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Emma è una bellissima e brava ragazza: 29 anni, una laurea in ingegneria aziendale, sposata con un biologo, un figlio di 3 anni; è una donna in carriera.
Subito dopo la laurea è entrata in azienda, dove ha iniziato la scalata, adesso è responsabile di zona, ma si aspetta un ulteriore scatto di carriera.
Emma deve partecipare al suo primo vero meeting aziendale annuale, prima, all’ inizio, non aveva ancora la qualifica, negli ultimi due anni aveva il figlio piccolo, ma ora’. Il marito, una volta tanto, non deve andare a congressi e poi ci sono i nonni.
Il meeting è organizzato in un grande albergo, le stanze affacciano tutte su di un parco al cui centro è la piscina, le riunioni si tengono nell’ edificio centrale, in una sala ampia a vetri vicino alla reception ed al bar, mentre nell’ interrato vi sono la sala da pranzo, una taverna per il relax ed altri servizi.
Emma è arrivata abbastanza presto, i lavori iniziano nel pomeriggio e durano fino al pranzo del terzo giorno, ha preso possesso della stanza, ampia con un grande letto matrimoniale, un ampio bagno, l’ ingresso da una grande porta-finestra che affaccia sul vialetto che circonda il parco, la sistemazione è buona, nella stanza a fianco della sua arriva Alessio, un collega trentacinquenne, responsabile della zona limitrofa alla sua, che ha avuto modo di conoscere in altre riunioni, un bell’uomo, simpatico e spiritoso con cui si reca a pranzo.
I lavori del meeting iniziano puntuali, Emma è tra le prime a relazionare sullo stato della sua zona, le iniziative commerciali ed il sistema di assistenza ai clienti che ha messo a punto destano molto interesse nella direzione generale, anche per il ritorno economico e di immagine che hanno determinato.
Ora è più tranquilla, domani dovrà solo ascoltare distrattamente le relazioni degli altri colleghi, poi il terzo giorno si tireranno le conclusioni e spera di portare a casa un buon bottino.
Si è fatta quasi ora di cena, Emma chiama a casa, parla con Sergio, suo marito, e con Dario, suo figlio, chissà che combina Sergio in sua assenza, all’ ultimo congresso si è scopato non una, ma tre colleghe, lei lo sa perché glie l’ha confessato candidamente lui stesso, è solo sesso, ma le brucia lo stesso e lei è sempre stata fedele, ma sa anche che i meeting, come i congressi, possono essere momenti di trasgressione, chissà come la prederebbe Sergio se lei si facesse una bella scopata extraconiugale’ lui è un po’ maschilista.
Saluta il marito, nell’ interrato i cellulari non prendono e farà tardi, poi conta di dormire un po’ più a lungo, chiamerà lei il giorno dopo.
Si prepara: dismette il tailleur – pantalone nero da manager, un abitino leggero con la gonna a pieghe corta, ma non cortissima, un reggiseno push up per mettere in risalto le mammelle ,un perizoma che si infila nel culetto che risalta alto e sodo sotto la gonna, un po’ di accessori e via.
A cena si siede con vari colleghi tra cui Alessio, la cena è gustosa, l’atmosfera allegra, Emma non è astemia, ma non è abituata a bere, questa sera, però, complice la compagnia, si lascia andare e beve un po’ più del solito, anche perché Alessio non le fa mai mancare il bicchiere pieno.
A fine cena si sente leggera ed euforica ed accetta di buon grado l’ invito di Alessio ad andare nella taverna dove si balla; si siedono ad un tavolo ed Alessio ordina due digestivi, poi la invita a ballare, è un lento ed Alessio la stringe a sé, Emma si appoggia, le sue mammelle premono contro il torace di Alessio, i capezzoli si inturgidiscono e si fanno sensibili, sente che una coscia di Alessio preme contro le sue e le allarga, appoggia la fica contro la coscia birichina e la strofina, Alessio intanto appoggia le mani sul culo, nella semioscurità dell’ ambiente solleva la gonna e raggiunge il perizoma, lo scosta e va ad accarezzare il buchino, Emma si sente sciogliere, ma la musica termina e così anche il piccolo sogno ad occhi aperti.
Tornano al tavolo e sorseggiano il digestivo, una altra dose di alcool per Emma che diventa sempre più euforica, ma è anche stanca, si appoggia ad Alessio, la testa sulla sua spalla, chiude per un momento gli occhi, sembra dormire, ma una sua mano vaga e raggiunge il cazzo di Alessio che preme nei calzoni, lo accarezza attraverso la stoffa, ma anche Alessio si dà da fare e con una mano impertinente solleva la gonna e raggiunge la passera umida di ciprino, coperta solo da un velo di cotone che viene facilmente spostato, infila un dito, poi lo retrae e lo porta al naso e poi alla bocca
‘Sei profumata, dolce, tutta da mangiare’
‘Non esagerare, sono solo una donna in calore!!’
Emma si scuote si alza
‘Andiamo, è ora di andare a letto’
Alessio le porge il braccio, Emma barcolla un pochino e quindi la sorregge, quando escono nel vialetto del parco per raggiungere le stanze l’aria fresca fa risvegliare un poco Emma che riprende vigore, percorrono un breve tratto ed entrano in un anglo meno illuminato, Emma si appoggia la muro, di schiena, con le gambe un po’ aperte
‘Che hai? Non ti senti bene?’
chiede Alessio preoccupato, gli risponde una vocina flebile con una intonazione infantile
‘Pipì, mi scappa tanto la pipì’., non la tengo più’.., la faccio qui”
Emma si lascia andare e Alessio sente il tintinnio della piscia che cade sui mattoni e vede allargarsi una pozza tra i piedi di Emma, solleva la gonna e vede un rivolo che attraversa la stoffa sottile e ricade, disperdendosi anche sulle cosce, scendendo a bagnare le gambe fino ai piedi
‘Ne hai proprio tanta, continui a pisciare come una fontanella”
‘Eh si, ero proprio piena piena, e tu, non sei pieno anche tu?’
Emma apre la patta dei calzoni di Alessio fruga e tira fuori il cazzo già eretto
‘Dai passerotto, innaffia la passerina, dai pisciami sulla fica!’
Emma appoggia la punta del pene al perizoma e Alessio inizia a scaricarsi inondando la fica della donna
‘Dai, così mi piace e bella calda calda, qualche volta lo faccio questo giochino con Sergio, ma con te e tutta un’altra cosa! Dai andiamo dentro!’
Emma prende Alessio per il cazzo e lo trascina fino alla sua stanza, entrati si china e prende in bocca il glande
‘Buono, proprio buono!’
Poi , lentamente spoglia Alessio, fino a farlo rimanere nudo, col cazzo eretto in bella vista, poi fa uno strip tease, lento e sensuale, ora è nuda, le mammelle sode con i capezzoli eretti, un pancino appena bombato con la passera depilata, un culo a mandolino, si avvicina ad Alessio e lo spinge sul letto
‘Ti voglio scopare, non sei tu che mi scopi, ma sono io a chiavarti, non fare pensieri su di me, è solo sesso, sesso allo stato puro, la mia fica è affamata di cazzo ed io le do da mangiare!!!’
Si mette a cavalcioni sull’uomo, si infila il cazzo nella fica ed inizia a muoversi su e giù, prima lentamente, poi sempre più velocemente, fino a quando non sente Alessio che si irrigidisce e spinge il cazzo sempre più dentro, spostando l’utero su cui riversa una lunga sborrata che le provoca un lungo ed intenso orgasmo.
Un po’ per l’esaurimento, un po’ per l’alcool crollano e si addormentano; è l’ alba quando Alessio si risveglia e, quatto quatto rientra nella sua stanza, lasciando Emma da sola, nuda sul letto, con le cosce aperte ed un rivolo di sperma che le scola fino al buco del culo .
Il sole filtra attraverso le persiane ed Emma riprende vita, apre gli occhi e guarda l’ orologio, sono da poco passate le sette, i lavori iniziano alle nove e poi lei non ha impegni diretti, può prendersela comoda.
Si passa la mano sulla fica, è umida ed appiccicosa, eh Alessio, se l’è scopato proprio bene, l’ha tirato a puntino, anche la pisciata, poteva tranquillamente aspettare di rientrare in stanza, ma era troppo divertente fare la parte della bimba che non ce la faceva più, lo voleva cotto al punto giusto, ma ora basta, Alessio è una carta esaurita, è stato il suo dildo vivente, chissà a chi toccherà oggi.
Si alza e va in bagno, si siede sulla tazza, si preme per cacare e dalla vagina scola la sborra, mista alla piscia che esce in contemporanea, Emma ci mette sotto una mano, poi la porta al naso, l’ odore dell’ urina e dello sperma si mischiano in maniera strana, ma è certo il profumo della sua cacca a dominare l’ ambiante.
Si lava e si profuma, in maniera soft, anche il trucco è molto moderato.
Cosa indossare? Non certo il tailleur pantalone, né il vestitino della serata, opta per un vestito grigio più sobrio, più sobrio si fa per dire, la gonna è più lunga, ma ha uno spacco posteriore molto alto, che mette in risalto le cosce tornite, ed un decolté che, insieme al pusch up, evidenzia il seno su cui poggia un gioiello a goccia.
Una telefonata a casa, il telefono squilla a vuoto, chiama Sergio sul cellulare, ha già portato Daniele all’ asilo e sta andando al lavoro, farà tardi, ha da ultimare delle ricerche sperimentali con Barbara, la sua collaboratrice, spegnerà il telefono, sarà sua madre ad andare a prendere il bambino, Emma capisce: Barbara è una gran fica e la dà senza problemi, ha fatto bene a scoparsi Alessio ed il meeting non è finito
Esce per recarsi a colazione ed incontra il direttore generale dell’azienda, uomo maturo, ma giovanile e prestante
‘Signor direttore, buongiorno!!’
‘Buon giorno signora, anzi dottoressa o preferisce che dica ingegnere”
‘Ma no, signora va benissimo’
‘Ho molto apprezzato la sua relazione di ieri, molto interessante’
Poi guarda Emma con attenzione ed un lampo lubrico brilla nei suoi occhi
‘Signora è veramente splendida, il vestito di ieri non le rendeva giustizia, tornando alla sua relazione di ieri, terminata le sessioni di oggi avrei piacere di discuterne privatamente con lei, magari dopo cena’
Emma capisce l’ antifona
‘Certo signor direttore, sarà mia cura incontrarla questa sera’
Emma entra in sala conferenze ed il suo ingresso non passa inosservato, il suo abito, per quanto sobrio, mette in risalto le sue curve e lei sente distintamente lo sguardo dei maschi che la spogliano con gli occhi e delle femmine che la fulminano, ma lei fa finta di niente ed va a sedersi in prima fila, davanti al tavolo della dirigenza, accavallando sapientemente le gambe, in modo che il direttore generale, che è proprio di fronte a lei possa apprezzare le sue cosce e sbirciare tra esse fino a vedere il sottile perizoma bianco che fascia la fica.
Emma sente su di sé gli occhi del direttore, uno sguardo che la spoglia, che penetra attraverso il sottile tessuto del perizoma, e la fica si inumidisce e bagna la pattina.
Emma non vuole fare carriera col sesso, vuole meritarsi sul campo la promozione, c’è in ballo il posto di vice capo area, ma il direttore la fa arrapare, le piace come uomo, come maschio, perché non unire l’ utile al dilettevole?

Le relazioni si susseguono, certo la sua è stata la più proficua, Emma interviene, più per farsi vedere, per aver occasione nell’ alzarsi di mostrare al direttore che le sta davanti il fondo umido del perizoma, ma comunque le sue osservazioni ed i suggerimenti appaiono appropriati, continua a tessere la sua tela e sulla relazione di Alessio il suo intervento innocente, con piccoli suggerimenti, riesce ad evidenziare alcune lacune di gestione: nella corsa alla vice direzione di area ha eliminato un rivale, come una mantide se lo è scopato e poi mangiato.
Al lunch si intrattiene con alcune colleghe, rifugge la compagnia maschile, non vuole rischiare di essere incastrata, la conversazione iniziata con i problemi aziendali del meeting, scivola su gli aspetti più ameni dello stesso, tutte hanno scopato la sera precedente e si aspettano di ripetere questa sera, anzi Vera e Rossella hanno adocchiato un paio di colleghi, ultimi arrivati e un po’ spaesati e vogliono organizzare una orgetta, l’hanno già fatto nell’ anno precedente e si sono divertite, a Vera piace farsi leccare la fica mentre ciuccia un cazzo, a Rossella essere presa a sandwich in fica e culo, Enrico, Silvio e Nicolò sembrano i soggetti giusti, Emma declina l’ invito a partecipare adducendo una scusa, poi nell’ imminenza della ripresa dei lavori si dirigono verso i bagni per pisciare.
La fila alla toelette delle femmine è lunghissima, davanti a loro ci sono almeno venti colleghe in attesa, qualcuna chiaramente disperata passa da una gamba all’altra reggendosi la fica, Emma sente la necessità di pisciare e non vuole perdere tempo, lascia il gruppo e si infila nei bagni dei maschi, gli stalli sono occupati per cui si avvicina ad un orinatoio, scosta di lato il perizoma e piscia in piedi sotto gli occhi esterrefatti ed arrapati dei colleghi, poi rimette a posto con voluta lentezza il perizoma, senza asciugarsi, inumidendo la pattina, quindi ritorna nella sala riunioni.
Il pomeriggio è dedicato ai consuntivi di area ed Emma non vuole bruciarsi, evita di fare interventi che possano dare ombra ai vari dirigenti e si limita, se chiamata in causa ad approvare l’ operato dei vari capi area.
La cena è la cena sociale di gala ed Emma si presenta con un abito lungo, scollato sulla schiena a mostrare l’assenza del reggipetto e con due vertiginosi spacchi laterali che arrivano in vita e fanno sospettare l’assenza di mutande, in realtà Emma indossa un perizoma sgarbatissimo con un piccolissimo triangolo di pizzo a coprire lo spacco della fica.
Emma si siede, dopo l’ aperitivo, nel posto assegnato in un tavolo da otto, si chiacchiera amabilmente e poi si scivola nel dopo serata e le allusioni sessuali si fanno sempre più spinte, Emma sente la fica formicolare, se potesse si tirerebbe un ditale li in pubblico, stringe ritmicamente le cosce ed il movimento non passa inosservato a Silvano
‘Emma qualcosa non va?’
‘No, no, tutto bene’
‘Ti vedo agitata’
‘è solo che devo fare pipì!!’
‘Se vuoi ti accompagno, la tua pisciata di questo pomeriggio me lo ha fatto tirare da pazzi, darei lo stipendio di un mese per vederti ancora pisciare in un pisciatoio nel cesso dei maschi’
‘Esagerato, lo stipendio di un mese!! Te lo rifaccio gratis, andiamo!’
Emma e Silvano si dirigono verso i bagni, cautamente entrano in quello dei maschi, non c’è nessuno, Emma, sotto lo sguardo un po’ attonito di Silvano, si avvicina ad un orinatoio, sposta di lato lungo uno degli spacchi il vestito, scosta il perizoma e con due dita apre le labbra della fica
‘Ti piace?’
‘Da morire’
Emma inizia a pisciare, un getto che si fa sempre più forte visto che si spreme tanto da cacciare una scorreggia, poi sgocciola piano piano
‘Asciugami’
‘Prendo della carta’
‘Ma no stupidino’ leccamela!!’
Silvano si inginocchia e le passa la lingua sulla passera, il sapore è acre ma buono, poi si alza e Emma gli palpa la patta
‘Hai il cazzo che ora esce da solo dai calzoni, non ho voglia di fare un pompino, ti farò una sega!!’
Emma estrae l’ uccello e abbracciando da dietro Silvano incomincia a menarglielo, Silvano è tanto eccitato che bastano pochi colpi per farlo sborrare dentro un orinatoio
‘Che eiaculazione precoce, reggi poco,beh ora fai una bella pisciata anche tu, voglio proprio vederti’
Silvano non se lo fa ripetere e piscia mente Emma gli tiene in mano l’ uccello e fa dei ghirigori muovendolo
‘Questa è una cosa che mi piacerebbe fare, perché voi maschi potete farlo e noi femmine no?Ogni tanto faccio questo giochino con mio marito o con mio figlio, ma non è la stessa cosa, devo provare con uno di quegli imbuti di plastica che propagandano”
Gli sgrulla il cazzo e lo rimette nei calzoni
‘ Beh ora andiamo, si saranno già insospettiti!!’
La cena fila tranquilla tra chiacchiere e pettegolezzi, poi in taverna.
Emma si siede la bar, con un digestivo e osserva le manovre: Vera e Rossella hanno gettato la rete, ballano con Enrico e Silvio, poi Vera aggancia anche Nicolò , si siedono in cinque ad un tavolino e sorseggiano dello spumante, ma anche altri gruppetti si sono formati, Emma pensa che le orgette questa sera si sprecheranno, quasi quasi si aggancerebbe anche lei, ma la voce professionale del direttore la richiama alla realtà
‘Signora, anzi ingegnere, come già le ho detto questa mattina vorrei discutere con lei alcuni aspetti della sua relazione, se ha la bontà di seguirmi nel mio ufficio”
‘Certo signor direttore, sono a sua disposizione’
Gli alti dirigenti dispongono di alcune stanze attrezzate ad ufficio al primo piano dell’edificio centrale ed è in una di queste che il direttore conduce Emma
‘Si accomodi ingegnere, gradisce qualcosa? Io prendo una grappa e lei?’
‘Io non sono molto abituata ai superalcolici, ma questa volta farò un’eccezione, prendo una grappa anche io’
Emma ha capito che il direttore vuole sfruttare l’ alcool per vincere la sua resistenza, ma non sa che Emma non ha nessuna intenzione di resistere, anzi’.
Emma si accomoda in una poltrona e, distrattamente, uno spacco del vestito si apre mettendo in mostra una splendida coscia nuda fino all’attaccatura, il direttore deglutisce imbarazzato e arrapato
‘Sa ingegnere, la sua relazione è stata molto interessante, avrei intenzione di proporla per una promozione, ma lei è così giovane, ci sono altri più anziani e meritevoli’. Poi è sposata, ha un figlio piccolo, ne farà altri, sarebbe in grado di dedicarsi all’azienda adeguatamente?’
Emma si alza e si avvicina alla poltrona dell’uomo, sempre con la coscia bene in vista
‘Signor direttore, penso che il mio matrimonio e mio figlio non siano un intralcio, come ha potuto constatare, ma non voglio crearle difficoltà, come ha detto sono ancora giovane”
Emma si inginocchia, armeggia con la cerniera dei pantaloni ed estrae l’ uccello del direttore in piena erezione
‘Della mia progressione di carriere possiamo parlarne un’altra volta, anche domani, me questa sera la dedicherei a qualche altra cosa, c’è il suo fratellino che smania”
Emma slaccia la cintura e fa scivolare i pantaloni e le mutande alle caviglie, ora il cazzo del direttore è ben esposto, non è mica male, abbastanza lungo e sottile, Emma prende a leccarlo, poi lo scappella e lo lecca ancora, lo mette in bocca e lo succhia come fosse un ciucciotto, intanto con una mano lo sega lentamente, mentre l’ altra va a torturare i coglioni, li stringe delicatamente li soppesa, poi un dito birichino forza dolcemente l’ ano, l’ uomo è quasi in estasi, ma quando Emma si accorge che sta per venire si ferma e si alza
‘No, non così, mi devi venire dentro, sono tutta bagnata, ho la fica che è un lago’
Emma si appoggia alla scrivania, abbassa le spalline dl vestilo e tira su il lembo posteriore, poi sfila il perizoma
‘Senti come è bagnato, mettimelo dentro, prendimi alla pecorina, dai scopami!!’
L’uomo si accosta e la penetra, il cazzo scivola dentro un lago vischioso, raggiunge l’utero e preme sul punto G, un onda di calore sale dalla fica e raggiunge le mammelle che si fanno turgide con i capezzoli eretti e sensibili
‘Strizzami le tette, massaggiami il grilletto, dai che sto per venire!!’
‘Dai piccola troia, anche io sto per venire, strigi le cosce, massaggiami l’ uccello!!
I due sono tanto infoiati che la scopata è breve e vengono all’ unisono con un piccolo grido strozzato, poi il cazzo perde tono e scivola fuori seguito da un rivolo di sperma che cade sul pavimento tra i piedi di Emma
‘Mamma che goduta, ma ora devo pisciare, mi scappa!!’
‘Falla pure a terra, poi asciugheremo’
Emma si lascia andare ed un rivolo di piscia si riversa sul pavimento e si mischia alla sborra
‘Sei una splendida porca, te lo metterei in culo, ma mi riservo per un’ altra volta’
Emma si asciuga la fica con il perizoma
‘Prendilo, tienilo per ricordo ha tutti i miei odori’
‘Sei veramente una splendida troia!!!’
Poi i due si riassettano
‘Signor direttore, mi scusi se le ho dato del tu,. Ma ero sconvolta!!’
‘Si figuri ingegnere, anche io ho trasceso, ma ora si riposi, vada a dormire che ne ha bisogno, è stata veramente una serata proficua’
‘Ma c’è la mia pipì da asciugare’
‘Non si preoccupi, vede ora prendiamo un asciugamano dal bagno e lo gettiamo sopra, assorbirà tutto’
Emma si affaccia furtivamente nel corridoio, è deserto, poi se ne va verso il vialetto senza incontrare nessuno, la sborra continua scolarle dalla fica e si distende nell’ interno delle cosce, ha proprio ragione il direttore: è proprio una splendida troia, proprio come Barbara che in questo momento si starà scopando Sergio, uno a uno, palla al centro.
Rientra nella stanza, si toglie il vestito stropicciato e si corica nuda, è ancora piena di voglia, si tortura la fica, ma non le basta, si alza rapidamente e corre nel bagno, prende la spazzola dei capelli e torna a letto, il manico è liscio, oblungo, proprio quello che ci vuole, lo umetta con la saliva e se lo infila in culo, poi riprende a masturbarsi fino a raggiungere un orgasmo che la scuote tutta e la fa piombare, quasi in coma in un sonno profondo.
Come il giorno prima il sole la risveglia, ha ancora il manico nel culo e la stimola per cacare, va in bagno e si libera, ha ancora sperma in vagina, se lo vuole tenere non farà il bidet indossa un paio di mutande ed un assorbente, così lo custodirà meglio; una telefonata a casa: Sergio se la deve essere proprio spassata con Barbara, i particolari se li farà raccontare poi, Daniele è dalla nonna che lo porterà all’asilo, quindi Barbara è ancora li a casa, accenna alla serata, ma anche lei omette i particolari, Sergio deve rimanere sulle spine.
Poi si veste, tailleur pantalone nero d’ordinanza, la giornata è seria.
Incontra all’ingresso della sala il direttore che saluta con deferenza
‘Buongiorno signor direttore’
‘Buongiorno ingegnere, la vedo in forma, dormito bene?’
‘Certamente, e lei?’
‘Anche io, magnificamente, ho avuto un massaggio rilassante che ha favorito il sonno. Senta ingegnere, ho parlato di lei al capo del personale, la sua relazione è stata veramente esaustiva, nonostante la giovane età pensiamo che meriti di ricoprire un ruolo di maggior prestigio, sentirà!!’
La riunione ha inizio, vengono tirate le somme delle relazioni delle varie zone, e vengono decisi gli avvicendamenti in seguito ai pensionamenti dei vari dirigenti.
Alessio viene promosso a vice capo area ed Emma rimane di sasso, era il posto cui aspirava, vengono annunciati gli altri avvicendamenti e di Emma nessuna traccia, la riunione volge al termine quando il direttore generale prende la parola
‘Dall’ esame della situazione societaria emerge la necessità di un maggiore coordinamento tra le aree, con il comitato di direzione abbiamo deciso che ci vuole una figura ispettiva che sovraintenda all’ operato delle aree e delle zone e che riferisca direttamente alla direzione centrale, per questo compito abbiamo pensato alla ingegner Emma ‘ che nel suo operato ha dimostrato particolare capacità organizzativa.’
Emma gongola, ma non lo dà a vedere, poi a termine riunione si avvicina al direttore generale
‘Signor direttore, sono lusingata della sua considerazione, non dubiti farò di tutto per essere all’ altezza del compito che mi avete affidato’
‘Cara ingegnere, nel comitato di direzione abbiamo molto apprezzato le sue qualità professionali e manageriali, lei rappresenta in pieno la figura di cui avevamo bisogno’
poi soggiunge a bassa voce
‘Io, inoltre, ho potuto apprezzare le sue qualità umane che intendo approfondire, quest’incarico le darà la possibilità anche di dedicarsi di più a suo figlio, visto che molto lavoro lo potrà fare da casa per via telematica, due o tre volte al mese verrà a riferire a me personalmente e in quelle occasioni potremo approfondire il discorso rimasto in sospeso ieri sera’.’
‘Certamente, sono felice del suo apprezzamento, anche io ho molto apprezzato le sue qualità’
poi abbassando ulteriormente la voce
‘Sono sempre una splendida troia!!!’
‘Certamente, non vedo l’ ora di mettertelo in culo!!’
‘Ed io di prenderlo!!’
‘Spero ingegnere che questo nuovo compito non le crei problemi coniugali’
‘Non si preoccupi, mio marito apprezza poco le mia qualità umane e preferisce quelle di colleghe e collaboratrici,comprenderà’! Tra dieci giorni sarò da lei con i primi resoconti’
‘La attendo con ansia’
Emma si prepara al rientro, con Sergio non avrà problemi, se prova a protestare lo sputtana e lui ha bisogno di riservatezza, poi l’ aumento di stipendio lo ammansirà.

Autore Pubblicato il: 3 Agosto 2013Categorie: Erotici Racconti, Racconti Erotici Etero0 Commenti

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