
Io mi rivestii e fui inghiottito dalla metropolitana per alter avventure del meraviglioso periodo nel quale le precauzioni non erano d’obbligo”.
Commenti per questo racconto
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Bellissimo racconto!