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Da fare: descrizione costumi pirati. Ma chi se ne frega! Immaginatevi tre vecchietti e vestiteli da pirati sfigati.

‘Visto che oggi è carnevale ‘ via col trucco! Cominciamo a truccare Elena. Prendetela!’ Elena finse di scappare, ma in pochi secondi fu acciuffata dagli assatanatissimi pirati e, con tutti i buchi pieni di diti, si ritrovò ridotta all’impotenza. ‘Ti piace tanto fare la cagna? Forse dopo cambierai opinione. Cominciamo con la toilettatura da barboncina! Tenetela a cosce larghe, miei bravi, è il vostro capitano che ve lo ordina e tenetela forte perché salterà come un grillo!’
Da una borsa colma di attrezzi cominciai a tirare fuori, fingendo indecisione, una piallatrice, un paio di forbici da pota, cacciaviti, tenaglie ‘ Elena cominciò a preoccuparsi all’apparizione dei forbicioni per potare le siepi, a tremare quando tirai fuori un seghetto da pota (quello con i dentini lunghi e cattivi). Alla fine presi una pinzetta a becco lungo e mi avvicinai alla torturanda. Elena tirò un sospirone di sollievo alla vista dell’apparentemente innocuo attrezzo, io mio posi fra le sue cosce spalancate e avvolsi tre peli del suo ciuffetto inguinale al becco della pinza. Poi strappai. L’urlo fu abbastanza lacerante, ma non era niente rispetto a quelli seguenti. Ciuffetto per ciuffetto i peli cadevano in terra e quella depilazione, violenta e dolorosissima, andò avanti per almeno un paio d’ore.
Quando ero stanco mi facevo dare il cambio da uno dei miei pirati, fra uno strappo e l’altro ci divertivamo ad incularla (anche se dopo il passaggio di Gerpongo c’era poco da godere per noi e da sentire per lei ‘) e, già che c’eravamo, a strappare qualche corto pelino sopravvissuto alla lametta dell’estetista e annidato vicinissimo al buco del culo.
Quelli sì che la facevano urlare e saltare come un grillo.
‘ E ora, il guinzaglio! Cara Elena, purtroppo non ho un collarino, vorrà dire che ‘ Tenetela ancora a cosce larghe!’ Presi la mia spara punti dondolandogliela davanti al nasino per farle vedere quello che l’aspettava e, quando vidi brillare lacrime di vero terrore nei suoi occhi, STUMP gli imbullettai le grandi labbra con un punto, quella di destra. Ora dalla fica completamente depilata le pendeva un anello, veramente sexy come piercing artigianale. ‘Facciamo un altro giochino: il guinzaglio domani’.
Non le dissi che avevo sostituito i punti in rame con altri in oro: volevo che questi punti se li tenesse fissi in modo che, tutte le volte che le davano noia o le facevano male, si ricordasse di me.
‘Il giochino delle sedie lo conoscete tutti, vero? Oggi lo facciamo con le nostre due puttanelle ma con una piccola variante – Così dicendo presi una sedia normale e quella sulla quale avevo fissato il grosso plug anale ben invasellinato e andai a porre le sedie in fondo alla sala ‘ al VIA noi cercheremo di ostacolare le cagnette agguantandole per le tette, vincerà quella che si siede per prima, alla perdente, 10 frustate sul culo. D’accordo ciurma?’ E che, si poteva essere contrari?
VIA! Le due partirono di corsa come se avessero il fuoco al culo dribblando e scartando la ciurma e solo il pirata/ragioniere riuscì a prendere una tetta, ma venne trascinato per almeno 10 metri. E poi, l’incredibile, quello che proprio non avrei mai potuto immaginare: le due maiale cominciarono a picchiarsi: tirate di capelli e schiaffi, graffi e morsi sulle tette fino a quando Bella non gettò a terra Elena. A quel punto le affibbiò un bel calcione nel culo e si gettò a sedere velocemente ‘.. SULLA SEDIA CON IL PLUG! Ma le sorprese non erano finite: nella foga della vittoria Bella sbagliò buco e il plug le infilò nella fica sverginandola e strappandole un sacco di piercing insieme a dei pezzetti delle grandi labbra. Sadicamente mi venne da ridere: ora sì che si poteva dire ‘è slabbrata!’.
Ma Bella non rideva: dopo un primo altissimo urlo di dolore non aveva più neanche il fiato per respirare e stava lì, ferma, impalata (effettivamente impalata lo era ‘ ), quasi sul punto di svenire. La presi in collo delicatamente mentre Elena toglieva i pochi pearcing rimasti in modo da non peggiorare la situazione ed io, carezzandola e mormorandole dolci parole, la portai a letto.
‘E’ ovvio che per stasera basta così. Ora, per ricordo della serata, Elena vi venderà i suoi pelini e ve lo spompinerà mentre pagate. Occhio perché se la insultate valutando poco la sua prestazione, potrebbe mordervi! Dopotutto, è o non è una cagna? Siate generosi, se volete tornare!’

Autore Pubblicato il: 15 Luglio 2011Categorie: Racconti di Dominazione0 Commenti

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