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Era gia’ un ora che Eva e Manuel scorrazzavano per le vie della citta’, la loro meta: nessun posto!
In quella calda serata estiva la noia stava per invadere i pensieri dei due giovani.
Anche a quell’ora tarda l’afa era ancora deleteria, fatto sta’ che Eva sventolava nervosamente la mano d’avanti al suo viso.
“Non ne posso piu’ ” disse voltando lo sguardo insofferente verso il fidanzato: “Vorrei potermi togliere anche quel poco che ho addosso!”
Il volto di Manuel muto’ da sguardo ebete di chi fa finta di ascoltare a largo sorriso con occhio malizioso, Eva ricambio’ istintivamente aggiungendo una smorfia di incompresione.
“Bhe perche’ no?” esclamo’ lui: “Non vedo proprio niente che possa impedirtelo, tanto meno io!”
Eva fece una finta espressione di sdegno e contemporaneamente sfilo’ la maglietta lasciando scoperto un reggiseno di pizzo nero. Alzando il culo e inarcando la schiena si tolse la gonna rimanendo con l’intimo per qualche secondo, giusto il tempo per attirare lo sguardo sorpreso e arrapato di un camionista.
Eva tiro’ su il finestrino e inizio’ a leccare avidamente le sue dita tirando il piu’ possibile fuori la lingua, e cosi la troia inizio’ uno spettacolino privato per il fortunato guidatore.
Con gesti felini tolse il reggiseno ed il perizoma, si mise carponi sul sedile e comincio’ a toccare la sua quinta abbondante, strizzando i turgidi capezzoli scuri.
Manuel accellero’ improvvisamente facendo scivolare la ragazza e lasciandosi alle spalle il camion.
Eva si mise nuovamente seduta e, allargando le cosce inizio’ ad affondare le dita nella figa dischiusa e bagnata.
Manuel guidava con una sola mano, con l’altra stava segando lentamente il suo cazzo ormai in piena erezione.
Svolto a destra ed entro’ nell’area di sosta. Conoscevano gia’ quel posto, tramite internet avevano saputo che in quel posto vi erano singoli e coppie scambiste.
Passarono accanto ad alcune macchine ferme e la ragazza comincio’ a dare sfogo a tutto il suo esibizionismo. Si dimenava, si succhiava le dita, inumidiva le sue labbra con la lingua.
Manuel di fermo’ al centro dell’area e subito un gruppo di uomini si sistemarono intorno alla vettura.
Eva si mise carponi offrendo la visione in primo piano del suo culo a chi si trovava dal suo lato.
Prese in mano il cazzo duro e voglioso del suo uomo, lo accarezzo’, lo scappello’ per bene gli fece colare un filo di saliva sulla punta della cappella e prese a segarlo.
Alzo’ gli occhi e ruotando la testa vide tutti quegli uomini compiaciuti del suo show. C’era chi la incitava, che bussava sui finestrini e che semplicemente guardava toccandosi l’uccello.
Eva si sentiva estasiata, la sua figa grondava, la sua testa quasi girava per l’eccitazione.
Sposto’ di nuovo l’attenzione sul menbro eretto che aveva fra le mani, era diventato duro come il marmo.
Fece colare altra saliva e scese glu’ a leccare le palle, con la lingua percorse tutta l’asta del cazzo e quando arrivo’ in cima, sulla punta della cappella, apri’ la bocca e se lo fece arrivare in gola.
Intorno ai due ragazzi si levarono delle grida di gradimento.
Lei succhiava, pompava e leccava a ritmo incessante, con le mani tastava le palle. le stringeva, ma senza far male.
Manuel stava impazzendo sotto i colpi di quella lingua calda, ma cio’ che lo stava facendo morire era il vedere la propria donna comportarsi come una vacca sotto gli occhi di quegli sconosciuti, questo lo stava facendo schizzare come un porco.
Lei lo senti’ ansimare piu’ forte, la mano dell’uomo le afferro’ il culo e poi le arrivo’ una sonora sculacciata. Lo sentiva, stava per sborrare, apri’ la bocca e tiro’ fuori la lingua e una calda colata di crema bianca le colpi’ il palato, altri spruzzi caldi le arrivarono in gola.
Eva alzo’ il viso e, con le labbra piene di sborra che colava da ogni parte, sorrise e saluto’ i suoi spettatori.
Manuel, con ancora i pantoloni calati, avvio il motore e parti’, soddisfatto e orgoglioso di avere una donna cosi puttana.

Autore Pubblicato il: 28 Maggio 2008Categorie: Senza categoria0 Commenti

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