IL VASO DI PANDORA
Il capo t'appoggio alla tacca clavicolare. È dura, come tutto in te. Ti ho ben provato! Ho coartato un po' la tua volontà sforzandola, ma neanche molto, ad essere quello che sei…, e che non credevi di essere. Facile il seguito, naturale conseguenza della nostra vicinanza. Ti ho toccato,…sì ho dovuto muovermi io! Me l'hai concesso, forse con una nota di disprezzo o era solo timore di riscontrare quello che, in fondo, ha dimostrato di essere la tua vera natura. Quale? Eguale alla mia! Gli stessi sentimenti ci agitano; entrambi sappiamo dove andiamo, quel che ci concediamo. Con calma, estrema [...]