Oggi, il tuo nome, San Valentino,
non ci ricorda pià quel bambino
ch’era vestito di cose belle,
ai piedi solo con la sua pelle.
Gli innamorati, presi d’ardore,
t’hanno prescelto per protettore.
E protettore di tutti quanti:
sposi fedeli, oppure amanti
com’é la moda, com’usa adesso,
senza confini di razza e sesso.
“Con un regalo fate l’augurio!”
Questo lo slogan, più di Mercurio,
divo dei ladri e dei mercanti,
che non invito di vecchi Santi.
Piccole cose, che vanno in fumo
sopra l’altare del dio consumo.
Per dire “t’amo” bastava un fiore:
la rosa rossa, fuoco d’amore.
Or si regala un disco “pop”
o qualche cosa del “pornoshop”,
o scatolette di confettini,
(non alla viola) contro i bambini…
San Valentino, scelto tra tanti
per la gran festa dei… commercianti!