Leggi qui tutti i racconti erotici di: Guzzon59

Prima di entrare nel salotto urtai la porta, volutamente, per far rumore e segnalare il mio arrivo.
Infatti, appena entrai subito smisero di chiacchierare. Michela mi scrutò con il solito sorriso compassionevole, lo stesso che ostentava nei confronti delle persone anziana.
Mentre, mia nuora, Bea non rideva affatto.
Lei, invece, mi fissava intensamente. L’espressione indagatrice dei suoi bellissimi occhi, palesava una riflessione interiore in corso; infatti era meditativo, come se volesse cercare una risposta a qualche dubbio che la stava assillando.

‘Scusatemi se v’interrompo!

Michela continuò a sorridere come un oca.

‘Vorrei far mangiare i bambini! Non avete nulla in contrario se do loro una brioche?

Michela e Bea erano molto vigili sulla dieta dei loro figli. Il loro consenso, quindi, era necessario, senza non avrei mai osato prendere alcuna iniziativa personale.

Bea: ‘Papà sarebbe meglio di no!
Michela: ‘Certo! Siamo già in tarda mattinata! Poi non mangiano nulla a mezzogiorno!
Bea: ‘Sono d’accordo!
Michela: ‘Mario perché non ci fai un po’ di compagnia?

In altre circostanze una tale richiesta non mi avrebbe creato alcun imbarazzo. Ma in quel momento, dopo quello che avevo udito, mi suscitava un certo disagio emotivo.
Comunque, dopo aver dato un’occhiata ai bambini, le raggiunsi in salotto e mi accomodai in poltrona, di fronte a loro.
Era difficile mascherare le emozioni che stavo provando. Infatti iniziai ad osservarle con un certo turbamento, lo sguardo si soffermava un po’ su l’una ed un po’ sull’altra. Entrambe avevano le gambe accavallate.
Mia Nuora la conoscete già, donna avvenente, con un seno abbondante e larghi fianchi, si presentava nella sua solita conturbante figura.
Michela, che non era da meno, anche lei si mostrava come degna rappresentante del gentil sesso, molto attraente e sexy.
Infatti, veste sempre con abiti succinti e, quel giorno, indossava una gonne corta.
Inoltre, a conferma della sua indole di troia, era particolarmente provocante, perché portava calze di nailon nere, autoreggenti, per cui le gambe incrociate lasciavano scoperto un bel tratto di coscia.
La combinazione era molto seducente perché creava un contrasto evidente tra il chiaro della pelle e lo scuro delle calze, provenendo uno scenario eccitante e tale da tenere alta la temperatura sei sensi, già abbondantemente elevata dal desiderio sessuale suscitato dal loro discorso.
Quindi, condizionato dalla loro stimolante personalità, non fui capace di autocontrollarmi nel modo di guardare quel meraviglioso spettacolo, offerto dalle loro bellissime gambe, che generosamente si mostravano sotto i miei occhi.

Michela, che si dimostrò particolarmente spigliata ed attenta a quello che stava succedendo, colse subito il mio interessere morboso per le sue stupende cosce; infatti, appariva maliziosamente lusingata perché sorrideva con sufficienza, sottolineando, con quel gesto, una sottile ironia; poi parlando con un tono di voce da furbetta:

‘Bea è una donna fortunata perché ha trovato un ottimo suocero! Sei sempre gentile e disponibile, pronto ad aiutarla in qualsiasi momento!
‘Certamente! Faccio del mio meglio! Per me è come se fosse una figlia!

Senza levarmi lo sguardo di dosso, mantenendo quel sorriso scherzoso, aggiunse:

‘Mario, toglimi una curiosità, e scusami se appaio un po’ impicciona! Perché non ti sei risposato?
‘Forse perché non ho trovato la donna giusta?
‘Ci sono molte donne ch potrebbero fare al caso tuo?
‘Adesso non è il tempo, perché non sono un buon partito! Sono vecchio!
‘Non ci credo! – Mi schiacciò un occhio ‘ ‘Scommetto che sei ancora in gamba! Le occasioni senz’altro non ti mancheranno! Hahahahahaha!

Che stronza, mi stava provocando. Bea ascoltò con un certo interesse. Restava in silenzio a scrutare con particolare attenzione quello che stava succedendo.

‘Il matrimonio è una scelta di vita seria! Non è una passeggiata di pochi minuti! Amavo la mia Sara, e non sarebbe stato corretto, verso di lei, se l’avessi sostituita con un’altra!

Cribbio che balla! mentivo sapendo di mentire. In verità, nel mio c’era una donna che l’aveva sostituita; Brienna, e nessuna altre sarebbe riuscita a sostenere il paragone con colei che mi aveva fatto perdere il sonno. La donna dei miei sogni più reconditi e depravati.

In ogni modo, quella frase colpì Bea, i suoi occhi quasi si commossero, mentre quella cinica di Michela, da grande troia incalzò:

‘Mario, per carità! l’amore passa! Ricordati che non ci nutriamo di solo passione! L’uomo ha bisogno anche d’insalata per vivere! Sai di cosa sto parlando? Non credo alla favola dell’astinenza per amore! hahahhahahaah

Finì la frase con una risata sguaiata; sottolineando le ultime parole con una occhiata maliziosa verso le proprie gambe, quasi a volermi sputtanare di fronte a Bea.

‘Chi ha parlato di astinenza?

Michela sbarrò gli occhi, mentre Bea sorrideva per la prima volta.

‘Mario io credevo che tu avesse detto!
‘Hai inteso male! Sono vecchio, lo so, ma non sono ancora rimbambito! Ho detto che non ho trovato la donna giusta, ma non ho detto che non ho avuto donne! Certamente che ne ho avuto, e tante! E visto che la cosa ti interessa, continuerò ad averne finché ne sentirò il bisogno!

Sottolineai l’ultima frase guardandomi il pacco. Michela divenne rossa come un peperone. Si era resa conto di avermi provocato con quella cazzata. Bea invece aveva capito tutto, fin dall’inizio, per questo sorrideva in scherno della sua amica.

‘Ti chiedo scusa! Non volevo essere scortese!
‘Ti pare! ‘ poi guardandola intensamente negli occhi ‘ siamo tra persone adulte, non ti preoccupare, non ho alcun pregiudizio ad affrontare certi argomenti! Soprattutto con donne piacenti! Dalla mente aperta! ‘ strizzando l’occhio – Una combinazione che ho sempre apprezzato!

Bingo! Il complimento l’aveva colpita come un colpo di maglio. Infatti, non sorrideva più. Anzi, la sua espressione divenne subito seria. Bea, intanto, si divertiva a seguire quello strano scambio di battute. Poi si alzò:

‘Scusate! Continuate pure a punzecchiarvi! io vado a dare un occhiatina ai bambini!

Finì la frase schiacciandomi un occhio. Si allontanò con la solita falcata da gran cavallona, oscillando i fianchi, come una nave in piena tempesta, seguita dalla scia dei miei pensieri peccaminosi.

Appena restai da solo con Michela. Iniziai a spogliarla con gli occhi, scrutandola dalla punta delle scarpe a quella dei seni rigogliosi.
Lei colse subito quel comportamento palesemente sfacciato. L’espressione corrugata del viso esprimeva, infatti, un pizzico di disagio. Si sentiva osservata. Si guardò le scarpe, tirò la falda della gonna nel tentativo goffo di coprire il lembo di coscia che restava nudo.
Non ti nascondere topolino! Avevo oramai capito la sua anima perversa. Comunque era un donna interessante. La tresca che aveva con il giovane cognato ne esaltava la natura di troia. La curiosità morbosa che aveva dimostrato per l’amico sconosciuto di Bea metteva in evidenza un’innata predisposizione ai piaceri della vita; secondo me, anche opportunista, senz’altro incline a cogliere le occasioni ghiotte che le capitavano a portata di figa. Per questo decisi di giocare duro con lei, come un gatto con il topolino, anzi con la topa:

‘A le donne! Non le capirò mai!
‘Cosa!
‘Dico che dopo tanti anni stento ancora a capirvi!
‘In che senso!
‘Considerato che prima mi hai affrontato a viso aperto! E questo è apprezzabile! Perché denota in te uno spirito libero!…

I suoi occhi esprimevano compiacimento per quella frase. La topa stava finendo in trappola perché la vidi interessata al discorso. Proseguendo:

‘.. spiegami perché, una bella donna, come te! Che veste abiti succinti per mettere in bella vista le proprie grazie, quando incontra un uomo che si sofferma ad ammirare, lei che fa? Si copre!

Un leggero color porpora comparve sulle guance. Poi’
Con sorpresa, invece di chiudersi in trincea, reagì immediatamente a quello attacco. Aspirò una bella boccata d’aria, sollevando il petto, quindi rispose alla domanda con un rimbrotto:

‘Visto che ami parlare franco! Lo sai cosa ti dico? Prima! sei stato un po’ stronzo! Mi hai fatto fare la figura della cretina!

Alla faccia della sincerità! Quando si dice parlare chiaro! Cazzo che caratterino! Una bella esemplare di cavalla selvaggia; certo che una donna così andava domata con la frusta!

‘Cazzo chi ha parlato! Ad ogni azione corrisponde un reazione uguale e contraria! Volevi sapere se alla mia età scopo? Ebbene, mettiti l’anima in pace! Si scopo! e tantissimo, anche bene se vuoi saperlo!

Quella frase la fece sobbalzare dal divano. I suoi occhi continuarono a scrutarmi con una espressione che non saprei definire: Interesse o disprezzo?

‘Stai calmo nonno! Non ti agitare troppo!
‘Adesso sono io che mi agito! Cazzo! Da quando mi sono seduto qua! non hai fatto altro che provocare! Anzi mi hai sbattuto le cosce in faccio e poi pretendi che io rimanga calmo?
‘Cazzo! che tipo che sei! Ci conosciamo da tanti anni! Eppure?
‘Eppure?
‘Stento a riconoscerti! Non avrei mai immaginato che fossi ancora un uomo!
‘In che senso spiegati! Perché la cosa mi preoccupa!
‘ahahah! Cosa hai capito! Non in quel senso!
‘Allora spiegati!
‘Da come mi guardi e dal tono con cui mi stai parlando? E’ la prima volta che ti comporti in modo così sfacciato!
‘Sfacciato? Michela! Sei troppo complicata! Non ti seguo!
‘E vabbè! Pane al pane e vino al vino! visto ci siamo imbarcati in questi discorsi!
‘Che vuoi dire?
‘A nonno! mmm, voglio dire che mi stai scopando con gli occhi! Sei un vecchio porco!
‘Vecchio porco? Certamente che lo sono! che cosa ti aspettavi? Sei un gran pezzo di figa!
‘Cazzo! Hahahahaha Che bel complimento grazie! Grazie nonno! hahahahahah
‘Aspetta a ridere! non ho ancora finito! Dicevo che quando un gran pezzo di figa ti sbatte le cosce in faccia! Non posso fare a meno di guardare con desiderio! Certamente lo faccio da uomo no da finocchio!
‘ahahahahah oddiooo che tipo da spiaggia! Ahahahah mi fai morire! ahahahah

Rideva come una scema. Bene, visto che l’aveva presa sul ridere. Decisi di esagerare.

‘Anzi, per restare in argomento, ti posso fare una domanda? Così mi tolgo anche una curiosità!

Ero sorpreso del mio comportamento audace, ma anche emozionato.
Incredibilmente eravamo arrivati ad abbassare il livello della discussione su un piano personale e direi estremamente volgare.
La cosa più stupefacente fu che parlare in quel modo osceno mi suscitava grande soddisfazione, e, da quello che potevo notare, era la stessa cosa anche lei; perché si capiva chiaramente dal suo sguardo malizioso ed ironico.
Ciò, a conferma che alle donne piace parlare di argomenti sporchi; soprattutto quando si esalta la loro bellezza provocante; alcune, per questo motivo, vanno letteralmente in crash.
Per questo decisi di battere il ferro fino a quando era caldo e di calare sul tappeto un carico da novanta, almeno potevo dire a me stesso di averci provato.

‘Si! basta che non mi chiedi quello che sto pensando! ahahahahaha

E ti pareva, la maiala, non perdeva occasione per esternare battute oscene anche se pertinenti.

‘Tranquilla! Non sono così fetente! Comunque sempre nel rispetto della franchezza?
‘Certo! Sono tutta orecchie! Ahahah vai col liscio!

In quello istante ostentava un espressione divertita, ma provocante. Non smetteva di mordersi le labbra nella attesa della domanda.

‘Porti le mutande?

Improvvisamente fece un espressione basita. Poi si riprese subito dal colpo, fissandomi per un periodo che sembrò lunghissimo. Infine scoppio a ridere.

‘hahahah! Questa è buona! Ahahah. Lo sai? In altre circostanze ti avrei dato uno schiaffo! Che cazzo di faccia tosta! ahahahah
‘Be?
‘Be! Cosa?
‘Hai intenzione di rispondere?
‘Mmm! Fammi pensare!
‘Michela! Non mi sembra che ci sia molto da pensare! O è si! o è no!
‘E invece una risposta te la voglio dare! Almeno per premiare la sfrontatezza che stai mostrando! Ma no come pensi tu! Sei forte di cuore?
‘Abbastanza!
‘Bene! Tieniti forte e cerca di non svenire! Ora guarda! hahahahahah

Fissandomi intensamente negli occhi, con un sorrisetto tagliente stampato sulle labbra, sollevò la gamba accavallata, ed imitando Sharon Stone in ‘Basic Istinct’, fece la stessa azione, lentamente, come se si stesse muovendosi a rallentatore.

Appena le cosce si divaricarono in modo netto si manifestò, chiaramente, la magnificenza del suo scoscio.
Non portava mutande, come immaginavo. La figa, completamente rasata, apparve in tutta la sua conturbante sensualità. Le labbra esterne, nere e butterate, separate dalle labbra interne leggermente sporgenti, erano voluminose.
Lei continuò a cercarmi con gli occhi, mentre le sue cosce restavano spalancate davanti al mio sguardo. Rimasi letteralmente senza parole. Quel gesto lascivo confermò pienamente le mie supposizioni: era una troia.
Michela si trovava nel pieno della giovinezza, coetanea di Beatrice. Il suo corpo vigoroso e tonico esprimeva una sensualità a cui era impossibile resistere.
Il contrasto tra la pelle candita dello scoscio e le calze autoreggenti nere creavano uno scenario da infarto.
Lo spettacolo mi diede uno scossone alla spina dorsale. Mi venne la pelle d’oca ed il cazzo si impennò, spingendo, con sofferenza, nell’augusto spazio delle mutande. Lo sentivo palpitare come un cavallo infuriato, anelando la figa di quella indemoniata di Michela.
Per un attimo mi balenò l’idea di saltargli addosso, di alzarle le gambe in aria e scoparmela lì, sul divano, fino a farla impazzire dal desiderio.

Ma la risata dei bambini interruppe quel meraviglioso idillio e preannunciò l’arrivo di mia Nuora. Le gambe di Michela si chiusero subito. Nonostante avesse calato il sipario, il suo sguardo continuò a scrutarmi con un’intensità tale da farmi venire i brividi alla schiena.

Il piccolo Dario entrò per primo e si precipitò nelle sue braccia.

Michela: ‘Bene è ora di andare a casa! Vedo che sei molto sudato! Hai corso vero?
Dario: ‘Si mamma!
Bea: ‘Ti ho sentita ridere!
Michela: ‘E’ colpa di Mario! Mi ha raccontato alcune barzellette!
Bea: ‘Sporche! Conoscendoti!
Michela: ‘ahahahah certamente! Ahahahah

Bea rimase perplessa. Si voltò a guardarmi. Stavolta incontrò il mio sguardo, fermo. Non se l’aspettava, perché fu lei ad abbassare il capo per prima, poi rivolgendosi a Michela:

Sei venuta con la macchina?
Michela: ‘No! L’ho prestata a mio cognato! Sono venuta in autobus!
Bea: ‘Sei a piedi?
Io:’posso accompagnarti io!
Bea: ‘Certo! Papà potrebbe accompagnarti a casa? Così ti potrà raccontare altre barzellette! ahahah

Il tono della sua voce era provocatorio. Credo che abbia intuito qualcosa. Lei conosceva molto bene la sua amica Michela.

Michela: ‘Non vorrei disturbare!
Io: ‘Scherzi! Nessun disturbo!

L’entusiasmo con cui mi ero intromesso, suscitò l’attenzione di Bea, soprattutto di Michela che, corrugando la fronte, come se stesse pensando, aggiunse:

‘Nessuno disturbo? Va bene allora! Accetto il passaggio! hahahah

Il piccolo Dario si precipitò sul sedile posteriore, mentre lei si accomodò al mio fianco. Durante il tragitto non ebbi più il coraggio di parlare. Non sapevo cosa dire.
Pensavo ancora a quel gesto depravato. Accidente, aveva dimostrato un audacia sorprendente, che denotava un carattere forte e volitivo. Appena arrivammo a destinazione, fu lei a rompere il silenzio:

‘Aspetta! Non andare via! Devo parlarti!

Michela aveva scorto il giovane cognato, che stava parcheggiando proprio di fronte a noi, scese velocemente con Dario in braccio, lo raggiunse e scambiò alcune parole con lui, poi gli affidò il bambino e ritornò da me.

‘Partì! Arriviamo fino a laggiù!

Mi indico un campetto sportivo. Mi avviai, e, in pochi minuti, lo raggiunsi. La rete arrugginita della recinzione esterna del campo era abbastanza alta ed adatta a celare la sagoma di una macchina.

‘Bene non perdiamo tempo! Ho pochi minuti!
‘Per cosa?
‘Tu mi hai fatto una domanda! Ora te ne faccio una io!
‘Chiedi?
‘Ce lo hai ancora duro?
‘Iooo’?
‘No! Non rispondere!
‘Perché?

Sorprendente, un gesto che non mi sarei mai aspettato. Attesi la sua risposta in silenzio.

‘C’è solo un modo per verificare!
‘Quale?

Non rispose. Corrugo la fronte, come se si stesse sforzando a pensare. All’improvviso allungò le mani ed iniziò ad armeggiare sulla lampo dei pantaloni. Poi si fece strada all’interno, afferrò il cazzo e lo tirò fuori.

‘Azzo! Avvendi il nonnetto! Come immaginavo! Hai un bel arnese! Le tue amiche attempate devono essere molto entusiaste di fronte a tanta abbondanza! Ahahahah Ora chiudi gli occhi e cerca di pensare alle mie gambe! ahahahahah

Così dicendo si abbassò con il busto ed in un solo boccone ingollò interamente il cazzo.

Quel gesto imprevisto mi lasciò senza fiato. Fece tutto lei. L’ardire di quella donna mi aveva sorpreso ancora una volta.
La sua bocca calda ed accogliente, cominciò a muoversi lentamente, facendo scivolare dolcemente la pelle sulla massa carnosa del cazzo.
Una vera esperta del pompino. Muoveva il capo con un ritmo regolare e costante, senza soluzione di continuità, mentre le dita della mano stimolavano lo scroto in un modo sublime.
Non potevo restare fermo, inerte, come un baccalà, mentre lei eseguiva quel meraviglioso pompino.
Notai che le sue stupefacenti tette erano a portata di mano. Quindi le sollevai la maglietta, e dopo aver spostato il reggipetto, afferrai quei grossi meloni. Erano talmente traboccanti che le mani non furono in grado di contenerli interamente.
La bocca di Michele era calda e morbida come il burro; in quella pratica dimostrava un talento innato ed una tecnica tutta particolare, riuscendo magistralmente a far scivolare le labbra della bocca sul cazzo, evitando di graffiarmi con i denti.
Dopo alcuni minuti cominciai a sentire i primi conati di sborra. lei percepì le contrazioni dei coglioni, che si erano sollevati nello scroto, così, da buona esperta aumentò il movimento del capo.
Alla fine irrigidì le natiche, e tenendole il capo fermo, le riempì le gote di sperma.

Haaaaaaaggggggggggg mmmm dioooooooooooooo!

Quel meraviglioso giorno capì cosa voleva dire un pompino con il risucchio.
Il suo era potente come quello di un aspirapolvere e mi diede l’impressione che stesse svuotando la spina dorsale. Fui colpito dalle vertigini.

La vita è veramente imprevedibile. Quella mattina, chi avrebbe immaginato che prima di mezzogiorno, Michela, l’amica intima di Bea, si sarebbe sollazzata con il mio cazzo, cimentandosi in un sublime pompino?
Le strade del piacere sono infinite e misteriose, come i disegni che il destino traccia per soddisfarli.

‘Accidenti! Che cazzo di tipa che sei!
‘Sono una donna curiosa! I dubbi sono come il prurito di culo! Alla fine ti devi grattare! Ahahahah!
‘Alla faccia! Amo le donne curiose, che accettano ogni tipo di sfida! Come fai tu!
‘Certamente! Soprattutto con quelli che mi ispirano porcate!
‘Neanche tu scherzi! Cazzo che razza di porca che sei!
‘A proposito, prima ho percepito una situazione un po’ piccante!
‘Allora?
‘Allora ti dico che Bea dovrebbe guardarsi in casa propria prima di andare a cercare altrove!
‘Spiegati?
‘Non sono stupida! Ho visto come la guarda! Chissà da quanto tempo che sbavi dietro quel suo straordinario culo! Hahahhah! Per questo mi sono eccitata come una porca! Ho immaginato una situazione incestuosa! Meraviglioso! Ti ho provocato apposta! Ma tu ti sei rivelato un osso duro! Comunque mi hai toccata nei tasti giusti! Sei riuscito ad intrigarmi! Ed ho capito subito che eri un porco perverso! Come me! Ahahahah! Una curiosità che dovevo verificare subito! hahahahah
‘Caspita! Sei una donna incredibile! Una vera pazza! Meravigliosa pazza! Ahahahah e troia per giunta!
‘Guarda che non sono l’unica troia che conosci!
‘Immagino?
‘Bea vero?
‘Si! Ma è un capitolo chiuso! E’ mia nuora!
‘Sei un fesso! Non sai hai ancora un cazzo di lei! quello che le passa per la testa!

Invece sapevo tutto di lei e quello che le passava per la testa in quel momento. C’era un problema: chi avrebbe dovuto fare il primo passo? lei o io?

‘Senti! Il pompino è stato un vero e proprio capolavoro! Ma.. mmm .. mi piacerebbe approfondire l’argomento!
‘ahahahah! Avvendi sto vecchio porcooo! Ora vuole provare anche la figa! Hahah! Ma certo! Però non sarà facile averla! Sono un tipo particolare! Mi piacciono le situazioni assurde, intriganti!
‘Be! Allora hai trovato pane per i tuoi denti! Sono un appassionato di film hard! E conosco sceneggiature che neanche immagini!
‘Questo lo avevo capito benissimo! Ahahahahhahah
‘Per esempio: Vuoi essere un’infermiera? La cameriera? L’autostoppista? La segretaria? La nipotina? La figlia zoccola? La moglie infedele? Ahahahahah. Scegli tu? Oppure ti piacerebbe interpretare una Brazzers?
‘Cosa hai detto?
‘Una Brazzers!

Cazzo mi ero fregato con le mie stesse mani. Che razza di cretino. Da come mi guardava si capiva benissimo che aveva intuito la verità. Sorrideva sotto i baffi.

‘Sai Mario! Mi è venuta una grande idea! Potrei interpretate la Nuora! Ahahahahah Credo che molto presto avrai la tua bella e conturbante Brazzers! Ahahahahahahahah

Prima di lasciarmi mi diede un bacio che mi lasciò senza fiato.

Continua’.

Autore Pubblicato il: 19 Marzo 2010Categorie: Racconti erotici sull'Incesto0 Commenti

Lascia un commento