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Era forse giugno dello scorso anno e mi aggiravo famelico di prede sul sito di milù. Avevo contattato diverse autrici ma con nessuna si era instaurato un vero feeling. Anzi ero anche un pò amareggiato perch&egrave una ragazza con cui mi scrivevo era da poco scomparsa senza nemmeno salutarmi. Questa tipa mi aveva contattato perch&egrave aveva letto il mio racconto della ragazzina impertinente e da subito aveva cominciato a sottostare alle mie richieste di inviarmi foto os&egrave scattate in tutti i modi più eccitanti che mi venivano in mente. Lei si divertiva da morire e io altrettanto, specialmente quando le davo gli ordini. Ero davvero fiero di come la tenevo in pugno e di come la facevo eccitare ma anche molto contento di come mi eccitavo io. Purtroppo abitava molto lontano da me e quindi mi era complicato vederla. Ma sono sicuro che se l’avessi scopata non sarebbe scomparsa in quel modo.
Insomma, un pò amareggiato da questo addio senza saluti, stavo leggendo un racconto appena pubblicato di una ragazza. Era un pò sdolcinato ma mi piaceva come scriveva. Quindi sospesi quello che stavo leggendo e cominciai a leggere il primo che aveva pubblicato. Raccontava di come in una festa aveva dominato un ragazzo. Leggendolo lo mia fantasia correva, ma la mia eccitazione andava più veloce tanto che venni in una maniera fantastica. Quindi decisi di scriverle. Del resto chi &egrave così bravo a dare piacere necessita di un riconoscimento.
All’inizio ci siamo scritti in maniera molto tranquilla facendoci i complimenti a vicenda per come scrivevamo.
Io in realtà ero molto attizzato dall’idea di avere a che fare con una donna dominatrice. Non me ne sono mai capitate (di vere) e quindi avevo voglia di provare. Ad un certo punto però ho scoperto che era una ragazza universitaria. E li mi sono un pò preoccupato. Allora mi sono sbrigato a dirle che io avevo già passato la soglia degli anta e che ero sposato perch&egrave non sapevo come l’avrebbe presa. Invece lei non ha battuto ciglio. Anzi da li ha rotto il ghiaccio e abbiamo cominciato a farci delle scopate virtuali meravigliose. Lei tentava in tutti i modi di dominarmi ma invece finiva sempre dominata. Legata, sculacciata e tipicamente sodomizzata lungamente.
Riuscivo a farla venire tre e anche quattro volte di seguito con le mie parole.
Il problema era che riuscivamo a sentirci solo per emali. E per me non era facile sincronizzarmi con lei perch&egrave tipicamente si collegava di sera e io mi dovevo gestire per non farmi scoprire da mia moglie.
All’inizio di agosto però decisi di fare il passo e le diedi il mio numero di telefono. Lei però continuava a dirmi che non mi avrebbe mai chiamato perch&egrave aveva una coscienza e quindi non voleva avere niente a che fare con un uomo sposato.
Ricordo che quel giorno ero in macchina e guidavo dalla città verso il mare e mentre guidavo le mandavo email dal telefono rischiando continuamente l’incidente. Le scrivevo che volevo assolutamente sentire la sua voce e che quindi doveva chiamarmi magari nascondendo il suo numero se non voleva che io lo vedessi. Le mandai una mail in cui le spiegavo come fare per nascondere il numero e per tutta risposta lei scompare. Dopo una decina di minuti mi squilla il telefono. Era lei. Il mio cazzo stava esplodendo da quanto era eccitato. Se non fossi stato alla guida mi sarei fatto una sega all’istante. Aveva una meravigliosa voce da ragazzina, ma le cose che diceva non lo erano affatto. Continuava a prendermi in giro per via del fatto che rispetto a lei ero vecchio e che mi aveva telefonato solo per levarsi uno sfizio e che non mi avrebbe telefonato mai più.
Io continuavo a dirle che se fosse stata più grande non avrebbe avuto scampo e che l’unica cosa che mi tratteneva era che fosse una “ragazzina”. E più la chiamavo ragazzina e più lei si arrabbiava.
Insomma finita la telefonata continuiamo a scriverci. Lei cercava di essere più cattiva di me ma non ci riusciva. Alla fine io la scopavo sempre nei modi più dolcemente violenti che mi venivano in mente. E immancabilmente cominciavo dal buchino.
Passate le vacanze estive ricominciamo con più foga di prima e lei finalmente si decide a darmi il suo numero di telefono. Quindi le scopate cominciano per sms e a voce. In tutto questo non ci eravamo scambiati nemmeno una foto. Lei mi ne aveva inviato solo una per provarmi che aveva fatto una cosa che le avevo chiesto e cio&egrave di pinzarsi i capezzoli con due mollette. E devo dire che aveva delle gran belle tette. Grandi, sode, tonde e estremamente eccitanti.
Insomma stavo impazzendo. A fine settembre le dico che sarei andato a trovarla. E glielo dico con un tono che non ammetteva repliche. Lei ha provò a fare qualche rimostranza ma poi cedette. Fissiamo l’appuntamento per un giorno di metà ottobre. Mancavano 15 giorni all’appuntamento e la mia eccitazione era alle stelle.
Ogni giorno ci messaggiavamo con molta foga. Lei tentava sempre di prendermi in giro e di sfottermi e puntualmente finiva con il buchino aperto dal mio cazzo durissimo. E ogni scopata virtuale finiva con la promessa che quando ci saremmo visti la prima cosa che avrei scopato sarebbe stato il suo buchino.
Ma in realtà non era affatto scontato che avremmo scopatao. E lo sapevamo bene entrambi. Tant’&egrave che più si avvicinava il giorno dell’incontro e più l’argomento dominante era: “ma sai… bisogna vedere se ci piaciamo… poi tu sei vecchietto…. io non lo so….” e la stessa cosa più o meno le dicevo io. Non avrei certo voluto scopare un cesso… quindi anche io ero un pò prudente.
Insomma arriva finalmente il gran giorno. Io arrivo in questa tranquilla città universitaria di provincia abbastanza emozionato. Avevamo deciso di vederci in un luogo pubblico ovviamente e io avevo anche paura di essere beccato. Ero li appoggiato al muretto della piazza di fronte la Chiesa che aspettavo chiedendomi come fosse questa ragazza con la quale avevo già scopato innumerevoli volte ma che non avevo mai visto in viso.
Aspettavo ormai da una mezz’ora quando finalmente mi squilla il telefono. “Sono arrivata. Sono a sinistra della Chiesa”.
C’era molta gente ma la becco subito. Bionda, alta, tubino corto che non lasciava niente alla fantasia riguardo le sue lunghe e ben tornite gambe. Scollo quadrato che lasciava ben intravedere le sue tette sode e grandi da sotto la giacca. Viso fresco e tondo. Aveva gli occhiali da sole e quindi non potevo vederle gli occhi. Ma il resto meritava un 8 pieno e quindi sarebbe stata una vera tragedia se non le fossi piaciuto.
Mi avvicino e lei mi stringe la mano. Io le do due baci sulle guancie cominciamo a passeggiare.Confesso che mi sentivo in estremo imbarazzo. Potevo essere il suo proffessore dell’università e lei la mia studentessa. Per di più vestita in modo molto provocante alle 11 del mattino. Mi sentivo gli occhi di tutti i passanti addosso. Chissà cosa pensavano le persone che mi vedevano passeggiare con questa bella gnocca vestita in modo molto provocante in pieno giorno. Dopo un pò comincio a pensare che probabilmente erano tutti invidiosi. Gli uomini perch&egrave sicuramente pensavano che o me la ero scopata o lo avrei fatto a breve e le donne che probabilmente sarebbero volute essere al posto della bella fanciulla ben vedendosi dal mio viso la foga con cui la avrei scopata! Chiacchieriamo del più e del meno e io ogni tanto cerco di rimanere un pò indietro per guardarle bene il culo. Se le cose andranno bene sarà la prima cosa a cui dovrò dedicare le mie attenzioni e quindi devo ben rendermi conto di cosa mi aspetta.
Lei &egrave un pò impacciata. Eravamo d’accordo che avremmo cucinato a casa sua. Ma la vedo titubante. Allora propongo un aperitivo nel bar della villa dove mi ha portato.
Ci sediamo e continuiamo a chiacchierare del più e del meno. L’aperitivo stava quasi per finire e io mi aspettavo da un momento all’altro che si alzasse e mi dicesse “beh… si sta facendo tardi, devo andare mi scuserai”.

E invece mi guarda e mi fa ” Beh? vogliamo rimanere qui tutto il giorno?? non vuoi vedere come &egrave casa mia???”
A quel punto mi &egrave tornato il sorriso a 44 denti (come i miei anni). Saliamo in macchina. Le sarei saltato addosso già li. Ma mi trattengo. Continuo a chiacchierare come se niente fosse mentre l’unica cosa a cui risucivo a pensare era a come l’avrei scopata da li a cinque minuti. Lei mi guida verso casa facendomi sbagliare un paio di volte la strada. Magari ci stava ripensando mi dicevo fra me. E invece alla fine parcheggiamo sotto casa sua. La faccio andare davanti a me.Il suo culetto ondeggiante era meraviglioso.Mentre mi saliva le scale davanti mi chiedevo se sarei riuscito ad aprirglielo come le avevo promesso decine di volte via mail, a voce e per sms.
Appena la porta di casa si richiude alle nostre spalle la sbatto al muro e prima di averla baciata la mia mano era già entrata sotto la sua gonna. Mentre la mia lingua vorticava con la sua le mie dita si intrufolavano tra le sue grandi labbra facendo venir giù una piccola cascatina di umori. Era già bagnatissima. Con l’altra mano le palpavo le tette durissime.Lei non opponeva nessuna resistenza.
Me la pomicio così continuando ad entrarle con la mano nella fighetta e con la lingua nella boccuccia per un bel pezzo. Poi d’improvviso esco. La giro verso il muro. Appoggio il mio pacco al suo sederino e la tengo bloccata.
Con le mani mi sfilo la cravatta che avevo indossato come le avevo promesso. Le afferro le mani e gliele porto dietro la schiena, quindi le lego saldamente con la mia cravatta non prima di averle sfilato la giacca e abbassato le spalline del tubino.
Le scopro quindi il sedere tirando su il corto vestitino che aveva. La vista di quel culetto era estremamente eccitante.
La afferro per i capelli e comincio a sculacciarla mentre le sussurro all’orecchio che non era bene per una ragazzina portarsi a casa uno sconosciuto e per di più molto più grande di lei. E che di li a poco le avrei dato una lezione perch&egrave non scordasse l’insegnamento.
Quindi le strappo il filo del perizoma e tra una sculacciata e l’altra le faccio passare un dito tra le labbra della patatina afferrandola da dietro.Quindi sempre tenendola per i capelli e tirandoli per indicarle la direzione la spingo verso la sua camera da letto continuando a darle sonore sculacciate.
Arrivati in prossimità del letto la giro verso di me e le tiro bene giù la parte superiore del corpetto. Che tette meravigliose. Mi ci getto sopra tenendole con le mani e cominciando a leccarle e a succhiare i capezzoli sodi e lunghi. Man mano che si indurivano comincio a mordicchiarli e a tirarli. E ogni tanto continuavo ad assestarle una sonora sculacciata da dietro. Succhiarle le tette mi dava veramente tanta soddisfazione anche se quella posizione non era molto comoda per me.
Quindi la faccio stendere sul letto con le mani sotto la schiena. Le alzo i piedi e li metto sul letto ben larghi. Quindi alzo il lembo del perizoma che ancora le copriva la patatina. Era perfettamente depilata e grondante di umori.
Non resisto.Mi lancio con la mia lingua a raccogliere quel ben di Dio. La lecco, la succhio, la mordicchio, la scopo lungamente con la lingua. Infine aiutandomi con le mani la apro per bene facendo venir fuori il suo bottoncino.
Quindi comincio leccandolo delicatamente, poi leccandolo con più forza e quindi a mordicchiarlo e a succhiarlo con vigore.
Lei si lamentava e sospirava con sempre maggior vigore facendomi eccitare in maniera incredibile.
Avrei voluto scoparla così come stava. Il mio cazzo mi faceva male da quanto era duro.Ma le promesse sono promesse.
Quindi con molta fatica mi stacco e vado a prendere un pacchetto. C’era dentro il mio regalo. Un flacone di lubrificante e un vibratore.
Glieli faccio vedere per bene senza proferire parola.
Quindi la afferro per la vita e la giro. La metto in ginocchio con i piedi che uscivano dal bordo del letto. Avendo le mani legate dietro la schiena, lei appoggiava viso e spalle sul letto.
Il suo buchino visto così era meraviglioso. Comincio a cospargerlo di lubrificante e a massaggiarglielo. Lei si lamentava e mi pregava di risparmiarla perch&egrave li era vergine.
Io nemmeno le rispondevo e ogni tanto le davo un sonoro ceffone sulla chiappa ora a destra ora a sinistra. Ormai erano rosso fuoco. Probabilmente l’indomani avrebbe avuto serie difficoltà a sedersi.
Quindi tiro fuori il mio cazzo ormai marmoreo e comincio a farlo scorrere nel suo solco mentre il ritmo delle mie sculacciate aumentava. Faccio cadere un bel quantitativo di lubrificante mentre scorro e d’improvviso lo punto sul buchino e con una bella spinta lo apro. Faccio appena entrare la punta del mio cazzo fino allo scalino. Mi fermo e comincio a sculacciarla ancora più violentemente con il mio cazzo appena all’ingresso del suo buchino. I suoi gemiti non erano certo di dolore. Quindi comincio a muovere lentamente il mio cazzo giocando con il mio scalino e il suo sfintere. Quindi lentamente lo affondo. La sensazione era meravigliosa.
Inculata al primo incontro. Onestamente non mi era mai successo. Quindi la afferro alla vita e comincio a pomparla molto lentamente godendomi ogni millimetro del movimento con cui lo portavo indietro e poi lo riportavo in fondo.
Il suo culetto si stava lentamente abituando alla presenza del mio cazzo al suo interno e l’inevitabile dolore stava lentamente lasciando il posto al piacere puro.
Ogni tanto mi fermavo con il mio cazzo ben piantato in fondo e mi divertivo a sculacciarla decisamente forte. Le sculacciate avevano l’effetto di farla contrarre e il mio piacere aumentava a dismisura.
Dopo una ventina di minuti di questi giochetti accendo il vibratore.
Prima glielo faccio passare lungo il solco della colonna vertebrale mentre il mio cazzo era ancora ben piantato in fondo al suo buchino poi inizio a passarglielo sul clitoride. L’effetto era devastante. Lei dimenava il suo bacino facendomi godere come forse non avevo mai fatto. Stavo quasi per venire…ma non era ora. Quindi lo tiro fuori per prendere un pò di fiato. Approfitto per cominciare a scoparle la fighetta con il vibratore. Stava godendo come un’ossessa almeno a giudicare da come muoveva il bacino e da come mugolava. Appena mi calmo un pochino spengo il vibra e lo lascio ben dentro la sua fighetta. Quindi con il mio cazzo le penetro di nuovo il buchino e comincio a pomparla con vigore tenendola per i fianchi. Dopo averla pompata un pò accendo di nuovo il vibra che era sempre piantato nella sua fighetta. Le vibrazioni arrivavano completamente sulla mia asta. Il godimento era triplicato.
Comincio a pomparla con furia. Alternando le spinte violente ad altrettanto violenti ceffoni sul sedere e a decise tirate di capelli per farle inarcare la schiena. Il suo buchino era ormai completamente aperto. Io stavo godendo come un pazzo. La pompavo con spinte profonde tirandolo fuori completamente e facendolo rientrare immediatamente dentro.
Non potevo resistere a lungo. Quindi metto il vibratore al massimo e con le ultime spinte violente la inondo del mio sperma caldo!
Che sensazione meravigliosa. Mi ero appena scopato nel culetto una ragazza più piccola di me di 20 anni, appena conosciuta e senza per nulla passare dalla sua fighetta!

Autore Pubblicato il: 18 Aprile 2013Categorie: Racconti di Dominazione, Racconti Erotici Etero0 Commenti

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