Vanessa
Mi chiamo Giovanni, detto Gianni dagli amici. Oramai sono in pensione, ma ho una bella villa in una città di mare, la barca. Insomma passo il tempo a rilassarmi.
Sono sposato con Cora. Mia moglie è manager di una multinazionale ed è spesso via per lavoro. Oramai, da quando è in menopausa non abbiamo più rapporti. A me ogni tanto viene voglia, ma poi finisco con il farmi una sega.
Voglio anche dire che siamo una famiglia tranquilla ma non soggetta a falsi pudori. Non abbiamo mai nascosto i nostri corpi ma nemmeno siamo mai stati esibizionisti. Ci è capitato di trovarci nudi in bagno o fare la doccia anche avanti a nostra figlia. Inoltre, essendo caloroso, io dormo nudo sotto le lenzuola.
Abbiamo una figlia, Vanessa. Oramai ha quasi 25 anni ed è una bellissima ragazza, non molto alta, con un bel visino, un bel culetto rotondo e due piccole tette, massimo una terza misura. Si è sposata giovanissima ed ha un figlio piccolino di 5 anni che si chiama Francesco. Il mio nipotino è una gioia, vivace, intelligente.
Quello che vi voglio raccontare è successo l’estate scorsa.
Una domenica pomeriggio, sentii suonare alla porta. Non aspettavamo nessuno. Andai ad aprire e mi trovai la mia piccolina in lacrime con il figlioletto ed una valigia !
-‘Amore, cosa succede?’ , le chiesi.
-‘Oh, papà’, rispose, gettandomi le braccia al collo ed iniziando a piangere sulla mia spalla, ‘ho lasciato mio marito’.
-‘Ma come mai ?’ chiesi.
-‘Quel porco ‘…’
-‘Che succede ?’
-‘Se la fa con la mia migliore amica, con la sua segretaria, con tutte quelle che gli vengono a tiro’, mi dice, piangendo disperatamente. ‘Voglio chiedere il divorzio !’
-‘Che succede?’, chiede mia moglie, arrivando in atrio e vedendo Vanessa abbracciata a me.
-‘Succede che dice che suo marito la tradisce e vuole divorziare’, risposi.
-‘Per il momento, accomodati nella tua vecchia stanza. Poi, quando ti sarai calmata, ne riparliamo’, disse mia moglie, rivolgendosi a Vanessa.
Così quella sera li sistemammo nella vecchia camera di Vanessa, aggiungendo un lettino che avevamo da quando lei era piccola.
Quella sera cenammo con il piccolo, perché Vanessa era rimasta in camera dicendo che non aveva fame. Dopo cena andai a vedere come stava e la trovai addormentata nel suo letto in reggiseno e mutandine. La coprii e la lasciai li. Più tardi, mia moglie mise a letto il nipotino e ci ritrovammo in sala a parlare del problema sorto.
Ad un certo punto, mia moglie mi disse:
-‘Cerca di seguirli tu. Sai, fra una settimana dovrei andare in missione per una settimana fuori città.’
-‘Non preoccuparti. Bisognerà anche pensare a portare il piccolo all’asilo e tutte queste cose. Vedrò anche come va con il lavoro di Vanessa. Dovremo parlare diffusamente con lei per consigliarla.’
-‘Beh, vedi magari di sentire quel tuo amico avvocato, per capire cosa fare.’
-‘Certo, non preoccuparti. Domani vai al lavoro tranquilla. Cercherò di parlare con Vanessa e poi chiamo Riccardo.’
Con questo, ci alzammo ed andammo a dormire.
Al mattino dopo, mia moglie andò a lavorare e restammo a casa noi 3. Quando mi alzai, per non provocare scandalo, mi misi un paio di calzoncini corti. Andai in cucina per prepararmi la colazione e vi trovai Vanessa vestita come la sera prima, ovvero in reggiseno e mutandine. Nonostante la gravidanza, aveva un corpo favoloso. Mi venne incontro e mi diede un bacio sulla guancia. Per mascherare l’erezione che mi stava venendo, le diedi una pacca sul suo bel culetto e mi andai a sedere.
Lei preparò la colazione e la consumammo assieme. Parlammo un po della situazione che si era venuta a creare poi lei andò nel suo bagno a lavarsi ed io andai nel mio. Io uscii in corridoio con l’accappatoio. In quello, uscì anche lei dal suo bagno, nuda come mamma l’aveva fatta, mi sorrise ed andò in camera sua.
Mi vestii e mi diressi in soggiorno. Dopo un poco lei mi raggiunse, accompagnata dal figlioletto.
Per un po parlammo del suo problema, mentre il piccolo guardava la tv. Vanessa era vestita in modo semplice, una maglietta, un paio di jeans e sandaletti con il tacco.
Alla fine decidemmo che avremmo iscritto il bimbo ad un asilo vicino a casa mia e poi saremmo andati dall’avvocato a farci consigliare. Così facemmo e passò la giornata.
La sera cenammo tutti assieme. Vanessa era più tranquilla e pure mia moglie, dopo che le raccontammo la giornata.
Dal giorno seguente, Vanessa iniziò a portare il bimbo all’asilo, poi faceva la spesa quotidiana, preparava il pranzo. Insomma, una vita tranquilla in famiglia, anche se ogni tanto, anche a causa del caldo di quei giorni, per casa girava in tenute alquanto succinte, per non dire seminuda. Io, in quei frangenti, mi rifugiavo nel mio studio per non saltarle addosso.
Qualche volta ci sedevamo sul divano a guardare un po di tv e lei si stringeva a me. In una di quelle occasioni, io ero a torso nudo e soltanto con un paio di calzoncini corti e senza i boxer. Lei venne in soggiorno indossando soltanto una mutandina, con le belle tette al vento. Si rannicchiò contro di me ed io dovetti per forza abbracciarla. Nel sentire il suo seno nudo contro il mio petto mi venne una terribile erezione che cercai di mascherare con un giornale, ma era troppo evidente. Vanessa, comunque, fece finta di nulla. Poi, verso le quattro del pomeriggio si alzò dal divano, si vestì ed andò a prendere il figlioletto all’asilo.
Insomma, così fu che venne la domenica sera ed andai ad accompagnare mia moglie all’aeroporto.
Al mio ritorno la trovai sul divano, aveva messo il figlioletto a dormire ed indossava soltanto una vestaglietta semitrasparente e nulla più. Nemmeno le mutandine. Era una cosa davvero incredibile. Mi venne un’erezione tale che dovetti rifugiarmi in bagno e farmi una sega coi fiocchi.
Al mattino seguente, io mi alzai presto. Lei mi raggiunse assieme al figlioletto, facemmo colazione assieme e poi lei uscì per accompagnarlo all’asilo.
La giornata passò come al solito. Io andai a mettere a posto la barca per prossime uscite. Ci ritrovammo a casa la sera. Io mi feci la doccia e poi andai in camera a vestirmi. Siccome faceva caldo, mi soltanto un paio di calzoncini corti. Raggiunsi mia figlie e mio nipote in cucina. Lei indossava una corta canotta senza reggiseno ed un paio di mutandine di pizzo e si muoveva come nulla fosse. Come ho detto, in casa eravamo abituati a stare piuttosto liberi, ma vedere una bella figa come mia figlia seminuda, mi faceva comunque un certo effetto che cercai di mascherare il più possibile.
Finita la cena, Vanessa mise Francesco a letto e dopo un po mi raggiunse in soggiorno, senza essersi cambiata. Si accoccolò sul divano al mio fianco, mettendosi il mio braccio attorno alle spalle. Al vederla nuovamente e sentire quel corpo meraviglioso contro il mio, mi venne una signora erezione.
Al vederla, Vanessa, sorrise.
-‘Ti faccio questo effetto, papà ? Ma sono tua figlia’, mi disse sorridendo.
-‘Ma sei anche una gran bella figliola, con un corpo magnifico e tutte le cose al posto giusto’, ribattei.
-‘Cosa faresti, allora, se girassi nuda come facevo da bambina ?’
-‘Non lo so, credo di aver paura delle mie reazioni, amore.’
Lei allora mi posò delicatamente la mano sull’inguine, sul mio pisellone eretto e mi baciò sulla guancia.
-‘Su, caro il mio babbo, fece, non distrarti, guarda lo spettacolo in tv’. In realtà era un filmetto insulso, quella sera c’erano solo partite di calcio e poco altro alla televisione. Insomma, al solito, roba inguardabile.
-‘Ma dai’, le dissi, tenendola stretta a me e guardandola negli occhi, ‘lo spettacolo dal vivo è molto migliore’.
-‘Sai, papà, mi piace stare così, sentirmi protetta e coccolata, come facevi quando ero bambina. Mio marito non mi teneva quasi mai così.’
-‘Che scemo ! Ma come si fa ?’
-‘Diceva che ero troppo appiccicosa.’
Nel frattempo mi accarezzava dolcemente il cazzo oltre i pantaloncini.
-‘Me lo fai vedere, papà ?’ Chiese.
-‘Se vuoi ”
Allora mi sciolse il laccio e mi abbassò i calzoncini. Il mio cazzo eruppe dritto come un fuso, la cappella rossa.
-‘Sai, da piccola, quando alle volte ti vedevo passare nudo, mi chiedevo a cosa servisse quell’affare.’
-‘Beh, ora lo sai, mia piccola.’
-‘Il tuo è bello, dritto. Quello di mio marito è bitorzoluto. Ma tu quanto duri ? Mio marito era a livello che dopo 30 secondi veniva e tutto finiva lì, lasciandomi insoddisfatta.’
-‘Mah, non lo so. Con tua madre oramai non si fa più sesso. Prima di sposarci era come assatanata, poi, dopo la tua nascita, il ritmo rallentò molto. Ora, sono anni che non facciamo più sesso. Mi limito a qualche sega. Ma quella volta, ricordo che duravo tanto, riuscivo a farle avere anche 10 o 12 orgasmi di fila.’
-‘Oh, povero papino mio, rispose, ne avrai bisogno allora, vero ?’ Rispose, mentre continuava a carezzarlo dolcemente, scappellandolo.
Poi, si abbassò e mi diede un bacio sulla punta, lo leccò piano e poi lo prese in bocca.
-‘Cosa fai ?’, dissi allora.
Lei non rispose e cominciò ad andare su e giù lentamente lungo l’asta, prendendolo fino in gola. A quel punto mi rilassai e mi stesi sul divano. Lei s’inginocchiò davanti a me, sempre tenendolo in bocca.
Io non volevo venirle in bocca e mi stavo trattenendo anche se il calore che avvolgeva il mio cazzo era stupendo. Allora la presi per le mani e la tirai su di me. La baciai dolcemente, mettendole la lingua in bocca. Aveva il gusto del mio cazzo. Lei rispose, tutta fremente, annodando la sua lingua con la mia.
Le sfilai la maglietta, aveva i capezzoli scuri e duri, due succhiotti incredibili, da mangiarli. La adagiai al mio fianco, iniziando a succhiarle e morderle quegli splendidi frutti. Lei inizio ad ansimare. Le sfilai la mutandina. Lui mi aiutò alzando il bacino. Le infilai il medio dentro la sua figa. Era bollente e completamente allagata. Iniziai a muovere il dito dentro, mentre lei ansimava sempre di più.
-‘Ohhhhhhhhhhhhhhhh, sììììììììììììììììììììììììììì, continuaaaaaaaaa ti pregoooooooooo ! Mmmmmmmmmmmm,’faceva lei.
Dopo un po, scesi lungo il suo corpo, baciandola tutta, fino ad arrivare al centro del desiderio, fa sua dolce fighetta. Aveva un sapore meraviglioso. Le infilai la lingua tutta dentro, le leccai il clitoride, glielo mordicchiai, mentre lei continuava a mugolare. Poi, ad un certo punto, eruppe in un grido soffocato : aveva avuto un orgasmo.
Allora mi stesi, la feci sollevare e mettere a cavalcioni sopra di me. Lei scese piano, infilandosi il mi cazzo dentro a quell’antro caldo, umido ed accogliente che era la sua fighetta. Iniziai a muoverla piano su e giù. Lei iniziò ad andare sempre più velocemente, fino ad avere un secondo orgasmo.
La feci alzare e poi la feci stendere sul tappeto, le gambe aperte, mi infilai in mezzo e le puntai la patatina. Lei ne voleva ancora e lo guidò fino a che glielo infilai tutto dentro. Le palle sbattevano contro di lei. Inizia a pompare, prima piano, con lunghi affondi e poi fino a quasi uscire e poi ancora, ed ancora, accelerando il ritmo. Lei venne una, due, tre volte. Poi ci voltammo, sempre tenendolo infilato dentro e ci sedemmo, io a gambe larghe e lei con le gambe attorno al mio bacino. La tenni così per un po. Io avevo il cazzo ancora dure e non ero venuto. Stemmo così per un po, parlando.
-‘Oh, papà, è stato meraviglioso. Non ho mai goduto tanto in vita mia. E tu non sei ancora venuto.’
-‘Non preoccuparti, piccola mia, adesso prendiamo fiato e poi continueremo.’
-‘Papà, ti amo, ti amo tanto, voglio essere la tua donna, papà, la tua amante, voglio fare di tutto per farti felice.’
-‘Sono già tanto felice, così, bambina mia, tenendoti fra le mie braccia ”
Insomma, andammo avanti per un po a farci le coccole, poi, una volta ripreso fiato, la feci sollevare ed inginocchiarsi davanti al divano, io mi inginocchiai dietro a lei e la presi alla pecorina. Pompai per un bel po, poi, sempre con l’uccello dentro, la feci stendere prona, io si di lei ed infine venni, inondandole la patatina di tutta la sborra accumulata.
Rimanemmo così per un certo tempo, fino a riprendere fiato. Poi ci lavammo ed infine ognuno andò nel proprio letto, lei per stare vicino al suo bambino, che dormiva beatamente ed io a ripensare agli avvenimenti del giorno.
La settimana passò così. Quando eravamo soli facevamo all’amore a tutte le ore. Alla fine le mie palle erano quasi rinsecchite, mente Vanessa era rifiorita, sembrava una diciottenne al suo primo amore.
Quando infine tornò mia moglie dalla sua trasferta, dovemmo far finta di nulla. Ma quando lei andava a lavorare e Vanessa portava il bimbo, prima all’asilo e poi al centro estivo, noi uscivamo in barca ed in mezzo al mare prendevamo il sole nudi e facevamo l’amore fino a rimanere esausti.
Alla fine, Vanessa rimase incinta. Ma noi continuammo a fare l’amore fino a quando la pancia divenne troppo voluminosa.
Ora è di nuovo estate. Vanessa ha partorito un paio di mesi fa una bimbetta cui diede il nome di Angela. Non ha detto a nessuno chi è il padre ma ha lasciato capire di avere una relazione con un uomo anziano di fuori città.
Ora che allatta per la seconda volta, ha le tette gonfie di latte ed i capezzoli sempre duri. Abbiamo ripreso a fare l’amore appena possibile.
Indubbiamente, la mia vita è migliorata.