Quando passai dalle scuole d’obbligo al liceo,notai una grande differenza da come
venivo approcciata dai miei compagni di sesso maschile.
Forse perchè le mie forme stavano uscendo dal loro torpore adolescenziale forse perchè i vestiti che indossavo aderivano di più al mio sesso e alle mie tettine .
Comunque dovetti aspettare il secondo liceo per vederne effettivamente gli effetti.
Ero una ragazzina molto chiusa e vedevo che le mie compagne facevano in modo di non farmi stare con loro e con iloro fidanzatini.
Ero in una classe mista e dal momento che ero scansata dovetti per forza sedere al fianco di un
ragazzo.
Bhe è inutile dirvi che nel giro di poco tempo lui mi invitò a ballare e a fare delle passeggiate romantiche in riva al mare.
Fino a qui nulla da eccepire baci,toccatine tra le mie gambe e sulle tette,ma il bello venne alla lezione di storia e filosofia.
Eravamo alla quarta fila di banchi quando vidi il mio compagno strizzare l’occhio alle
compagne sedute davanti a noi .
Mi sentii da sotto il banco afferrare la mano e la sentii appoggiare su
un rigonfiamento dei suoi pantaloni,finalmente toccavo un cazzo,un cazzo vero e non in sogno,un cazzo duro che si strofinava sulla mia mano e che io cercavo di accontentare come potevo.
Coperti dai banchi e dalle compagne iniziai a tiralo fuori dai pantaloni mi sembrava enorme
gonfio turgido ma lo toccavo solamente mentre avrei avuto la voglia di vedere come era fatto.
Comunque mi bastò il forte odore e la sua consistenza per farmi eccitare e farmi bagnare
la mia pussy. La mia pussy era tutta bagnata
le mutandine erano scomposte
e inondate dai miei umori vaginali, eppure non avevo goduto fisicamente.
Non so perchè il mio pensiero non era quello di sentirmi appagata ,anzi essere sull’orlo
dell’eccitazione senza godere, mi spingeva di più a fare la troietta con la mia manina,la roteavo intorno al glande stuzzicavo la sua piccola bocca
a cui avrei voluto portare la mia lingua.
Sotto gli occhi di tutti menavo quel cazzo gonfio con maestria come se non avessi fatto altro nella mia corta esistenza .
Sentivo la sua cappella ingrossarsi come se volesse scopare e penetrare la mia
mano ed io continuavo a scorrere
sul suo cazzo bagnandomi sempre di più.
Volevo assolutamente sentire il suo liquido scendere sulla mia mano lo desideravo con tutta me stessa era una sensazione unica
potevo fare di lui quello che volevo iniziai a giocare ,lo lasciavo lo riprendevo in mano,
lo accarezzavo fino ai testicoli
sfiorandogli l’ano con il mio ditino,chissà perchè mi era venuta una voglia di penetrarlo.
Iniziai a sentire la sua voglia
di schizzarmi di farmi sentire
la sua mascolinità allora mi prese la mano e tenedomela stretta intorno al quel cazzo
ormai turgido e curvo per l’erezione, tanto che avevo paura di rompergli il sottile filetto agganciato alla sua pelle.
Dio come mi eccitavo lo desideravo ,accelerai il ritmo
e cominciai a segarlo per benino
sempre più velocemente ,volevo farlo godere,volevo dimostrargli
la mia voglia di donna che gode
facendo godere (forse solo una donna può capirlo).
Mi esplose in mano e per non farlo cadere e sporcare misi l’altra mano sulla sua cappella
e mentre la coprivo continuavo
a segarlo con forza,ormai il suo cazzo mi aveva riempito le mani di sborra calda e ormai appagato
si ritirò nella sua tana con delicatezza.
Bhe devo dire che dieccitazione ne avevo provata tanta ed anche di appagamento ma non avevo goduto e ciò mi lasciò una eccitazione che mi portai fino
al din don della campanella di uscita. Arrivata a casa mi sentivo strana ,non parlavo e difronte a mia madre chinavo la testa come se avessi fatto chissà cosa.
Andai a lavarmi le mani ancora appiccicose dello sperma ricevuto in classe.
Entrando nel bagno lo sguardo mi andò subito ad una saponetta particolare che regalarono a mia madre a natale
era curiosa sembrava un ramo di albero leggermente arcuato di circa 20 centimetri era appeso con una corda alla cipolla della vasca.
MI eccitai perchè vedevo in quel sapone un fallo grosso da menare, il tempo di chiudere la porta a chiave e dopo essermi bagnata le mani
cominciai a segare quel fallo ,mi eccitava , iniziai ad accarezzarlo come se fosse un sesso maschile ,lo facevo slittare tra le mie piccole mani,
mi procurava una libidine tra le gambe tanto che dovetti abbassare gli slip
e mentre continuavo a segare quel grosso cazzo misi due dita nella mia pussy grondante di umori vaginali.
Era una delizia chiusi gli occhi e vidi un film con me protagonista.
Ero in una stanza con un uomo lui aveva tirato fuori il suo grosso pene ed io inginocchiata davanti a lui gli facevo una sega da favola
mi masturbavo e continuavo ad accarezzare quel pezzo di carne gonfio e pronto per esplodere.
Le mie dita entravano e uscivano dal mio sesso ,le gambe mi tremavano ero sull’orlo di un orgasmo,
sentii le sue mani afferrarmi la testa e spingerla verso il suo cazzo sentendolo strusciare sul viso mi ritirai e continuai a muovere la
mia manina intorno a quel palo ,venni contorcendomi di piacere senza smettere di menare il finto fallo.
Aprii gli occhi mi lavai velocemente la mia passera e andai a pranzo. Da quel giorno diventai una vera esperta in fatto di cazzi, lasciato il mio fidanzatino ,praticamente masturbai buona parte dei ragazzi della
scuola.
Ormai avevo la nomina ,bastava un cenno e alla ricreazione mi rinchiudevo nei bagni con qualche ragazzo e lo masturbavo mentre lui masturbava me .
Iniziai a riceveri i primi schizzi sulle guance e su tutto il viso a loro piaceva a me non tanto ,però mi sottoponevo a tale rito per farli godere
al massimo ,certo non mi tiravo indietro se qualche goccia arrivava sulle mie labbra.
Comunque ancora non avevo scoperto tutto del sesso ero molto incuriosita di fare nuove esperienze.
L’occasione si presentò alla solita festicciola che si teneva in casa di chi compiva gli anni di turno.
Ero pazza di un ragazzo era più piccolo di me ,ma un fusto alto e con un fascino particolare ” la sua timidezza”
Ciò rassicurava la mia impreparazione sessuale .
Forse lui non voleva ma quando per sorteggio iniziammo a ballare io iniziai a strusciare le mie tette sul suo petto ,i miei capezzoli erano duri
e ingrossati e ciò provocò un risveglio tra le gambe di lui , sentivo crescere il suo sesso che accarezzavo con la mia topina strusciandomi
diciamo che lo sentivo tra le gambe ,mi strusciavo come una linfomane in calore e a lui sembrava piacere ma non prese iniziative.
Ero eccitatissima e quando finì il brano,lo presi per la mano e cercai in quella casa gigantesca uno dei tanti bagni che trovai subito.
Lo spinsi dentro chiusi la porta a chiave e mi attaccai alla sua lingua succhiandola come fosse un cazzo ,la leccavo la mordevo
e nel frattempo gli sbottonai i pantaloni facendo uscire un serpente lungo almeno 22 centimetri , mi eccitai tantissimo era dotatissimo,
mentre succhiavo la sua lingua fino quasi a staccargliela iniziai a masturbarlo , ma ciò non mi bastava più volevo quel cazzo dentro di me
in qualche mio buco più disponibile ,mi venne istintivo staccarmi da quella lingua e mi inginocchiai davanti al suo grosso cazzo.
Mamma mia quanto era gonfio più grosso del mio sapone di casa.
Avvicinai le mie labbra al suo glande e iniziai a roteare la lingua nella parte bassa del suo cappellone ad ogno colpo di lingua subiva
una erezione facendolo arcuare e ciò mi provocava piacere, era mio, facevo di lui quello che volevo ,lo mordevo lo insalivavo come
una puttana era teso allo spasimo il suo sottile filo che teneva la pelle attaccata al glande era teso al massimo ed io lo accarezzavo
insalivandolo.
Il dardo si ingrossava sempre di più ed allora per paura che venisse subito lo imboccai per tutti i centimetri che potevo.
Sentii uno scossone quel cazzo iniziò a scoparmi la bocca con violenza perchè mi sentii aferrare la testa come se avesse paura
che lo lasciassi.
Presi le sue mani le tolsi dalla testa e le portai verso i miei seni vogliosi,
Continuai a pompare quella verga, lo imboccavo fino alla gola provocandomi dei piccoli rigetti ,ormai ero completamente
fuori di testa godevo da sola senza toccarmi .
Attaccata a quel cazzo lo succhiarlo avidamente aumentando il ritmo delle imboccate per farmi sborrare in gola .
La mia testa,la mia bocca ,erano diventate uno strumento di piacere incredibile ,potevano dare e ricevere un piacere immenso.
Lo ricevevo come una troia , le guance si muovevano e gonfiandole cercavo di dar modo alla lingua di accarezzare la punta del cazzo.
Capii che era arrivato il momento quando lui strizzò con una mano il mio capezzolo e con l’altra mano mi riprese la testa spingendola sempre
di più verso il suo cazzo divenuto ormai enorme.
Sentii il seme scendere in gola mi stava strozzando non riuscivo a deglutire cercai di sfilarlo dalla bocca ma lui mi rispinse
sul suo cazzo ingoiai rapidamente quello che potevo e continuai a sbocchinarlo mentre lui vuotava i suoi testicoli nella mia bocca
Che sensazione meravigliosa sentirmi donna sentirmi sottomessa usata violata senza pudore .
Lo guardai negli occhi mentre finivo di ingoiare il suo sperma ,lui mi guardò intensamente e mentre lo finivo di succhiare
mi disse TI AMO.
Stavo crescendo,e molto in fretta.
Iniziai a frequentare sempre più spesso il ragazzo della festa, ci isolammo un po da tutti i nostri compagni di classe cercando sempre luoghi
insoliti per dar sfogo ai nostri pruriti adolescenziali.
Era una mattina di giugno e le scuole stavano per chiudere e a volte ci facevano uscire prima e io e il mio fidanzato di corsa ci recavamo
in una villa aperta al pubblico per restare soli.
Non avevamo avuto ancora un rapporto completo ,ci limitavamo a soddisfarci solo oralmente e manualmente.
Io ormai ero diventata una esperta succhiatrice ,decidevo io quando farlo schizzare ,lo leccavo ,lo imboccavo fino in gola ,lo smanettavo
fino a farlo arrivare e poi lo lasciavo per ricominciare a leccarlo in tutta la sua lunghezza
Lui mi infilava le dita nella mia passera e a volte introduceva un dito nel mio ano e mentre lui mi sborrava in bocca io venivo sulle sue dita
dimenando la mia parte inferiore.
Tornata a casa dopo il lavoretto fatto al parco,non mi resi conto che era presto e non mi resi conto che aprendo la porta di casa le
mandate erano di più del normale.
I miei genitori erano separati ed io vivevo con mia sorella più grande e la mamma ,una bella donna di 46 anni,formosa e molto guardata
dagli uomini,forse perchè ispirava libidine con le sue forme.
Entrai in casa non pensando che in quell’orario potevo trovare qualcuno.
Andai subito in bagno a lavarmi la bocca ancora piena del sapore dello sperma che avevo bevuto e mentre iniziai a lavarmi sentii dei sospiri
provenienti dalla camera della mamma.
Silenziosamente e seminuda andai alla porta della stanza e mi si presentò uno spettacolo diciamo all’estremo della lascività umana.
Vedevo la mamma a quattro gambe completamente nuda con le sue chiappe aperte dalle mani di un ragazzo giovane che a pecorina
le infilava e le sfilava un cazzo bello gonfio e lei urlando sbatteva il suo culo verso di lui.
I colpi che il ragazzo le ifliggeva erano violenti si sentiva lo schiaffeggiare del suo pube dietro a mia madre e lei con le tette che sbattevano
sembrava appagata e soddisfatta .
Quella scena mi eccitò molto ,non potei fare a meno di iniziare a masturbarmi ,mia madre continuava ad essere scopata come una cagnetta
in calore, lui la chiamava troia e lei lo incitava a spingere più in profondità il suo grosso cazzo,gli diceva ,lo voglio tutto, fammi sentire le palle sbattere sulla mia pancia,
sfondami , e tutto quello che una donna in calore poteva dire al suo amante.
Il ragazzo avrà avuto circa 25 anni un bel fusto ,che avrei ricevuto volentieri tra le gambe,un cazzo tirato allo spasimo ,quando lo tirava fuori dalla fica
di mia madre e lo sfregava tra le sue chiappe aperte accarezzandogli il buco dell’ano ,potevo vederne la sua lunghzza e la sua possenza,mi piaceva guardarli
e iniziai a fare un pensiero voluttuoso ,mi vedevo in quella posizione completamente prona con la testa tenuta ferma dalle sue mani ,lo sentivo entrare
in me espandendo tutta la sua grandezza ,mi sbatteva a pecorina prima con dolcezza lentamente e poi aumentando il ritmo con più violenza
facendomi urlare dal piacere ,e intanto mia madre si sfilò quel cazzo dalla vulva e iniziò a sbocchinarlo con una foga che mi fece ripensare ai
miei pompini,che brava una artista del pompino ,il ragazzo era in estasi i suoi testicoli gonfi di sborra sbattevano sul mento di mia madre e
ciò mi eccitava perchè non vedevo l’ora di farlo anche io ,sentirsi scopare in bocca come se fosse una vagina e sentire i testicoli liberi che si agitano.
il ragazzo mi sfilò il cazzo dalla pussy ed iniziò a passarlo sul mio buchino posteriore bagnato dagli umori vaginali,lo sentivo scorrere tra le natiche
ed io da vera porca mi offrivo a lui.
Mentre pensavo questo ,mia madre continuava a leccare l’asta del ragazzo sembrava di essere in quattro su quel letto.
io con il culo aperto pronta ad essere usata e mia madre che spompinando quel cazzo di fuoco si infilava quattro dita nella vulva.
Scopavamo tutte e due insieme e vedere quel cazzo viscido degli umori della fica mista alla saliva che mia madre sputava su di lui
mi venne una irrefrenabile voglia di farmi sfondare il retto allora presi l’iniziativa mi aprii con le mie mani il buco e lo offrii con voglia lasciva alla sua vista,
bastò poco per sentire il suo glande farsi strada nella prima parte del retto ,iniziai a martoriarlo come potevo ,mi venne in mente il sapone in bagno
corsi subito a prenderlo e iniziai a spingerlo nel retto ,mia madre intanto era sdraiata a gambe divaricate e potevo vedere i glutei del ragazzo dimenarsi
tra le sue gambe lei lo toccava gli infilava un dito nel culo lo mordeva e incoraggiava i suoi affondi,intanto il cazzo mi era entrato per circa 5 centimetri nello sfintere
mi sentivo donna ,sentivo lo sfintere piano piano dilatarsi e sotto i colpi di quel cazzo io mi accucciavo sempre di più per farlo penetrare ,mi venne in mente
di spingere come se dovessi andare in bagno e ciò facilitò di molto la penetrazione.
Cercavo di spingenere ma non entrava di più ,mi causava un dolore all’ano addolcito dal piacere che provavo nella pussy.
Allora mi misi come se fossi seduta accovacciata , poggiai il sapone nodoso sul tappetino e iniziai a spingere per facilitarne l’entrata,
intanto mia madre spinse il suo amante e mettendolo sotto ricominciò a insalivare l’asta ingoiandola e pompandola come poteva per
la grandezza che aveva raggiunto.
Aveva la bocca deformata e ciò mi procurava una libidine inconscia di pompare quel bastone ,avevo la pussy in fiamme per la continua roteazione
delle dita.
Ma il bello stava per succedere ,vidi mia madre mettersi come me ,era di schiena e potevo vedere tutte le sue intimità dilatate al massimo,
io sbavavo dalla voglia di quel cazzo ,lei lo afferro lo puntò sul buco del culo e senza fare un lamento si impalò tutta di un colpo
bastò una spinta che vedevo il cazzo sparire nel suo retto ,allora chiusi gli occhi e con violenza diedi una spinta che mi lasciò senza fiato
con un dolore quasi insopportabile mi impalai sul quel cazzo fatto di sapone , presi tutto nel culo i 22 centimetri della sua lunghezza ,che mi aprirono
l’ano in un modo spaventoso,vedevo mia madre che con disinvoltura riceveva quel cazzo fino ai coglioni e lo faceva entrare ed uscire ed io per imitarla
pompavo con il culo quel palo che mi sfondava l’ano.
Lei iniziò a sospirare propio quando io stavo venendo con le mie dita infilate nella mia piccola fica, la sentii urlare di piacere e sentii chiare le sue parole ,riempimi il
culo di sborra ,inondami di sperma, mi bastò vedere quello sfintere aperto completamente dilatato come un bicchiere e colante di liquido bianco per
capire che avevano goduto ,allora con quel palo di sapone infilato nel culo e dolorante a gambe aperte e tremolanti andai di corsa in bagno,il tempo di aprire
la doccia per far capire che non mi ero accorta di nulla e che non avrei potuto sentire pr lo scroscio dell’acqua
Lentamente iniziai a sfilarmi quell’asta dal retto sanguinante ,mi faceva male ma la sensazione provata era stata sconvolgente, misi un po di acqua fredda sull’ano
e lo sentii aperto, sentii la carne viva pulsare e mentre con le dita facevo rientrare il retto sentii bussare alla porta ,era mia madre che mi chiedeva da quanto fossi lì.
Io con disinvoltura iniziai per farla stare tranquilla a parlarle da sotto la doccia della scuola e di essere rientrata da poco.
Le diedi ciraca dieci minuti per far uscire il suo compagno ,e soprattutto per me perchè continuavo a perdere sangiue dal retto.
Dopo aver congelato il retto ripulii il sapone dal sangue e misi l’accappatoio e uscii dalla porta del bagno.
Mia madre era già vestita in tuta da ginnastica ,mi immaggiono quello che doveva avere tra le gambe ,lo sperma che sicuramente le colava dal culo,mi diede un
bacio ed entrò di corsa in bagno.
Quando poi venne in cucina mi chiese a che ora ero arrivata ed io le dissi che era poco e che sentendomi male per il mestruo son dovuta correre di corsa
al bagno e aprendo la doccia non avevo sentito che lei era in cucina.
Lei mi guardò ,evidentemente avevo gli occhi lucidi ancora pieni di quelle immagini di sesso spinto ,e mi chiese come mi sentivo ,ed io risposi
ora mi sento meglio grazie mamma.
Era venuto il periodo delle gite scolastiche ,tutte noi ragazze non aspettavamo altro,ci sembrava una cosa peccaminosa dormire fuori casa diciamo una avventura al buio.
Una sorta di roulette russa dove i maschi cercavano di convincerci a passare i prossimi mesi insieme a loro.
Non eravamo soli ,ci accompagnavano in pulman ,il professore di ginnastica ,bello, alto,moro da farmi venire certe voglie ,bhe diciamo che tutte noi ragazze
avevamo fatto dei bei pensierini su di lui, e la professoressa di storia.
Era una gita semiistruttiva alle terme di Fordongianus a Oristano.
Iniziammo il viaggio e già nel bus ci litigavamo l’assegnazione dei posti, per poter stare vicine al nostro lui,i posti in fondo al bus erano i più gettonati.
Io intanto iniziavo a fantasticare con la mia mente ,immaginando quello che mi sarebbe accaduto in quei due giorni fuori dal mio ambiente
naturale.
Sognavo quale fosse stata la mia prima nottata fuori casa e indecentemente iniziai a sognare di essere avvinghiata con le coscie aperte ad un corpo
maschile e alla sua mascolinità eretta che non riuscivo a introdurre nella mia piccola fessurina.
Sedetti vicina ad un compagno ,era bello ma non mi interessava molto ,avevo ancora in mente mia madre con le chiappe aperte e il suo amante mentre
la possedeva con violenza da dietro, con la voglia di un uomo vero e non come un ragazzo che non vede l’ora di svuotare i suoi testicoli.
Il ragazzo continuava a parlarmi del viaggio e di quello che avremmo fatto una volta arrivati.
Meno male che ci fermammo per una sosta in un bar,scendemmo dal bus e come una fila di piccoli indiani entrammo nel drugstore bar
le coppie si erano già formate ed io ancora non avevo trovato il mio cavaliere ,forse perchè troppo alta,forse perchè troppo formosa ,con i miei seni che
uscivano fuori dalla maglietta attillata ,mi guardavano e magari mi desideravano ,ma nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi a me.
Andai alla cassa a pagare una bibita quando sentii una voce dietro di me dire, lo metta sul mio conto pago io la consumazione della signorina.
Il panico, iniziai ad agitarmi,mi sentivo salire il cuore in gola ,era la voce del professore di ginnastica,diventai tutta rossa e girandomi di scatto lo
ringraziai come meglio potevo tanta era l’emozione che quel gesto procurò in me.
Il cuore batteva a mille ,penso che il mio sorriso e tutta la mia voglia di puttanella esplose nei suoi confronti mandandogli un messaggio di stupore.
Iniziammo a bere la consumazione e intanto iniziammo a parlare di tutto ,ma non era importante di cosa parlavamo anche perchè
io non recepivo quello che diceva tanta era l’ansia che mi avvolgeva ,per cui mi limitavo a dirgli sempre di si per assecondarlo .
Dio che voglia di abbracciarlo di stringerlo a me di darmi a lui completamente e di dimostrargli che ero una donna con tutte le cose
al punto giusto e ansiosa di comportarmi da puttana nei suoi confronti.
Volevo farlo eccitare e iniziai a succhiare la cannuccia della bibita con una lascività come se fosse un piccolo cazzo,facendo vedere come ingoiavo
il liquido continuando a succhiare la cannella.
Salimmo sul bus e continuammo a parlare senza accorgermi che sedevo vicino a lui,gli sguardi delle mie compagne erano di invidia e
chissà quante avrebbero dato se stesse per essere al posto mio.
Arrivammo alle terme e dopo aver pagato l’ingresso ,andammo di filata negli spogliatoi ,indossati i costumi iniziò una vera e propia sfilata
di corpi acerbi e di culetti esposti al massimo,io non riuscivo a far entrare tutto il mio seno nel costume e con tutte le mie fattezze esposte
andai verso la porta che conduceva alla piscina calda.
All’aperto e sotto gli occhi del mio bel professore mentre mi accingevo ad andare da lui dimenavo il mio culo in maniera provocatoria
e spingevo i miei seni in alto per farli uscire ancora di più dal costume già castigato.
Avevo la pussy bagnata per l’eccitamento dovuto agli sguardi degli uomini che lasciavano trasparire il loro desiderio di possedermi
di possedere il mio corpo esposto in una maniera così provocante.
Il più erano uomini non giovani l’unica realtà giovane era il mio bel professore che raggiunsi con piacere.
Mi sdraiai vicino a lui ,lui non faceva altro che fissare le mie gambe lunghe e affusolate ma che emanavano evidentemente uno stimolo
alla sua sessualità.
Lui continuava a parlare ed io per stimolarlo ancora di più mi girai a pancia sotto ,esponendo il mio fondoschiena voglioso alla sua vista.
Mentre parlava io non facevo che pensare a come poter spegnere il fuoco che avevo tra le gambe.
Meno male che venne la professoressa e ci disse se volevamo entrare in acqua.
Una sensazione stupenda idilliaca ,il calore dell’acqua avvolgeva il mio corpo come se tanti uomini con il loro calore mi si strusciassero
addosso e tante mani mi accarezzassero i miei seni e la mia intimità.
Non lo vidi più ed allora mi fermai a bordo piscina fantasticando sul suo membro che tanto stuzzicava la mia sessualità.
Iniziai a sfregare le gambe procurandomi un piacere lascivo e iniziai a toccarmi i capezzoli per renderli duri al mio tatto.
Venni avvicinata da una mia compagna che mi chiese subito cosa provavo a stare vicino a Piero il professore
di ginnastica e io le risposi una voglia matta di saltargli addosso e di toccarlo tra le gambe per misurare il suo cazzo.
La mia amica mi raccontò di quello che vava fatto nel bus e ascoltando le sue confidenze ,di come aveva smanettato
il cazzo del suo ragazzo e di come lo aveva fatto sborrare davanti a tutti e di come con disinvoltura si era leccata le dita bagnate
dal seme caldo fingendo di pulirsi le dita dal cornetto alla marmellata che aveva mangiato ,mi procurò una eccitazione morbosa
che insieme al calore dell’acqua fecero del mio corpo un vulcano di umori che evidentemente i miei occhi rispecchiavano ,
tanti erano gli sguardi degli uomini che desideravano possedere il mio corpo.
Ciò mi incitò a chiudere gli occhi ed a mettere le mie mani dietro alla nuca e con la scusa di alzare i capelli gonfiavo il torace
per esporre i miei seni gonfi di sesso ,ed i miei capezzoli ,maturi ad essere preda delle labbra di un uomo.
Il tempo passava ed io con lo sguardo cercavo nell’acqua il mio bel fusto,lo vidi arrivare ,feci finta di non vederlo e mi girai di spalle
a lui ..
L’acqua era torbida biancastra e la leggera brezza provocava dei fumi che nascondevano un po le persone.
Lui si avvicinò a me ,mi disse ciao, ed io in preda ad una vera voglia di cazzo mi girai guardandolo fisso negli occhi,penso che
trasmisi la mia voglia di maschio in una maniera così evidente che senza dire nulla , sentii una mano farsi strada tra lo slip del costume,
mentre lui si faceva lentamente strada con le dita nella mia vulva baganta di umori oltre che dell’acqua ,io iniziai a cercare il suo membro
nei suoi slip ,non feci fatica a trovarlo era gonfio ,eretto allo spasimo,iniziai ad accarezzarlo dolcemente ,avevo una voglia di succhiarlo
di ingoiarlo tutto,intanto lui raggiunse il centro delle mie voglie iniziò a roteare le dita nella mia fessura, ero al massimo
con un occhio guardavo se eravamo visibili e con l’altro lo incitavo a continuare a scoparmi con le dita.
Le aveva infilate ed io sentivo l’indice strusciare nella parte superiore della fica, i miei capezzoli sfioravano il suo petto atletico
depilato e ciò gli procurava un piacere enorme che mi trasmetteva attraverso la sua verga che si incurvava sempre di più .
Aveva raggiunto una dimensione sconcertante non ne potevo più lo volevo prendere tra le gambe,mi girai offrendomi con il
culo al suo grosso cazzo.
Sentii scendere lo slip e avvertii il suo sesso appoggiarsi ai miei forellini tra le chiappe aperte ,io spingevo verso di lui cercando di fargli capire che lo
volevo prendere tutto,ma lui mi disse di stringere le gambe e mentre mi stringeva le tette con le mani iniziò a scoparmi tra le cosce senza infilarmelo,
avevo una voglia di muovermi e farlo slittare nel mio corpo ma lui non mi faceva muovere .
Cercai di assecondarlo facendogli sentire il mio desiderio ,sentivo il suo cazzo strusciare sulla mia fica e sul mio culo, a volte si staccava
per l’ondeggiamento dell’acqua ,ma subito me lo risentivo tra le cosce,iniziai a fargli una sega dimenando avanti e indietro il sedere.
Lui riprese a masturbarmi con le dita e mentre io sentivo crescere la mia voglia di godere lui si attaccò completamente con tutto il suo corpo
alla mia schiena e mordendomi la spalla mi disse che non era quello il posto per introdurre il suo cazzo nella mia pancia.
Ma io avevo voglia di godere di accontentare i miei ormoni.
Mi girai ,volevo sapere cosa si provava a sentire il corpo di un uomo strusciarsi completamente sul mio ,afferrai le sue natiche e lo spinsi verso
di me ,aprii le gambe per farmi penetrare ,sbavavo dalla voglia ,gli sussurrai la mia voglia di spompinarlo,di leccarlo ,di prendere i suoi testicoli
in bocca e massaggiarli con la lingua, di riceverlo ovunque.
Intanto lui mi richiuse le coscie intorno al suo cazzo che continuava a scoparmi strusciando sulla mia fica, ero al massimo ormai avevo capito che
voleva sborrarmi tra le coscie e allora lo incitai a venire insieme a me ,lo sentivo contorcersi dal piacere il suo cazzo pulsava tra la fiica e le mie chiappe
le afferrò e mentre io godevo senza emettere un gemito lui aumetò il ritmo e sborro tra le mie cosce .
No so quanto copiosa fosse la sua sborrata ,ma il solo pensiero di averlo fatto godere tra le gambe mi incitò a sussurrargli che in un letto
potevo ripulire con la lingua tutto il suo uccello ,succhiarlo e leccarlo comodamente facendolo sparire tra le mie labbra ,gli dissi che ero
una bravissima succhiatrice e che avrei dimostrato di essere all’altezza delle colleghe dell’età sua.
Pensavo che dopo averlo accontento mi ripagasse come tuttii miei compagni ,invece mi fece stare in ansia per il restante della giornata dicendomi che
non era finita perchè avevamo ancora una nottata da trascorrere.
Ci staccammo ed io rimasi appoggiata al bordo piscina e mentre mi aggiustavo gli slip iniziai a sognare e ad immaginare il prossimo evento
notturno Avevamo passato praticamente il pomeriggio in acqua io a fantasticare e le mie amiche a chiedermi con insistenza, del mio diciamo
approccio con Piero.
Ovviamente non mi sfiorava l’idea di raccontare ciò che avevamo fatto ma evidentemente il mio viso lasciava trasparire un certo imbarazzo,
che unito allo sguardo che cercava di eludere gli occhi delle mie amiche, confessava chiaramente di aver avuto un approccio sessuale.
Infinite parole,infinite domande ,ma effettivamente io anche volendo non potevo rispondere, perchè è vero che avevo sentito tutto
ma quanto a vedere il suo sesso ,quanto era gonifio o quanto era grosso,o se le sue natiche erano perfette non potevo descriverlo.
Di certo era che non vedevo l’ora di far trascorrere quelle poche ore che mi dividevano dal suo contatto fisico.
A cena sedemmo vicini e un po imbarazzata cercavo di parlare quasi sempre con le mie amiche, che maliziosamente facevao delle domande
provocatorie,meno male che la cena si esaurì prima del previsto circa alle 23,00 e tutte noi ci recammo nelle nostre stanze.
Io ero con altre tre due ragazze ,un letto matrimoniale e un lettino aggiunto che già sapevo di non utilizzare.
Mi serviva la copertura delle mie amiche e perciò ho dovuto riferirgli della mia assenza notturna con tutti i particolari da loro richiesti.
Aspettai un’ora circa e quando sentii silenzio assoluto mi incamminai verso la stanza di Piero ,mi tremavono le mani e man mano che mi avvicinavo
il cuore iniziò a battere velocemente deglutivo saliva per poter respirare e prendevo fiato per riempire i miei polmoni di aria.
Quando fui davanti alla porta della sua camera non dovetti bussare perchè era già aperta .
Entrai e vidi Piero in slip vicino al letto,è stato istintivo ,nessun approccio iniziale mi attaccai al suo corpo e iniziai a strusciarmi a lui,cercai la sua lingua
con avidità ed inizia a succhiarla ,a farmela scendere fino in gola,lui mi prese per i capelli e strusciando il suo sesso sui jeans attillati mi mangiò le labbra
come fossi una mela acerba da mordere,sentivo i suoi denti sulle labbra e la sua lingua che si faceva strata nella mia gola mentre con la mia
la solleticavo velocemente provocando una salivazione che aumentava l’eccitamento e la consistenza del suo sesso che spingeva sempre di più nella fossetta
che i jeans attillati avevano creato.
In un attimo iniziai a sbottonarmi i jeans facendoli calare alle mie caviglie ,rimasi solo con il perizoma che copriva la mia pussy ,lui afferrò le mutandine e le tirò
in alto facendo sfregare il perizoma sulle labbra della mia fessura .
MI abbandonai completamente a lui ,mi prese in braccio e mi adagiò dolcemente sul letto continuando a denudarmi palpandomi tutta ,io vibravo sotto il tocco dellle
sue mani come se fossi una corda di violino e mentre mi toccava sfregavo le mie gambe per procurare piacere sulla clitoride.
Ormai ero completamente nuda offerta alle sue carezze e ai suoi baci ,una sensazione incredibile mai provata ,saliva e scendeva per tutto il mio corpo con le mani,
con il suo petto ,con il suo viso ,e con la sua lingua mi bagnava le orecchie gli occhi ,il collo mi mordeva dietro al collo ,iniziò a leccarmi le ascelle depilate e più
le leccava pù sentivo salire la sua eccitazione,poi ritornava
nella mia bocca scaricando la sua salivazione sulla mia lingua che io da porcellina in calore succhiavo avidamente come se fosse lo sperma del suo cazzo.
Quando iniziò a moricchiare i miei capezzoli emisi un grido, che venne subito troncato dalla sua mano ,iniziai a succhiare le sue dita una per volta, immaginando tanti
piccoli cazzi con misure diverse, facevo schioccare la lingua da vera troietta e lui si eccitò di più,ero sua completamente, mi dimenavo mi giravo di schiena per sentire
meglio la sua lingua bagnata tra le mie chiappe aperte e vogliose di sesso, mi bagnò tutta tra le gambe ,mi sputò la sua saliva sul mio buchino anale e la fece scivolare,
afferrando le mie chiappe con tutte e due le mani ,fino alla mia pussy già bagnata dei miei umori.
Le labbra del mio sesso erano gonfie ,non era il solito rapporto con i miei compagni che si consumava con un pompino o con una sega ,era ben altro,l’eccitazione
saliva sempre di più tanto che gli presi la testa e la spinsi sul mio sesso completamente aperto e bagnato ,lui sfregò il suo viso tra le mie gambe ,infilò leggermente
il suo naso nella mia vulva per annusarmi meglio e per mimare un po la penetrazione.
Era una sensazione meravigliosa, alternava al naso la sua bocca e con una certa maestria succhiava solo le mie labbra e la clitoride, ingrossandole a dismisura,
le mie piccole labbra erano diventate dei piccoli cazzi duri che lui succhiava avidamente ,mi sentivo la passera gonfia tra le gambe la clitoride dura e dritta .
Mentre continuava a scoparmi con il naso ,la sua lingua tormentava il mio sfintere ed io mi offrivo a lui muovendomi come una cagnetta in calore.
Aprivo e chiudevo le mie gambe intorno alla sua testa procurandomi delle vibrazioni nella pancia,non ce la facevo più avevo la bavetta in bocca ero piena di saliva per l’eccitazione
provata.
Lo afferrai per le braccia e lo spinsi verso di me ,lo volevo ,volevo il suo sesso ,lui si alzò e si mise in ginocchio davanti al mio viso ,il gonfiore dei suoi slip faceva trasparire
un sesso lascivo e perverso , quando abbassai i suoi slip vidi qualcosa di nuovo di incredibilmente eccitante,di sessi i ne avevo succhiati tanti ,di diverse misure e di diverse forme
ma questa per me era la prima volta che avevo a che fare con un cazzo circoinciso.
Mi incuriosiva, lo guardavo ammaliata, incredula perchè la grossezza del fusto era ragionevolmente accessibile ma ciò che mi spaventava di più era la sua lunghezza
dovuta al fatto che non esisteva il filetto solito che teneva la pelle, per cui poteva raggiungere la propia dimensione in tutta la sua erezione ,ma soprattutto il glande ,era enorme
quasi il doppio della circonferenza della sua asta tesa allo spasimo.
Sembrava la testa di un cobra ,lo avvicinai alle mie labbra ,iniziai a leccarlo per sentire il suo sapore e per misurare la sua consistenza e dimensione.
Mentre pensavo a come potevo fare per farmi entrare quella bottiglia nella mia piccola pussy ,iniziai sbocchinarlo con la maestria di una puttana insalivandolo dai testicoli
al glande, il tutto per eccitarmi e dilatare al massimo la mia vagina già pronta ad essere usata.
Il suo cazzo mi riempiva la gola, non riuscivo a pompare quell’asta come con facevo di solito , facevo fatica a far scendere e risalire quella grossa cappella dalla mia gola , per
cui avendolo già in bocca lo leccavo dentro e la mia mascella faceva fatica a chiudersi .
Più succhiavo più si espandeva in bocca dilatandola al massimo .
Quando lui mi afferrò per i capelli e mi spinse il cazzo fino in gola ,tossii e vomitai la saliva che aveva prodotto la mia lungua, iniziò a pomparmi in bocca lentamente ,sentivo le guance
aprirsi e chiudersi ,dilatarsi sotto i suoi colpi e quando vide le mie lacrime e vide che stavo soffocando me lo sfilò dalla bocca e lo strusciò sulle labbra .
Che sensazione di sottomissione perversa ,stavo provando una forma del sesso he non conoscevo ,provare il piacere di essere posseduta quasi con violenza senza che
qualcuno rispettasse i miei fastidi.
Ero infoiata da morire desideravo farmi penetrare più di ogni altra cosa ,e mentre pensavo di come fare a farmelo entrare ,aprii le gambe a dismisura , lui si distese copletamente
sul mio corpo iniziò a mimare il coito strusciando il suo cazzo sulla mia pancia, quando sentii scendere l’asta tra le gambe vibrai e mi offrii completamente a lui,sentivo la sua grossa
cappella spingere nel mio buco bagnato, nelle mie labbra rese gonfie e rosse dalla sua bocca.
Nonostante i miei sforzi e i dolori che provavo e la dilatazione raggiunta ,il suo cazzo non riusciva ad entrare per quanto era gonfio ,provai a spingere con tutta me stessa mentre lui
eretto al massimo cercava di farsi strada ,lo tolse e ricominciò ad insalivare la mia pussy cercando di allargarla con la lingua e le dita ,ci riprovammo diede un colpo
di reni e sentii un bruciore alle mucose ma non riusciva a scendere ,volevo urlare ma non potevo e allora mi ricordai della mamma presa a pecorina dal suo uomo ,mi
girai offrendogli la mia cavità ,il mio odore aveva riempito tutta la stanza ,mi insalivò di nuovo l’orfizio e riprovò a farlo scendere dentro di me ,finalmente il buco si era allargato
e iniziava ad ingoiare il suo palo ,la sua cappella si faceva strada nella mia pussy ed io iniziai a sentire dei dolori e fastidi nel tunnel dell’amore ,avevo le lacrime agli occhi
ma continuavo a spingere verso di lui sentii come se si strappassero i tessuti e una fitta all’addome mi lasciò senza fiato, non so se fosse per l’imene strappato ,ma passando un dito
esternamente vidi che non era insanguinato per cui attribuii il forte dolore alle sue dimensioni.
Ormai era entrato ,non tutto ma la sua grossa cappella bastava per il momento.
Iniziai a ruotare il bacino e aspingere ,lui iniziò un lento movimento e mentre mi stringeva i seni a piene mani mi mise nuovamente la lingua nelle orecchie
bagnandomele ,i brividi mi percorsero la schiena ,lui se ne accorse e lasciati i miei seni mi afferrò per i fianchi e iniziò a spingere sempre di più.
MI sbatteva sempre più forte ed io con il dolore misto a piacere non gli dissi che già avevo goduto una volta ,lui continuò a pomparmi
ed io a chiappe aperte e con quell’asta dentro mi chinai sul cuscino per offrire ancora di più il sesso aperto ormai dilatato al massimo.
La mia iniziativa lo stimolò perche i suoi colpi diventarono più violenti e quando sentii il mio sfintere aprirsi sotto la pressione del suo pollice
ingoiai la sua asta tutta dentro ,il movimeto era all’unisono sentivo i suoi testicoli sbattere sulla pancia e il suo cazzo entrare ed uscire dalla mia vagina ,ormai,con
facilità ,
Mi trovavo a mio agio con qul dito nel retto e il suo cazzo che entrava ed usciva dalla vulva bagnata mi sentivo finalmente donna.
Una sensazione incredibile ,mentre mi scopava afferrai il fusto del suo cazzo con la mano e capii che il suo palo non era ancora sceso tutto in me nonostante mi sentivo
sfondare tutta.
Una strana sensazione di piacere misto a dolore pervase il mio corpo ,mi faceva male ma provavo piacere ad essere in quella posizione completamente sottomessa a lui.
Lo sfilò temporaneamente ed allora sentii un po di sollievo mi sentivo aperta completamente e sentivo colare qualche cosa dalla mia vulva ,non era sangue ,forse pipì,
forse liquido vaginale ,o forse semplicemente la voglia del suo cazzo.
Aprii le mie chiappe con le mani e offrii lo sfintere alla sua vista, lui iniziò a sfregare il suo cazzo tra le natiche accarezzando il mio retto voglioso di sesso, iniziai a mimare
una masturbazione con il culo , lo stringevo e lo facevo slittare da vera esperta ,sentivo la sua grossa cappella attraversare le mie natiche ,il retto ,fino a sentire i testicoli
sbattere sulla mia fica procurandomi un piacere enorme.
Andammo avanti così per un po di tempo ,quando sentii la sua lingua farsi strada nel mio retto ,lo aprii e facilitai la sua entrata .
La sua lingua roteava dolcemente ,la fece scendere di più e come una supposta la sentii scivolare dentro procurandomi delle contrazioni alla pancia.
Mi ritirai ,volevo ancora il suo cazzo ,ma lui aveva altre idee ,iniziò a spingere la sua cappella nel mio retto ,spaventata lo afferrai e lo indirizzai nella pussy già dilatata.
Il cazzo sguizzò facilmente dentro ,iniziò a montarmi come una puledra ,scrollavo la testa ed i miei capelli frustavano il suo viso,mi montava violentemente ,le mie natiche
sbattevano sul suo pube ed io mi sentivo completamente impalata fino alla gola ,ormai non sentivo più dolore ma solo piacere ,lo sentivo entrare ed uscire con facilità dalla
mia cavità,mi girava la testa ,non so quante volte ho goduto ,non ricordo ,ma mi ricordo che lui dopo aver ben bene accontentato la sua lussuria e la sua asta lo sflilò
senza curarsi del mio piacere ed iniziò ad inondarmi le natiche e la schiena del suo liquido,sentivo gli schizzi colpire il retto ,lo sentivo colare sui fianchi e sulla pussy ,istintivamente
mi girai e continuai a dargli piacere sbocchinando il suo cazzo come potevo perchè continuava ad eiaculare e fui costretta ad ingoiare tutto per non soffocare, succhiavo quel cazzo
ridimensionato non più copletamente duro ma più morbido finalmente.
lo potevo prendere tutto in bocca finalmente ,mi dava l’idea di una enorme carammella gommosa ,e mentre continuavo a baciarlo me lo tolse e si stese vicino a me .
Mi abbracciò e mi strinse al suo corpo ed io mi sentivo felice mi sentivo una cerbiatta , mi ranicchiai tra le sue braccia lui si mise dietro di me riscaldandomi la schiena ed accarezzandomi
i finchi ci assopimmo per qualche ora .
Ormai ero diventata una donna , ero passata dalla fantasia di adolescente alla realtà piacevole di adulta.
La storia con Piero proseguì anche durante l’anno scolastico,io ero pazza di lui e quando nono lo potevo vedere soffrivo immensamentei e soffrivo ancor di più
quando svolgeva il suo lavoro insegnando alle alunne ,perchè sapevo quanto erano troiette e quante mi avevano confidato di essersi masturbate pensando a lui.
Il solo pensiero di immaginare il suo sesso penetrare e dimenarsi tra le loro gambe mi faceva irritare e mi provocava uno stizzamento fino a portargli il muso,
senza confidargli il perchè.
Era bellissimo come mi corteggiava per addolcire i miei silenzi e come mi faceva tornare il sorriso sulle labbra facendomi sentire in colpa,ma ciò gli permetteva
di coinvolgermi nei suoi giochi sessuali a cui non sapevo rinunciare.
A scuola dovevamo mantenere una certa indifferenza ma i pomeriggi con la complicità della mia amica del cuore ,li passavo tra le sue braccia e nel
suo letto per farmi sbattere fino a che non dicevo basta.
MI sentivo importante ,mi sentivo adulta ,mi sentivo riempita di tutto e non davo più importanza al resto,meno male che ero una piccola genietta perchè a volte
tralasciavo di studiare per correre nel suo appartamento per riempirmi del suo grosso membro.
Ma come tutti i romanzi doveva avere una fine e purtroppo non so se nella maniera peggiore.
Confidai a mia sorella più grande, del mio rapporto con Piero, e commisi un errore madornale, le raccontai tutto di come mi aveva presa ,delle dimensioni del
suo sesso e della copulosa schizzata che mi fece sulla schiena .
Ignara di ciò che sarebbe accaduto in futuro ,continuai a raccontarle dei miei incontri minuziosamente senza tralasciare alcun dettaglio ,anche di quando
spaventata dal sangue che perdevo dalla pussy dovuto alla continua penetrazione totale del membro per ore, ho dovuto mettere un pezzo di ghiaccio dentro.
Un pomeriggio uscii di casa ,sempre con la complicità della mia amica ,presi il motorino e senza rispettare semafori,stop e marciapiedi volai verso quello che non
avrei mai immaginato di vedere.
Il portone era aperto presi l’ascensore e arrivai al piano della casa di Piero ,mi avvicinai e quando ero davanti alla sua porta sentii dei gemiti e delle urla femminili,
stizzata iniziai a prendere a pugni la porta ,la presi a calci quasi per sfondarla ,i gemiti si fermarono e quando la porta si aprì vidi una scena terribile,mia sorella
completamente nuda che si copriva con un lenzuolo nel letto insieme ad un uomo e Piero davanti a me seminudo che non sapeva cosa dire.
Iniziai ad urlare verso Valeria ,la coprii di insulti ,la vedevo stranamente non come sorella ma come la persona che aveva distrutto il mio idilliaco sogno.
Volevo correre ,volevo fuggire ,ma Piero cercò di farmi ragionare e di riportarmi alla realtà.
Li avevo tutti intorno a me e tutti mi rassicuravano che il loro era solo ed esclusivamente sfogo sessuale ,e che i sentimenti di ognuno appartenevano a loro
individualmente.
Non ero abituata a parlare di sesso senza amore ,forse perchè infondo ero ancora una bambina in un corpo da donna,forse perchè le varie fiabe immacolate che
avevo visto da piccolina mi avevano insegnato che un bacio era il suggellamento di un amore perpetuo,ma evidentemente ancora non conoscevo quello che il sesso
poteva diventare liberato dalla poesia e dal romanticismo dettato dal cuore.
Non ne ero convinta, ma curiosa si e soprattutto curiosa di vedere cosa si poteva fare in tre nel letto .
Bhe stizzata ,ma assecondata da tutti e tre decisi di unirmi a loro come ospite .
Piero iniziò ad accarezzarmi i capelli sussurando parole che avrebbero dovuto sciogliere la mia tensione , prese delicatamente la mia nuca con la mano e avvicinò
la mia testa alla sua bocca,mi tirai indietro,ancora indigniata e mentre lui cercava di penetrare la mia piccola bocca con la sua lingua ,mia sorella imboccava l’asta
dell’uomo che aveva dentro al letto.
Era una scena molto libidinosa, lei era in ginocchio sul letto completamente schiava di quell’uomo che afferrandola per i capelli le infilava quel membro tutto fino in gola
sbattendo il pube peloso sul suo viso e ii testicoli sul mento,lui la sbatteva nella bocca come fosse una vagina aperta ,lo sfilava dalla sua bocca e lo passava su tutto il
viso bagnandola della sua stessa saliva che sgocciolava dal pene.
Lei lo afferrò sputò su quel sesso eretto e ricimincò a sbocchinarlo come poteva.
Intanto Piero passò dalla bocca alle orecchie e infilò la sua lingua facendola roteare fino in fondo, sentire quel piccolo pene bagnato nella mia cavità uditiva mi faceva
essere moltoaccondiscendente .
Piero prese la mia mano e la mise sul suo sesso ,io ero restia ma molto eccitata soprattutto nel vedere mia sorella che continuava a insalivare e sbocchinare quel cazzo
eretto allo spasimo .
Iniziai a menare il sesso di Piero mentre lui mi tormentava i capezzoli con i denti e mentre mia sorella si affannava a ricever quel quel pezzo di carne fino in gola io iniziai
a provare piacere e una voglia matta di essere posseduta .
Valeria lasciò il suo uomo scese dal letto e venne verso di noi, guardava la mia mano che massaggiava l’asta di Piero ,si inginocchiò e iniziò a leccare la cappella che
usciva dalla mia mano.
Era brava, leccava la mia mano e poi imboccava la parte scoperta succhiandola.
Ogni volta che la cappella usciva allo scoperto si ingrossava sempre di più,era una sensazione meravigliosa ,mi venne una voglia di succhiare ,guardai allora l’uomo
di mia sorella per fargli capire che ero infoiata come una gatta in calore ,lui si avvicinò e protese il suo grosso cazzo verso le mie piccole labbra che iniziarono ad avvolgerlo
avidamente facendogli sentire il calore del mio fiato.
Era una scena fantastica io agitavo il cazzo di Paolo mentre Valeria lo sbocchinava e intanto mi facevo penetrare in bocca da quella verga dura e vischiosa .
Il suo cazzo mi sbatteva in gola facendomi rigurgitare saliva che poi veniva succhiata dalla mia bocca ed ingoiata di nuovo ,ormai ero calda ,bagnata al massimo e volevo
stringere quel cazzo tra le gambe .
Mia sorella capì che era venuto il momento di andare sul letto e completamente prona iniziò ad aprisi le chiappe, dilatando e offrendo i suoi buchi bagnati ai due maschi eccitati ,
li incitava con parole volgari ma eccitanti a prenderla da dietro
Non aspettò molto perchè Paolo liberatosi dalla mia stretta corse dietro di lei impalandola fino ai testicoli .
Forse toccava anche a me?