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Sono le quattro del mattino di un tiepido lunedì di inizio ottobre, Ermanno con la sua auto, si dirige verso casa di Mariella, chissà se la troverà pronta.
Ermanno ed Mariella sono due giovani medici, iscritti al II anno di specializzazione in medicina interna, devono recarsi a Roma per presentare un poster al congresso di allergologia, il direttore è stato categorico
‘Vi voglio a Roma per le nove, al massimo le dieci, ma è meglio le nove, la sessione poster inizia alle undici e dovete avere il tempo di montare il poster, consegnare il dischetto per la presentazione, non mi piacciono le cose affrettate, chiaro?!’
Ermanno, ha deciso, perciò, di partire con un certo margine di tempo, meglio arrivare un po’ prima che in ritardo, ma c’è un ma, Mariella ‘. Mariella è una bravissima e bella ragazza, ottimo medico, preparata ed intelligente, è lei l’ autrice principale del poster, ma ha un difetto: è sempre in ritardo, soprattutto al mattino, mai che riesca ad arrivare alle otto a dare il cambio di guardia, ha sempre la scusa giusta, ma, in realtà, è che si sveglia sempre tardi, visto che le piace tirare tardi la sera ed Ermanno spera che almeno quella sera Mariella sia andata a letto per tempo.
Arriva sotto casa di Mariella, lei vive in un monolocale che i suoi le hanno affittato , ma non ce ne è traccia, Ermanno aspetta un quarto d’ ora, l’accordo era che si sarebbe fatta trovare pronta, poi le fa uno squillo col cellulare, gli risponde una voce impastata
‘Chi è? Che c’è?’
‘Mary, sono Ermanno, sono qui sotto, dobbiamo andare a Roma!!’
‘A Roma? E perché?’
‘Cazzo, non ti ricordi che dobbiamo andare al congresso?!’
‘Oh sì, cazzo!! Sì,sì, cazzo, cazzo, cazzo’. Arrivo subito!!!’
Dopo pochi minuti Ermanno la vede comparire al portone, trafelata, indossa una gonnellina a pieghe nera, una camicetta di seta bianca, uno spencer della stessa stoffa della gonna, con se una borsa ed il tubo del poster, sale rapidamente in macchina e partono.
‘Scusami, scusami, avevo preso sonno!!’
‘Per me stai dormendo ancora, hai fatto tardi ieri sera, vero?’
‘Beh’ sì, e a te che te ne frega, guida e io dormo ancora un po’!’
‘Vorrei sapere che ne penserebbe Silvano, il tuo boy”
‘Non ne penserebbe niente, mica siamo fidanzati, siamo solo un po’ intimi, capisci, ora è a Londra per uno stage e sicuramente si gode le serate, lui senza fica non sa stare, e poi, lo ripeto, a te che te ne frega, sono cazzi miei!!’
Mariella tira fuori dalla borsa una bottiglia d’ acqua
‘Ho la bocca asciutta”
‘Hai pure bevuto, quanto?’
‘Qualche cocktail, una birra, un whisketto”
‘Ahi, male, male! Ma hai mangiato qualcosa?’
‘Certo: salatini, tartine, sushi, stuzzichini eccetera, sono stata ad una festa’
‘A un festino, direi! E scommetto che ti sei fatta pure una scopata, eh?’
‘Quella non guasta mai,’ ma quante ne vuoi sapere, sei peggio di mio padre! Beh ora guida e lasciami dormire un po’, non rompere!’
Ermanno non insiste, conosce bene Mariella, a dispetto del suo aspetto, un fisico esile, un faccino dolce da adolescente che non dimostra certamente i suoi ventisei anni, è una tosta, lavora, ma si gode la vita, anche se lui non ne ha avuto occasione di provare sa che ha fama di sciupacazzi.
Mariella si appisola, poi inizia a ronfare un po’ e scivola leggermente sul sedile, Ermanno ogni tanto dà una sbirciata, la gonna è risalita e mette in evidenza le cosce, Mariella si muove nel sonno, apre le cosce e mette in mostra le mutande, delle mutandine di pizzo celesti che poco lasciano alla immaginazione, Ermanno non vede peli, probabilmente avrà la fica depilata, ne ha viste tante di ragazze così a visita, va di moda, Mariella si scoscia di più e si vede il cavallo che mostra una chiazza di umido, Ermanno, pur tenendo d’ occhio la strada, getta un occhio anche lì, non deve essere pipì, è un umido che si sta asciugando lasciando un alone, deve essere sborra, era tanto in ritardo che non si è nemmeno cambiata, figuriamoci un bidet, Ermanno se la immagina, allungherebbe la mano per carpire l’ odore, ma rimedierebbe un ceffone, però, come gli piacerebbe annusarla, scommette che ha anche il culo odoroso, mentre pensa così il cazzo si risveglia nei calzoni e preme nelle mutande.
Sono passate un paio d’ore ed Mariella si scuote, riprende la bottiglia e la svuota, poi si riappisola, è sempre scosciata, una mano scivola al pube entra nelle mutande, dà una piccola carezza poi viene retratta, a Ermanno il cazzo sta per scoppiare, è meglio guardare la strada.
Dopo un’altra mezz’ora Mariella apre gli occhi, si rende conto della sua posizione e si ricompone
‘Ti sei lustrato gli occhi,eh?’
‘Ma che dici’!’
‘Dico che mi hai guardato in mezzo alle cosce, comunque colpa mia!’
‘Ma no, ho guardato la strada”
‘A chi la vuoi dare a bere’!! A proposito quanto manca per una stazione di servizio?’
‘Ne abbiamo passata appena una, la prossima sarà tra una ventina di minuti’ Hai ancora sete?’
‘No, è che mi scappa da pisciare, comunque una mezz’ora dovrei reggerla’
‘Se è urgente mi fermo in una piazzola”
‘Ti piacerebbe, eh, così mi vedi il culo, a voi maschi piace vedere il culo di noi femmine ‘
‘Ma che dici.. beh sì, poi se devo dire il vero tu hai un bel culo”
‘Eh si lo so, me lo dicono tutti al mare!!’
Ermanno immagina il culetto di Mariella in bella mostra, appena attraversato dall’ esile striscia di una mutandine brasiliana, e gli viene duro nelle mutande, ma fa finta di niente.
Passano alcuni minuti di silenzio quando Ermanno sente un piccolo rumore sordo e subito dopo vede Mariella che si agita, mentre avverte un leggero odore di merda
‘Cazzo, nooo!!! Fermati, fermati!!’
‘Che hai? Ti senti male?’
‘No, ho fatto una scorreggina ed è venuta umida ed ora ho la merda che preme al culo’ sto per cacarmi addosso, dai, fermati appena possibile che stringo il culo’
‘Resisti, c’è una piazzola tra poco, resisti’
Ermanno si ferma nella piazzola, ma Mariella non si muove
‘Beh non scendi?’
Mariella gli risponde con voce strozzata
‘Se mi muovo da sola mollo tutto, aiutami a scendere’
Ermanno, si precipita dall’ altra parte, apre entrambe le portiere ed aiuta Mariella che rimane rigida in piedi
‘Aiuto, aiutami!!’
Ermanno la solleva la gonna sul culo, le mutande presentano una piccola chiazza marroncina, glie le cala alle caviglie appena in tempo perché Mariella non regge più, si accoscia mentre incomincia a mollare un fiume di merda semiliquida che le sporca le chiappe, poi anche una pisciata a getto, poi i flussi si riducono, le ultime gocce di pipì cadono sulle mutande già sporche, due scorregge a spruzzo segnalano la fine della diarrea, Mariella sta per piangere
‘Ed ora come faccio? Ho solo queste di mutande, sono tutta sporca, come faccio!!?’
‘Dai, non piangere, a tutto c’è rimedio, vieni più in qua’
Ermanno l’ aiuta ad allontanarsi ancora accosciata ed a sfilare le mutande che mette in un sacchetto di plastica, prende poi dei fazzoletti di carta che ha in macchina e la pulisce sommariamente
‘Tra un poco c’è la stazione di servizio, in qualche maniera ti lavi, laviamo le mutande ed abbiamo rimediato, OK?’
‘OK, grazie, sei molto gentile, scusami se ti ho trattato un po’ male prima’
‘Figurati, in compenso ti ho visto il culo’
‘Così sporco non era un bello spettacolo’
‘Era sempre uno spettacolo, ha proprio un bel culo’
‘Porco, te ne approfitti’
‘Ebbene sì, aspetta mi hai fatto venire la voglia, devo pisciare anche io’
Ermanno tira fuori l’uccello che è semi moscio ed inizia a pisciare sotto gli occhi di Mariella che lo soppesa con lo sguardo: se è così da moscio che deve essere in erezione, un bel salsiccione, buono da gustare.
Risalgono in macchina e dopo alcuni minuti raggiungono la stazione di servizio, stranamente deserta a parte un pullman di un pellegrinaggio parrocchiale.
La fila ai bagni delle donne è infinita per cui Ermanno trascina Mariella in quello degli uomini
‘Ehi, ma non si può’
‘Dai fregatene, non c’è nessuno, poi che vuoi che succeda, ti vedono, si sciacqueranno gli occhi,
lo sai che sei una bella gnocca!!’
Ermanno la infila in un cubicolo e Mariella ne approfitta per fare ancora un po’ di pipì e di cacca, poi con un bicchiere di plastica fa la spola dal lavandino per aiutarla a fare una specie di bidet ed in queste manovre ne approfitta per toccarla un po’, Mariella se ne accorge, un po’ le dà fastidio, un po’ le piace, poi che deve fare, in questo momento è in posizione di inferiorità; in dieci minuti Mariella è pulita, anche la sborra della scopata serale è venuta via e questo le dispiace, le piace sentire il viscido dello sperma che le massaggia la fica nelle mutande, le mutande’..
‘E delle mutande che facciamo?’
‘Non ti preoccupare, le sto lavando’
‘Mica posso metterle bagnate’
‘Aspetterai che si asciughino, le metterai quando arriviamo’
Ermanno finisce di lavare le mutandine di Mariella, le passa sotto il getto di aria calda dell’asciugamani, ma restano bagnate, a Mariella secca rimanere col culo e la fica all’ aria, ma non ci può fare niente
‘Le metteremo sulla cappelliera del lunotto posteriore, lì ci batte il sole e si asciugheranno, dai andiamo che siamo in ritardo’
‘Faccio un’ultima pipì ed andiamo’
‘Cazzo, voi donne avete sempre una pipì pronta’
‘Ebbene sì’
Risponde Mariella che si piazza a gambe larghe sulla tazza e fa scendere un sottile rivolo che gorgoglia nell’ acqua.
Finalmente ripartono, Ermanno pigia un po’ per recuperare il tempo perduto, sono ancora nei margini, ma preferisce non rischiare, Mariella guarda la strada, sembra assente, in realtà sta rimuginando tutto quello che è successo nell’ ultima ora, ed i pensieri le scendono fino alla fica ed al culo, questo le brucia un pochino, la diarrea doveva essere un tantino acida o, forse, era alcolica? Boh, spera che non le scappi un’altra scorreggia; la fica le tira, la situazione la ha intrigata, essere potenzialmente nuda la fa sentire una preda e poi l’ uccello di Ermanno le fa gola e le toccate di Ermanno l’hanno eccitata, ha una voglia pazza di farsi un ditalino, allunga la mano a sollevare la gonna poi la ritira, poi la riallunga
‘Ermanno, devo dirti una cosa”
‘Dì’
‘Mi prometti che non ti scandalizzi?’
‘E di che? Comunque prometto, dì’
‘Ehm.. so.. sono eccitata, mi tira la fica, questa situazione mi ha intrigato”
‘E con questo?Devi farti un ditale? Fallo’
‘E tu non ti sei eccitato?’
‘Certo, ma ora devo guidare’
‘Ehi, come sei freddo, non ti tira l’ uccello?
‘Certo, ma mica posso farmi una sega guidando!’
‘Però te la posso fare io mentre guidi, e ti posso fare anche una pompa, sai sono brava’
‘So che sei brava, le voci girano, ma non vorrei andare fuori strada’
‘Bravo, queste cose sai di me e che altro sai? Comunque se rallenti un pochino”
‘Si sentono tante cose, ma non voglio parlarne, per lo meno adesso, se ti tira la fica fatti pure un ditale’
Mariella solleva la gonna e si mette due dita in vagina, poi con l’ altra mano sfrega il clitoride
‘Sei veramente terribile, ma io non ce la faccio più’
Ermanno, si fermerebbe e le salterebbe addosso, ma non può, il cazzo gli scoppia nelle mutande, ma non può
‘Attenta che dai camion ti vedono tutta’
‘E chi cazzo se ne frega, vedessero, tanto sto venendo’
Mariella si agita un po’ accelera il movimento delle mani poi si irrigidisce prima di rilassarsi
‘Uhhh, sono venuta, ne avevo bisogno.. e pisellino, tutto costretto, avrà bisogno di respirare”
Così dicendo allunga le mani alla patta di Ermanno la slaccia e tira fuori l’ uccello rigido
‘Vedi, poverino, aveva bisogno di respirare un po’ gli facciamo una respirazione artificiale’
Così dicendo lo prende in bocca e lo ciuccia, Ermanno rischia di perdere il controllo della macchina ed Mariella sente la sbandata
‘Ehi tesoro, io ti faccio sfogare il cazzo, ma tu portami intera a Roma’
Poi riprende a succhiare, mentre Ermanno rallenta, l’ eccitazione è tale che bastano poche succhiate per farlo sborrare ed Mariella, da brava, ingoia tutto
‘Hai proprio un buon sapore, il cazzo sapeva di piscio, ma la sborra era buona e pure tanta, ma sei venuto subito, non soffrirai mica di eiaculatio precox?’
‘Con tutto il casino che hai fatto pretendevi pure che durassi, duro duro, duro di consistenza e di tempo!’
Ermanno riprende la corsa, sono ancora nei limiti di tempo, ma preferisce accelerare un po’; sono le otto passate da poco che si immettono sul raccordo anulare, per le nove saranno abbondantemente al congresso, Mariella si guarda intorno e dice
‘Alla prima piazzola fermati!’
‘Che c’è, problemi?’
‘No, è devo rimettermi le mutande’
‘Te le puoi rimettere anche stando seduta in macchina’
‘Non riesco a prenderle dalla cappelliera’
‘Slaccia la cintura e sporgiti dietro’
‘Così mi si alza la gonna e tutti mi vedono il culo’
‘Ma se hai fatto vedere a tutti i camionisti la passera ‘.’
‘Quanto sei, fermati che devo pisciare, va bene così?’
Ermanno si ferma in una piazzola e Mariella scende, si mette a gambe aperte e fa scorrere un sottile rivolo di pipì, poi recupera le mutande
‘Sono ancora un po’ umide, ma possono andare’
Dopo una mezz’ora, in perfetto orario, raggiungono la sede del congresso, per prima cosa cercano il Prof.
‘In perfetto orario, bene, vi vedo un po’ sfatti,con le occhiaie, eh la levata precoce, ma siete giovani, recupererete; beh ora andate in sala poster a montare, ci vediamo alla presentazione’
Il poster viene montato rapidamente da Ermanno, mentre Mariella si prepara per la presentazione, che riscuote approvazione, poi, mentre Ermanno si trattiene per illustrare il poster ai colleghi di passaggio, Mariella si dilegua per ricomparire dopo un’ora
‘Sei sparita, mi ha lasciato solo, dove te ne sei andata?’
‘Ti ricordi Augusto, quel collega di Parma?’
‘Quel fusto tutto fisico e poco cervello?’
‘Sì, proprio quello, ha poco cervello, ma ha tanto cazzo, sono andata a farmi una scopata, avevo ancora la fica che mi tirava e dopo lo stress della presentazione sono entrata in fase eccitatoria, avevo bisogno di un cazzo nella fica’
‘E il mio non andava bene?’
‘Il tuo l’ho spompato poco fa, devo dargli il tempo di recuperare, poi qualcuno doveva restare ad illustrare il poster, comunque c’è posto anche per te!’
‘Sapevo che ti piace scopare, ma non pensavo tanto mangia cazzi, OK, però ora andiamo a mangiare qualcosa di diverso’
La colazione di lavoro è a buffet ed Mariella ne approfitta per fare la civetta con alcuni colleghi, Ermanno la osserva: è proprio una puttanella, sa con chi fare la parte, quelli che hanno potere o che si presume lo avranno presto, è proprio una public relation woman.
La sessione poster finisce nel pomeriggio, alle cinque si smonta, Mariella ed Ermanno si alternano fino al termine, poi smontano il poster e vanno a salutare il Prof.
Hanno messo il tubo in macchina e si preparano a partire quando Mariella trascina con sé Ermanno in un corridoio deserto fuori dal raggio del congresso
‘Dove mi porti?’
‘Vieni fidati’
La porta di un gabinetto per uomini, Mariella lo trascina dentro, poi chiude la porta dietro di sé, si accosta ad un pisciatoio, tira di lato le mutande e piscia, poi apre la patta di Ermanno e ne tira fuori il cazzo che si erige rapidamente, poi lo prende in mano e lo sega un pochino
‘Piscia anche tu, poi mettimelo dentro, scosta le mutande e mettimelo dentro, scopami, ti voglio sentire dentro’
Ermanno è frastornato, ma obbedisce, piscia, con fatica vista l’ erezione, ma in fin dei conti gli scappava, poi sposta il cavallo delle mutande di Mariella già vischiose per la sborra di Augusto ed entra in un antro caldo ed umido, scivoloso, chiavano in piedi, appoggiati ad un lavandino, Ermanno si trattiene e, solo quando si accorge che Mariella è vicina all’orgasmo si lascia andare riversandole dentro il suo sperma che le fa da detonatore, poi lentamente si sfila ed Mariella rimette a posto le mutande
‘Ti voglio tenere tutto dentro’
Ripartono, imbrunisce e la meta è ancora lontana
‘Ermanno!’
‘Dì’
‘La scopata mi ha messo appetito, ci fermiamo a mangiare?’
‘Si può fare’
Si fermano in un autogrill, ancora poco frequentato ed ordinano due bistecche alla piastra, Ermanno prende un’acqua minerale, mentre Mariella un grosso boccale di birra
‘Ehi, non stai esagerando?’
‘Forse e che mi frega, tanto guidi tu’
‘Poi ti scappa da pisciare e ci dobbiamo fermare in una piazzola’
‘E che mi frega, tanto il culo me lo hai già visto, comunque, stai attento, se dici a qualcuno qualcosa di quello che è successo oggi ti taglio le palle ed il cazzo, e sai che sono capace di farlo OK?’
‘OK!!!’

Autore Pubblicato il: 25 Novembre 2013Categorie: Erotici Racconti0 Commenti

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