La mia Padrona aveva deciso di portarmi in discoteca. Decise lei cosa dovevo indossare: calze autoreggenti, gonna cortissima, niente mutandine e una canottierina di nylon nero attillatissima e trasparente, praticamente era come se fossi nuda. Anche Marta, la padrona, indossava un vestitino trasparente; era possibile distinguere chiaramente i numerosi tatuaggi sul suo corpo.
Venne con noi anche suo marito. Sapevo che se avevano deciso di portarmi in discoteca invece di tenermi incatenata alla tazza del cesso, aveva in serbo per me qualcosa di veramente eccitante…
Il nostro ingresso nella gigantesca sala non passo’ certo inosservato. C’era tantissima gente ma riuscimmo a trovare un tavolino libero. Marta ordino’ una bottiglia intera di whiskey e tre bicchieri. Verso’ per lei e per suo marito, ma non per me, “te lo diro’ io quando dovrai bere” disse.
Tracannarono un paio di bicchieri, poi Marta decise che era arrivato il momento di agire, “ok puttanella” mi disse, “adesso dovrai dimostrare alla tua padrona quanto sei troia, trovati un uomo, portatelo al bagno e fagli un pompino per 50.000 lire, poi torna qui. Dovrai darmi i soldi e un bacio, e dovrai fami sentire il sapore dello sperma”.
Mi alzai e andai in mezzo alla pista dimenando il mio corpo mezzo nudo in modo molto sexy. Intorno a me si fece un drappello di uomini che mi guardavano eccitati, mi avvicinai a uno lo abbracciai e gli sussurrai in un orecchio: “per 50.000 ti porto in bagno e te lo succhio”. Non se lo fece ripetere due volte, mi prese per mano e mi accompagno’ al bagno degli uomini. C’erano diversi tizi ubriachi che mi guardarono stupiti. Ci chiudemmo dentro a un cesso puzzolente, mi inginocchiai, gli tirai fuori l’uccello; ma prima di prenderlo in bocca mi feci dare le 50.000. Comiciai a succhiare il cazzo di quello sconosciuto fino a che la bocca si riempi’ di sperma. Lo lasciai li’ con i pantaloni abbassati e mi diressi dalla mia Padrona. Poggiai sul tavolo le 50.000 e ci baciammo. Durante il tragitto avevo madato giu’ quasi tutto lo sperma, ma ne era rimpasto un po’ per la mia Padrona. Marta si ritenne soddisfatta. “Brava la mia troia, ma la serata e’ lunga, vai, continua, fattene un’altro, poi potrai bere con noi!”.
Altro uomo, altro sperma, altre 50.000 altro bacio… Dopo circa una decina di pompini la voce aveva cominciato a diffondersi, gli uomini mi venivano a cercare. La Padrona se ne era accorta, e la cosa la eccitava. “Vai, datti da fare, fai godere piu’ uomini che puoi, torna qui ogni mezz’oretta a portarmi i soldi, ma guai a te se te lo fai sbattere nella figa!”
Davanti al bagno degli uomini si era fatta la fila, me ne facevo tre, quattro alla volta, avevo schizzi di sperma dapertutto, nei capelli, nei vestiti.. quanta ne ingurgitai quella notte!
Alle sei del mattino portai i soldi come avevo fatto tutta la notte, la discoteca era ancora piena e stavo tornando al bagno. La Padrona mi fermo’ “ok, serva, basta cosi’,” conto’ tutti i soldi che le avevo portato, erano circa 3 milioni. “Ma che brava, adesso si’ che puoi bere con noi vero Marco?” disse rivolgendosi al marito che annui’. C’erano due bottiglie di whyskey vuote sul tavolo, “Dovremmo ordinarne dell’altro” disse Marco ridendo “Si, hai ragione, adesso ci penso io”. La Padrona prese una bottiglia vuota e la mise sotto il tavolo. Marco prese un cuscino da un divanetto e se lo mise davanti ai pantaloni per non farsi vedere, poi tiro’ fuori l’uccello e orino’ nella bottiglia. “Hai visto che te ne abbiamo lasciato un po?” Disse la padrona mentre mi riempiva il bicchiere di piscio. Tracannai tre bicchieri uno dietro l’altro senza farne cadere una goccia. Poi la Padrona si avvicino’ e mi diede un bacio. Puzzi di sperma e di piscio, a casa sarai punita.