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Mia moglie non condivide molto la mia parafilia ( lei la chiama perversione ), anche se da giovane anche lei un poco con la pipì ci ha giocato, ma ha un piccolo problema che gioca a mio vantaggio: è una gran pisciona.
Da sempre è andata pisciando da tutte le parti, quando le scappa non capisce più niente, forse perché ha sofferto ripetutamente di cistiti ed ha paura a trattenere la piscia.
Ci fermiamo ripetutamente durante i viaggi: apre gli sportelli del lato passeggero, cala le mutande e piscia, poi su le mutande e via. Così, come ho detto, ha pisciato e va pisciando dappertutto: da giovane anche per scherzare l’ ha fatta in ascensore, facendo un lago alle 2 di notte che abbiamo asciugato con fatica, nella fioriere nel portone di casa, seduta sul bordo delle fioriere nei viali di città, ecc.. Una volta eravamo in macchina, imbottigliati nel traffico e le scappava da morire, si era tirata su la gonna e si massaggiava la fica per non pisciarsi sotto, ad un certo momento mi sono ricordato che avevamo in macchina delle busta di plastica, conservate per qualche necessità, e la necessità c’è stata: incurante di poter essere vista dalle altre auto si è calata le mutande, si è accosciata davanti al sedile e ha mollata in una busta una pisciata chilometrica, poi, dopo essersi tirata su le mutande, si è riseduta sul sedile e, appena c’è stata una breve sosta nel traffico, ha aperto lo sportello e con molta non chalance ha fatto scivolare per terra sull’asfalto la busta piena di piscio. Se poi ha bevuto un po'(non si sbronza mai al contrario di me, ma risente molto dell’effetto diuretico dell’ alcool e diventa più disinibita) la cosa si fa più divertente: le macchine parcheggiate, gli angoli semibui, tutto è buono per pisciare; una volta eravamo a Milano per un congresso e siamo andati in un bel ristorante, abbiamo ben mangiato ed ancor meglio bevuto, così tornando a piedi in albergo, in pieno centro, è andata pisciando dietro le edicole chiuse, dietro i cassonetti della spazzatura, tra le macchine parcheggiate, avrà pisciato almeno 5 o 6 volte, vestita elegante e con la pelliccia di visone: uno spettacolo; una volta, in vacanza in un paese di mare arroccato su di una collina, siamo tornati a casa verso l’una dopo una sera trascorsa in pizzeria, percorrevamo delle stradine incassate tra le case, solo pedonali al cui centro, a distanza di qualche decina di metri l’ una dall’ altra, vi erano dei tombini per lo scolo dell’ acqua piovana: non ne ha perso uno! E’ andata pisciando da tombino a tombino e ne aveva ogni volta! Per fortuna che non ci hanno visto, eravamo giovani, ma anche abbastanza conosciuti come professionisti. Quando andiamo a sciare, sarà per il freddo, le scappa abbastanza spesso, qualche volta siamo lontani dai rifugi ed allora, senza nemmeno togliersi gli sci dai pedi, si mette tra gli alberi a bordo pista: giù i pantaloni ( non usa apposta la salopette), giù le mutande e via una bella pisciata, poi su tutto, anche senza asciugarsi e via, si riparte.
Altrettanto se rientriamo a casa a piedi la sera, una pisciatina ci scappa sempre, se poi siamo con la macchina è d’obbligo una pisciata nel lavandino che c’è dentro il box.
Se ci fermiamo in un area di servizio, o in altro luogo munito di toilettes, e c’è fila a quello delle donne si in fila in quello dei maschi dicendo ”tanto sono un medico e non mi impressiono alla vista dei genitali maschili’.’ e via a pisciare tra i maschi; non ha mai pisciato, però, in un pisciatoio, ma spero che succeda.
Come ho detto non condivide i miei gusti urofili: piscia per necessità, non per divertimento, ma qualche volta l’ ha fatto. Una volta, ben più giovani, eravamo nudi per casa, momentaneamente senza figli: disteso sul letto mi stavo godendo una poltrita di domenica mattina di estate quando è entrata in camera, è salita sul letto, si è messa a cavalcioni con la fica sul mio cazzo che era dritto ed ha detto: ‘ ti faccio addosso una goccina’ altro che goccina, pur avendo pisciato poco prima ne aveva parecchia da parte e mi ha inondato, inondando anche il letto (santa cerata).
Le pisciate che mi concede sono quelle al mare, tante volte scosta appena il cavallo del costume e piscia sulla battigia o sulla sabbia dove è seduta,ma le pisciate migliori sono quelle che facciamo in barca.
Ci piace prendere il sole integrale, quindi, appena possiamo, prendiamo in fitto un pedalò per alcune ore o, a volte, una barca a motore per l’ intera giornata; appena allontanati dalla riva, quando si è più o meno fuori vista ci spogliamo completamente e ci godiamo il sole.
Se andiamo in pedalò portiamo con noi 2-3 bottiglie di acqua minerale iposodica, se in barca varie bottiglie d’ acqua, cibo e birra.
Mia moglie, per motivi di salute, al mattino prende un blando diuretico che la costringe a numerosi
pipì-stop nel corso della giornata, in mare, mentre pedaliamo alza i piedi dai pedali, apre le cosce e piscia a getto, una pipì bianca come acqua, se siamo sul pianale a prendere il sole la piscia scorre calda fino a raggiungermi, io invece cerco di tenermi anche la piscia della notte ed al mattino prendo delle vitamine e del carotene per l’ abbronzatura che colorano di un giallo intenso la pipì;
quando non ce la faccio proprio più, con al vescica che mi arriva in gola mollo una pisciata lunghissima, colorata: in genere dirigo il getto verso la sua fica, con qualche protesta, o piscio disteso col cazzo dritto, tipo fontana.
Lei, invece, quando è distesa, sta su di un fianco e lascia uscire un flusso trasparente regolare, a volte apre le cosce,sollevandone una, si apre le chiappe, e mentre piscia, a volte, molla qualche scorreggia: è bellino vedere il flusso uscire lento dalla fica, ed il buco del culo che freme facendo pernacchia.
In barca la cosa è un po’ più complicata: non ama molto bagnarsi scendendo dalla barca, sia per non bagnarsi la testa, sia per le difficoltà a risalire, anche quando c’è la scaletta, che fa dimenandosi come un tricheco ( dal pedalò, per questo motivo, non si cala quasi mai) e, anche se si bagnasse con regolarità, vista la frequenza delle pisciate, dovrebbe stare sempre in acqua.
In barca non si può pisciare liberamente come sul pedalò: la piscia non finisce in mare, bensì in sentina, ci sono i cuscini telati ecc.. insomma per pisciare bisogna organizzarsi: o si piscia nel bugliolo, che in genere è piccolo e quindi si deve pisciare a puntate, o si piscia col culo fuoribordo.
Qualche volta mia moglie si siede sulla murata, mezza coricata, con la fica al mare e piscia, ha anche provato a pisciare stando in piedi, ma ha sempre rischiato di cadere rovinosamente, per cui il culo fuori bordo rimane la posizione migliore.
Un paio di anni fa, di pomeriggio, dopo aver mangiato e bevuto, ci stavamo godendo il sole nudi quando mia moglie ha detto ‘pipì’, si è alzata stancamente ed ha cercato di mettersi in posizione; visto che aveva qualche difficoltà, non è pesante, ma non è agilissima, l’ho aiutata a mettersi col culo fuori, si reggeva bene con le mani e quindi l’ho lasciata e mi sono seduto a guardarla, aveva da parte una bella pisciata, come le capita spesso dopo mangiato, e mi piaceva vederla. Finito di pisciare è rimasta li in posizione, concentrata, guardandosi in mezzo alla cosce, le ho chiesto: ‘ bhe, risali?’ e lei con voce strozzata mi ha detto ‘ aspetta!’. Dopo di che ho sentito due scorreggine ed ho visto un bello stronzo che calava dal culo fino in mare, sarà stato lungo 20 cm. Poi un’ altra scorreggina liquida e si è rialzata. Aveva il culo sporco, calarlo in acqua non era facile, quindi ci siamo serviti del bugliolo come bidet e, tanto per cambiare, ha mollato un altro paio di pisciatine.
Chissà se qualcuno ha incontrato quello stronzo, cacato a quasi un miglio dalla riva.
Mi piace pisciarle addosso quelle volte che facciamo la doccia insieme, lei, invece, regolarmente, prima di mettersi sotto l’ acqua, va a pisciare, io me la tengo e le annaffio il culo, la fica, le tette, spesso tra le sue proteste; qualche rara volta, però, se la tiene anche lei: io mi distendo e lei mi annaffia sul cazzo.
Quello che non ha mai voluto fare per me è pisciarsi sotto per strada, ho insistito varie volte, ma niente da fare; in compenso ha avuto qualche ‘incidente’ il che e più gustoso: una sera d’estate tornavamo brilli dal ristorante, mentre eravamo sulla rampa del garage le è scappata di brutto, aveva un paio di pantaloncini corti con la gamba larga, ha spostato pantaloni e slip di fianco ed ha cominciato a pisciare, ma subito dopo ha perso un po’ l’equilibrio e, per mantenersi in piedi, ha mollato mutande e calzoncini, ma ha continuato a pisciare, non riusciva a fermarsi e se la è fatta tutta sotto, inzuppandosi all’ inverosimile. Un’altra volta è rientrata in casa come una furia, nel tragitto dall’uscio di casa al cesso ha abbandonato borsa e giacca, si è tirata su la gonna e si è calata le mutande gridando: ‘mi scappa, mi scappa, me la sto facendo addosso’; poco dopo le mutande, inzuppate, erano nel cesto dei panni sporchi.
…..segue….