Erano i primi giorni dell’anno scolastico, frequentavo il quarto anno del liceo artistico, e non c’era molto da studiare, la noia era insopportabile e forse fu questo a spingermi a delle scelte che credevo impensabili.
Fu una domenica mattina, al risveglio, che provai delle strane sensazioni, dovevo aver sognato qualcosa di ‘piccante’, ma davvero non ricordavo niente dei miei sogni…certo è che ero un bel po’ eccitata. Se avessi avuto un ragazzo sarei certo corsa da lui, ma non solo non ne avevo uno, ma non conoscevo nessuno che mi piacesse abbastanza.
Cominciai a fantasticare un po’, ma era tutto così astratto, desideravo qualcosa di vero, concreto…. Fu un attimo, mi passarono per la mente le mie amiche….. non volevo neanche ammetterlo che mi aveva anche solo sfiorato l’idea. In realtà non potevo negarlo a me stessa che successe davvero, anche solo per un attimo…dopo essermi arresa all’evidenza cominciai a pensare con quale di loro avrei voluto commettere questa follia; tanto nessuno poteva entrare nei miei pensieri e sarebbe rimasto tutto dentro di me.
Quasi subito pensai: ‘Sara’. Era una mia compagna di classe con cui avevo un buon rapporto e anche se non avevo una vera e propria amica del cuore, lei era la ragazza con cui avevo il rapporto migliore. Ma era proprio per questo che sarebbe stato impossibile quello che stavo immaginando.
Ad un certo punto fu come svegliarsi di colpo dal sonno: ‘Ma cosa mi passa per la testa!’. Stavo immaginando un rapporto con una mia amica, assurdo! Non riuscivo a credere a cosa mi succedeva ed ero un po’ sconvolta. Certo non mi era passata quella particolare voglia provata al mio risveglio…decisi di mandarle un sms chiedendole se potevo andare a trovarla. Dopo averlo inviato dissi tra me e me che avevo fatto una pazzia, ma poi pensai che eravamo amiche e che era tutto normale, a parte i miei pensieri che sarebbero comunque rimasti tali; infatti non avrei mai avuto il coraggio di raccontarle quello che pensavo, anche perché sicuramente avrei rovinato la nostra amicizia e poi si trattava solo di un pensiero passeggero che può capitare a tutti di avere.
Qualche minuto più tardi rispose con questo messaggio:
Forse ti avrei chiamato io! + tardi i miei escono,
vieni quando vuoi così facciamo qualcosa insieme.
Ciao
Devo confessare, come è possibile immaginare, che quel ‘facciamo qualcosa insieme’ oltre a farmi sorridere mi procurò qualche cattivo pensiero, ma continuavo a scuotere il capo per scacciare questi assurdi pensieri. Ora mi toccava vestirmi ed era davvero un grosso problema: avrei tanto voluto indossare qualcosa di provocante, ma non mi sarei azzardata ad andare in giro così; Sara abitava non troppo lontano e sarei andata a piedi, anche perché non avevo la macchina, né chi mi accompagnasse.
E poi non potevo sedurre una ragazza! Decisi di indossare una tuta… e qui la prima pazzia di una lunga serie in quel giorno: decisi di non portare biancheria intima. Mi preparai così alle due eventualità possibili: o lasciare stare, e nessuno si sarebbe accorto che non avevo niente sotto, o provarci ed in quel caso direi che ero pronta.
C’erano ancora i suoi genitori quando arrivai e sua madre mi disse che Sara mi aspettava nella sua stanza. Entrai e lei guardava la tv. Sapere di essere nuda sotto la mia tuta blu mi aveva reso particolarmente eccitata, in più averla avanti migliorava, anzi peggiorava le cose…
Indossava una maglia ed un pantaloncino corto ed esordì con un: ‘ ma non hai caldo?’
La mia tuta era leggera, ma in effetti un po’ caldo faceva. Aggiunse poi: ‘Se vuoi ti presto un mio short’ ovviamente rifiutai, non potevo certo cambiarmi! ‘Abbassa un po’ qua almeno!’ …mi abbassò la lampo della maglia, ma per fortuna non si accorse di nulla…ero confusa ed in imbarazzo, ma lei non notò nulla. Cominciai a realizzare la grande sciocchezza che avevo commesso, volevo tornare a casa, avevo un po’ paura che lei scoprisse tutto, cominciai a pensare a delle scuse sul fatto che non avevo biancheria, qualora se ne fosse accorta…ero concentrata in questi pensieri e non mi accorsi che Sara mi stava parlando…’Ma che hai? ….testa fra le nuvole?…qualche boy?’
‘No, no niente, scusa..’, sorrise e sbottò : ‘ qualche girl?’ e si mise a ridere….ed io : ‘Ma che simpatica!’ ….anche se poi pensai : ‘Ma che brava!’.
Guardava un telefilm che non conoscevo e disse:
‘Se non ti dispiace finisco di vederlo, poi magari guardiamo una cassetta se ti va.’
‘Ok’
Io però guardavo le sue gambe, eravamo sedute a terra con la schiena poggiata al suo letto, e lei teneva le gambe stese e divaricate. Non sapevo ancora se abbandonare o no i miei intenti, ero certo molto combattuta. Quando però comincia la pubblicità lei si alza:
‘Prendo la cassetta’
‘Che film è?’
‘A luci rosse’ disse ridendo..
‘Dai..’
‘E’ una sorpresa’
‘Ah, speriamo bene allora’
Si abbassò a cercarla tra le tante altre e non potetti fare a meno di ammirare il suo tondo fondoschiena; cercava ancora e decisi che con quello spettacolo davanti potevo toccarmi fugacemente e lo feci. Mi decisi a provarci, ma non sapevo come…era quasi impossibile, non avrebbe mai accettato…doveva essere una cosa molto graduale.
‘Eccola’ disse ed io di scatto spostai la mano, in quel frangente entrò sua madre che la avvisò che stava uscendo. Eravamo sole in casa.
‘Siamo sole?’ le chiesi per sicurezza
‘Si, ma vedrai che poi torna la rompi’ Si riferiva a sua sorella Paola, che lei definiva infantile e cinica.
Sara aprì anche l’altra anta della finestra e mi chiese:
‘Sicura che non vuoi mettere qualcosa di più fresco?’
Tutta quell’eccitazione mi rese più audace e disinibita.
‘Ok, ma solo se posso scegliere’
‘Ah, ma i capi firmati non ci sono!’
‘Mi accontenterò..’
‘Vedi nel primo cassetto Naomi e togliti quel forno da dosso’
‘E’ che non ho niente sotto’
‘Davvero? Scherzi?’
‘No’ e tolsi la maglia. Sara stupita fissava il mio seno e la cosa mi piaceva molto.
‘Scusa, non volevo fissarti è che mi hai sorpreso!’
‘Non ti preoccupare, puoi anche guardare’ dissi scherzando, ma non troppo.
‘Beh, in effetti…’ e si avvicinò, in quel momento ero letteralmente sovraeccitata…continuò
‘hai un seno stupendo, anche se è grande sta su una meraviglia’
‘Perché il tuo no?’…in questo modo cercavo di farla spogliare, anche perché ero un po’ in imbarazzo a stare lì mezza nuda.
‘Il tuo è molto meglio.’
‘Eppure non sembra…dai vediamo!’
‘Aspetta che ti faccio vedere…’, ero agitatissima, si stava spogliando…dovevo sforzami per non allungare le mani..Era un seno un po’ più piccolo del mio, ma a me piaceva tanto, forse più per l’eccitazione che altro. Aveva tolto la maglia e sfilato il reggiseno…
‘Visto?’
‘Bello!’
‘A me non piace molto..’.
Provai ad essere più audace..
‘Sembra abbastanza sodo, posso?’ e feci per avvicinare la mano
‘Si, ma guarda il tuo!’ e prese a palpare il mio seno…era stupendo, ma dovevo mascherare il piacere che provavo..all’improvviso guardammo tutt’e due nello specchio…era così strano…
‘Sembriamo due….’
‘lesbiche’ aggiunse lei, ma quella parola se possibile mi eccitò ancora di più e con il pollice cominciai a giocare con un suo capezzolo, lei sorrise pensando ad uno scherzo, ma poi lesse nei miei occhi le mie intenzioni..
‘Amalia che fai?’
‘Chiudi gl’occhi’
‘Ma sei matta?’
‘Solo un attimo’. Li chiuse…’Cosa provi?’
‘E’… piacevole, ma….senti…siamo due ragazze…’
‘Quindi?’
‘Non è normale…’
‘Ma se è bello… che importa?’
‘Non so…forse…’
‘Tieni gli occhi chiusi…’, prese anche lei ad accarezzarmi il seno. Era stupendo…la guardavo mentre la accarezzavo, volevo baciarla, ma avevo paura in una brutta reazione; provai allora a sfiorarle le labbra con le dita, non fece una piega…avvicinai le labbra alle sue e cominciai a baciarla. Si scostò un po’ all’inizio, un’incertezza, ma poi si lasciò baciare. Prima uno sfiorarsi di labbra, poi baci sempre più intensi, fino a che le nostre lingue si toccarono e intrecciarono sempre più velocemente. Le toccai il seno più decisamente e con la mano destra le accarezzavo il sedere infilando la mano sotto i suoi slip. Presi insieme slip e pantaloncino:
‘Posso?’, facendo cenno di sfilarle tutto….annuì e la ritrovai nuda davanti a me.
Subito mi inginocchiai e la accarezzai tra le gambe e subito cominciò a gemere e sospirare e tra un gemito e l’altro sospirò:
‘Anch’io’ e mi tolse quel poco che avevo sorpresa di non trovare biancheria neanche sotto.
Cominciò ad accarezzarmi e anche a baciarmi ed io mi trattenevo dall’urlare…
Quasi naturalmente prendemmo la posizione in cui l’una poteva baciare tra le gambe dell’altra…e dopo poco avemmo un orgasmo quasi simultaneo.
Nessuna delle due però accennava ad alzarsi, almeno io avevo una vergogna incredibile e non sapevo che fare.
Presi la mia maglia e mi alzai coprendomi un po’.
‘Che vergogna!’ disse Sara
‘Adesso è facile dirlo però…’
‘Si, infatti…sai…è stato bello’
‘Anche a me è piaciuto tanto…e poi ero venuta con questa intenzione!’
‘Che troia!’ disse ridendo, mi saltò addosso tirò la maglia verso la porta e mi baciò. Io di nuovo cominciai ad accarezzarla, poi ritornammo nella stessa posizione di prima per avere un nuovo orgasmo, ma questo non avvenne…
La porta si aprì ed io sentii solo
‘Sono torna…’ era Paola ‘Oddio!’ e rimase impalata e stravolta
Ci prese un colpo ed avevamo una gran paura, conoscendo Paola non era facile farla star zitta con i genitori…eravamo proprio nei guai.
‘Ma che cavolo state facendo?’
‘Paola senti, non ti permettere di dire niente a mamma e papà che me la paghi!’ Sara cercava di intimidirla con un tono minaccioso, ma Paola si indispettì.
‘Come faccio a non dirglielo che ti fai Amalia?’
‘Senti non è il caso di scherzare’ le dissi con tono pacato
‘Perché chi scherza? Mi dispiace ma io lo dico’
Era proprio vero quello che Sara diceva di lei, il suo tono dispettoso me la fece odiare, ed il momento drammatico accentuò il sentimento di odio. Cercai con un tentativo disperato di salvarci:
‘Guarda che stavamo scherzando, era finto…’
‘Guarda che sono più piccola, ma non sono scema, lo so cosa stavate facendo’
L’unica speranza per non farla parlare era coinvolgerla, una cosa molto complicata, ma ne andava letteralmente della nostra vita…se i miei l’avessero saputo, non osavo immaginare….
‘Sai che stavamo facendo?’ le chiesi
‘Si che lo so, non sono così stupida!’
‘Si lo so, e….non vuoi provare?’ le chiesi con l’indice tra le labbra cercando di coinvolgerla
‘Amalia…ma che vuoi fare?’ disse sottovoce Sara
‘Sara è l’unica speranza…’
‘Ok, proviamo’ disse Sara
Ma coinvolgere Paola era impresa difficile, ma dovevamo farlo prima che tornassero i genitori di Sara.
‘Lo sai che è molto bello?’
‘Non lo voglio sapere!’
‘Se lo dici a mamma e papà però non lo potrai mai provare’ disse Sara ‘e non sai che ti perdi!’
‘E’ un grande piacere che provi! Dai fallo, ti conviene farlo’ aggiunsi io.
Non diceva più niente, stava pensando…forse c’eravamo riuscite.
Sara insisteva..
‘Guarda come si fa, vieni Amalia, accarezzami…’ mi avvicinai e presi ad accarezzarla tra le gambe ‘Ah, siii, mmmh, si , che bellooo’ Paola si incuriosì molto ed io le dissi
‘Puoi provare anche da sola’ e subito provò ad accarezzarsi, ormai era nostra.
Appena si toccò ebbe un sussulto e Sara incalzò:
‘Vieni qui Amalia è bravissima, ti fa godere lei per bene’
Paola si avvicinò e cominciai a toccarla e lei a gemere.
Poi la spogliammo, stava godendo parecchio e si vedeva. Anche se ad un tratto disse:
‘Ma mamma…’ e Sara :
‘Sssss…’ e la baciò…era una scena mozzafiato, pensai :
‘Questa non me la perdo’ e presi a toccarmi fino ad arrivare, Sara se ne accorse e sorrise poi mi chiese:
‘Lo rifaccio?’
‘Si, ti prego’ e la ribaciò, io toccai Paola che arrivò quasi subito.
Potevamo stare tranquille nessuno avrebbe saputo di quella giornata.
Una giornata magnifica dopotutto….chissà Sara che film voleva vedere!