Con Vittorio ci siamo scambiati un bel po’ di email. Dalle prime in cui parlavamo genericamente di racconti erotici a quelle in cui siamo scesi in particolari privati. Quindi allo scambio di immagini donne. A Vittorio piace l’idea di vedere la moglie scopata da un altro, ma preferisce mantenere il controllo della situazione. Alla compagna, Mara, piace sentirsi deresponsabilizzata e si lascia andare completamente, assecondando i suoi istinti e i desideri del marito.
Capisco bene il meccanismo mentale di entrambi, quello di Vittorio è molto simile al mio. E Mara assomiglia anche fisicamente alla mia ex moglie: una morona prosperosa, nelle foto sempre inguainata in stretti bustini, che le strizzano il punto vita. Li sceglie per mascherare una linea non proprio perfetta, ma l’effetto d’insieme trovo sia estremamente arrapante.
Mi ha mandato foto a dir poco esplicite. E tutte ritraggono lei in pose in cui è offerta in modo osceno. Spalancata. La figa aperta che cola sborra. Piegata all’insù che si tiene aperte le natiche, il buco del culo offerto all’obiettivo della camera fotografica. Oppure impiastricciata sul viso, gli occhi chiusi da una ricca sborrata che prende la bocca, il naso, la fronte, i capelli.
Tutte immagini in cui è umiliata e fa venire voglia di infierire ancora di più.
Io e Vittorio decidiamo di mettere in pratica le nostre fantasie coinvolgendo le rispettive compagne, ma ognuno a modo suo.
Quello che lui vuole è un incontro in cui io mi comporti con Mara come se fosse una puttana di proprietà di Vittorio.
Quello che io voglio da loro è in un primo momento mettere alla prova una insospettata vena cuckold che scorre in Michi. Voglio tornare a casa con l’odore di sesso addosso e farle capire che ho scopato con un’altra e vedere se si eccita come credo. E poi nei successivi sviluppi ci sarà tempo per ogni possibile variazione.
Michi ha una mentalità aperta ovviamente. Non è nuova ad esperienze trasgressive. Lei stessa, spinta da me, ha fatto sesso con altri uomini anche in mia presenza.
Ma rispetto a Mara è più imprevedibile. Ha fantasie e può sorprenderti in molti modi.
Negli ultimi tempi, quando per qualche motivo incontro delle sue amiche, mentre facciamo l’amore mi annusa cercando il loro profumo. Mi provoca chiedendomi se ho fatto sesso con loro.
– lo so che G. è una troia e ti si scoperebbe… dimmelo… te la sei scopata? il tuo cazzo sa della sua fica? sei un porco… saresti capace… ” e vedo che si eccita mentre ne parla.
Però poi dice che è gelosa. Che non potrebbe mai sapere che scopo con le sue amiche. Meglio allora un’estranea.
E allora prendo al volo l’occasione offerta da Vittorio e consorte per accontentarla…
Sapevo che giovedì sera Michi era a cena con una sua amica, per cui dico a Vittorio che sarei disponibile. Alla Michi dico che andrò a giocare a tennis con un amico.
Quando arrivo a casa di Vittorio è tutto come mi ero aspettato. Lei, Mara, è meglio ancora che nelle foto.
Non è la prima volta che fanno di questi giochini con altre persone quindi per lei non è una sorpresa, sa come finirà al serata, con ogni probabilità.
Io capisco dagli sguardi di Vittorio che la cosa sta andando bene, che a Mara piaccio, quindi il gioco può diventare esplicito.
Vittorio decanta le qualità della moglie in cucina. Assaggiamo degli aperitivi che ha preparato.
Lei sorride, è molto truccata, porta una camicetta nera che lascia scoperte ampie porzioni di seno. Una gonna corta, anch’essa nera. Parla poco, sbriga le cose di casa.
Vittorio mi fa vedere la loro abitazione. Mi invita a sedermi sul letto per sentire come è morbido.
Mi parla di Mara come se lei fosse assente. Mi dice che gli piace metterla in ginocchio sul letto, di fronte allo specchio, per guardarla in faccia mentre glielo mette nel culo.
Gli rispondo che guardare le espressioni del viso mentre spingi e ti fai strada dentro di lei è una sensazione impagabile.
Mi dice che la moglie ha un culo molto stretto, per quanto lui e anche altri, sottolinea, la inculi regolarmente. Basta poco per richiudersi.
Parliamo di Mara come se fosse assente. Come se fosse un oggetto.
Quando torniamo in salotto Mara porta del vino. Lui le alza la gonna e mi invita a toccarle il culo.
– Senti che belle chiappe morbide, ma sode… –
Io la tasto come potrei saggiare i muscoli di un cavallo. Sto al gioco di Vittorio. Mara è come un bell’animale, di cui non ci si preoccupa che capisca o meno che si parli di lei e come.
Tocco il culo incorniciato dal reggicalze.
– senti come è stretto – mi fa. Le apre le natiche rudemente con entrambe le mani.
Scosta il filo del perizoma e con i pollici divarica meglio e mette in mostra l’ano. Le fa allargare le gambe e le labbra della figa si dischiudono.
– ti piace? te la vuoi scopare ora o dopo? – mi fa.
Bagno un dito e le accarezzo l’ano. Lo sento fremere. Scendo e scivolo fra le labbra dischiuse e bagnate. Entro un paio di centimetri e mi fermo. Lei geme.
Mi porto il dito al naso e ne aspiro il profumo. Lo lecco.
– ora te lo dico… – rispondo – permetti? – e così facendo sostituisco le mie mani alle sue nel tenere divaricate le natiche, mi chino e affondo il viso fra quelle sontuose collinette di carne bianca, direttamente con la lingua ad affondare nel culo.
Come un animale le sto annusando il culo, l’afrore della figa eccitata mi avvolge. Il cazzo mi tira nei pantaloni.
Mi alzo e li sbottono.
– è brava a ciucciarlo? ” dico a Vittorio.
– come no… è bravissima… Mara hai sentito? datti da fare…-
– lei si volta e si inginocchia, mi accarezza con il palmo della mano il pacco ma io sbrigativamente lo tiro fuori e la tiro verso di me.
Le struscio la cappella bagnata sul viso. E poi glielo spingo in bocca.
– mi faccio fare un bel bocchino da tua moglie Vittò, se non ti dispiace…-
– ma che scherzi… serviti pure… ” mi risponde e si siede in poltrona per godersi lo spettacolo…
Qualunque cosa voglio che faccia la chiedo a Vittorio.
– vittorio caro… ora mi faccio leccare ben bene i coglioni, se tu acconsenti…-
– la signora ha proprio una bella lingua avvolgente… si vede che ne ha presi di cazzi in bocca… –
– una così ti risolve l’economia domestica… la fai pagare in pompini… se prendi una multa, il conto del macellaio… l’idraulico…. –
Il gioco è intrigante, la coppia è eccitata e io pure. La passività servizievole della donna mi solletica gli istinti più sadici.
– Vittorio, se permetti userei un po’ la tua gentile consorte…
– ma ti pare… fai fai.. è a tua disposizione, per tutto… a casa mia l’ospite è sacro… – mi risponde.
La faccio spogliare nuda. Completamente nuda mentre noi siamo ancora vestiti. Senza i suoi rassicuranti orpelli da puttana da bordello, il reggiseno a balconcino, il bustino, il perizoma, le calze velate.
La faccio rimanere nuda ma non le faccio togliere le calze, che non sono autoreggenti e le calano, dandone un’aria sciatta.
Mi siedo in poltrona e me la faccio inginocchiare fra le gambe, per continuare il pompino.
Ma più che altro le faccio leccare i coglioni, glieli spingo in bocca. Alzo le ginocchia e la spingo a leccarmi il culo.
Con il piede, senza togliere il calzino, le strofino la figa, la penetro con l’alluce.
Le spingo il cazzo tutto insalivato in gola, fino a sentirla tossire e soffocare.
Vittorio ha tirato fuori il cazzo e si masturba.
Ha un bel cazzo e mi viene in mente che a Michi piacerà senz’altro quella grossa cappella sporgente. Piace anche a me. Ma non voglio cambiare registro alla serata.
Spingo la signora carponi verso suo marito, comodo sull’altra poltrona, accompagno la sua bocca verso il pene turgido. Mi avvicino per guardare bene, le dico di leccarlo, di farmi vedere da vicino come lo lecca.
Così posso avvicinarmi da dietro a pochi centimetri da quel cazzo. Ne sento l’odore e ho una gran voglia di prenderlo in bocca.
Resisto.
– ora mi scopo tua moglie, caro vittorio, ha la fregna che è un lago – dico mentre entro dentro di lei e contemporanemente la spingo ad ingoiare la mazza dell’uomo.
– puoi scopartela e inculartela… come preferisci… – mi risponde…
Certo che me la voglio inculare, ma prima me la sbatto un po’, mentre il marito le affonda il cazzo in gola. Lei mugola e si bagna sempre di più.
Con i suoi stessi umori lubrifico l’ano, che sento aprire sotto le mie dita. Ci sputo, nel modo più volgare possibile. Glielo allargo con le dita.
– ora glielo metto nel culo…- dico.
Il marito la prende per i capelli e le solleva il viso, vuole guardarla in faccia mentre glielo metto nel culo.
Quel che vede sembra eccitarlo… mi dice – dai senti come entri facile… ha il culo stretto ma è accogliente, lo senti… inculatela bene… e tu troia spingi… fai divertire l’ospite… fai la brava donna di casa…-
Affondo lentamente fino a metà. Poi riesco e quindi affondo di nuovo. Più volte. Ogni volta di più fino a che ce lo ha tutto dentro.
Lei in tutto ciò emetteva dei gridolini, molto eccitanti. Sembrava proprio una cagna.
Inizio a stantuffarle il culo senza pietà e lei pare godere da pazzi. bastano pochi minuti per farla venire due volte, in sincronia con il secondo orgasmo il marito le scarica una potentissima sborrata sul viso e in bocca, lei lecca tutta la sbroda grufolando come un maiale.
A questo spettacolo non resisto ulteriormente e mi lascio andare…
– ora le riempio il culo di sborra… alla tua signora… o preferisci che le venga… in bocca… o nella figa? vuoi che la farcisca ben bene di crema la figa? –
– come vuoi… come vuoi… riempile il culo, si… riempile il culo che le piace… alla puttana…-
E allora vengo dentro di lei che me lo stringe e me lo succhia. Un orgasmo potentissimo.
Sono ancora dentro di lei quando penso a Michi… e allora mi tolgo, la faccio sedere sulla poltrona e le alzo le gambe. Le affondo il viso nella figa fradicia.
Voglio impregnarmi del suo odore. La lecco fino a farla venire.
Ci riposiamo esausti. Dico che vado via. Mi chiedono di restare ancora. Ma voglio andare da Michi, ne ho anche per lei. E so che loro continueranno a lungo.
E la prossima volta sarà ancora meglio.
(continua)