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Mia è una professoressa di liceo, molto bella, ma che dà pochissima confidenza a chiunque. E’ solo molto timida, ma agli occhi di tutti sembra distaccata e algida. Nella sua classe di III liceo classico c’è il figlio di un noto parlamentare e proprio oggi, sul suo computer portatile, le è arrivata una mail del padre del ragazzo, che le fa chiaramente capire che dovrebbe far promuovere il figlio agli esami di maturità. E non sono ammesse risposte contrarie. Lei, dall’aula dei professori, risponde che sicuramente farà tutto il possibile e che non ha certo intenzione di andare contro le volontà di un uomo importante e in vista come l’onorevole. Poi chiude il computer e va in bagno. Al suo ritorno il computer non c’è più, è sparito. Mia non si preoccupa più di tanto, il computer era ormai vecchio e dentro non ci sono files importanti per il suo lavoro. Il giorno dopo, all’uscita da scuola dopo la fine delle lezioni, viene avvicinata da Daniele, un suo alunno pluri ripetente negli anni precedenti, che ormai avrà almeno 20 anni e che anche quest’anno difficilmente riuscirà a passare la maturità. Bisogna dire che Daniele è un bel ragazzo, alto e con un bel fisico sportivo, ma Mia non ha mai veramente considerato questo aspetto. Inoltre Daniele è veramente un somaro e ormai Mia ci ha preso gusto a mettergli delle insufficienze, a interrogarlo spesso per sentirgli fare scena muta, per umiliarlo davanti a tutta la classe. Così impara a non studiare mai. Daniele fuori dalla scuola avvicina Mia e le dice che il computer lo ha preso lui e che ha trovato nelle mail le lettere tra lei e il parlamentare. Ora dovrà fare quello che vuole lui, altrimenti la denuncerà. Inoltre le intima di montare in macchina e di andare dove gli dirà. Mia è terrorizzata, capisce benissimo che se la faccenda dovesse venire fuori, lei non solo verrà licenziata, ma probabilmente la sua storia andrà anche su tutti i giornali. Daniele la porta in una casa diroccata di campagna e la fa entrare. La comincia a insultare, le dice che lei è una bella fica, ma che sicuramente ha le ragnatele, visto che chissà da quanto tempo non scopa. Mia non sa più cosa fare, teme per la sua incolumità, ma al tempo stesso è costretta a sottostare al ricatto di Daniele. Lui con una mano inizia a palparle le tette sotto la giacca del tailleur e con l’altra le inizia a sollevare la gonna. Mia non riesce a rimanere impassibile e cerca con tutte le sue forze di fermare Daniele. Lui, allora, tira fuori dalla tasca un rotolo di nastro adesivo e, visto che è molto più forte di lei, le lega i polsi dietro la schiena. Daniele ora sbatte contro un muro Mia, le apre la giacca e la camicetta, le slaccia la gonna e gliela sfila. Sembra avere 10 mani e poi lei è legata e non può più difendersi. Gli dice di smettere, di non farlo, ma Daniele ride e continua imperterrito. Con forza le viene strappato il reggipetto e le sue splendide tette saltano fuori dalla stoffa degli indumenti slacciati. Daniele si piega un po’ e inizia a succhiarle un capezzolo, lo mordicchia, lo lecca, il tutto con molta foga in un modo decisamente poco gentile. Incredibilmente il capezzolo di Mia comincia ad inturgidirsi, cogliendo lei stessa di sorpresa. In realtà a Mia tutto questo sta cominciando a piacere. Con l’altra mano Daniele le tira e le pizzica l’altro capezzolo e anche in questo caso il trattamento, benché rude, sembra piacere al corpo di Mia. Al suo corpo si, ma non alla sua mente. E’ sconvolta dal fatto che le attenzioni violente di quel ragazzo la stiano eccitando, lei sempre così integerrima e poco propensa a lasciarsi andare a letto con i suoi precedenti fidanzati. Dopo qualche minuto di quel trattamento alle tette, Mia si ritrova a fare fatica a non sospirare, ha i capezzoli dritti e duri per l’eccitazione e la sua fica si sta ormai bagnando vistosamente. Daniele con una mano lascia una tetta e le tocca la fica. La trova calda e bagnata e allora comincia a insultare Mia, a dirle che è una troia a godere così in quel modo. Le prende le mutande, le stringe nella mano e le tira in alto, facendole infilare profondamente tra le labbra della fica e facendole strusciare sul clitoride. Mia sospira e geme, dice no con la bocca, ma il suo sesso pensa si. E sbrodola vistosamente. Gli umori impregnano le mutande e le lubrificano e così il loro attrito contro il clitoride diventa sempre di più uno stimolo violento ma estremamente eccitante. Mia geme sempre più forte, mentre Daniele la schernisce e la deride. Improvvisamente Daniele la gira, la fa piegare fino quasi a toccare con il busto le gambe e le fa aprire le gambe. Ora Mia offre il suo culo e la sua fica interamente disponibili a Daniele. La posizione è molto umiliante, ma lei ormai è eccitatissima e in fin dei conti anche questa nuova trovata di Daniele le fa montare dentro una voglia di perversione. Daniele le sposta le mutande e inizia a metterle nella fica un dito dopo l’altro, fino a far entrare quasi tutta la mano all’altezza delle nocche. Mia si sente aperta e violata come mai prima nella vita e le spinte violente di Daniele la portano rapidamente a raggiungere un fortissimo orgasmo. Viene urlando tutto il suo piacere, ormai vinta psicologicamente e senza più la forza di cercare di mentire rispetto alle sensazioni che il suo corpo le trasmette. Daniele allora la mette in ginocchio, si tira fuori l’uccello e glielo spinge in bocca. Le tiene ferma la testa e con i movimenti del bacino praticamente le scopa la bocca. Poi la minaccia di ingoiare tutto quando tra breve anche lui godrà. Se lei farà cadere anche solo una goccia di sperma, Daniele la minaccia di punirla molto più severamente. In breve anche Daniele raggiunge l’orgasmo. Mia cerca di inghiottire il più rapidamente possibile, ma non ci riesce e una parte dello sperma di Daniele le cola fuori dalla bocca…

Come lo facciamo continuare? Se qualcuna volesse arricchirlo e aggiungere altro, mi contatti e se ne può parlare.
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Autore Pubblicato il: 20 Aprile 2010Categorie: Racconti di Dominazione0 Commenti

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