E’ una mattinata di settembre. Una mia amica dell’universita’ mi ha convinto a prestarmi per fare la comparsa per un film che stanno girando in citta’. Dopo una certa indecisione ho deciso di andarci. La scena e’ ambientata all’interno di un bar, gli assistenti registi mi fanno accomodare a un tavolino: sono uno dei clienti del bar che faranno finta di consumare e chiacchierare per i cavoli loro mentre i protagonisti reciteranno i loro ruoli. Al tavolo con me ci mettono una bella donna di circa 37 anni, alta, castana, capelli lisci, magra e molto curata; indossa un vestito bianco con abbellito da un motivo delicato lungo fino al ginocchio, stivali chiari con tacchi di media altezza, calze trasparenti. Accenna un sorriso.
Rompo il ghiaccio: ‘E’ capitata qui per caso?’
‘Si’, ero di passaggio, mi sono fermata a guardare e la ragazza bionda mi ha chiesto se volevo far la comparsa…’
‘Ah si’, la biondina, e’ l’assistente… Comunque io mi chiamo Silo!’ e le porgo la mano. Lei contracambia e: ‘Io invece mi chiamo Lilia. Dammi del tu, pero’, se no mi sento vecchia!’ ride.
‘D’accordo, era solo per educazione!’ ribatto io e continuo: ‘Hai fatto shopping?’ le chiedo indicando le buste che portava con se’. Lei mi risponde e iniziamo a parlare un po’ del piu’ e del meno, di cio’ che facciamo nella vita ecc… Del resto per girare poche scene di un film ce ne vuole di tempo, fanno molte prove, ripetono, sbagliano… E c’e’ tutto il tempo di parlare. Le dico che ho 23 anni, che studio all’Universita’, lei mi dice che ha un figlio di 8 anni e che e’ separata dal marito da circa un anno.
Alla fine delle riprese le chiedo se vuole un caffe’. ‘Si’, molto volentieri! Pero’ andiamo a casa mia, ho il cellulare scarico e se mi chiama mio figlio e’ un problema, sai, sta in gita e torna stasera dopo cena. Tanto abito qui vicino!’ mi risponde e io accetto l’inaspettato controinvito.
Arriviamo a casa sua, apre la porta e mi fa entrare: l’arredamento e’ abbastanza classico, molto curato. La casa e’ pulita e luminosa, e il bianco predominante sembra fondersi con il suo leggero vestito. La seguo in cucina, la guardo mentre si china per prendere il caffe’ da uno sportello basso della credenza: guardo il suo culo, sembra bello tondo e sodo, il seno non e’ molto grande, al massimo una terza, ma ha un’eleganza tutta sua. Lei prepara il caffe’ e continuiamo a chiacchierare. ‘Vivi da sola con tuo figlio?’ le chiedo. ‘Si’, da quando ho lasciato quello stronzo del mio ex-marito si’! Sai, mi metteva le corna con una sua collega, poi l’ho scoperto e ci siamo separati. Ora sto sola con Andrea, il bambino e’ rimasto a me, per fortuna.’ Mi porge la tazzina fumante. ‘Buono!’ approvo. Ci accomodiamo sul divano della sala: lei e’una donna veramente fine, fa tutto con grazia ed eleganza, mi affascina molto. Mi si e’ seduta molto vicino, posso sentire la sua coscia strusciare con la mia mentre accavalla le gambe. Io sono molto eccitato, il mio membro duro mi da fastidio dentro le mutande che non possono contenerlo. Finito il caffe’ porta via le tazzine, poi si toglie gli stivali davanti a me, lasciandomi vedere meglio le sue gambe coperte dalle calze e i suoi piedi affusolati. Poi, con passo felpato, attraversa i corridoio chiedendomi di seguirla. Mi porta nella sua camera da letto e mi chiede se le posso massaggiare i piedi perche’ ad andare tutta la mattina in giro coi tacchi le fanno male. Ovviamente le dico di si’, anche se non sono esperto di massaggi. Lei si sdraia vestita sul letto, a pancia in sotto: io mi siedo vicino a lei e inizio a massaggiarle con cura i piedi, delicati sotto le sottili calze. Sono eccitatissimo.
Dopo un po’ vedo che lei ha socchiuso gli occhi, e le leggo in viso espressioni di puro piacere: inizio a far scorrere le mani fin sulle gambe, lei mi lascia fare. Quando lei lascia che le mie mani salgano fin sotto la gonna e il suo respiro si fa piu’ ansimante, capisco che la mia eccitazione e’ condivisa. Le alzo il vestitino e scopro un bellissimo perizoma marrone scuro tutto ricamato che evidenzia il suo bellissimo fondoschiena, tondo, ancora sodo, e di dimensioni modeste nella sua femminea eleganza: palpo le sue natiche, poi con un dito mi faccio strada nel perizoma e le tocco la fregna. E’ tutta bagnata, era gia’ eccitata da un pezzo pure lei. Era scontato che mi aveva portato a casa per far sesso e il massaggio, ovviamente, era solo l’ultimo piacevole pretesto per dare il via a questo rapporto. A questo punto mi spoglio completamente, mi sdraio su di lei e le poggio il mio cazzo, lungo e duro, tra le chiappe facendoglielo sentire per bene. La abbraccio e le sussurro all’orecchio: ‘Sono molto eccitato, lo sai, puoi sentirlo. E tu sei una donna bellissima, e’ da stamattina che ti desidero!’. Lei, felice, risponde: ‘Da quando ho divorziato non ho piu’ fatto sesso con nessuno… Voglio che mi scopi a morte, oggi, possiedimi come si deve o non esci di qui!’ e si mette a ridere. Ricambio il sorriso, poi la bacio e iniziamo a slinguare: ‘Mi fai vedere il tuo pisello? Sembra grosso, a sentirlo di dietro…’. Mi alzo e glielo porgo, lei si accovaccia sul letto e, dopo uno sguardo soddisfatto, lo prende con le mani e inizia a leccarlo: le sue dita affusolate mi massaggiano il membro e i testicoli con maestria, intanto la sua lingua lo lecca con delicatezza sopraffina. Mi guarda eccitata, poi si ferma. Si alza, si toglie il vestito e rimane solo con il reggiseno, abbinato al perizoma e un piccolo ciondolo che porta al collo: si toglie i collant con estrema eleganza, lasciandomi ammirare la pelle chiara e liscia delle sue gambe lunghe. Io mi avvicino a lei, baciandole il seno e togliendole l’intimo. Finalmente nuda, si sdraia sul letto e allarga le gambe: la sua fica depilata e’ ornata solo da un piccolo triangolino di corti peli sull’inguine, i seni sono contenuti ma sodi. Mi chino sulla sua bella vagina e inizio a leccargliela passando la mia lingua sul clitoride mentre con le dita la tocco e la penetro: lei ansima, sempre piu’ arrapata fin quando le monto su e la penetro con tutto il mio cazzo. Inizia a gemere come una porca, muovendosi ritmicamente sotto di me mentre la scopo: la sua calda fregna e’ accogliente e bagnatissima, sento il mio pube bagnarsi dei suoi densi umori… continuo a scoparla con forza, godo tantissimo. ‘Lilia, mi fai impazzire!’ esclamo eccitato. ‘Tu pure, e scopi un sacco bene con quel pisellone che ti ritrovi! Continua a scoparmi cosi’ forte, fammi male!’. Aumento l’irruenza delle mie spinte, poi le parlo: ‘Lilia, vorrei tanto sborrarti dentro la fregna, mi fai impazzire!’. ‘Puoi farlo tranquillamente! Dopo il parto ho avuto dei problemi e sono rimasta sterile… puoi sborrarmi dentro quanto ti pare!’. Stiamo arrivando all’orgasmo insieme, lei impazzisce di piacere, io eiaculo con violenza dentro la sua fregna allagandola tutta. Estraggo il mio membro dalla sua fica e glielo sbatto in faccia, tutto sporco di sperma e liquido vaginale: lei lo lecca e lo spompina con elegante maestria, ripulendolo da tutti i nostri umidi umori.
Ci mettiamo a 69, leccandoci e toccandoci i genitali a vicenda: la mia erezione non e’ mai venuta meno e lei me lo prende tutto in bocca, io le lecco e sditalino la fregna sempre bagnata.
A un certo punto Lilia si alza e va in cucina, facendo cenno di seguirla. Prende una bottiglia vuota dalla forma affusolata e me la porge: ‘Adesso scopami in fica, e mentre mi scopi allargami il culo con questa!’. Allarga le gambe e si mette a 90, poggiando le mani sulla credenza: io le allargo bene le chiappe infilandole dentro il collo della bottiglia, poi inizio a penetrarla in fregna col mio cazzo. Inizio a scopare la bella porcona a pecora, spingendo con forza il mio cazzo e facendogli entrare la bottiglia sempre piu’ in profondita’ nel culo, allargandole man mano il buchetto. Dopo un po’ decido di toglierle la bottiglia per penetrarla col mio cazzo, ma lei mi ferma: mi prende per mano e mi porta in bagno. Apre un mobiletto e mi porge un tubetto di vasellina, chiedendomi di usarla. Lei poggia le mani sul lavandino, si mette a 90 e allarga le gambe aspettando vogliosa il mio cazzo. Inizio a montarla, spingendo il mio grosso membro dentro il suo bel culetto lubrificato, mi eccito a guardarci allo specchio: posso godere sia della vista da dietro del suo bel corpo a pecorina, sia dell’immagine riflessa che mi permette di vedere i seni ondeggiare insieme al ciondolo che porta al collo sotto l’impeto delle mie spinte. La sfondo tutta lasciandola gridare, all’inizio le fa male prenderlo in culo, ma le piace e io continuo a fotterla fino a raggiungere l’orgasmo. La sfondo con forza, lei gode, io le sborro in culo invadendo il suo intestino con la mia calda sbobba. ‘Cielo, mi hai rotto il culo!’ esclama sfinita. ‘Ti e’ piaciuto, pero’!’ ribatto io. ‘Tantissimo, mi sto sentendo un po’ una troia, oggi, e questo mi piace da impazzire!’ sorride e mi bacia, poi mi fa sedere sul bidet, lei si accomoda dietro di me, e inizia a lavarmi l’uccello, tutto sporco di sperma e vasellina mischiati insieme: i movimenti delle sue dita sul mio membro mi fanno impazzire, ce l’ho sempre drittissimo. Appena finisce di pulirmi mi alzo e gli struscio il pisello sulle labbra: ‘Lo sai che prima mi hai fatto eccitare un sacco quando hai detto di sentirti troia?’ le faccio. ‘Sono arrapatissima, oggi. Se lo vuoi sapere mi sono bagnata da quando stavamo al bar per fare le comparse… E ora voglio solo essere scopata…’.
‘Ho ancora voglia di scoparti…’ le dico mentre le tocco il clitoride.
‘Anche io, fottimi ancora, voglio sentire il tuo cazzo fino a farmi male…’ replica lei mentre ci spostiamo in camera. Si sdraia sul letto, apre le gambe e si tocca la fregna. Io mi stendo su di lei e inizio a montarla con furia, lei si muove sotto di me con energia, gode da matti, mi cinge il bacino con le gambe, le mie mani la stringono sulla schiena, poi sul culo: la fotto con smania sfrenata, siamo due porci impazziti, ci rotoliamo sul letto tra gemiti e ansimi di fuoco fin quando lei non si ritrova sopra di me a cavalcarmi.
Vedo il suo ciondolo sulle sue tette, le palpo con insistenza e le mordicchio ogni tanto i capezzoli mentre lei mi cavalca con tutta la voglia che ha dentro: ‘Ora ti faccio godere io, porco!’ mi fa lei, tutta eccitata e smaniosa di dimostrare le sue doti da cavallerizza. ‘Ti piace prenderti il mio cazzo eh, bella pecorona!’ replico. Mi cavalca divinamente, sento che il mio pene la penetra veramente in profondita’, i suoi gemiti spesso esprimono anche dolore, oltre che piacere, perche’ mi monta con una foga tale da non riuscire a non farsi male con il mio grosso cazzo tutto dentro. Ci piace da impazzire, sento i suoi umidi umori che mi colano sul pisello e scendono fino ai coglioni, siamo arrapatissimi tutti e due, lei raggiunge l’orgasmo stremata poco prima di me, ma continua a cavalcarmi: ‘Ti prego, allagami di nuovo!’ implora ‘Sborrami tutta dentro!’. Me lo dice proprio al culmine, quando sente le contrazioni del mio pene che sta per eiaculare: ‘E’ tutto per te!’ le dico mentre la riempio di sbobba. Quando finisco di sborrare dentro la sua calda fregna lei si toglie, vede il mio membro sporco e inizia a leccarlo e spompinarlo per bene.
Si china meglio sul mio ventre e lavora di bocca, scansando i capelli per farmi godere lo spettacolo; posso vedere la sua bocca muoversi su e giu’ piena del mio fallo, la sua mano che mi palpa, sento la sua lingua che, con sapienti movimenti, mi fa godere fino all’orgasmo. Eiaculo a lungo dentro la sua calda bocca e lei ingoia tutto avidamente, poi mi lecca con grazia il pene e i testicoli prima di sdraiarsi al mio fianco. Ci baciamo e slinguiamo a lungo, le lecco il seno, la bacio sul collo, poi di nuovo sui capezzoli e scendo fino a baciarle il clitoride: e’ contenta e soddisfatta, le piace sentirsi cosi’ ardentemente desiderata.
‘Mi piace sentirmi apprezzata, desiderata…’ fa lei.
‘Mi fai impazzire, Lilia, sei una donna stupenda… E mi fai eccitare da morire…’
‘Puoi anche essere piu’ volgare nei tuoi complimenti… Mi bagno di piu’…’
‘Be’, allora sappi che sei proprio una bella porcona, e che ti scoperei tutti i giorni, ti farei bere sempre tutta la mia calda sbobba…’ le dico, mentre mi accosto a lei strusciandole addosso il mio membro nuovamente duro.
‘…vuoi fottermi ancora, vero?’ mi chiede lei.
‘E’ cio’ che sto per fare…’ le confesso.
‘Sono stanca, ma… fottimi come vuoi, voglio proprio sentirmi scopata, posseduta. Scopami come se lo stessi facendo con una puttana, svuotami dentro le tue palle!’ mi dice vogliosa strizzandomi i coglioni.
Io le monto sopra e inizio a penetrarla, inizio a scoparla con irruenza e foga animalesca, sento che dopo poco si bagna di piu’, geme sempre piu’ forte; ogni tanto la giro, per penetrarla da dietro e in posizioni diverse. Le pianto pure il cazzo nel culo, le fa un po’ male ma apprezza, poi alla fine mi rimetto sopra di lei, nella classica posizione del missionario, infliggendole le ultime poderose spinte: le sue gambe stringono il mio bacino, le mia mani le stringono le chiappe, la sua mano scende sui miei testicoli e li palpa facendomi godere ancora di piu’, le nostre bocche sono attaccate in un bacio intenso mentre sborro dentro il suo ventre. Lei riceve il mio caldo sperma soddisfatta; e’ stremata, stanca ma contenta.
Si e’ fatto tardi. E’ ora di andare. Ci rivestiamo, io mi rimetto i miei abiti, lei si mette in tenuta casalinga. Facciamo un aperitivo prima di salutarci. ‘Mi piacerebbe incontrarci ancora, Lilia…’
‘Anche a me, mi e’ piaciuto troppo farlo con te, oggi…’
‘Prenditi il mio numero, allora, anche per sentirci, oltre che per il sesso…’
Ci scambiamo i numeri, ci salutiamo con un bacio e con la promessa di risentirci presto.
Ciao Lilia, penso che gia’ domani mi rifaro’ vivo! Sto all’universita’, a lezione. Sento il cellulare vibrare, e’ arrivato un messaggio. Controllo: e’ lei, Lilia, la bella donna di 37 anni conosciuta due giorni fa per puro, fortuito, caso con cui ho fatto sesso tutto il pomeriggio. Mi chiede se ho programmi per la serata. Le rispondo che sono libero. Mi chiede se ci vogliamo vedere per cena, dice di poter appioppare il bimbo ai nonni fino al giorno dopo. Ovviamente le rispondo che la cena mi va benissimo, mi da appuntamento a casa sua.
Mentre il prof. termina la sua lezione, io penso a preparare alla mia amante una sorpresa piccante.
Alle 20.30 mi presento a casa sua: mi apre la porta e entro, la bacio e la guardo incantato, oltre che arrapato guasto. Si e’ fatta i capelli mossi, indossa una vestaglia sottile e trasparente che lascia intravedere un eccitante corpetto a ricami rosa e nero, con un paio di ridotte mutandine coordinate, calze nere con autoreggenti, tacchi a spillo neri, il trucco e’ piu’ marcato del solito, le labbra rosse sono invitanti e il suo profumo si spande nell’aria.
‘Cosa hai portato?’ mi chiede indicando la busta che reggo in mano.
‘Il vino, il dolce e… una piccola sorpresa per te! Ma la vedrai dopo….’ rispondo.
‘Mi fai arrapare come un porco, cosi’, Lilia! Vuoi farmi stare a cazzo dritto per tutta la cena?’ ridiamo, poi lei mi si avvicina: ‘Certo, e comunque l’aperitivo e’ gia’ pronto… e io sono bagnata, sotto…’ e si apre la vestaglia lasciandosela scivolare alle spalle. Io la stringo, slinguiamo e le infilo la mano nelle mutande per sentire quanto e’ bagnata, lei fa altrettanto infilando la mano nei miei pantaloni e palpandomi l’uccello. Sorseggiamo i nostri aperitivi ma, a meta’ bicchiere, Lilia mi interrompe e mi slaccia i pantaloni, me li fa togliere e mi abbassa le mutande: vuole palparmi meglio il cazzo, lo lecca e lo spompina, con una mano me lo tiene e con l’altra si masturba. ‘Mi farai sborrare, se continui…’ l’avverto. ‘Ho in mente una cosa, fidati… Anche io so essere porca!’ mi dice a sua volta. La vedo prendere il suo bicchiere e inizia a masturbarmi facendo in modo che il mio glande si trovi sull’orlo del calice: mi fa sborrare dentro il suo aperitivo, vedo la mia sbobba galleggiare nel Martini. Poi lei mi prende il cazzo e me lo succhia per ripulirlo bene, prende il mio bicchiere e, con la mano, preleva un po’ del suo liquido vaginale e ce lo mette dentro. ‘Se sei veramente un bravo porco, devi berlo insieme a me…’ mi incita. Stupito ma eccitato, lo faccio: beviamo i nostri drink, poi iniziamo la cena.
Siamo seduti uno di fronte all’altra, iniziamo con l’antipasto, lei ha messo le luci basse e del jazz di sottofondo, musica che mi ero preoccupato io di scegliere. Ci guardiamo con malizia e intesa, parliamo un po’. Passiamo al secondo, ottimi spaghetti con funghi porcini e tartufo ed ecco che lei inizia a dare il meglio di se’: vuole chiaramente sorprendermi, questa sera. ‘Silo, vieni un attimo qui…’ mi dice con fare malizioso. Io mi alzo e mi avvicino a lei che mi abbassa le mutande, ammira la possente erezione poi si mette in bocca una forchettata di spaghetti che non ingoia. Li tiene in bocca, poi si accosta con le labbra al mio membro e inizia a prenderlo lentamente in bocca: quando lo prende a sufficenza sento la sua lingua mettersi al lavoro, intrecciandomi il glande con i lunghi spaghetti che tiene in bocca. Inizia a lavorarmi l’uccello in modo veramente insolito, sento gli spaghetti avvolgermi il cazzo, strusciando su di esso insieme alla sua sapiente lingua: provo un piacere perverso, lei fa fatica a tenersi tutto in bocca, ma continua per un po’ fin quando non mi lascia andare e ingoia i suoi spaghetti al sapor di cazzo. ‘Mi hai stupito, questo proprio non me l’aspettavo!’ mi complimento. ‘E la serata e’ appena cominciata…’ ribatte porcamente lei: ‘Spogliati tutto e togli pure le mutande, siediti completamente nudo a tavola…’ mi dice lei. Mi spoglio e ritorno al mio posto ipereccitato e completamente nudo. Mentre continuiamo a mangiare sento il suo piede strusciarmi su una gamba, poi sull’altra fino a risalire ai miei testicoli prima e, infine, al cazzo. Mi fa piedino per un po’, la mia erezione diventa sempre piu’ vigorosa, mi fa godere, sento il suo piede muoversi sotto il collant liscio, poi ecco che inizia a farmi piedino con entrambi i piedi, mi sta facendo impazzire: ‘Se continui cosi’ ti sborro per terra, Lilia, mi stai facendo godere un casino…’ le dico, ‘Tu non ti preoccupare, ci penso io farti godere, stasera voglio estasiarti…’ mi dice lei. Continua a farmi piedino, sento che un piede si sofferma a massaggiarmi i testicoli, mentre l’altro inizia a fare un bel giochino sul mio glande, con l’alluce e il secondo dito che si distanziano, avvolgendo la punta del mio pene con il tessuto elastico della calza: la calza avvolge, le dita stringono e massaggiano, l’altro piede sui testicoli, impazzisco, sto venendo! Eiaculo poderosamente, lei sente con soddisfazione la mia calda sbobba che le imbratta il piede e la calza, e le cola sotto la pianta e sulla gamba, per poi gocciare sul pavimento; un’altra po’ invece mi cola sul cazzo e sui testicoli fino a sporcare la sedia. ‘Sei fenomenale…’ le dico estasiato mentre lei ritira i suoi piedi e mi sorride felice. Finiamo la cena.
‘Passiamo al dolce, ora…’ annuncio io. Prendo la vaschetta che avevo messo in frigo, contiene solo panna montata. Lei mi guarda maliziosa, capendo subito cosa voglio, mentre intingo il mio membro nella panna: ‘Il gelato per te…’ le dico, piazzandogli il cazzo davanti. Lei non si fa pregare, inizia subito a ciucciarmi fino a pulirmi per bene. Si alza e si toglie le mutandine, strusciandomele in faccia, facendomi sentire l’odore dei suoi umori: ‘Le patatine con la panna le vuoi assaggiare?’ mi chiede con malizia mentre si spalma di panna la fica. Si accuccia a terra mettendosi a pecora, con le gambe belle larghe: la lecco tutta, la pulisco per bene. Lei gode parecchio mentre in me cresce la voglia di fotterla.
‘Pausa caffe’, mio porco scopatore!’ mi comanda lei. ‘E perche’?’ le dico io prendendola da dietro improvvisamente e piazzandole il cazzo fra le gambe. ‘Devi desiderarmi fino a impazzire, cosi’ poi mi scopi come un animale in calore!’ mi stuzzica lei. ‘Ma io sto sempre in calore!’ le dico strusciandole il cazzo sul pube. ‘Apposta….’ conclude con malizia lei.
Dopo il caffe’ prende le sue mutandine bagnate e me le intreccia sul cazzo duro, me lo lecca e me lo massaggia un po’ poi, sempre con le sue mutande avvolte sul pisello, le porgo il mio regalino: un bel vibratore a forma di cazzo, grande all’incirca come il mio membro e corredato da un paio di manette. Lei apprezza, e lo vuole provare, andiamo in camera sua, si spoglia ed esprime un desiderio: ‘Senti, fatti una sega con quelle mutandine e sborraci bene dentro, le voglio tenere come ricordo di questa notte. Le calze gia’ me le hai sborrate. Ora tocca alle mutandine, ma mi piacerebbe se ti ci fai una pippa guardandomi…’. La cosa mi eccita ma decido di rendere il tutto un po’ piu’ particolare: la faccio sdraiare sul letto dopo averla fatta denudare completamente, le lego le caviglie al letto con le manette e le dico di masturbarsi con il vibratore nuovo davanti a me. Lei comincia a usarlo e io mi accovaccio sopra di lei, in modo da guardarla bene in faccia mentre gode, sia per il vibratore, sia perche’ vede me che mi masturbo su di lei: mi faccio una sega massaggiandomi il membro con entrambe le mani e con le sue mutandine umide. La guardo in faccia, vedo la sua espressione di compiacimento e piacere perverso, le guardo le tette. Quando sto per venire libero il cazzo dalle sue mutandine, gliele appoggio sul seno e ci sborro sopra, mi ci pulisco pure il cazzo per imbrattarle meglio. Lei e’ contentissima e soddisfatta.
Mette le mutande e le calze usate sul comodino, poi torna da me a baciarmi: ‘Adesso mi preparo per te, ma non guardarmi, voglio farti una sorpresa, intanto vai a rinfrescarti il tuo bel pisellone!’. Vado al bagno a lavarmi l’uccello, che in effetti e’ piu’ che imbrattato. Quando torno in camera la trovo avvolta in una specie di kimono rosso con dei decori giapponesi, con il trucco nuovamente a posto e una voglia di sesso indescrivibile dipinta in faccia: la seguo fino in sala, dove si ferma davanti al divano e, lentamente, si apre il kimono lasciandomi godere lo spettacolo del suo corpo. Un ciondolo al collo guida il mio sguardo verso il seno, coperto da un bellissimo reggiseno a balconcino di color rosso, con ricami neri e dorati, a sua volta coperto da un leggerissimo completino rosso scuro trasparente che mi fa eccitare a morte. Il corto top arrichisce il busto, mentre il gonnellino coordinato, una sorta di pareo, lascia trasparire il perizoma rosso decorato come il reggiseno, mentre un paio di calze a rete rosso scuro con autoreggenti evidenziano le gambe affusolate. Lilia gira su se stessa per mostrarmi meglio ogni sua grazia, io sono arrapatissimo, mi avvicino e la abbraccio, stringendole con forza le chiappe: ‘Mi stai facendo arrapare ogni secondo di piu’, stasera. Adesso sembri proprio un mignottone, ma sei favolosa!’ le dico mentre lei mi palpa i coglioni. ‘Sto cercando di essere piu’ troia possibile, stasera… Per te…’. ‘Sara’ la notte piu’ bella della mia vita…’ la rassicuro.
Si siede sul divano a gambe divaricate, io mi accosto e le lascio leccarmi il cazzo, gia’ durissimo, ma glielo faccio fare per poco perche’ ho troppa voglia di penetrarla in fregna; del resto anche lei e’ gia’ tutta bagnata e non aspetta altro. La faccio alzare e le tolgo il perizoma, mi siedo al posto suo e la faccio accomodare a cavalcioni sul mio palo eretto: finalmente dopo tanta attesa sento la sua calda vagina plasmarsi sul mio cazzo duro, sento il suo liquido caldo colarmi fin sui testicoli, e’ lubrificatissima e si fa penetrare lentamente fino in fondo per farmi godere al massimo il tanto atteso ingresso in lei. Inizia a roteare con il suo bacino sul mio, inizia a farmi godere da matti, per poi iniziare la sua cavalcata mentre io mi muovo sotto di lei ritmicamente. Mentre mi scopa le tolgo il completino trasparente che le copre il seno per poterlo baciare: la mia lingua scorre sulle sue tette messe in bella mostra dal balconcino, la insinuo tra il reggiseno e la carne per leccarle i capezzoli e lei gode da matti. Continuiamo a scopare, vengo prima io, le sborro copiosamente dentro la fregna allagandola, lei continua a cavalcarmi e viene poco dopo; i nostri umori, intanto, colano fuori di lei sporcando il divano di pelle.
La faccio mettere a pecora sul divano, le spalmo un po’ di vasella nel culo e inizio a fotterla: impazzisco di piacere nel penetrarla in quel buchetto ancora stretto, lei geme tantissimo e questo mi mantiene ancora piu’ eccitato. La schiaffeggio sulle chiappe, poi la prendo per i fianchi e affondo ancora di piu’ il mio membro dentro di lei, poi inizio a slacciarle il reggiseno, lasciandola solo con le calze a rete. Mi piego su di lei per massaggiarle i seni, lei e’ estasiata dal piacere, slinguiamo un po’, poi ci mettiamo sul divano a 69: io le lecco il clitoride, lei mi ciuccia l’ucello. Veniamo l’uno in faccia all’altro, i suoi umori mi sporcano tutta la bocca, il mio sperma le riempie la sua e lei ingoia tutto, degustandosi il mio sperma fino all’ultima goccia. Ci accovacciamo sul divano, intrecciamo i nostri corpi e ci baciamo, lei mi pulisce il viso con la sua lingua e la sua bocca, ingerendo anche il suo liquido: ‘Stai dando il meglio della tua porcaggine, stasera!’ mi complimento con lei. ‘Potrei impazzire!’ le dico ridendo. ‘Io sono gia’ impazzita…’ mi fa lei mentre continua a leccarmi, compiaciuta dal tutto; mentre lei si prende cura del mio viso le accarezzo delicatamente il corpo.
La mia erezione torna possente, in un impeto improvviso mi alzo e la prendo in braccio: ‘Che fai?’ esclama lei sorpresa. Non le rispondo, la porto in camera e la butto sul letto, mi piazzo sopra di lei, in mezzo alle sue gambe e la penetro di botto, iniziando a scoparla con passione e energia: lei mi stringe, gode sicuramente tantissimo, le si legge in faccia la gioia di sentirsi cosi’ tanto desiderata. ‘Scopami! Si’, scopami sempre cosi’!’ mi fa. Il mio cazzo si muove dentro la sua vagina sempre bagnata, sempre accogliente: lei si muove sempre piu’ freneticamente, iniziamo a sudare molto, stiamo scopando con una foga animalesca. ‘Sto per sborrarti dentro, Lilia! Sto per riempirti la tua bella fregna di sborra!’ le annuncio. ‘Riempimi tutta, voglio sentirmi invadere dentro!’. Le sborro dentro, infliggendole le ultime spinte: mi piace molto sborrare dentro la sua fica, mi piace liberarmi dentro di lei, vedere le espressioni di estasi del suo viso quando la sfondo.
Ci fermiamo, lei e’ stremata e sudata.
‘Mi e’ piaciuto essere stata fottuta cosi’, a sorpresa, con tutta quella foga! Ma sono distrutta… Ti va di fare un bagno insieme prima di continuare?’. ‘Certo.’ le rispondo io.
Iniziamo il nostro bagno, rilassati dentro la vasca: ci insaponiamo a vicenda, ci massaggiamo a lungo. Ci tocchiamo sotto l’acqua, sotto la schiuma che nasconde e rivela. La nostra eccitazione, intanto, torna a galla e ci avvinghiamo l’un l’altra ancora immersi nella vasca: lei si accovaccia sul mio bacino lasciandosi penetrare. Vedo la sua espressione rilassata ma pervasa di piacere, mi muovo lentamente dentro la sua vagina, lei compie dei movimenti rotatori con il suo bacino, godendo nell’essersi impalata sul mio membro. Dopo un po’ mi propone di uscire dalla vasca; ci asciughiamo.
Io sto ancora col cazzo durissimo in attesa di continuare a scoparla e glielo struscio sul ventre: ‘Me lo prendi in mano, Lilia? Mi piace esserre masturbato dalle tue mani…’. ‘Non vuoi scoparmi in culo? Mi andrebbe…’ replica lei mentre mi afferra comunque il membro. ‘Poi ti sfondo pure il culo, ma prima voglio che mi fai una sega e ti voglio sborrare sulla pancia, rimaniamo cosi’, in piedi…’ le dico. Lei mi sorride e mi bacia, continua a massaggiarmi l’uccello con entrambe le mani, palpandomi anche i testicoli: le sue mani si muovono dalla punta del glande fino alla base del membro, avvolgendolo tutto, poi toccandolo con movimenti delle singole dita, poi di nuovo me lo massaggiano… Sto godendo veramente molto, ci scambiamo qualche bacio mentre lei maneggia con il mio arnese fin quando non sto per venire: ecco che me lo pompa con piu’ vigore e mi lascia sborrare su di lei, ricevendo sul ventre gli schizzi della mia sbobba. Mentre un po’ di sperma le cola giu’ e cade a terra, Lilia mi tiene stretto per il pisello e mi accosta ulteriormente a lei per strusciarselo bene sulla pancia: io intanto espello su di lei le ultime gocce.
Mi trascina verso la camera, va sul letto e si mette a pecora, vogliosa di essere penetrata nel culo. Inizio a leccarle il bel fondoschiena, passo la mia lingua sul buchetto che inizio a lurificare con la saliva, per poi penetrarlo col dito. Dopo averla fatta aspettare un po’ per farla eccitare ulteriormente, poggio il mio membro sul suo bel culetto iniziando a entrare. Lei lancia un gemito di soddisfazione, io la penetro meglio da dietro: quando le pianto dentro tutto il mio uccello lei geme forte e soddisfatta, e io inizio a scoparla in culo come si deve, slargandoglielo per bene. I suoi gemiti si fanno via via piu’ forti, mentre io godo nello sfondare quel buchetto stretto: ‘Dai, mi stai rompendo il culo!’ mi fa lei. ‘Perche’ so che ti piace…’ le rispondo io. ‘Si’, mi sento una troia, cosi” replica lei, fra un gemito e l’altro. La stanchezza inizia a farsi sentire su entrambi, mentre io le vengo in culo e lei si lascia invadere l’intestino dal mio sperma.
Lei si sdraia, e’ affannata e sfondata, ancora ansima, ma io ho ancora voglia di fotterla per bene. Senza dirle nulla mi sdraio con lei montandola subito, la bacio penetrandola subito in fregna: ‘Che fai? Aspetta….’ fa lei. ‘Ho troppa voglia di scoparti, Lilia.’ le dico ansimante mentre gia’ la sto fottendo. Lei e’ stanca, ma le piace esser posseduta cosi’; si lascia sfondare tranquillamente in fica, ce l’ha ancora tutta bagnata e larga. Inizio ad avvertire un po’ di stanchezza anche io ma la voglia di sesso che questa donna suscita in me e’ esagerata e continuo a scoparla a lungo. a un certo punto la sento trasalire, arriva all’orgasmo prima di me, che dopo un po’ le riverso il mio sperma nella sua calda vagina.
Soddisfatto, mi sdraio al suo fianco baciandola in bocca e sul collo. Le accarezzo i seni, con la mano scendo fin in mezzo alle sue gambe. Lei contracambia massaggiandomi il membro.
‘E’ stata una notte fantastica…’ dice lei.
‘Non vedo l’ora di organizzare la prossima cena, Lilia!’.