Leggi qui tutti i racconti erotici di: aliasir

Mi contatta lei perchè, dice, i miei racconti su Milù la fanno impazzire.

Scambiamo delle mail, mi dice di lei, mi chiede di me. Poi mi dice che mi vuole conoscere di persona, se sono disposto. Dico di si.

Mi chiede il telefono e mi chiama subito. Parliamo del più e del meno, non solo di erotismo ma di cosa ci piace fare nella vita, delle nostre passioni. Parliamo di noi.

Poi mi dice: “senti, ma hai capito in realtà cosa voglio da te?” … pausa… rispondo come uno stupido…”in che senso? ” poi mi riprendo…e aggiungo “però qualunque cosa vuoi sono in grado di dartela…”
“voglio sesso” mi dice. “voglio fare sesso”.
“bene!”, la cosa non mi dispiace affatto, dico… “quando e dove?”

“Stasera,oppure vediamo… domani no, venerdi si però.”

“Stasera non posso ” dico, “venerdi si.

Restiamo in contatto via email.
“mi è piaciuta la tua voce…”
Ma sarà vera? Boh. Non è la prima volta che faccio sesso con una persona conosciuta in rete. Anche al primo incontro. Ma mai mi è capitata una così esplicita.

Venerdi la chiamo. Prima invio un sms per non essere invadente. Non sono sicuro al cento per cento che non mi darà buca. Non risponde.
Penso male. Uhm sarà meglio che mi trovi un’alternativa per stasera.

Dopo venti minuti mi richiama lei, invece.
“Per stasera ok. Ti dispiace venire da me? ” mi da appuntamento alle 9, la sera nella piazza di un paese a 80 km da roma.
Le dico, va bene. Mi sento di tranquillizzarla… non so cosa dire… “insomma, ci conosciamo… poi vediamo. non sono il tipo che salta addosso alle donne eh…”
“stai tranquillo…” mi fa… “non mi faccio saltare addosso. Al limite sono io, che lo faccio”. Ride.

La giornata passa chiedendomi come sarà. Dalle foto sul sito non sembra male, ma non vuol dire nulla. Ogni tanto mi sfiora il dubbio della fregatura.
Non le ho chiesto niente. Penso che tutto sommato la cosa mi pare abbastanza credibile.
Al limite mi farò un viaggio a vuoto.
Ma l’emozione di un incontro al buio così vale il rischio.
Per me si.

La cosa acquista credibilità durante il viaggio. Sono in ritardo. Ho sottovalutato il traffico e la chiamo per avvertirla prima che presumibilmente lei esca da casa. Risponde e mi da indicazioni.

Arrivo sulla piazza del paese e aspetto qualche minuto. Sto arrivando, mi dice al telefono. Sono le 9.30, il posto è deserto. Un bar poco distante sta chiudendo. Fa freddo.
Arriva una macchina, c’è una donna sopra, si ferma poco distante da me, abbassa il finestrino: “ciao R. seguimi…”

Salgo in macchina e le vado dietro.
L’ho sbirciata e non sembra niente male.

Qualche kilometro e siamo in un altro paese.
Chissà dove mi starà portando, mi chiedo. A casa sua?

Si ferma in un parcheggio. Mi fa cenno di parcheggiare. Scendo. Mi dice no, saliamo sulla tua.
Sale in macchina, la guardo bene.
E’ vestita con una tuta da ginnastica. Certo non dà l’idea di quella che è uscita per un appuntamento galante.
Bella donna, ha l’età che ha detto di avere, bel sorriso, modi veloci ed esperti. Penso automaticamente che questo non è il primo incontro del genere.

Mi dice subito che non si chiama come mi aveva detto e mi dice un altro nome.
“Ok, che si fa… vogliamo andare da qualche parte?” chiedo.

Intendo, un locale, una birra, un posto dove parlare un pò.

Non mi risponde. Mi si avvicina e mi dice posso baciarti? ho bisogno di sentire il tuo odore.
“eh si… certo…” non faccio in tempo a dire ah che si sposta verso di me, si avvicina con le labbra al mio viso e mi lecca. Poi annusa.
Mi lecca con tutta la lingua intorno le labbra, sulle guance, sul collo.
E annusa il mio odore.
Non mi bacia, all’inizio. Mi lecca e basta.

Mi fa eccitare terribilmente questo approccio così animalesco.

Glielo dico. La bacio. Le offro la mia lingua da leccare. La lecco sul viso anche io.
Mette le mani sul gonfiore dei miei pantaloni.

“Posso? ” mi fa, armeggiando per sbottonarli.

Annuisco…”prego… fai con comodo…”
Con gesti veloci libera il pene da pantaloni e slip. Lo scappella stringendolo alla base e si china a leccarlo.

E’ lucido di quel liquido vischioso e trasparente di cui madre natura ci ha forniti per agevolare la penetrazione.

Lo lecca come prima mi leccava il viso. Poi lo ingoia qualche volta.
La lascio fare. E che vuoi dire a una femmina così?
Puoi solo lasciarla esprimere come meglio crede.

“gran bel cazzo… “dice. “ci spostiamo?”

Mi rendo conto di aver passato una specie di esame. La cosa non mi infastidisce. La trovo appropriata.
Penso che fa sesso con la stessa spregiudicatezza di un uomo che va con una prostituta. Sa quello che vuole, esamina la “merce”, controlla che sia di suo gradimento e solo allora consuma.

“Non conosco il posto “dico. “dimmi tu dove si può andare…”

Metto a posto, non senza una certa difficoltà, il pene irrigidito nei pantaloni e metto in moto. Lei mi guida su una stradina di campagna.

Quando arriviamo mi guardo attorno.
Non mi aspettavo di andare in camporella, ma il gioco lo conduce lei.

Spengo. Gli occhi si abituano al buio. Per sicurezza metto la macchina in moto da avere una via di fuga in caso di rapina. Mi balena l’idea di essere il classico coglione che per la figa si mette in qualche casino. Però ci avevo già pensato e nel portafoglio ho lo stretto indispensabile.
E comunque chi se ne frega, il rischio mi piace.
Penso: magari è un posto da guardoni. Magari qui da qualche parte c’è il marito che guarda.
Ma non mi pare… però se anche fosse?
Facciamolo divertire, penso.

Lei si spoglia completamente nuda. Ok, lo faccio anche io.
Erano anni che non lo facevo in macchina in questo modo.

Metto il profilattico e inizia una scopata furiosa, incitato da lei a sbatterla a sfondarla a aprirla in due.
E’ scomodo in macchina. Cazzo, quanto vorrei averla su un letto.
La penetro in diverse posizioni, ma siamo in una macchina, per quanto grande. Lei è bagnatissima, viene due volte.
Io mi controllo ma sono stanco fisicamente per via di posizioni con i muscoli contratti. Un momento di pausa.

“Ora ti faccio venire”, dice. “Si è fatto tardi”.

Mi toglie il preservativo, si china e inizia a masturbarmi e succhiare il cazzo.

Dove vuoi venire: in bocca, in faccia, sulle tette?

“Tu dove preferisci?” dico.

“E’ lo stesso. vuoi che ingoio?”

“Si dai, beviti tutto, e puliscimelo bene, mi raccomando…”

“Ok, rilassati…”

Continua con impegno a succhiare e segare. Una volta deciso di non controllarmi l’orgasmo non ci mette molto ad arrivare. Lo sento arrivare da lontano e mi godo la sensazione della sua bocca attorno al glande. E’ brava. Non cambia assolutamente il ritmo. Continua esattamente nel modo in cui mi ha portato a godere. Vengo a fiotti. La sento ingoiare senza staccarsi: due tre volte… poi rallenta. Lo tiene in bocca muovendo la lingua piano. Deglutisce ancora. Aspetta che inizi a ritirarsi e poi lo lascia.

“hmmm buono. A volte ha un sapore forte, il tuo invece è buono.”

“Me lo hanno già detto. Sarà perchè sono vegetariano?”

“Mah non so. Può darsi. Andiamo che è tardi” dice.

Ci rivestiamo. I vetri sono completamente appannati, anzi colano di acqua condensata.

La porto alla macchina. Un bacio di saluto.

“Mi è piaciuto, se ti va ci rivediamo”.

“Si, certo” rispondo.

Vado via e ripenso a tutta la serata. Mi faccio un sacco di domande.
E’ uscita di casa in tuta da ginnastica, magari è sposata e ha detto al marito che andava da un’amica. O magari il marito sa tutto e ora l’aspetta a casa dove lei le racconterà quello che ha fatto.
O forse non è così. Chissà.

La voglio rivedere. Voglio sapere di più di lei.

Autore Pubblicato il: 21 Dicembre 2010Categorie: Racconti Erotici Etero0 Commenti

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