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UNA NOTTE MOLTO MOVIMENTATA

quella sera ero molto stanco e non tardai a prendere sonno. ero stato tutto il pomeriggio a fantasticare sulla quella morettina che era entrata in negozio. apparentemente così casta, ma dallo sguardo malizioso e pieno di eros. indossava un jeans attillato che valorizzava il suo meraviglioso fondoschiena bello sodo e secondo me anche bello aperto. una camicetta bianca sbottonata fino a far intravedere il pizzo del reggiseno. una con un intimo così sotto le lenzuola fa scintille, pensavo. le sue labbra non erano nè troppo grosse nè sottili, un pò carnose e dalla forma piuttosto regolare, labbra perfette per fare un meraviglioso pompino. basta dovevo allontanarmi da quella meraviglosa visione che accendeva in me i desideri più nascosti. andai così a prendere un caffè ma al mio ritorno lei non c’era più. era andata via. pensai:-meglio, altrimenti sarei impazzito dal desiderio di volermela scopare!-

la sognai. o meglio sognai di possederla, di fare le cose più eccitanti, senza che lei ponesse il minimo freno ai miei desideri e alle mie voglie, anzi era eccitata da quel mio modo di fare. era fantastica. ci sapeva davvero fare. non mi ero sbagliato!

quando mi svegliai, ero sudato, il pene in erezione  e una voglia immensa di scoparmela. avevo però solo i ricordi in negozio e quel sogno che mi aveva caricato come un toro nell’arena alla visione del telo rosso.

era notte fonda. mandai giù i pantaloni del pigiama e tirai il cazzo teso ed eccitatissimo. scappellato. pronto per ficcarlo nella figa aperta e bagnata della morettina. ne ero certo, lo voleva. voleva la figa sfondata da quel grosso cazzo. iniziai a menarmi molto lentamente perchè carico com’ero avrei sborrato nel giro di poco se forzavo la mano. sentivo il calore della sua figa, il desiderio di prenderlo sempre più dentro. godeva. gemeva come una troietta e mi chiedeva di non fermarmi. le sfilai il cazzo coperto dei suoi umori e glielo ficcai in bocca. non aspettava altro! iniziò ad assaporarlo dolcemente, fino a fermarsi sulla cappella e con lavoro certosino mi fece impazzire. lo leccava pian piano, poi lo succhiava, poi tornava a leccarlo roteando la lingua tutt’attorno.

che troiaaaaaaaaaaa! la presi per i capelli e inizia a scoparle la bocca, fino a farglielo scendere in gola. sempre piu rapidamante, ancora di più, di più di piùù…

ahhhhhhhhhhh! le sborrai tutta la faccia. raccolse anche quel poco che era rimasto sulla punta.

aprii gli occhi e mi ritrovai lo sperma dappertutto. avevo sborrato da paura. e in grande quantità.

che troia quella morettina.

desiderioooestremooo@libero.it

 

Autore Pubblicato il: 24 Gennaio 2011Categorie: Racconti Erotici0 Commenti

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