REGOLA 1. NON ASPETTARTI NULLA, DEVI SOLO LASCIARTI ANDARE
Ne parlavamo da parecchio tempo io e Luca.
L’idea di farlo con una terza persona è sempre stata una fantasia molto ricorrente nelle nostre chiaccherate prima di addormentarci. Avevamo addirittura stilato un elenco di amici e amiche papabili per tale ruolo. L’idea di farlo col suo migliore amico mi attizzava parecchio, invece a lui piaceva molto la mia compagna di università. Ci prendevamo spesso in giro per questo.
Ma eravamo consapevoli e consenzienti dei nostri desideri.
L’unico problema era… come possiamo proporre ai nostri amici una cosa simile?
Come la prenderebbero una proposta di questo genere? Magari poi roviniamo l’amicizia perchè ci credono dei pervertiti, o chissà cosa.
Tutte queste domande ci ronzavano per la testa e non sapevamo minimamente come poter realizzare questa nostra fantasia. La paura di un giudizio negativo ci bloccava.
In realtà provai a fare una battuta alla mia compagna di università, Francesca… quella sera ero al pub con lei e il suo fidanzato e si stava parlando di porno. Tra le categorie venne fuori anche la parola “threesome”, ma lei declinò la cosa con un semplice: “non mi piace condividere il mio uomo, sono estremamente gelosa, anche solo a pensarci mi vien rabbia”.
Ok, forse non glielo proporrò stasera… magari più avanti cambia idea, pensai tra me e me.
Non sapevamo come proporlo ai nostri amici… l’altra cosa che non sapevamo è che… ogni cosa viene da sè, basta saper cogliere il momento giusto.
Per il weekend avevamo organizzato una festa a casa di amici, con tanto di piscinetta gonfiabile sul retro del giardino. Avremmo cucinato tutti assieme, bagno, buona musica, buon vino e molto.. fumo. Eravamo sempre i soliti 5: io e Luca, Giulia e Antonio (una coppia di nostri amici) e Francesco, detto Franz, il miglior amico di Antonio. Giulia e Antonio li conosco dai tempi del liceo. Allora non stavano assieme. Si sono messi assieme dopo che lei ha iniziato l’università, a 20 anni; e proprio quel weekend avrebbero festeggiato i loro 5 anni assieme! Sono sempre stati molto… libertini, un po’ hippy (soprattutto lei). Giulia adora i vestiti ampi e le gonne enormi, ma adora essere semplicemente sexy anche solo con una maglietta. Anche Antonio e Franz li conoscevo da una vita! Luca invece ha 28 anni, è il più grande tra noi.
Quella sera, dopo cena, decidemmo di fare un bagno in piscina. Avevamo già pronte le nostre canne e le nostre birre da portare fuori.
Antonio accese le candele antizanzare, mentre noi portavamo fuori teli e tutto il resto.
L’aria era calda.. pieno Agosto. Un cielo meraviglioso stava fermo sopra di noi. Stelle enormi che potevo vedere anche senza occhiali. Il vicino nel pomeriggio aveva tagliato l’erba, così nell’aria c’era quell’odore buono e frizzante.
“Che caldo” disse Giulia
“Perchè non facciamo il bagno nudi?” incalzai.
Ci guardammo tutti per un attimo, e per un attimo pensai che mi mandassero tutti a quel paese.
E invece Antonio si calò subito il costume!
“io ci sto!” disse, ed entrò in acqua con la porra accesa.
Gli altri lo imitarono, e ci ritrovammo nudi, come mamma c’ha fatto, in acqua.
Ero curiosa, anche se senza occhiali, e cercavo di scorgere gli “arnesi” dei due amici.
Quello di Luca lo conoscevo bene! Ed eccolo che si avvicinava dietro di me per passarmi la canna.
Ed oltre a quella che stavo fumando, c’era un’altra canna che iniziava a farsi sentire.
Mentre gli altri giocavano a spruzzare acqua ovunque, mi misi a cavalcioni sopra di lui.. non fu difficile farlo entrare.. il difficile ora era trattenerci dall’andare oltre!
Accennai qualche movimento col bacino, ma poi Giulia mi rovesciò addosso la bottiglia piena d’acqua, così dovetti staccarmi per contrattaccarla.
Scherzando iniziò a palparmi le tette.
La cosa mi piaceva.
Mi ritengo fortunata, ho una 5 bella abbondante, e anche gli altri due non erano affatto dispiaciuti dal gesto di Giulia. Tant’è che la imitarono.
Iniziamo ad eccitarmi ancora di più.
“Perchè non rientriamo? Si sta rinfrescando qui” disse Franz.
Una volta dentro andammo in sala.
Il divano-letto era già aperto. Nel frattempo mi infilai le mutande, e anche gli altri fecero lo stesso, tranne Franz, che rimase col telo.
Giulia iniziò a massaggiarmi la schiena. Adoro i suoi massaggi… mi mandano fuori di testa!
Gli altri si sedettero attorno a noi.
A un certo punto però le mani sulla mia schiena si fecero 4, e non più due. Poi Franz iniziò ad accarezzarmi i fianchi, e Luca iniziò a baciarmi. Luca andò poi a mettere su un po’ di musica.
Scelse i Massive Attack, per creare un po’ di atmosfera. Mi girai e vidi che Giulia stava baciando.. Franz! Ero meravigliata.. sentivo che… forse .. era ora.
Antonio li stava osservando e si accarezzava il pacco, aveva ancora i pantaloni; appoggiai la testa fra le sue gambe e mi baciò. Fu un bacio lungo, in un groviglio di ciocche di capelli lunghi. Sapeva di ganja, Nel frattempo Luca iniziò a stuzzicarmi i capezzoli. Me li stringeva, li leccava, li mordeva. Poi andò a cercare le grazie di Giulia. Si era tolta le mutandine, e io feci altrettanto.
Mi girai e la baciai con passione mentre Antonio mi accarezzava la schiena nuda. Mi misi in ginocchio e Giulia iniziò a leccarmi i capezzoli, a stringermi il seno. Passava la sua piccola lingua tra i miei seni, mi faceva gemere. Nel frattempo Luca aveva il viso sopra il sesso di Giulia. Non vedeva l’ora! Infilò due dita, e ogni tanto alternava stuzzicando il clitoride. La sua vagina aveva dei peli molto scuri e duri.
La oltrepassai e Franz mi baciò. Non mi piaceva molto come bacia, era un po’ rude.
Avevo la sua lingua infilata in bocca e cercavo di uscirne in qualche modo, quando lei si avvicinò al suo enorme cazzo e iniziò a leccarlo.
Io e Luca ci fermammo a gustare la scena.
Evidentemente non piaceva ad Antonio, infatti la prese per un braccio e l’attirò a sè.
Lei si scusò e da quel momento fu tutta per lui.
Antonio si mise in piedi sul bordo del divano e lei prese in bocca tutto il suo cazzo, fino in fondo.
Ora avevo due uomini tutti per me. Ero eccitatissima, stesa sul divano, li avevo in ginocchio, uno a destra e uno a sinistra, e facevano spenzolare i loro cazzoni sopra la mia faccia. Li presi in mano entrambi e iniziai a smanettarli con movimenti lenti. Presi in bocca quello di Luca.. Col suo non avevo problemi, poichè è nella “media nazionale”. Mentre leccavo uno, continuavo a lavorarmi l’altro, alternando movimenti lenti con quelli più veloci. Quello di Franz era davvero enorme: facevo fatica a fare il giro con le dita! Era grossissimo e abbastanza lungo.
Iniziai a leccare il glande e giocai con la lingua.. leccai tutta l’asta e alla fine presi il coraggio e cercai di infilarlo il più possibile in bocca. Lo sentivo pulsare, sentivo le sue vene ingrossarsi tra le mie labbra. Luca si mise il preservativo e mi prese da dietro, mentre mi dedicavo al megauccello di Franz. Ogni tanto a turno mi baciavano.
Luca sempre molto delicato e Franz col suo fare un po’ grezzo. Ma in fondo mi piaceva.
Franz iniziò poi a leccarmi le tette, e mi infilava due dita in bocca. Luca non l’aveva mai fatto, lo considerava troppo invadente. Ma a me invece piaceva, mi faceva sentire porca. Mi accarezzava come nessuno aveva fatto mai, mi stringeva il collo con le mani, non troppo forte. Inarcai la schiena. Iniziavo quasi ad impazzire dal piacere. Luca continuava a muoversi dentro di me e cercava di andare più in fondo possibile.
Antonio e Giulia andarono in cucina a continuare quel che stavano facendo, così ora avevamo tutto il divano per noi. Mi misi a cavalcioni su Luca, mi strusciai sul suo membro. lui lo prese e lo infilò delicatamente dentro. Stare sopra è la mia posizione preferita, poichè sono io ad avere il controllo.
Posso decidere se farlo venire in fretta, o se torturarlo ancora per un pochino.. almeno con Luca è così. Mentre mi muovo sopra di lui, continuo ad accarezzare il grosso membro di Franz, fino a quando non si mette a sedere sul bordo del divano e mi costringe a prenderlo in bocca. Voleva che lo prendessi fino in fondo, ma per me era praticamente impossibile.
Luca teneva le mani sui miei fianchi, cercando di guidare i miei movimenti… vedendomi spompinare Franz si eccitò ancora di più e all’improvviso venne. Lo sentì gemere e scuotersi sotto di me. Esausto.
Lo baciai e lui si alzò, contento, per andare in bagno. Ora eravamo io e Franz, soli. Lo guardai e lui capì al volo. Afferrò un preservativo, mentre cercavo di fargli una spagnola con le mie morbide tette.
La cosa gli piaceva perchè aspettò un po’ prima di infilarsi il preservativo. Mi fece stendere, mi leccò il collo e quasi venivo dal piacere!
Avevo un po’ di timore, confesso, perchè non avevo mai preso un uccello così grosso prima d’ora..
lui capì e mi sussurrò piano nell’orecchio “devi solo lasciarti andare” e poi mi baciò di nuovo. Scese con la lungua sul mio seno, e poi scese ancora più giù. La sua lingua era calda e morbida.
In quel momento rientrò Luca e mi guardò stupito. si sedette a cambiare musica e ogni tanto si girava per guardarci.
La punta dell’enorme cazzone di Franz era davanti alla mia fighetta tutta bagnata. Entrò piano… con dei movimenti lenti. Mi aveva tranquillizzato, ma poi ad un tratto mi prese le spalle e diede un colpo forte ed entrò tutto. Urlai.
Strinsi i denti.. faceva davvero male.
Franz si muoveva sopra di me. Sentivo il suo cazzone dentro di me e io venni quasi subito. Si muoveva frenetico, ma si muoveva bene, tanto che mi bagnai di nuovo. mi eccitava tantissimo. Guardavo Luca.. non riuscivo a capire se era eccitato o se invece era dispiaciuto.. ero senza occhiali e non arrivavo a vedere la sua espressione.
Franz se ne accorse, mi girò la faccia verso di lui e mi ficcò due dita in bocca. Le succhiavo e le mordevo. Mi baciò con forza e poi di nuovo mi baciò il collo. Con la barba mi faceva il solletico, cosicchè ogni tanto ridacchiavo. Ma ben presto il dolore divenne piacere puro. lo sentivo dentro, grosso. Sentivo che quasi.. mi completava. Misi la gamba sinistra sul bordo del divano, lui la prese se la portò al petto, abbracciandola. così arrivò ancora più in profondità. Gemevo, quasi mi vergognavo. non sono solita farlo, ma con lui si era creata una tale intesa che godevamo nel sentire i movimenti l’un l’altro. E venimmo assieme. Fu come un esplosione.
Una scossa lungo la spina dorsale… ero rossa in viso per l’eccitazione. Ero veramente stanca ora.
Aspettai un attimo prima di alzarmi dal divano.
Stavo ancora prendendo fiato.
Luca, si avvicinò curioso…
“com’è stato?”
lo guarda e lo baciai a lungo, dolcemente.
“fantastico” risposi.
Andai a farmi una doccia. Ci voleva!
Quando tornai in sala si erano entrambi addormentati. Mi distesi in mezzo a loro. Li baciai entrambi e mi misi a dormire, mentre l’altra coppia stava facendo il… bis in cucina! REGOLA 2: ORA COMANDO IO
Non so cosa stessi sognando, ma di certo era piacevole.
Sognai sguardi fuggevoli, nella penombra, sognai di note indistinte, una musica lontana, e mani che accarezzavano. Ma di una cosa ero certa.
L’avevo sentito.
Ero lì, stesa a pancia in giù sul divano, tra il mio uomo e il mio…
come potevo chiamarlo?
Amante? Nah… non è credibile poiché non c’è stato un tradimento, in fondo.
Toy-boy? Oddio.. è una pessima definizione! Non sono così disumana, suvvia.
Trombamico? Scopamico? Fuckbuddy? Chissà…
allora diciamo, ero tra il mio uomo e il mio terzo…
si.. ci può stare, in fondo LUI è il terzo della coppia.
Tutti questi voli pindarici mentali mi stavano facendo venire il mal di testa, sta di fatto che io qualcosa avevo sentito e per quello mi ero svegliata.
Una scossa mi aveva percorso tutto il corpo, al suo tocco.
Non so che ore fossero di preciso, ma non credo di aver dormito più di tanto.
Franz con un dito aveva percorso lentamente tutto il mio fianco, a partire da sotto l’ascella, per finire sotto la natica. Aveva poi percorso tutto il disegno del mio tatuaggio sul fianco, dei fiori di ciliegio.
La cosa mi aveva provocato un brivido di eccitazione per tutta la schiena.
E svegliarsi eccitati è sempre una gran cosa.
Mi guardai attorno.. lui era rivolto verso di me, ma aveva gli occhi chiusi.
Forse fingeva di dormire? Ero sicura che fosse reale. Era troppo elettrizzante per essere un sogno.
Decisi di fare lo stesso con lui. Percorsi delicatamente tutto il suo fianco con due dita.
Sorrise. ‘Aha! Tana per Franz!’ Pensai.
Mi guardò fisso negli occhi, ma non riuscii a decifrare il messaggio del suo sguardo. Non capivo se era dolcezza, o voglia di farlo di nuovo.
Mi sedetti sul bordo del divano per andare in bagno… e lo fece di nuovo.
Passò due dita lungo la colonna vertebrale. Rabbrividii.
Mi alzai di scatto e, una volta sulla porta, mi girai a guardarlo. Gli feci una linguaccia.
Poiché c’era molto caldo mi feci un altra doccia, bella fresca.
Tornai in sala che avevo solo la magliettina che usavo come pigiama, una maglia bianca con collo a barca, molto scollata e molto larga. A Luca piace tanto perchè dice che i miei seni sono meravigliosi con quella maglia. Tenevo le mutande in mano, con due dita e le feci roteare mentre mi inginocchiavo in mezzo a loro.
Franz si stropicciava gli occhi, mentre Luca si svegliò in quel momento.
‘Ehi ciao’ disse con la voce impastata dal sonno. ‘vuoi fare il bis?’
Stavo giocando con le mutandine e le lanciai dietro di me, annuendo.
Mi avvicinai a Luca, a carponi e lo baciai appassionatamente.
Le nostre lingue si intrecciavano e gli succhiavo il labbro inferiore, mentre lui tentava di sfilarsi le mutande. Franz si avvicinò a noi e d’istinto lo baciai.
Mi sollevò la maglietta fino a scoprirmi un seno.
Ero in ginocchio di fronte a loro e misi le mie mani su entrambi i loro pacchi.
Franz aveva ancora i jeans ed ora erano gonfissimi, gli sfilai la cintura e premetti la mia mano contro il suo membro. Pulsava lì sotto le mutande… prendeva vita sempre di più. Mi dedicai a Luca per un po’. Iniziai a giocarci con le mani, lo presi ben saldo e iniziai a scappellarlo con un movimento frenetico, alternato a delle leccate lungo tutta l’asta, dal basso verso l’alto. Mi soffermavo a giocare sul suo glande gonfio, con dei colpetti decisi di lingua, poi lo prendevo in bocca il tanto per stuzzicarlo un pochino.
Gli davo anche dei piccoli morsi… sapevo che gli piaceva.
Franz nel frattempo mi accarezzava la schiena e ogni tanto si soffermava ad accarezzarmi la patatina, ormai già tutta bagnata. Infilava due dita, la esplorava per bene e io gemevo mentre spompinavo Luca.
‘stenditi’ mi disse poi Luca prendendo due preservativi. Ne appoggiò uno sul bracciolo del divano e si infilò l’altro. Mi masturbarono entrambi.
Le loro mani mi accarezzavano tutto il corpo. Mi stringevano i seni, mi strizzavano i capezzoli, torturavano il mio clitoride e si insinuavano ovunque.
Franz mi allargò le gambe fino a farmi male, gemetti un attimo per il dolore, ma lui non cedette. Anzi.. la cosa gli piaceva.
Infilò due dita e giocava freneticamente con la mia figa bagnata. Anche Luca infilò due dita a sua volta e si muovevano entrambi, ritmicamente.
Diventai rossa in volto, ansimavo.. cercavo di divincolarmi, ma non mollarono la presa, e per di più Franz mi prese i polsi e li portò dietro la mia testa. Ero immobilizzata, inerme, in balia dei miei due uomini. Sfilarono le dita dalla mia fighetta.. per poco non venivo!
Franz premeva il mio ginocchio contro il suo petto e continuava ad accarezzarmi la coscia. Luca mi diede uno schiaffetto sulla fighetta e mi fece trasalire.
Non me l’aspettavo. Strusciò poi il suo cazzo sul mio sesso e poi di nuovo, un altro schiaffetto. Mi eccitava da morire.
Essere ferma, immobile, sotto il loro peso.. mi faceva sentire.. viva.
Avevano il pieno controllo sui miei sensi, e la cosa mi mandava giù di testa.
Luca stava sbattendo il suo cazzo sulla mia fighetta bagnata, quando Franz mi baciò e poi mi porse il suo bel cazzo davanti alla bocca. Mi bagnai le labbra.
Nel momento stesso in cui lo presi in bocca, il cazzo di Luca entrò.
Si muovevano ritmicamente.. mi stavano scopando bocca e figa allo stesso tempo.
Franz premeva la sua mano libera sul mio collo, quasi per strozzarmi.
Iniziava a piacermi quando faceva così.
Luca però si stancò presto di quella posizione e mi mise a pecora.
Me lo sbatteva dentro con forza, mentre cercavo di ingoiare il più possibile il grosso uccello di Franz.
Luca ansimava e si muoveva frenetico dietro di me, stringendomi forte i fianchi, diede qualche colpo forte, andando così più in profondità. Roteavo il bacino, volevo sentirlo per bene dentro di me. Spinse ancora più forte e mugulavo dal piacere.
Venne presto, purtroppo e si mise a sedere per gustarsi la scena.
Franz prese il preservativo, e mentre se lo infilava cominciai a masturbarmi, seduta nell’altro angolo del divano. Mi sistemai il cuscino dietro la schiena, aprii le gambe e iniziai a giocare col mio clitoride. Lo picchiettavo, leggermente. Mi bagnai le dita, leccandomele e succhiandomele come facevo con le loro verghe, poi mi infilai due dita dentro. Era ancora calda e piena dei miei umori. Premevo contro le pareti della mia vagina e ansimavo. Franz stette a guardarmi per un po’, mentre scorreva la mano lungo l’asta del suo uccello. Si avvicinò a me e mi infilò tre dita dentro la figa.
Trattenni il respiro e lo guardai dritto negli occhi, mentre la sua mano esperta si muoveva dentro di me. Inarcai la schiena per il piacere e Franz mi baciò a lungo.
Mise poi le sue braccia attorno alle mie gambe e mi tirò a sé, con forza.
La sua concezione di sesso mi piaceva sempre di più.
Ero abituata con Luca, lo facevamo sempre molto dolcemente.. facevamo sempre all’amore. Poche volte facevamo del sesso sfrenato.
Con Franz era diverso, con lui era del vero sesso selvaggio, aggressivo, pieno.
Lo mise subito dentro senza tanti complimenti e iniziò a muoversi sopra di me, schiacciandomi il petto contro il suo. Mi facevano male le tette, tanto che quasi mi mancava il respiro, ma lui continuava a fottermi con forza.
Si alzò un poco e mi tirò di nuovo a sé, per poter giocare con la mia fighetta.
Non bastava il suo cazzone enorme, voleva infilarci anche il pollice.
Iniziò a trastullare il clitoride, velocemente.. e poi pian piano lo infilò dentro, premendo contro il pube. Mi fece urlare dal dolore. Le altre dita mi accarezzavano la morbida peluria , mentre il pollice roteava dentro di me, lentamente.
Luca si sporgeva da un lato per sbirciarmi. Sentivo che mi accarezzava le gambe di tanto in tanto. Franz si staccò e mi fece cenno di mettermi in ginocchio.
Mi misi di fronte a Luca e lo baciai. Franz era dietro di me e mi accarezzava le spalle.
Poi scese sul seno, abbracciandomi da dietro. Premeva il suo enorme cazzone contro le mie natiche, ma da lui non volevo assolutamente prenderlo nel culo.
Quel coso mi avrebbe fatto veramente male se solo avesse provato ad entrare.
Invece lo fece scivolare sotto la mia figa. Si strusciava sul mio sesso, premendo il mio corpo con forza contro il suo. Con un braccio mi immobilizzò sotto il seno, e con l’altro si fiondò a masturbarmi. Sfregava veloce le sue dita contro il mio clitoride ormai gonfio. Assecondavo i movimenti con rapidi colpi del bacino. Mi leccò il collo e dietro l’orecchio. Stavo per venire, non ce la facevo più, così mi dimenai un poco e mi piegai in avanti. Lui cercò subito di entrare, ma mi girai di scatto e lo bloccai con una mano sul petto, spingendolo contro la testata del divano.
Salii a cavalcioni su di lui, prendendo il suo viso tra le mani e baciandolo.
Luca continuava a fissarci e notai che aveva preso a masturbarsi nel frattempo.
Mi aggrappai al divano, mentre lui affondava il viso tra le mie tette.
La sua lingua serpeggiava ovunque, mentre con movimenti decisi del bacino guidavo il gioco. Ora avevo io il comando. Mi sentivo potente.
Ma durai poco, venni quasi subito.
Ero esausta. Sfinita. Appoggiai il capo sull’incavo della sua spalla e gli leccai il collo.
Lui non era ancora venuto, o forse era venuto prima, ma non me ne ero accorta.
In realtà sembrava fosse venuto già mille volte, per durare così tanto.. chissà qual era il suo segreto. Sta di fatto che lo lasciai così, in estasi, mentre si accarezzava l’asta.
Li lasciai entrambi sul divano, a trastullarsi tra le loro fantasie.
Io andai in bagno. Mi resi conto che ormai stava albeggiando.
Quando tornai in sala mi accesi una sigaretta e mi sedetti sul bordo del divano.
Luca si era già riaddormentato.
Guardai Franz mentre si masturbava, ad occhi chiusi.
Mi implorò di prenderlo in bocca. Feci cenno di no col capo e gli dissi:
‘ora comando io’.
Lo lasciai sfogare da solo il suo orgasmo sotto i miei occhi. Mi sentivo crudele, mi sentivo potente.
Si tolse il preservativo e lo mise dentro un fazzoletto di carta. Si distese sul divano e fu allora che mi avvicinai alla sua verga, ancora dura e gonfia per l’orgasmo. Iniziai a leccarglielo per ripulirlo per bene… scorrevo la lingua morbida su tutta l’asta e lo vidi reclinare la testa indietro. Lo presi con due mani e scorrevo su e giù quello scettro di giada, enorme e ancora così duro… avevo una voglia matta di infilarmelo di nuovo dentro, ma il sonno iniziava a farsi sentire, così appoggiai la mia testa sul suo addome, facendogli il solletico con i capelli.
Continuavo a giocherellare col suo cazzo, mentre lui mi accarezzava i capelli dolcemente.
Era la prima volta che si comportava in modo dolce.
Fu così che mi addormentai. REGOLA NUMERO 3 ‘ DEFINIZIONE DI RUOLI
Il risveglio mattutino non è mai facile.
Se poi ci metti almeno dieci minuti buoni, buoni, per ricostruire cos’è successo… ancora meglio! Il bisogno di caffè per schiarirsi le idee e svegliarsi un attimino, è il primo bisogno impellente.
Andai in cucina. Antonio e Giulia dormivano ancora abbracciati sul divanetto.
Franz si accese una sigaretta e mi fissava.
”giorno’ dissi con una voce talmente bassa da sembrare un trans ‘caffè?’
lui annuì. Dopo aver messo la moka sul fornello cercai dei biscotti per fare colazione.
I nostri sguardi si incrociarono di nuovo… non un sorriso, non un cenno, nessun imbarazzo… quasi come niente fosse successo. Ero stranita.
Il caffè era pronto. Ne portai uno anche a Luca, che stava ancora dormendo.
O forse no?
Era seduto sul divano, la testa china e le mani tra i capelli.
Aveva quello sguardo paranoico che tanto odio.
Cercai di essere più dolce possibile con lui, offrendogli il caffè e chiedendogli come mai si era svegliato così. Luca guardava fuori dalla finestra e mi confessò che aveva paura.
Credeva che l’avrei mollato, perchè aveva notato molta complicità tra me e Franz.
Temeva inoltre che l’avrei mollato solo perchè il suo pene era più piccolo e di certo quello di Franz mi avrebbe dato più soddisfazioni.
Era proprio un buongiorno…
Raccolsi tutta la pazienza di questo mondo per affrontare il discorso nella maniera più delicata possibile. Gli dissi che ero una ragazza fortunata, perchè sono pochi i morosi che permettono cose come questa, che lasciano che la propria ragazza goda tra le braccia di qualcun’altro. E che lo amavo tantissimo per quello che aveva fatto e per non essersi lasciato travolgere dalla gelosia. Gli dissi che lo amavo più di ogni altra cosa e che non lo avrei cambiato per nulla al mondo, figuriamoci per la verga di chissà quale altra persona. Sembrava più tranquillo. Ci scambiammo qualche altra opinione sull’accaduto, andando a fumare in giardino.
Gli era piaciuto molto il vedermi godere con Franz, senza voler intervenire in alcun modo. E gli confessai che anche a me era piaciuto sbirciarlo mentre ero occupata, proprio per quella scarica che ti da il tradimento lecito. Mi disse poi che voleva vedermi fare una spagnola a quel mega uccello, ma che avrei comunque dovuto dedicare più attenzioni a lui invece che a Franz, una sorta di definizione di ruoli.
Fondamentalmente ero d’accordo. Accettai.
Nel pomeriggio ci fu un altro incontro, nato un po’ dalle voglie residue della notte.
Eravamo tutti e cinque sul divano, a coccolarci.
Non era un incontro ricercato, non era un abitudine.. era solo voglia.
Voglia di trasgredire, voglia di sesso… voglia di sentirci vivi!
Giulia aveva iniziato a fare un bel pompino ad Antonio: lui era in piedi sul bordo del divano e lei, seduta a gambe divaricate, si offriva nel deliziarlo.
In mattinata, tra una risata e l’altra, abbiam visto tutti assieme il video porno di una tipa che riusciva a prenderlo in bocca fino in fondo.. una roba quasi disumana.
Bene, tale Hedel Qualcosa, era diventata la nuova eroina di Giulia.
Voleva essere come lei. Letale nei suoi pompini.
Inutile dire che Antonio aveva la precedenza sugli altri, come cavia.
Noi eravamo seduti sul divano e stavamo a guardarli.
Giulia mugolava di piacere di fronte a quel bel cazzo, lo leccava avida, lo succhiava…
io ero in mezzo a Luca e Franz e notai che iniziarono a masturbarsi di fronte a tale scena. Effettivamente era molto invitante.
Stesi una coperta sul pavimento, come Antonio mi aveva chiest, dopodichè mi dedicai un po’ al piacere di Luca.
Io di certo non volevo essere come la grande Hedel, detesto succhiare cazzi a velocità astronomiche… io preferisco lavorare con lentezza… e con piacere.
Iniziai a scoprire la cappella e a leccargliela tutt’attorno… era già bello duro.
Qualcuno mi accarezzava la schiena e il sedere. Era Franz.
Iniziai a stuzzicare il cazzo di Luca con dei movimenti lenti, ma energici, come piace a lui. Era come se glielo stessi massaggiando.
Giulia intanto succhiava sempre con più foga, fino a quando Antonio non la tirò per i capelli e la fece cadere sul pavimento, saltandole letteralmente addosso.
Stavano scopando selvaggiamente, e noi li stavamo guardando.
è piacevole guardare una coppia mentre scopa, non me lo sarei mai aspettata.
Temevo di vergognarmi, o di scoppiare a ridere, invece… era molto, molto piacevole.
Mentre leccavo l’arnese del mio moroso, iniziai a toccarmi, con una mano: la feci scivolare dentro le mutandine e iniziai a trastullarmi il clitoride.
Evidentemente Franz se ne accorse, perchè ne approfittò subito per infilare due dita dentro, scostando di lato la mutandina.
Le sue dita esploravano per bene la mia fichetta bagnata.
Mi lasciai palpare le tette, da entrambi.
Continuavo a masturbare Luca, mentre mi chiese di salirgli sopra.
La mia posizione preferita!
Ci sistemammo in modo da poter vedere anche l’altra coppia trombare.
Erano veramente selvaggi: lei graffiava il suo petto, mentre lo cavalcava letteralmente, e con una tale foga da sembrare veramente una cavallerizza. Lui si divertiva ogni tanto a sculacciarla. A lei piaceva molto, la sentivamo godere di piacere a ogni schiaffo che le dava. La cosa ci eccitava.
Ci eccitava talmente tanto che Franz non aspettò un attimo per infilarmelo in bocca.
Era bello duro: la cappella gonfia non aspettava altro che la mia lingua impertinente per placare il desiderio.
Luca mi scopava con forza, voleva farmelo sentire per bene.. voleva farmi gridare dal piacere. E mentre mi scopava, mi torturava anche il clitoride col pollice della mano destra. Mi fotteva alla grande, mentre Franz mi scopava la bocca.
La tenevo aperta il più possibile, eppure il suo cazzo ancora non riusciva ad entrare del tutto! Lo leccavo, lo stringevo tra le mie mani, ero al culmine del mio piacere.
Luca mi ordinò di farli una spagnola.
Franz non se lo fece ripetere e si inginocchiò quanto bastava per mettermelo in mezzo alle tette. Sobbalzavo per i colpi di Luca e questo mi aiutava nel movimento col mio seno. Parevano gradire entrambi.
Intanto Giulia e Antonio urlavano sempre di più dal piacere.
Lei era a pecorina e lui la stringeva a se, torturandole la sua pelosa fighetta da dietro.
Era velocissimo con quella mano. Giulia si dimenava in un orgasmo potente.
Si baciarono. Un lungo bacio, passionale. Un gioco di sguardi.
Qualche sbirciata verso di noi, e poi la verga di Antonio sparì di nuovo nella boccuccia della sua donna.
Nel frattempo io cambiai partner. Franz mi trascinò a sé, con forza.
Mi baciò, mi leccò il collo, i seni. E Luca si sistemava dietro di me, mi accarezzava dolcemente la schiena.
Erano come l’angelo e il diavolo. Due ruoli. Importanti nella decisione dei fatti.
Il diavolo mi portava a sé, con le sue forti mani, i suoi pensieri, la sua voluttuosità, l’infinita passione che arde dai suoi lombi. L’angelo invece, con la sua grazia, la sua sensualità, quasi mentale, eterea, le sue mani dolci su di me, mi accarezzavano, e si scioglievano in un tenero abbraccio. Ed io, in mezzo a questi due fuochi.
Non dovevo nemmeno scegliere, dovevo soltanto lasciarmi travolgere dalla loro passione. Franz era seduto sul divano, con la schiena appoggiata al bordo, mi misi a cavalcioni sopra di lui. Pian piano feci scivolare il suo enorme cazzo dentro di me.
Per adattarmi iniziai a muovermi piano, a roteare il bacino… mi piaceva sentire il suo cazzo dentro di me. Mentre mi muovevo, ormai sicura, Franz mi mordeva i seni, li stringeva nelle sue grandi mani, li leccava. Luca era esattamente dietro di me, si masturbava guardandoci. Ogni tanto mi voltavo indietro e lo baciavo. Le nostre lingue si ricercavano, vorticose. Poi mi passò due dita sulla labbra… le leccai.
Si insinuarono nella mia bocca. Le succhiavo.
Ed eccole che quelle dita si appoggiarono poi altrove.
Su un buchetto, il quale, fino a questo punto della storia, è rimasto inesplorato.
Mi massaggiava la fighetta da dietro, e con gli umori inumidiva anche il buchino.
Inarcai la schiena, per permettergli di lavorarmelo meglio.
I miei due uomini si guardarono. Uno sguardo d’intesa, pronti a colpire, a sferrare l’attacco. Chi era ora l’angelo? E chi il diavolo?
Guardai Franz, annuiva compiaciuto. Lo baciai. E mentre le nostre lingue giocavano, strinse le mie natiche e.. le aprì.
Provavo ancora più piacere, poiché anche la sensazione nella mia fighetta era diversa.
Luca mi leccò l’ano. Adoro quando prova ad infilarci la sua lungua!
Sapeva giocarci bene, e non solo con la lungua. In men che non si dica mi ritrovai con il suo dito medio che mi esplorava il culo. E anche Franz iniziava a interessarsi al lato B. Ormai ero sicura di quello che volevano, e lo volevo anch’io.
Mi leccai la punta delle dita e lubrificai per bene il mio buchino posteriore.
Mi chinai un po’ in avanti. Franz teneva ben saldo il mio culetto, mentre Luca iniziava ad appoggiarci sopra il suo membro. Lo fece scorrere un po’, giusto per farmi godere ancora di più, per farmelo desiderare con tutte le mie forze.
Ed eccolo che entrava! Sembrava quasi una lama.
Non urlai… in fondo mi piaceva…
Ora ero io a muovermi, sopra di loro. Li sentivo entrambi. Dentro, fino in fondo.
Godevo. Godevo come non mai!
Si fermarono anche Antonio e Giulia e sentì un ‘wow’ provenire da dietro.
Mi piaceva… eccome se mi piaceva.
E quando si coordinarono nei movimenti fu ancora più bello.
Era come partire per un altra dimensione.
Ogni tanto Luca usciva e provava ad entrarmi nella figa.
Per facilitare la cosa anche Franz provò ad uscire, ma evidentemente non ero ancora pronta. Sentire due cazzi durissimi che fanno a gara per entrami dentro.
Oddio, questo era il paradiso!
Entrambi mi torturavano i seni, leccandoli, strizzandoli… un vero piacere.
Luca si divertiva ad entrare e uscire dal mio buchetto, ormai tutto dilatato, lo leccava un po’ e poi gli infilava di nuovo il pene, fino a quando non sentì che stava per venire.
Allora si sfilò il preservativo e mi prese con forza il viso, constringendomi a succhiare il suo bel cazzo duro. Franz continuava a muoversi sotto di me.
Era lui a comandare i movimenti ora, non più io.
Era lui a guidarmi con le sue mani, con la sua forza… e mi stringeva a a sé, mentre Luca mi scopava la bocca. E poi vennero, quasi in contemporanea!
Prima venne Luca.
Non mi piaceva che mi veniva dentro, lo sapeva, allora mi costrinse con la mano a tenere aperta la bocca, poi iniziò a sbattere sulle mie labbra e la mia lingua la sua verga, fino a quando non venne, e mi riempì il viso di schizzi.
Schizzi di sperma finirono anche sul mio seno, e io li spalmavo e mi leccavo le dita.
Venne anche Franz. Chiuse gli occhi, reclinò la testa all’indietro, mentre con le sue mani mi stringeva forte a se. Mi faceva quasi male…
consumò il suo orgasmo, violento, pieno.
Mi ripulì con dei fazzolettini, mentre ancora mi chiedevo chi dei due fosse l’angelo, e chi il diavolo. I ruoli, in fondo, si erano invertiti parecchie volte.
Ed io? Cos’ero? Cos’ero per loro?
Angelo o Diavolo?